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venerdì 6 febbraio 2009

notizie immobiliari - marco ramberti

il mattone barcolla ma non crolla
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09

il mattone italiano barcolla ma non crolla. questo in sintesi il pensiero di guido lodigiani di gabetti, a corollario dei dati relativi all'ultimo semestre 2008 rilevati dall'ufficio studi gabetti. il perchè è dovuto all'offerta non elevatissima di case e non ci sarebbe, sempre secondo lodigiani, il pericolo di vedere il mercato inondato di immobili di mutuatari non più in grado di pagare il loro debito. il calo dei prezzi comunque c'è (-4% a roma, -5% a milano) e potrebbe proseguire nel 2009, soprattutto nelle aree periferiche delle grandi città, per via del calo delle erogazioni di finanziamenti scese sensibilmente nel terzo trimestre dell'anno scorso, un trend destinato a proseguire nell'anno in corso nonostante i tagli della banca centrale europea (bce), sui tassi d'interesse. sul mercato a regnare è l'incertezza dovuta al particolare momento economico che porta i potenziali acquirenti a chiedersi: perchè comprare oggi una casa che domani potrei pagare meno? e le banche: perchè dare oggi un mutuo con una garanzia ipotecaria che domani potrebbe valere meno? in questa situazione i prezzi nel 2009 continueranno a scendere, ma senza i crolli a due cifre registrati in altri paesi europei. le peggiori performance nelle periferie delle grandi città (-5% a milano), ma le zone centrali terranno o perderanno poco (fino a un massimo del -3%)

le case non si vendono più. nel lazio è boom di ristrutturazioni
la repubblica, martedì 3 feb 09

le ultime stime nomisma sul mercato immobiliare laziale registrano un calo delle compravendite nel 2008 nell'ordine del 17%. si va dal -12% di viterbo al 20% di roma. ciononostante i prezzi non hanno seguito il trend a ribasso delle transazioni per le resistenze dei proprietari a ridurre le loro pretese. intanto la banca d'italia ha confermato il ribasso dell'erogazione dei mutui diminuiti del 12,5% nei primi 9 mesi dell'anno scorso. il risultato di tutto questo è un mercato in stallo dove l'unica voce che cresce è quella relativa ai prestiti per ristrutturazione. di fronte all'impossibilità di cambiare casa, infatti, molti proprietari preferiscono ristrutturare la vecchia casa

anche i box pagano lo scotto della crisi
finanza & mercati, martedì 3 feb 09

il valore dei box e dei posti auto è sceso rispettivamente dello 0,9% e dello 0,8% nel primo semestre del 2008. è quanto emerge dall'analisi di tecnocasa condotta a livello nazionale. nulla di drammatico anche se in città come genova e napoli si è assistito a ribassi importanti, nell'ordine del 5%. tra i fattori che hanno determinato tale flessione, il rallentamento della domanda dei consumatori per ridurre l'investimento nell'abitazione e l'aumento dell'offerta di queste tipologie soprattutto nelle grandi città

cina, un rimborso sulle tasse per rilanciare il mercato immobiliare
wsj.com, giovedì 5 feb 09

chongqing è una città della cina sud occidentale che sta scatenando in questi giorni un’interessante dibattito immobiliare. per far fronte alla crisi, il governo locale ha proposto un piano che prevede il rimborso del 40% delle tasse sul reddito dei nuovi detentori di un mutuo, fino al 2012. i sostenitori del programma sottolineano come l’iniziativa potrebbe dare linfa nuova al mercato immobiliare, importante indicatore del potere d’acquisto dei consumatori. non è altrettanto entusiasta il governo centrale: il rimborso delle tasse priverebbe le casse statali di una grossa fetta dei fondi previsti per risanare l’economia cinese globale. il timore principale è che altre grosse città possano seguire l’esempio di chongqing, che se ha pensato di agire in questo modo è anche perché ha sofferto la crisi immobiliare in modo più sensibile. se infatti, nel 2008, i prezzi delle abitazioni sono calati mediamente nel paese dello 0,4%, a chongqing il crollo è stato del 4,9% su base annuale

gran bretagna, la banca centrale taglia ancora i tassi
times.co.uk, giovedì 5 feb 09

i dati ufficiali pubblicati lo scorso mese parlano chiaro: non solo la gran bretagna è in recessione, ma nell’ultimo quadrimestre del 2008 il prodotto interno lordo è precipitato di 1,5 punti percentuali. se poi a questo si aggiungono le infelici previsioni del fondo monetario internazionale, che parlano di un’ulteriore caduta dell’economia inglese del 2,8% nel 2009, si comprendono i motivi che hanno portato la banca d’inghilterra alla decisione di tagliare i tassi d'interesse di un ulteriore 0,5%, portandoli a quota 1%. non appena gli istituti di credito si adegueranno, 3,6 milioni di cittadini britannici che hanno contratto un mutuo a tasso variabile ancorato al tasso applicato dalla banca d’inghilterra, potranno godere nei prossimi mesi di un sensibile risparmio. per fare un esempio, chi ha contratto un prestito di 100mila sterline, beneficerà di un risparmio di 40 sterline mensili. e gli esperti avvertono: la banca d’inghilterra potrebbe continuare la corsa al ribasso

bioedilizia: è partita la rivoluzione verde
affari e finanza, lunedì 2 feb 09

ormai non si tratta più di un “capriccio” per singole unità abitative: la “rivoluzione verde” si estende ai condomini, i grattacieli, interi territori. una nuova consapevolezza nutrita dalla crescente attenzione per l'ambiente. non è solo un discorso di etica, ma anche di risparmio energetico, fino al 20%, sul lungo periodo. e i progetti si sprecano: a chicago è grande l’attesa per la clean tower, una torre che sfrutterà l’energia del vento per garantire l’autosufficienza energetica. a dubai sorgerà invece la dynamic tower, grattacielo formato da 68 piani, ciascuno dei quali in grado di ruotare indipendentemente dagli altri. in questo caso, l’energia necessaria alle attività dell’edificio deriverà, oltre che dalle turbine eoliche e dai pannelli solari, anche dal movimento autonomo dei piani. anche nel nostro paese non mancano iniziative degne di nota: a milano, la riqualificazione del quartiere porta nuova prevede la creazione di una sorta di “bosco verticale”, con le piante che correranno lungo le pareti dell’edificio, ulteriormente arricchito da un nuovo parco circostante di 90mila m2

ance, 200mila posti in meno nel settore edile per il 2009
finanza & mercati, venerdì, 06 gen 09

nel 2009 si costruirà di meno. la crisi ridurra del 3% gli investimenti privati e del 4,7% quelli pubblici. per la ripresa bisognerà attendere il 2011 secondo le previsioni di assoimpredil-ance espresse a margine del "made expo", la fiera dell'architettura di milano. il quadro non è roseo soprattutto se rapportato alla realtà europea. in italia la contrazione sarà infatti del 5% rispetto ai cali dell'1,5% della francia e del 2% del regno unito. peggio farà soltanto la spagna, con una flessione del 15%. per rilanciare il comparto i costruttori auspicano uno snellimento delle prassi amministrative e maggiori investimenti nelle infrastrutture. secondo il presidente di assimpredil-ance claudio de albertis quello delle costruzioni è un settore che vedrà una perdita di posti di lavoro stimata in 200.000 unità alla fine del 2009

ulteriore caduta dei prezzi per le case di lusso londinesi
times.co.uk, lunedì 2 feb 09

a gennaio, i prezzi delle case più esclusive di londra hanno sofferto la seconda peggior caduta di tutti i tempi, come risultato della crisi finanziaria globale. il prezzo medio di una casa valutata più di un milione di sterline ha perso 3,7 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo knight frank. negli ultimi 12 mesi i prezzi sono crollati del 21%, la caduta maggiore della storia, secondo la consulente

la casa? investimento sicuro
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09

la casa è un investimento che si rivaluta nel tempo. lo rivela uno studio condotto da corriere economia sui dati dell'ufficio studi ubh relativi ai valori immobiliari dal 1984 ad oggi. in 25 anni i valori immobiliari si sono triplicati passando attraverso fasi di crescita (1992, quando i valori degli immobili salirono più del 15% in un anno) e di decrescita (-16,2% nel 1993). tuttavia per un investimento profittevole nel mattone bisogna comprare al momento giusto. chi ha comprato nel 1996, ad esempio, ha messo a segno una rivalutazione del 56,5% sull'inflazione (4 punti e mezzo l'anno), al contrario, chi ha comprato ai massimi del 1992 deve registrare una perdita del 6,1. ma si tratta dell'unico dato negativo emerso da un'analisi in cui a prevalere è il segno più e gli immobili si rivalutano con un passo più veloce del tasso d'inflazione