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sabato 4 aprile 2009

notizie immobiliari - marco ramberti

tassi: i tagli record sono un'illusione per i consumatori

il messaggero, martedì 31 mar 09
l unità, venerdì 3 apr 09

il consiglio direttivo della bce ha deciso di tagliare il costo del denaro di altri 0,25 punti percentuali, portandolo a quota 1,25%. una decisione che segue il nuovo calo dell euribor, sceso all 1,52%. buone notizie quindi per chi ha già un mutuo a tasso variabile, in quanto potrà godere di un ulteriore alleggerimento della rata mensile. meno avvantaggiato chi invece deve ancora ottenere un mutuo: il nuovo calo dell euribor accresce infatti l incertezza del mercato e le banche reagiscono aumentando gli spread applicati, così la rata mensile non diminuisce quanto dovrebbe



dopo l'ok delle regioni, al via il piano casa

il tempo, giovedì 2 apr 09

governo e regioni hanno raggiunto un accordo sul piano casa. la versione definitiva del provvedimento consente l ampliamento del 20% di case mono e bi-familiari con cubature fino a 1000 m3. via libera alle demolizioni e ricostruzioni di edifici, residenziali e non, la cui volumetria originaria potrà essere aumentata del 35%, a patto che la ricostruzione sia accompagnata da interventi di riqualificazione ambientale e risparmio energetico. le opere di ampliamento e ricostruzione non possono interessare centri storici, edifici abusivi e aree inedificabili, mentre sono tollerate in zone degradate se portano a un miglioramento del quartiere. governo e regioni, infine, si impegnano a individuare nei capoluoghi nuovi alloggi da affittare alle categorie sociali più svantaggiate. ora le regioni hanno tempo 90 giorni per emanare leggi ad hoc, che resteranno in vigore per 18 mesi, con la possibilità di indicare percentuali differenti per l aumento delle cubature e di estendere il divieto di applicazione della norma a ulteriori ambiti, come i beni culturali e le aree di pregio ambientale e paesaggistico



zapatero aiuta i giovani in affitto con 210 euro al mese

el mundo.es, mercoledì 1 apr 09

il "piano casa" del governo spagnolo approvato nei mesi scorsi per fronteggiare la tremenda crisi che attanaglia il paese va nella direzione dei giovani. si chiama rbe - letteralmente reddito base di emancipazione -, e prevede un aiuto di 210 euro/mese per sostenere i giovani nel pagamento del canone d'affitto. nel primo trimestre dell anno sono già state presentate 32.288 nuove domande, mentre sono già quasi centomila soggetti "aiutati". la maggior parte delle sovvenzioni si concentrano in catalogna e nella regione di madrid. il 64,2% dei soggetti che già ricevono l aiuto ha un età compresa tra i 26 e i 29 anni, il 29,2% ha meno di 25 anni, mentre il 6.6% è composto da trentenni, il limite massimo per poter beneficiare del sostegno statale



modello unico, alcuni consigli sulla dichiarazione di redditi immobiliari

corriere della sera, lunedì 30 mar 09

la compilazione del quadro b del 730 riguarda i proprietari di immobili e chiunque possa far valere un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione) su un bene. non è obbligato a presentare la dichiarazione chi nel 2008 ha ottenuto redditi immobiliari inferiori a 500 euro. per ciascun fabbricato posseduto bisogna indicare rendita catastale, modalità di utilizzo (abitazione principale, pertinenza, immobile locato o altro uso) e periodo di possesso, espresso in giorni. l abitazione principale e le sue pertinenze non saranno poi soggette a tassazione, mentre aumenta la pressione fiscale applicata alle seconde case: la rendita che ne deriva verrà rivalutata del 5% e aumentata di 1/3. la maggiorazione non si applica se il proprietario risiede all estero, se la prima casa è temporaneamente disabitata e non utilizzata, se l immobile è dato in uso gratuito a un familiare che vi abbia la residenza oppure se è in comproprietà ed utilizzato come abitazione principale da uno o più comproprietari



ristagna il mercato immobiliare pugliese

gazzetta del mezzogiorno, mercoledì 31 mar 09

segnali di stanchezza per il mattone pugliese, che fino al 2007 ha trainato l economia regionale: vendite giù del 16% nell ultimo anno, prezzi in calo (-5%) e dilatazione dei tempi di vendita, con una media di 12 mesi per concludere una transazione. la staticità del mercato regionale è il risultato del mancato incontro tra domanda e offerta: da una parte, chi cerca casa si aspetta prezzi molto più bassi rispetto a quelli richiesti e attende una discesa più decisa delle quotazioni; dall altre parte, chi vende non è disposto ad abbassare le proprie pretese e preferisce piuttosto ritirare l offerta dal mercato. una situazione bloccante, tanto che anche i costruttori, pur avendo ottenuto le licenze, aspettano tempi migliori per avviare i cantieri



a rimini è un buon momento per comprare

il resto del carlino, giovedì 2 apr 09

secondo la fiaip di rimini, il mercato immobiliare della città conoscerà una ripresa già nel corso del 2009. lo storico eccesso di offerta rispetto alla domanda ha sospinto giù i prezzi delle abitazioni (-10% nell ultimo anno) tanto che - sempre a giudizio degli esperti fiaip - difficilmente scenderanno più di così. ottimistico il dato riguardante i mutui: nell ultimo trimestre del 2008, a rimini le richieste di nuovi prestiti sono aumentate del 10%, unico dato positivo nella regione contro i cali registrati a bologna (-2%), parma (-9%), modena (-13%) e reggio emilia (-23%). un segnale di ripresa interpretato come un impulso decisivo per la risalita, per questo motivo è giunto il momento di comprare



in uk aumentano i mutui e le quotazioni immobiliari

guardian.co.uk, martedì 31 mar 09
guardian.co.uk, giovedì 2 apr 09

dall ultima indagine condotta da gfk nop emergono finalmente buone notizie sul fronte mutui in uk. complice il calo dei prezzi (-20% su base annuale) e il taglio dei tassi di interesse deciso dalla banca d inghilterra, a febbraio sono stati approvati 37.937 nuovi prestiti, +19% rispetto al mese precedente, il più alto valore raggiunto da maggio 2008. marzo invece segna un inaspettato, lieve aumento delle quotazioni immobiliari: stando ai dati diffusi da nationwide building society, si tratta di un misero +0,9%, che però frena la parabola discendente iniziata 16 mesi fa. tuttavia una rondine non fa primavera, avvisa colin ellis, economista della daiwa security, e per l anno in corso si attendono nuove flessioni. nello specifico di ogni regione, l irlanda del nord registra il calo più importante (-29% rispetto allo stesso periodo del 2008), seguita da scozia (-12,6%) e galles (-8,3%)



manutenzione della casa: l'iva agevolata al 10% è permanente

milano finanza, sabato 28 mar 09

il 10 marzo scorso il consiglio ecofin ha permesso ai paesi membri dell ue di rendere permanente l applicazione dell iva agevolata al 10% sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici ad uso abitativo, una decisione che pone fine alle continue proroghe cui è stata soggetta l agevolazione (l ultima fissava il termine al 31 dicembre 2011). l aliquota agevolata si applica agli interventi di restauro e risanamento conservativo , di ristrutturazione edilizia e di ristrutturazione urbanistica di edifici residenziali, mentre sono escluse le opere di manutenzione di edifici non residenziali e i materiali che costituiscono una parte significativa del servizio reso , elencati dal decreto 29 dicembre 1999



a milano due loft su tre non sono in regola

corriere della sera, mercoledì 1 apr 09

il mercato immobiliare milanese conta 70mila loft, di cui i due terzi sono accatastati c3, cioè come laboratori. l agenzia delle entrate ha avviato un controllo a tappeto per individuare le abitazioni non in regola e carlo masseroli, assessore al territorio, ha emanato una circolare in cui ricorda che abitare in aree non residenziali , prive cioè del certificato di abitabilità, è un comportamento sanzionabile. le zone più a rischio sono tortona, bovisa, dove per un loft si chiedono in media 2.200 euro/m2, e zona navigli, dove il costo medio è pari a 5.500 euro/m2



gennaio gelato per l immobiliare usa: -19%

bloomberg.com, martedì 31 mar 09

negli usa le quotazioni immobiliari segnano un nuovo record negativo. in base all ultimo indice case-shiller, che rileva l andamento dei prezzi delle abitazioni in 20 città statunitensi, a gennaio questi hanno perso in media 19 punti percentuali rispetto a un anno fa. le peggiori sono state le città di phoenix (-35% su base annuale), las vegas (-32,5%) e san francisco (-32,4%). meglio invece per dallas (-4,9%), denver (-5,1%) e cleveland (-5,2%). l analisi condotta parla anche di un nuovo calo di fiducia da parte dei compratori americani, preoccupati dalle rate del mutuo e dal rischio di perdere il posto di lavoro

venerdì 3 aprile 2009

La crisi immobiliare non frena Re/Max

ilGiornale.it

aiuto La crisi immobiliare non frena Re/Max che cresce e si rafforza in Italia. Con un 2008 chiuso in crescita e un 2009 che presenta buone opportunità di sviluppo che scaturiscono proprio dalla crisi economica che sta investendo i mercati finanziari.
Dall'Osservatorio del mercato condotto da Re/Max Italia presso il suo network di agenzie affiliate, dopo una sensibile discesa dei prezzi avvenuta nel quarto trimestre 2008, il primo trimestre 2009, seppur lentamente, sta segnando un consolidamento dei prezzi ed una sostanziale tenuta del mercato.
Per il 56% del campione intervistato i prezzi rimarranno stabili, mentre il 42% degli intervistati è più prudente e si attende ancora un lieve allineamento verso il basso dell'ordine del 5% con una conseguente stabilità di mercato. I più ottimisti (2%) avvertono già la ripresa.
Dall'indagine emerge che a credere nel mattone, al primo posto, sono le famiglie secondo il 54% degli intervistati, a seguire le coppie per il 38% degli intervistati ed infine i single per 8% del campione.
Fattore decisivo per l'acquisto dell'immobile è l'ubicazione: si predilige un appartamento magari di minori dimensioni ma in una zona centrale di un capoluogo di provincia.
Intanto Re/Max Italia ha archiviato un 2008 in crescita, nonostante il rallentamento del mercato immobiliare. Con un fatturato aggregato del network, composto da 220 agenzie affiliate sull'intero territorio nazionale, di 47 milioni e 325 mila euro nel 2008, archiviando un +5% rispetto allo scorso anno e con 40 nuovi contratti di franchising siglati.
Il valore intermediato dal network Re/Max Italia nel corso del 2008 è stato di 946 milioni e 500 mila euro con 12.620 transazioni ed ha segnato un +5% rispetto al 2007 dove il fatturato è stato di 905 milioni di euro ed il numero di transazioni eseguite pari a 12.070.
Mentre il mercato immobiliare ha registrato una flessione del numero di transazioni di circa il 20% rispetto all'anno scorso, un allungamento dei tempi di compravendita che superano i sei mesi, con una conseguente selezione degli operatori ed un relativo consolidamento del settore.
«La nostra carta vincente – sottolinea Dario Castiglia, Presidente Re/Max Italia – è il nostro modello organizzativo, la nostra professionalità e la capillarità sul territorio nazionale, tutti plus che ci consentono di conoscere in modo approfondito l'andamento del nostro mercato, facendo incontrare domanda e offerta, grazie al sistema Mls, il nostro market place, che consente la condivisione del portafoglio immobili nella nostra rete».
La condivisione del portafoglio incarichi tra i consulenti immobiliari Re/Max facilita la vendita degli immobili grazie ad una riduzione dei tempi, ad una migliore promozione ed alla individuazione del corretto prezzo di realizzo, garantendo al cliente trasparenza, onestà - con il rispetto di un "Codice di Etica Immobiliare" - ed il supporto in ogni fase del processo di compravendita pre e post vendita.

mercoledì 1 aprile 2009

Decolla il piano casa ma Berlusconi pensa già alla fase due

di Giovanni Lombardo
1 Aprile 2009
www.loccidentale.it

Il piano casa può decollare, ma Berlusconi guarda già alla fase due che prevede nuovi insediamenti urbanistici nelle città. La conferenza unificata delle autonomie locali stamattina ha approvato il testo dell’accordo siglato ieri notte tra comuni, province, regioni e governo. Il provvedimento, che consentirà di ampliare le cubature degli immobili già esistenti del 20%, alla fine ha messo tutti d’accordo. E di colpo sono state spazzate via le accuse di incostituzionalità e l’allarme cementificazione lanciato dall’opposizione. Adesso tutti riconoscono i benefici di una misura anti-crisi che va a sostegno delle imprese di costruzioni, dell’indotto e dei cittadini. Le regioni dovranno approvare entro 3 mesi leggi ispirate agli obiettivi dell’accordo stesso. Mentre entro dieci giorni il governo emanerà un decreto legge per semplificare le procedure amministrative in materia edilizia.

«Sono soddisfatto per l’accordo raggiunto – ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - un’altra intesa importante dopo quella sugli ammortizzatori sociali. Ringrazio le Regioni per la collaborazione istituzionale». L’auspicio del Cavaliere è che il piano casa metta in moto risorse considerevoli. «Se il 10% degli abitanti e proprietari di case mono e bifamiliari ricorreranno agli interventi previsti dal piano, avremo almeno 60-70 miliardi di euro immessi nell'economia e tolti dai depositi in banca, vale a dire 4-5 punti di Pil che potrebbero muoversi». Il premier, però, guarda già avanti: «Questo non è il piano casa, è un intervento di ampliamento delle abitazioni, è un piano famiglia più che un piano casa». Quali sono allora le intenzioni per il futuro? Berlusconi le spiega al termine del Consiglio dei ministri sull’intesa Governo-Regioni. «Un insediamento urbanistico in ogni capoluogo di provincia, per venire incontro alle esigenze di nuove case per chi la casa non ce l’ha, per i giovani, per chi non può permettersi l’affitto». E aggiunge: «Il mio sogno è vedere realizzazioni all'avanguardia dell'urbanistica».

Intanto anche il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, è soddisfatto per l’accordo raggiunto. Quella delle regioni, e degli enti locali «non è stata una astratta battaglia di competenze – ha commentato - si è trattato di far rientrare nelle regole e nei binari giusti la questione». Ma quali sono le differenze tra il testo circolato la settimana scorsa (e che Berlusconi aveva comunque definito non ufficiale) e l’accordo siglato oggi? Innanzitutto non ci saranno deroghe alle leggi regionali, non ci sarà la possibilità di vendere gli immobili, nè saranno possibili cambi di destinazione d’uso. Tutti gli interventi saranno compiuti dentro le regole e nel rispetto degli strumenti urbanistici. Gli ampliamenti degli immobili, si legge nell’intesa Governo-Regioni, saranno possibili entro il 20% della volumetria esistente, per immobili che non superino i 1.000 metri cubi e fino a un massimo di incremento di 200 (in sostanza si tratta di villette mono e bifamiliari). Il limite di ampliamento sale al 35% nel caso di demolizioni, il tutto nel quadro di norme di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, quindi utilizzando tecniche di bioedilizia. Il Governo e le Regioni «ribadiscono la necessità assoluta del pieno rispetto della vigente disciplina in materia di rapporto di lavoro» anche dal punto di vista previdenziale e assistenziale e nella sicurezza dei cantieri.

Gli ampliamenti di volumetrie si riferiscono solo all’edilizia residenziale (saranno esclusi i condomini) mentre i centri storici e tutte le aree protette non verranno toccate dal piano casa.

L’accordo raggiunto con le Regioni, tutto sommato, non modifica granché il piano casa originario. Ma tende a fissare alcuni paletti di garanzia per la tutela del territorio, ribadendo a più riprese che tutto si muoverà nel «pieno rispetto dei programmi urbanistici». Stabilito ciò, è innegabile che la misura presenta una serie di vantaggi. Innanzitutto rappresenta un formidabile volano per dare slancio all’economia. Soprattutto in questo momento di crisi. E i benefici saranno per tutti. L’edilizia è un settore che riguarda imprese, piccoli artigiani, servizi, trasporti. Molte persone che hanno perso il lavoro potrebbero trovare nuove opportunità grazie a questo provvedimento. Non solo. Molte famiglie troveranno conveniente ampliare e ristrutturare la propria abitazione a prezzi vantaggiosi. Un esempio sulle materie prime: a settembre dello scorso anno il ferro, necessario per realizzare la struttura delle case, costava circa 480 euro a tonnellata, oggi un impresa paga intorno ai 140 euro. I minori costi di produzione si rifletteranno inevitabilmente anche sui prezzi al consumo.

L’unico rischio è che le regioni impieghino troppo tempo per varare le leggi e che la misura scatti in ritardo. Ma su questo punto Berlusconi è fiducioso: si farà in fretta. Ecco perché il premier ha già annunciato: «I padroni di casa possono cominciare da oggi a chiamare i progettisti e commissionare i lavori».

lunedì 30 marzo 2009

Ostacolare il piano casa non giova a nessuno

di Vito Schepisi

26 Marzo 2009


Con la proposta del “Piano Casa” annunciato dal Governo ci sarebbe da porsi dinanzi a due quesiti. E’ vero che le domande si intreccerebbero a loro volta con numerose altre di ordine economico, ambientalista, burocratico ed utilitaristico, ma è anche vero che tutte le questioni relative a scelte ed iniziative che coinvolgono interessi, ambiente, sviluppo, lavoro e persino il gusto estetico, inevitabilmente finiscono per essere centro di dibattito e di scontro. Arrendersi per evitarlo, specialmente in una stagione di crisi recessiva, finirebbe solo per premiare l’immobilismo ed il partito del “no”.
Non si può non riflettere sul susseguirsi degli ostacoli che finora hanno solo frenato il Paese e che hanno ritardato il suo processo di sviluppo, rendendolo più vulnerabile, meno sicuro, a rischio ambiente per carenza di dotazioni tecniche (come si è visto per Napoli), con meno servizi, poco autonomo per la dipendenza verso gli altri paesi (comunitari e non ) e senza infrastrutture di alto profilo tecnologico e di effettiva integrazione del territorio e delle comunità. Un paese senza rapidità nelle risposte è spesso un paese perdente e, cosa ancora più grave in tempi di globalizzazione, diviene un’entità nazionale tagliata dalla domanda e dal mercato.
In fin dei conti si vorrebbe solo che ci fosse meno pregiudizio, ma che restassero tutte le garanzie della democrazia e dei diritti di ciascuno. Il pregiudizio, ed un sistema costituzionale troppo legato all’equilibrio dei poteri, rendono alla fine un servizio contrario alla stessa democrazia che deve essere scelta e non vincolo: deve essere la soluzione, con il potere esercitato dal popolo e non la causa stessa del problema.
Il primo quesito attiene all’opportunità economica di dar impulso al settore edilizio, fermo per mancanza di mercato, per far muovere la domanda e rilanciare l’economia. L’edilizia coinvolge settori diversi, ed anche differenti tra loro, e fa scorrere quel fiume, al momento rinsecchito per mancanza di affluenti, che è la circolazione del danaro. L’edilizia è anche il bene rifugio su cui milioni di italiani sono disposti ad investire ancora i loro risparmi e su cui nutrono ancora la fiducia di non restarne traditi e, soprattutto, di non doversi ritrovare vittime di sofisticati prodotti di ingegneria finanziaria che hanno ridotto o azzerato i loro portafogli.
Il secondo quesito, invece, attiene alle soluzioni della crisi abitativa del Paese, al reale esercizio dei diritti di ciascuno, alle occasione per ridurre il degrado ambientale, al rilancio stesso dell’edilizia popolare, al diritto liberale di poter disporre della proprietà con interventi conservativi, di ristrutturazione e di ampliamento nel rispetto dei vincoli e dell’impatto ambientale, e senza doversi far carico di procedure lunghe, estenuanti, difficili, spesso troppo onerose e quasi sempre avvolte da dubbi di privilegi ed ostacoli, dosati per clientelismo o interesse privato.
La risposta di buon senso ai due quesiti non può che essere positiva. Per il primo, i dati dell’osservatorio della Cgia di Mestre - associazione di artigiani e piccole imprese che fornisce dati riconosciuti attendibili sui fenomeni di natura economica, commerciale ed occupazionale - stimano in 79 miliardi di Euro, in più anni, il volume di affari che deriverebbe da questa iniziativa ed in 745.000 i nuovi posti di lavoro che si creerebbero nel settore edilizio e nell’indotto.
Sarebbe un risultato straordinario che di per se, in termini statistici, annullerebbe gli effetti della crisi per la perdita ipotizzata dei posti di lavoro e per le previsioni della riduzione del Pil. Il fatturato è ipotizzato dalla Cgia di Mestre sulla base di percentuali molto prudenti, sia per il rifacimento delle vecchie costruzioni (appena l’uno per cento), che per l’ampliamento di quelle dove sarebbe possibile l’aumento della cubatura (solo il 10 per cento).
Per il secondo quesito ci sarebbe da chiedersi se il saccheggio del territorio, nel passato, sia attribuibile ai privati che hanno chiesto le licenze edilizie o a coloro che non le hanno mai chieste, contando su sanatorie e condoni? Se sia stato attuato da coloro che chiedono di utilizzare spazi possibili, con l’aumento delle cubature nelle forme compatibili con il decoro architettonico, o da coloro che, non si sa come, ottenevano licenze edilizie in zone di interesse artistico ed ambientale?
Il Paese e le parti politiche, sociali, professionali ed intellettuali, anziché porsi questi due semplici quesiti, che fanno? Fanno, invece, a gara per porre ostacoli burocratici e ….costituzionali!

domenica 29 marzo 2009

immobiliare - real estate news - marco ramberti

News Alert
from The Wall Street Journal


Existing-home sales rose 5.1% in February, climbing above expectations, but prices plunged again. Home resales climbed to a 4.72 million annual rate, from January's unrevised 4.49 million annual pace, the National Association of Realtors said.

Foreclosures and short sales reflect about 45% of total existing-home sales. With so many distressed sales, the median price for an existing homes fell. At $165,400 in February, the median price was down 15.5% from $195,800 in February 2008. The median price in January this year was $164,800.