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martedì 3 giugno 2008

Svaniscono le offerte per Coppola e Ricucci

MILANO - Non c' è nessuna lettera di garanzia bancaria a sostegno dell' offerta della svizzera Mediterranean Consulting Company Sa per il gruppo Ricucci. E non c' è nessun interesse di Pramerica Real Estate Investor (Italia) per il patrimonio dell' immobiliarista Danilo Coppola. Due smentite che pesano come macigni e che svuotano di contenuto quelle proposte di acquisto. Ieri la banca statunitense Citi ha negato ufficialmente «l' autenticità della documentazione di garanzia» presentata dalla Mediterranean: «Citi non ha - recita il comunicato - e non ha avuto alcun ruolo nel finanziamento di una società denominata Mediterranean Consulting Company Sa per l' acquisizione degli asset di Magiste International e Magiste Real Estate». Un' operazione da 540 milioni di euro, inoltrata nei giorni scorsi ai curatori e ai commissari della Magiste e accompagnata da lettere di garanzia bancaria che sono risultate essere dei veri e propri falsi. «Non ho mai conosciuto questa società e non ho mai avuto rapporti con Citigroup», ha dichiarato Stefano Ricucci a Repubblica, prendendo le distanze dalla proposta della società elvetica. «Tutte le offerte che ricevo, non faccio altro che girarle al curatore», ha aggiunto l' immobiliarista. Una sorte simile è toccata anche a una fantomatica offerta da un miliardo di euro per il patrimonio immobiliare di Coppola. «Con riferimento alla trattativa per l' acquisto da parte di Pramerica Real Estate Investors (Italia) Srl del 100% delle società di proprietà di Danilo Coppola, Tikal Plaza SA e Tikal Spa, la società dichiara l' assoluta estraneità alle menzionate operazioni», si legge nel comunicato del gruppo Usa. Un interessamento al gruppo Coppola in realtà era stato invece avanzato dall' avvocato Paolo Francesco Calmetta, che annovera fra i suoi clienti alcuni fondi gestiti da Pramerica Real Estate Investors. Tra marzo e aprile, Calmetta aveva ottenuto il permesso del tribunale di Roma per incontrare Coppola, attualmente ancora agli arresti domiciliari, e trattare l' eventuale acquisto degli immobili. «Ci sono stati tre o quattro incontri tra me e Coppola. Poi, le difficoltà emerse nel delineare l' esatto perimetro del gruppo e la sua consistenza patrimoniale, hanno fatto venir meno la trattativa», ha spiegato l' avvocato a Repubblica. «Comunque - ha aggiunto - non ho mai formulato una proposta da un miliardo di euro». La smentita odierna di Pramerica giunge dopo quelle già pubblicate ieri di Ubs, la banca elvetica chiamata in causa a fianco del gruppo statunitense, e di Gianni Tamburi & Partners, il cui nome nelle lettere depositate in Tribunale era stato associato ad altri fondi immobiliari interessati agli immobili di Coppola. - WALTER GALBIATI

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