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venerdì 6 giugno 2008

CALCOLO DELLA SUPERFICIE COMMERCIALE

Superficie coperta
• 100% delle superficie calpestabile
• 100% delle superfici dei divisori interni (non portanti)
• 50% delle superfici pareti portanti e perimetrali (100% in caso di immobili autonomi)La somma dei punti 2 e 3 non potrà superare il 10% della superficie calpestabileSuperfici scoperta
• 25% dei balconi e terrazzi scoperti
• 35% dei balconi e terrazzi coperti (per coperto si intende chiuso su tre lati)
• 35% di patii e porticati• 60% delle verande
• 15% dei giardini di appartamento
• 10% dei giardini di ville e villini• Dal 25% al 50% delle cantine e soffitte abitabili(Fonte: B.I.R. – Azienda per il Mercato Immobiliare della Camera di Commercio di Roma – ed approvati dalla Commissione Centrale Tecnica della UNITER in data 26 Marzo 1998 con Norma UNI 10750)

PRINCIPALI COEFFICIENTI CORRETTIVI
• Piano attico + 20%
• Piano terra – 10%
• Piano seminterrato – 25%
• Ristrutturato dal 5% al 20%
• Da ristrutturare – 10%
• Immobile occupato – 30%
• Esposizione panoramica o su parco + 10%
• Esposizione Interna - 10%
• Esposizione Rumorosa -10%

I Cinesi acquistano in Italia e si "rinnovano" oltre manica

Il mercato immobiliare del "vecchio" è in mano ad albanesi e cinesi. E' quanto afferma in una nota Carlo Perseghin titolare dello Studio Alfa e vicepresidente regionale della Fiaip (l’associazione degli agenti immobiliari).
Non è possibile chiedere troppo per il vecchio solo perché il nuovo è alle stelle e di fatto chi riesce a concludere la compravendita è qualcuno che sappia trattare e sia abbastanza flessibile nelle richieste. Se l'Italia è in preda al medio oriente a Londra ha preso il via un'opera di ristrutturazione della Chinatown meta privilegiata dei turisti .
Il progetto e' portato avanti da una fondazione di architettura capeggiata dal principe Carlo, la Built Environment, che ha organizzato i primi incontri con i leader della comunita' cinese di Londra e con funzionari dell'Amministrazione locale di Westminster, per mettere a punto in concreto e nei dettagli l'ambizioso progetto di ristrutturazione. L'obiettivo di fondo e' rendere Chinatown piu' autenticamente cinese, e allo stesso tempo, fondere meglio gli elementi decorativi cinesi con gli edifici della zona, risalenti all'epoca vittoriana.
Fonte ANSA.it

martedì 3 giugno 2008

Le case fantasma non entrano nel Catasto

Saverio Fossati MILANO Tutto tranquillo. Le case fantasma continuano a sorgere popolando le campagne senza pagare dazio: il primo termine per il loro accatastamento è trascorso senza che nessuno se ne accorgesse. Il 10 marzo, infatti, era la scadenza per denunciare i fabbricati non risultanti sulle mappe catastali, contenuti nel primo elenco preparato dall'agenzia del Territorio e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 10 agosto 2007. Certo, era un elenco piccolo, con poche migliaia di «particelle» di terreno individuate con le foto aeree con fabbricati sconosciuti. Mentre il totale stimato si aggira sui due milioni di fabbricati: una situazione che «Il Sole-24 Ore» aveva già ipotizzato, confrontando i dati Istat e catastali, già nel 2003. Ma i primi risultati lasciano qualche perplessità. A una denuncia catastale, infatti, dovrebbe seguire un tentativo di regolarizzazione edilizia con il sistema del «permesso edilizio in sanatoria», che viene rilasciato se l'edificio o l'ampliamento avrebbero comunque avuto il sì del Comune. Solo tre erano i Comuni capoluogo interessati dal primo elenco: Firenze (con 399 particelle), Perugia (con 3.011) e Forlì (con 2.387). Ci si sarebbe aspettato un incremento di queste pratiche. Invece niente. A Forlì l'assessore all'edilizia privata, Gabriele Zelli, conferma che «nessuna istanza è arrivata in più rispetto agli standard abituali a seguito della nouva normativa sull'accatastamento nei mesi di marzo e aprile». A Firenze comunicano che un lieve incremento c'è stato: 88 richieste contro le 56 del bimestre precedente, «ma si tratta di una differenza minima, difficilmente attribuibile a qualche ragione precisa». E anche a Perugia non si registra nessuna impennata di istanze. E dall'agenzia del Territorio, che dovrebbe monitorare la situazione, arriva un prudente no comment in attesa della scadenza dei termini per il secondo elenco, assai più consistente, che avverrà il 26 maggio prossimo. Tutto, insomma, lascia intravedere uno scenario non molto diverso da quello ipotizzato sul Sole 24 Ore del 21 aprile e del 5 e 6 maggio: chi aderisce alla possibilità di accatastare gli immobili fantasma non lo fa volentieri se questi non sono sanabili anche dal punto di vista urbanistico. E dato che questo è possibile solo se la costruzione avrebbe ottenuto comunque il permesso (la sua assenza è stata solo una "dimenticanza" del proprietario), non è difficile ipotizzare che questo tentativo di far emergere l'Italia immobiliare sommersa è destinato a incontrare non poche difficoltà. Infatti, se non risulta ancora nessun incremento nelle pratiche di permesso di costruire in sanatoria, vuol dire che si è accatastato solo ciò che era già lecito: piccole costruzioni rurali o case già regolari sotto il profilo urbanistico ma non denunciate in Catasto. Ma il resto, cioé gli abusi edilizi, resta sottotraccia. E continua a restare anche esentasse, dato che senza attribuzione di rendita catastale è difficile che gli immobili vengano dichiarati su Unico o nel 730. Quanto agli altri elenchi, sono stati pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale» del 26 ottobre 2007 (il termine per accatastarsi è il 26 maggio 2008), il 7 dicembre 2007 e il 28 dicembre 2007, per cui i termini scadranno rispettivamente il 7 luglio e il 28 luglio 2008. Gli effetti fiscali delle rendite attribuite, decorrono comunque dal 1° gennaio dell'anno successivo alla costruzione, ovvero mancando tale data, dal 1° gennaio 2007. In caso di mancato adempimento, per entrambe le tipologie di immobili, sarà l'agenzia del Territorio a censirli, addebitandone i costi (almeno 300-500 euro a unità immobiliare) ai proprietari, oltre alle sanzioni (dal minimo di 258 al massimo di 2.066 euro per unità). Ma come farà l'Agenzia, con le sue forze, a "surrogare" centinaia di migliaia di situazioni? Lo strumento sarà, con ogni probabilità, l'affidamento in concessione ai professionisti delle pratiche, ispezioni sul posto comprese.L'inchiestaIl Sole 24 Ore di lunedì 5 maggio è tornato a esaminare il problema delle case «fantasma»: il mancato gettito fiscale relativo a questi immobili (almeno due milioni di costruzioni individuate dal Territorio) e di circa 1,4 miliardi all'anno
Mercoledí 07 Maggio 2008

L'affitto «rifugio»

PAGINA A CURA DI Enrico Bronzo «La formula dell'affitto garantito? Sicura, certo, ma per il momento bisogna rivolgersi ai mercati immobiliari oltreconfine anche avvalendosi della, crescente, attività di intermediazione svolta da società italiane» dice Angelo Cinel, responsabile internazionale di Professionecasa Prestige. Il marchio del gruppo Ubh negli Stati Uniti propone, a Orlando e nelle vici nanze di Miami, investimenti con un rendimento annuo netto garantito dal 5 al 7%, per una durata da uno a tre anni (secondo Cinel l'attuale crisi del mercato americano non si sta ripercuotendo sui livelli degli affitti e del tasso di sfitto). Il contratto affitto garantito viene stipulato con American Invsco, società di Chicago che sviluppa condomini (mentre a Montecarlo l'agenzia Veni Vidi Vici opera con Monaco 95 Trading per un 7% garantito). «Negli Stati Uniti – riprende Cinel – i contratti sono una cosa seria per cui quello che viene pattuito poi viene rispettato». Il canone fisso viene erogato mensilmente al netto delle spese di gestione che, a titolo indicativo, si aggirano sui 250 dollari al mese in complessi di un certo livello. Cinel parla anche di un'alternativa, quella dei condo-hotel, strutture alberghiere che hanno alcuni appartamenti – dal bilocale alla suite – che vendono e poi affittano per conto del proprietario. «In questo caso – spiega Cinel – il rendimento annuo è sempre di circa il 6% ma la formula consente al proprietario di avere l'appartamento a disposizione per tre mesi. Certo, non c'è niente di garantito, ma di fatto acquistando in una "prime location" nelle zone più "in" da un punto di vista residenziale-turistico il ritorno abbiamo visto che c'è. E inoltre l'immobile si rivaluta di più che in altre location». A Dubai, invece, è ancora tempo di affitto garantito. «Noi – spiega Gaetano Telese, responsabile commerciale dell'Ellebiemme di Treviglio (Bergamo) – applichiamo l'affitto garantito in tre torri di Dubai (dove opera anche Gabetti) e nei vari contratti inseriamo l'esatta cifra del canone annuo che percepiranno i proprietari, all'incirca pari al 7-7,5% del valore dell'immobile». Si tratta di una formula mutuata dal settore alberghiero chiamata «vuoto per pieno» perché i rischi sono tutti a carico della società che garantisce il canone e che ovviamente spera di ottenere un profitto dall'operazione. La società bergamasca è stata recentemente chiamata in causa dalla Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, che ha verificato se le rendite garantite promosse in un messaggio promozionale dell'Ellebiemme violassero la disciplina della sollecitazione del pubblico risparmio. Durante questo periodo la pubblicità è stata sospesa ma potrà presto uscire di nuovo perché la Consob ha accertato che il caso rientra nella disciplina dell'articolo 33 lettera del Regolamento di attuazione del decreto legislativo 58/98 in quanto investimento di valore nominale unitario inferiore a 50mila euro. Tra le delibere della Consob una (13618/02) ha visto vietare l'abusiva attività di sollecitazione all'investimento alla Cassa di Investimento Immobiliare Srl perché proponeva l'acquisto di porzioni di terreni e di immobili in aziende agricole a fronte del quale era possibile percepire, a determinate condizioni, un tasso di interesse annuo sino all'8% e una rivalutazione quinquennale del 20%. Terreni di cui l'acquirente non poteva godere e pertanto potevano essere qualificati come prodotti finanziari: quindi andava effettuata la comunicazione alla Consob e trasmesso un prospetto informativo destinato alla pubblicazione. enrico.bronzo@ilsole24ore.com www.invsco.it www.consob.it www.estimoimmobiliare.it/art.11.htmlLA VIGILANZA5,50% Il rendimento minimo In passato la Consob ha anche "bacchettato" una Sgr per un dato fuorviante in un dépliant relativo a un fondo immobiliare. I fatti Anni fa un collocatore di un fondo immobiliare aveva diffuso un volantino con la dicitura «rendimento minimo obiettivo 5,50% netto annuo per 10 anni». Inducendo di fatto i potenziali sottoscrittori a ritenere che l'investimento si sostanziasse in un'offerta con un rendimento netto annuo almeno del 5,50% mentre in realtà quello effettivo è legato agli immobili in cui il Fondo ha investito, come riportato nel prospetto informativo: il tasso del 5,50% indicato nel messaggio rappresentava solo il parametro su cui calcolare le eventuali "commissioni di performance" del Fondo spettanti alla Sgr.
Sabato 10 Maggio 2008

Esenzione ICI già da giugno

L'Ici sulla casa di abitazione principale non si dovrà pagare entro il prossimo 16 giugno. Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri ha così accolto la scelta più favorevole per i contribuenti. Nelle scorse settimane si era discusso, infatti, se sopprimere immediatamente il tributo, oppure – dato che i bollettini erano stati già spediti, la procedura dei Caf e dei Comuni si era già messa in moto e alcuni contribuenti avevano già pagato – se differire il tutto al saldo 2008 o addirittura al 2009. Ma, infine, ha prevalso la decisione di eliminare da subito il tributo comunale, con l'eccezione degli immobili classificati nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli), che continueranno a pagarlo. L'agevolazione tocca l'«abitazione principale» che, secondo il decreto legislativo 504 del 1992, è l'immobile in cui il contribuente ha la residenza anagrafica. Ma è possibile dimostrare che l'immobile in cui non si ha la residenza anagrafica costituisce la dimora abituale del contribuente. È quel che accade, per esempio, se l'interessato lavora in un comune diverso da quello di residenza. Per essere trattato alla stregua dell'abitazione principale, l'immobile deve essere posseduto e destinato a questo uso dal contribuente. La casa intestata al padre, in cui vive il figlio, invece, non è qualificabile come abitazione principale, salve le ipotesi previste nei regolamenti comunali. L'esenzione coinvolge anche le pertinenze dell'abitazione principale (come box, garage, cantine). Ma resta il dubbio in ordine ai poteri regolamentari dei comuni. Secondo la risoluzione n. 1 del 2008 dell'Ufficio per il federalismo fiscale, i comuni hanno il potere di limitare il numero delle unità immobiliari qualificabili come pertinenza. Di conseguenza, l'esenzione Ici troverebbe applicazione a macchia di leopardo, cioè in base a quel che ogni municipio riconosce come pertinenza. Va da sé, però, che i comuni non possono affatto escludere radicalmente tutte le pertinenze dai benefici previsti per la prima casa. Maggiori indicazioni sono attese dal testo ufficiale, inoltre, anche per ciò che riguarda le assimilazioni all'abitazione principale. Infatti, sempre la risoluzione 1 del 2008, per l'applicazione della detrazione dell'1,33 per mille introdotta dalla Finanziaria 2008, distingueva le assimilazioni decise dalla legge dalle equiparazioni derivanti da regolamento comunale. Alle prime, la maggiore detrazione competeva d'ufficio, mentre per le seconde non c'era alcun automatismo. Tra le assimilazioni di legge, ci sono gli immobili degli Iacp regolarmente assegnati, la casa non locata posseduta dai cittadini italiani residenti all'estero, gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa assegnate ai soci che vi abitano e l'ex casa coniugale assegnata al coniuge separato o divorziato. Mentre tra le assimilazioni decise dai regolamenti comunali ci sono le case assegnate gratuitamente a parenti che vi abitano, quelle possedute da anziani o disabili che dimorano in istituti di ricovero, purché non locate. È possibile che per la cancellazione si segua la stessa linea; ma di certo è da escludere che l'esenzione operi, d'ufficio, anche per le decisioni facoltative dei comuni. I "fortunati" possessori degli immobili di lusso, invece, dovranno continuare a pagare l'Ici, senza beneficiare neanche della detrazione dell'1,33 per mille. Al più, quindi, potranno contare sull'aliquota ridotta e sulla detrazione minima di 103,29 euro, eventualmente aumentata dal comune. Anche gli immobili di interesse storico-artistico dovranno continuare a pagare l'imposta, anche se calcolata sulla minore delle tariffe d'estimo delle abitazioni site nella medesima zona censuaria. Ciò che conta, infatti, ai fini dell'esenzione, è la categoria catastale (A1, A8 o A9). In modo piuttosto generico, il decreto approvato ieri prevede che i comuni attestino l'entità del minor gettito attraverso un'autocertificazione, per cui dovrebbero valere le regole dettate per l'1,33 per mille. La quantificazione della minore imposta dovrebbe avvenire adottando aliquote e detrazioni deliberate per il 2007. Ma questo sistema, alla lunga, non può reggere. Non è pensabile infatti che negli anni a venire si continui a far riferimento a scelte locali oramai superate e non più proiettabili nell'esercizio di competenza.Ici-storyI primi 15 anni dell'imposta, dalla sua istituzione alla detrazione dell'1,33 per mille decisa con l'ultima FinanziariaIL DEBUTTO 1992 DLGS 503/1992 Il provvedimento che ha istituito l'imposta comunale sugli immobili ha anche istituito (all'articolo 8, comma 2) la detrazione di 103,29 euro per l'abitazione principaleAGEVOLAZIONE FINO AL 4 PER MILLE 1996 DL 437/1996 Il provvedimento, all'articolo 4, introduce la possibilità per i Comuni di decidere un'aliquota ridotta per le prime case, non inferiore al 4 per milleBENEFICI AD HOC 1996 LEGGE 662/1996 I Comuni possono alzare la detrazione fino a 258,23 euro o di ridurre l'imposta sino alla metà, anche solo per determinate categorie di contribuentiARRIVA L'ESENZIONE 1997 DLGS 446/1997 Il decreto legislativo, all'articolo 58, consente ai Comuni di decidere di esentare dall'imposta le abitazioni principaliL'ULTERIORE DETRAZIONE 2007 LEGGE 244/2007 L'ultima Finanziaria ha introdotto l'ulteriore detrazione dell'1,33 per mille (con tetto a 200 euro), che si aggiunge alle agevolazioni già esistentiI punti-chiaveL'identikit del beneficio, il risparmio garantito da subito ai proprietari dell'abitazione principale e il mancato introito che peserà sulle casse comunali1 VIA L'IMPOSTA SULLA PRIMA CASA Con un decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri è stata decisa l'abolizione totale dell'Ici sulla prima casa. Sono escluse dall'agevolazione le abitazioni di lusso, le ville e i castelli2 CHI NE BENEFICIA Sono 17,5 milioni le famiglie proprietarie dell'abitazione principale. L'anno scorso hanno pagato in media 152 euro per l'imposta comunale sugli immobili (221 euro nei capoluoghi di provincia)3 LO SCONTO MEDIO In media, con il taglio si risparmieranno 105 euro, che si aggiungono ai 47 euro già concessi con la detrazione dell'1,33 per mille del governo Prodi. Il risparmio medio sale a 144 euro nei capoluoghi di provincia4 IL GETTITO DEL 2007 Nel 2007 l'imposta sugli immobili ha portato nelle casse comunali 12 miliardi. Il 26% del gettito totale (circa 2,9 miliardi) garantito dal tributo arriva dalla tassazione delle abitazioni principali5 IL VUOTO DA COLMARE Con la cancellazione dell'imposta sulle prime case, il mancato introito per i Comuni sarà di oltre 2,5 miliardi (le case di lusso continueranno a pagare l'Ici) per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 20106 IMPATTO DIFFERENZIATO L'impatto sarà diverso a seconda dell'imposta media pagata nei vari Comuni. I più avvantaggiati saranno i fiorentini (che versano in media 444 euro), mentre l'abolizione resterà quasi indifferente ai reggini (l'Ici media a loro carico è di 47 euro)
Giovedí 22 Maggio 2008

La Regione comprerà il suo Palazzo

La Regione diventerà proprietaria dell' immobile che sulla Colombo ospita già gli uffici della giunta. Non sarà più inquilina del palazzo a stella che è stato set del primo film del ragionier Fantozzi. L' esecutivo regionale ha approvato ieri il protocollo di intesa con l' Agenzia del Demanio. La delibera dà il via alle procedure di acquisizione. In cambio la Regione cederà tre immobili di sua proprietà al Demanio e punta a corrispondere una cifra «non superiore ai trenta milioni». Sempre nella riunione di ieri la giunta ha approvato lo stanziamento di oltre un milione di euro per 35 Comuni privi o carenti di strumenti urbanistici. Permuta ed esborso, insomma, perché la Regione diventi proprietaria dell' immobile che occupa dal 1982. Di quali fabbricati dovrà, invece, privarsi? «Del palazzo in via Ulpiano, attuale sede della Protezione civile», si legge nel protocollo di intesa. «Di porzioni dei fabbricati in via Mozambano 10 e via Osoppo 4 e degli immobili di San Cesareo» che ospitano caserma e alloggi dei carabinieri. Saranno d' accordo i dirigenti del Demanio? «Il negoziato si è protratto per mesi», spiega l' assessore al Patrimonio, Marco Di Stefano, «la delibera è insieme un punto di arrivo e di partenza: chiuderemo l' operazione entro la fine dell' anno». «Così», continua, «si imbocca un percorso che porterà alla eliminazione di affitti passivi per 16 milioni di euro l' anno e garantirà servizi più efficienti ai cittadini». «Presto», conclude, «con un avviso pubblico tenteremo di acquisire un altro immobile per concentrare, in un nuovo polo, uffici, centri, società e agenzie della Regione». Sembra però allontanarsi l' ipotesi di trasformare il "Carlo Forlanini", antico ospedale di Monteverde, in sede del Consiglio regionale, considerati gli impegni assunti dal sindaco Gianni Alemanno in campagna elettorale. Sempre ieri la giunta ha approvato, su proposta dell' assessore Esterino Montino (Urbanistica), una delibera che con un milione 112 mila euro, sostiene 35 Comuni per la redazione dei piani regolatori, delle varianti generali, dei piani particolareggiati per i centri storici e dei piani di zona 167. Il provvedimento, forte della legge 55 del 1976 («Nuove disposizioni per agevolare la formazione degli strumenti urbanistici comunali»), definisce la graduatoria degli enti locali che beneficeranno dei finanziamenti richiesti entro il 30 giugno scorso (129 il totale delle domande). «L' intento della giunta», spiega Montino, «è il sostegno ai Comuni minori per la pianificazione territoriale». «Abbiamo fornito una corsia preferenziale alle amministrazioni senza Piano regolatore e a quelle che avendolo, devono aggiornarlo attraverso la variante generale». «I contributi variano in base al numero dei residenti», continua Montino. L' oscillazione dei finanziamenti va dai 16 mila 784 euro, per i Comuni fino a mille residenti, ai 78 mila 759 euro per i Comuni con fino a 30 mila abitanti». - CARLO PICOZZA

Casa, rischio caos sulle compravendite

Rischio caos per le compravendite immobiliari. Dal 27 marzo, gli atti di trasferimento di immobili (compravendite, donazioni, permute) dovranno contenere la dichiarazione di "garanzia" del venditore sulla conformità degli impianti (elettrico, riscaldamento...) alle normative in materia di sicurezza. Il decreto del ministero per lo sviluppo economico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 marzo stabilisce, inoltre, che all' atto di trasferimento dovranno essere allegate le dichiarazioni di conformità rilasciate dalle imprese installatrici. Se il venditore non ha la disponibilità materiale di queste dichiarazioni potrà produrre, per gli impianti eseguiti prima dell' entrata in vigore del decreto, una dichiarazione di "rispondenza" rilasciata da un professionista. Sembrerebbe che il decreto lasci libere le parti di evitare la produzione di tutta questa documentazione, sempreché risulti da "espressi patti contrari". Dubbi e perplessità sulle nuove regole vengono espresse dai notai, cioè da coloro che materialmente concretizzano i passaggi di proprietà degli immobili. «Il decreto dice chiaramente - spiega Massimo Toscani, presidente del consiglio notarile di Piacenza - che il venditore deve dichiarare nell' atto la garanzia che gli impianti sono a norma, mentre le parti possono escludere di allegare all' atto i diversi certificati di conformità. E' di tutta evidenza che se non interverranno chiarimenti da parte delle autorità competenti, dal 27 marzo si verrebbero a creare non pochi problemi per le vendita di immobili privi di queste certificazioni». Da non sottovalutare, poi,il fatto che i potenziali acquirenti di fronte all' impossibilità di ottenere un immobile "garantito" chiedano al venditore uno sconto sul prezzo richiesto o possano pretendere l' effettuazione dei lavori di adeguamento degli impianti alle norme di sicurezza. Il decreto non si occupa solo dei trasferimenti immobiliari. Viene, infatti, precisato che copia della documentazione indicata in precedenza dovrà essere consegnata anche al soggetto che utilizza "a qualsiasi titolo" l' immobile. In questo caso, i maggiori destinatari di questa disposizione sono gli inquilini. «Il decreto configura gravi obblighi a carico della proprietà - spiega Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia - che potrebbero comportare in diversi casi l' incommerciabilità degli immobili e in altri l' impossibilità di affittare. Il tutto nella logica di assicurare certezze attraverso tutta una serie di documenti, anziché verificare con personale terzo l' effettiva osservanza della normativa sulla sicurezza degli impianti». Incertezze anche nel campo delle sanzioni. Per quanto concerne le violazioni, l' articolo 15 del decreto prevede l' applicazione di una sanzione amministrativa da 100 e 1000 euro per la violazione degli obblighi sulla dichiarazione di conformità, agganciandole all' entità e alla complessità dell' impianto. Alle violazioni agli altri obblighi previsti dal decreto vedrebbero l' applicazione di una sanzione fra 1.000 e 10.000 euro. - ROSA SERRANO

Svaniscono le offerte per Coppola e Ricucci

MILANO - Non c' è nessuna lettera di garanzia bancaria a sostegno dell' offerta della svizzera Mediterranean Consulting Company Sa per il gruppo Ricucci. E non c' è nessun interesse di Pramerica Real Estate Investor (Italia) per il patrimonio dell' immobiliarista Danilo Coppola. Due smentite che pesano come macigni e che svuotano di contenuto quelle proposte di acquisto. Ieri la banca statunitense Citi ha negato ufficialmente «l' autenticità della documentazione di garanzia» presentata dalla Mediterranean: «Citi non ha - recita il comunicato - e non ha avuto alcun ruolo nel finanziamento di una società denominata Mediterranean Consulting Company Sa per l' acquisizione degli asset di Magiste International e Magiste Real Estate». Un' operazione da 540 milioni di euro, inoltrata nei giorni scorsi ai curatori e ai commissari della Magiste e accompagnata da lettere di garanzia bancaria che sono risultate essere dei veri e propri falsi. «Non ho mai conosciuto questa società e non ho mai avuto rapporti con Citigroup», ha dichiarato Stefano Ricucci a Repubblica, prendendo le distanze dalla proposta della società elvetica. «Tutte le offerte che ricevo, non faccio altro che girarle al curatore», ha aggiunto l' immobiliarista. Una sorte simile è toccata anche a una fantomatica offerta da un miliardo di euro per il patrimonio immobiliare di Coppola. «Con riferimento alla trattativa per l' acquisto da parte di Pramerica Real Estate Investors (Italia) Srl del 100% delle società di proprietà di Danilo Coppola, Tikal Plaza SA e Tikal Spa, la società dichiara l' assoluta estraneità alle menzionate operazioni», si legge nel comunicato del gruppo Usa. Un interessamento al gruppo Coppola in realtà era stato invece avanzato dall' avvocato Paolo Francesco Calmetta, che annovera fra i suoi clienti alcuni fondi gestiti da Pramerica Real Estate Investors. Tra marzo e aprile, Calmetta aveva ottenuto il permesso del tribunale di Roma per incontrare Coppola, attualmente ancora agli arresti domiciliari, e trattare l' eventuale acquisto degli immobili. «Ci sono stati tre o quattro incontri tra me e Coppola. Poi, le difficoltà emerse nel delineare l' esatto perimetro del gruppo e la sua consistenza patrimoniale, hanno fatto venir meno la trattativa», ha spiegato l' avvocato a Repubblica. «Comunque - ha aggiunto - non ho mai formulato una proposta da un miliardo di euro». La smentita odierna di Pramerica giunge dopo quelle già pubblicate ieri di Ubs, la banca elvetica chiamata in causa a fianco del gruppo statunitense, e di Gianni Tamburi & Partners, il cui nome nelle lettere depositate in Tribunale era stato associato ad altri fondi immobiliari interessati agli immobili di Coppola. - WALTER GALBIATI

Immobili, il Comune vende ancora

Palazzo Civico mette in vendita un altro pezzo di patrimonio, del valore di 60 milioni di euro. Una tranche di cessioni, attraverso il fondo immobiliare realizzato lo scorso anno, inserita nel bilancio 2008. E su due complessi ci sono già ipotesi di utilizzo: due progetti per creare scuole di alta formazione, una riservata ai manager e l' altra agli ingegneri. Entrambe hanno come crocevia Parigi. Si tratta di pezzi importanti, come l' ex caserma dei vigili del fuoco su corso Regina Margherita e l' ex fabbrica Borriello e Maffiotto, dietro il Lingotto. è prevista l' alienazione di un' area ex Smat nel comune di Moncalieri, oltre ai diritti edificatori sulla Spina 3 e ad alcuni alloggi che verranno occupati dagli agenti della polizia penitenziaria. Nel documento finanziario è contenuta la vendita di una parte delle ex arcate Moi e di un pezzo della Cavallerizza Reale, che da sola dovrebbe fruttare 14 milioni, soldi che saranno impegnati per acquistare dal demanio l' altro pezzo dello storico complesso tra via Verdi e via Rossini. Per il centrodestra si tratta di un' operazione che indebolisce l' amministrazione: «è necessaria per sostenere un debito pari a 3 miliardi di euro - dicono i consiglieri Michele Coppola (Fi) e Roberto Ravello (An) - peccato che il patrimonio immobiliare dei torinesi sia destinato ad esaurirsi e, una volta ceduto tutto, il Comune non potrà più ricorrere ad alienazioni per far fronte alla necessità di risorse per garantire i servizi da erogare alla cittadinanza». L' amministrazione ipotizza altre tranche di vendite per un totale di 300 milioni di euro entro il 2011, come ha spiegato l' assessore al Patrimonio, Mario Viano. «Chiamparino, allo scadere del suo secondo mandato, sarà ricordato come il sindaco che ha cancellato il patrimonio immobiliare del Comune», insistono Ravello e Coppola. Secondo l' assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, la situazione è diversa: «Lo scorso anno avevamo ceduto patrimonio per 130 milioni di euro, quest' anno la metà, forse la memoria dei consiglieri è troppo corta. Poi parte dei soldi serviranno a coprire nuovi investimenti, come l' acquisto dell' altra fetta della Cavallerizza o le ex carceri Le Nuove. La quota di fondi usata per sostenere i servizi essenziali per la città è minima». Non si tratta di una cessione al buio. Palazzo Civico ha già ricevuto due proposte che saranno sviluppate dal fondo immobiliare. Progetti che riguardano la Cavallerizza e le arcate dell' ex Villaggio Olimpico di via Giordano Bruno. E tra gli sponsor spunta anche la Compagnia di Sanpaolo, in bilico tra le due cordate che puntano a far nascere poli di alta formazione. Sulla Cavallerizza c' è l' interesse di una cordata di imprese di rilievo internazionale, capitanate dall' Azimut di Avigliana e dal suo presidente ed amministratore delegato Paolo Vitelli. L' idea è quella di portare nello storico complesso una sede dell' ecole des Ingénieurs, istituto nato per l' aggiornamento degli ingegneri già impiegati nelle aziende. Sede centrale, Parigi. «Un' ipotesi molto interessante - spiega Viano - che come amministrazione potremmo sostenere, ma toccherà poi al fondo svilupparla». Sempre nella capitale francese c' è la casa madre dell' altro istituto, che punta alla formazione del management finanziario, che la Camera di Commercio sta corteggiando. La scuola dovrebbe trovare spazio nei locali delle ex arcate dei mercati generali di via Giordano Bruno, struttura che dovrebbe essere acquisita dalla Camera di Commercio a patto che da Parigi arrivi una risposta positiva. Due progetti su cui potrebbe intervenire anche la Compagnia di San Paolo. Alla fine dovrà però scegliere quale dei due appoggiare.
DIEGO LONGHIN

22 maggio 2008 pagina 10 sezione: TORINO