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venerdì 17 aprile 2009

notizie immobiliari - marco ramberti

case: -7,8% nel I trimestre 2009
milano finanza online, giovedì 16 apr 09

secondo l’analisi condotta dall’ufficio studi ubh, nel primo trimestre del 2009 le abitazioni usate hanno perso il 7,8% del loro valore rispetto a un anno fa. da gennaio a marzo, invece, il calo è stato del 2,3%. a soffrire è soprattutto la provincia, mentre nelle grandi città le flessioni maggiori si sono registrate a napoli (-9%), palermo (-8,3%) e bologna (-8%), appena più contenuti i cali di milano (-5,2%) e roma (-4,2%). ubh segnala anche una contrazione sia delle compravendite effettuate (-4,5% in provincia e -3,2% in città), sia della domanda, mentre cresce il numero di acquirenti “liquidi” che possono comprare senza ricorrere a grossi prestiti (il 50% della domanda) e aumenta il numero di coloro che acquistano per investimento (+8,5%). per contro, crescono le difficoltà delle famiglie che dispongono di meno liquidità e che devono fare i conti con la stretta creditizia: nel 2008 le concessioni di nuovi mutui sono scese del 27%

la corsa degli spread è una conseguenza della crisi finanziaria
il sole 24 ore, sabato 11 apr 09

pur essendo lontani dai picchi toccati nell’agosto 2008 (6,10%), i dati diffusi da bankitalia mostrano che il tasso medio praticato dagli istituti di credito sui mutui con durata superiore ai 10 anni è aumentato nel mese di febbraio (5,13%) rispetto a gennaio 2009 (5,10%). colpa degli spread, il margine che le banche applicano al tasso base (euribor, irs, o bce), che se in agosto difficilmente superava l’1%, oggi è balzato a una media di 1,5%, con punte del 2%. va però detto che il guadagno derivante dallo spread non è netto, parte di questo ricavo infatti viene utilizzato dalle banche per pagare i costi di finanziamento, aumentati a causa della crisi e della maggiore incertezza del mercato creditizio. per questo motivo, gli esperti prevedono che per una discesa degli spread bisognerà aspettare una stabilizzazione del mercato finanziario e una nuova spinta alla concorrenza tra banche

sorpresa: a milano, prezzi ancora su (+2%) nel I trimestre 2009
idealista.it, mercoledì 15 apr 09

nonostante la crisi i prezzi della case sotto la madonnina tornano a crescere. lo rileva l'ultimo rapporto di idealista.it che registra gli incrementi maggiori nel quartiere forlanini (+5,6%; 3.338 euro/m2), seguito da fiera-de angeli (+2,9%; 4.666 euro/m2) e vigentino-chiaravalle (+2,8%; 3.169 euro/m2). quotazioni in rialzo anche per baggio (+2,6%; 2.711 euro/m2) e garibaldi-porta venezia (+2,1%; 4.796 euro/m2), il quartiere con i prezzi più alti della città dopo il centro

crescite più contenute per città studi-lambrate (2%; 3.437 euro/m2), corvetto-rogoredo (1,7%; 2.976 euro/m2), la zona navigli-bocconi (0,9%; 4.628 euro/m2), ma in altre zone della città prosegue il trend negativo: giù famagosta-barona (-2,8%; 3.137 euro/m2), vialba-gallaratese (-2,5%; 2.526 euro/m2), certosa (-2,1%; 2.990 euro/m2), greco-turro (-2,1%; 2.993 euro/m2) e comasina-bicocca (-2%; 2.791 euro/m2)

in provincia, sesto san giovanni, con i suoi 2.619 euro/m2 di media, sopravanza di poco monza che negli ultimi tre mesi ha ceduto il 4,5%. situazione pressoché invariata nei comuni di cinisello balsamo (0,8%; 2.326 euro/m2) e cologno monzese (0,2%; 2.320 euro/m2), mentre rincari hanno interessato brugherio (1,8%; 2.533 euro/m2) e pioltello (1,7%; 1.990 euro/m2), in controtendenza rispetto a dicembre

piano-casa: ampliamento e ricostruzione devono rispettare le norme antisismiche
il secolo xix, mercoledì 15 apr 09
libero, giovedì 16 apr 09

la nuova bozza del piano casa, stesa in conseguenza alla tragedia che ha colpito l’abruzzo, stabilisce che a partire dal 30 giugno 2009 dovranno essere applicate le nuove norme antisismiche, approvate nel 2005 e non ancora entrate in vigore. di conseguenza, chiunque vorrà godere dei premi in cubatura concessi dal piano, negli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione della propria casa, dovrà presentare una documentazione che attesti il rispetto delle norme antisismiche. nel frattempo, la commissione abi abruzzo fa sapere che tutti gli istituti di credito presenti nella regione sospenderanno il pagamento delle rate del mutuo da parte delle famiglie colpite dal sisma per tutto il 2009

mercato immobiliare senese, la casa eco tira di più
la nazione, martedì 14 apr 09

la fiaip locale e la sezione immobiliare della confindustria senese sono ottimisti: i dati del primo trimestre 2009 presentano un mercato immobiliare in leggera ripresa, nonostante i tempi di vendita permangano ancora più lunghi rispetto al passato. tuttavia secondo francesco la commare, presidente della sezione immobiliare confindustria senese, questo dato deve essere letto come una maggiore attenzione da parte di chi si appresta a comprare. ora, infatti, i compratori sono più attenti e valutano con maggiore attenzione le varie offerte, con specifico riferimento al tipo di materiali adoperati e all’eco compatibilità dell’immobile

quando finirà la crisi dei mutui usa?
il sole 24 ore, domenica 12 apr 09

nel corso del 2008, il mercato immobiliare americano ha perso il 19% del suo valore, il 30% dai picchi raggiunti nel 2006, e gli esperti parlano di una flessione complessiva del 40%. ciò significa che molti americani si sono trovati a dover pagare un mutuo più alto del valore della casa e hanno così deciso di restituire l’immobile, smettendo di pagare il mutuo contratto per acquistarlo. allo stato attuale, non sono più i mutui subprime a far paura (in quanto le rinegoziazioni possono dirsi quasi concluse), bensì altri tipi di prestiti “pericolosi”: gli alt-a e gli option-arms. dopo un primo periodo di condizioni vantaggiose, la rata mensile deve essere rinegoziata e l’aumento può arrivare fino al 30%. gli economisti sostengono che le rinegoziazioni per questi tipi di mutuo si concentreranno nel biennio 2011-2012, periodo per il quale whitney tilson, uno dei maggiori esperti del mercato, prevede un tasso di insolvenza pari al 50% (ad oggi siamo all’8,5%), vale a dire altri 600-700 miliardi di morosità

prosegue il calo delle quotazioni immobiliari nel mercato spagnolo
idealista news (spagna), venerdì 17 apr 09

secondo l’ultimo bollettino assosim, il 2008 è stato un anno negativo per i mutui destinati all’acquisto della prima casa, scesi del 23,1% su base annuale. una tendenza al ribasso che viene controbilanciata dall’aumento dei cosiddetti “altri mutui”, fra cui spiccano le surroghe, i mutui di sostituzione e i prestiti per la ristrutturazione o ricostruzione della casa, ciascuno dei quali occupa una quota compresa tra il 28,2% e il 28,8% del totale erogato nel 2008. più contenuta la quota dei mutui di liquidità (12%) mentre ancora poche famiglie hanno fatto ricorso ai cosiddetti mutui “debt consolidation” (2,5%), tipologia di finanziamento che accorpa in un’unica rata diversi prestiti che gravano su uno stesso oggetto

seconde case sul litorale laziale: tengono solo le ville di lusso
il messaggero, domenica 12 apr 09

il mercato delle case al mare sul litorale laziale è partito al rilento, soprattutto nelle zone snobbate da vip e ricconi. ad ostia, il calo delle richieste si accompagna a una flessione dei prezzi medi d’affitto, scesi anche del 20% rispetto a un anno fa: per un appartamento con vista mare locato nel mese di luglio o agosto (alta stagione), si spendono dai 2.200 ai 3.000 euro/mese. situazione analoga ad anzio, dove i canoni mensili (1.900-3.000 euro/mese) sono calati anche del 15-30%. più contenuto lo sconto medio applicato a fregene (-10%) e a santa severa (-10%). tengono i prezzi a nettuno (1.600-2.600 euro/mese), grazie ai fedelissimi, e a ladispoli (3.000-3.500 euro/mese), mentre crescono i canoni medi mensili applicati a sperlonga (2.500-3.000 euro/mese). non c’è crisi invece nelle località di villeggiatura più gettonate dai ricchi, come sabaudia, dove per una villa vista mare affittata nell’alta stagione si spendono dai 20.000 ai 40.000 euro/mese, e la zona del circeo (15.000-20.000 euro/mese)

usa, i costruttori abbandonano il mercato
bloomberg, giovedì 16 apr 09

secondo un’indagine condotta dal dipartimento del commercio, nel mese di marzo la media di nuove costruzioni avviate negli stati uniti è scesa a 510.000 unità, con una perdita del 10,8% su base annuale. tanto, se si pensa che il picco, raggiunto nel 2006, è stato di 2,27 milioni di nuove case realizzate in un anno. sorte analoga per i nuovi permessi (513.000 la media a marzo) scesi di 9 punti percentuali. il fatto è che, con i prezzi delle abitazioni esistenti in continua discesa, la domanda è attratta più dal mercato dell’usato che non da quello del nuovo, e i costruttori sono così costretti a fermare cantieri e progetti. in calo soprattutto le realizzazioni di complessi residenziali (-29% per 152.000 unità) mentre resistono quelle di case singole. gli stati più colpiti sono quelli dell’ovest (-26%) e del sud (-17%), ma aumenta il numero di nuove abitazioni realizzate nel midwest e nei paesi del nord-est

il mattone torinese a prova di crisi: +0,3% nel primo trimestre 2009
idealista.it, mercoledì 15 apr 09

il mattone torinese resiste alla crisi. sotto la mole i prezzi delle case tengono attestandosi a un valore medio di 2.267 euro/m2, pressocchè lo stesso di tre mesi fa. per la prima volta da quando esiste questa statistica, il centro storico (zona centro-crocetta) registra un timido calo delle quotazioni (-0,6%), ma il valore medio per abitazione rimane al di sopra dei 3mila euro, a una media di 3.034 euro/m2. in discesa "morbida" anche i prezzi di aurora-rebaudengo (-0,1%; 1.682 euro/m2) - la più economica della città - e dei quartieri santa rita-lingotto-mirafiori (-1,2%; 2.166 euro/m2). stabili le quotazioni nelle zone popolari di borgo vittoria-vallette (0,3%; 1.921 euro/m2), i prezzi crescono solo nei quartieri san paolo-san donato (1%; 2.370 euro/m2), gli unici a confermare il trend positivo già registrato nel dicembre scorso. nella zona collinare di vanchiglia-borgo po-moncalieri (torino est), dove l'offerta immobiliare è particolarmente esigua, quotazioni che vanno da una media di 2.500 euro/m2 per un appartamento agli oltre 5mila euro/m2 per una villa nella zona collinare

mercoledì 15 aprile 2009

In Italia evitato il peggio grazie alla prudenza di banche e cittadini - Dario Castiglia

www.loccidentale.it

Le notizie che arrivano dal mercato immobiliare americano non sono delle migliori. Il buco nero che ha dato origine alla più devastatante crisi finanziaria che si ricordi, quello dei mutui sub-prime e di tutte le loro varie diramazioni nel sistema economico americano, non smette di divorare risorse e speranze di ripresa.
L’ultima iniziativa di Barak Obama su questo fronte, lo stanziamento di 75 miliardi di dollari destinato ad alleviare le sofferenze di circa 5 milioni di proprietari sull’orlo del fallimento (Homeowner Affordability and Stability Plan )non sembra stia dando i suoi frutti. Troppo complessa e frammentata tra diverse istituzioni finanziarie è la situazione debitoria delle famiglie, al punto che i soldi stanziati non trovano la strada per dare vero sollievo a chi ne ha più bisogno.
Tra gli esperti del settore e gli economisti cresce comunque la convinzione che finchè non sarà trovata una soluzione alla crisi immobiliare americana, nessun altro effetto secondario in Europa e nel mondo potrà essere messo sotto controllo.
Ne parliamo con Dario Castiglia, presidente di Remax Italia, la branch italiana di uno dei più grandi mediatori immobiliari del mondo, e uno che, per averci lavorato a lungo, conosce bene il mercato americano e ovviamente quello nazionale.
“La situazione americana è davvero molto preoccupante – spiega Castiglia – il numero delle cosiddette short sale (l’obbligo che la banca prestata ria impone al proprietario dei vendere nel più breve tempo possibile e di rientrare del debito) è in costante aumento e lo stesso vale per le foreclosure, quando ciò la banca si impossessa direttamente dell’immobile e lo mette all’asta, senza alcun margine per il proprietario. Il motivo è duplice – dice ancora Castiglia – negli Usa le banche sono state molto imprudenti nel concedere muti e le famiglie lo sono state altrettanto nel comprare case che non si potevano permettere, prendendo muti anche del 105 o 110 per cento del valore della casa senza alcun anticipo, nell’illusoria convinzione che l’aumento del prezzo dell’immobile gli avrebbe consentito di far fronte ai pagamenti”.
Il problema però si è aggravato negli ultimi mesi, quando si è visto che anche proprietari solvibili e con muti considerati affidabili hanno cominciato ad avere difficoltà nei pagamenti. Non sono più solo le famiglie cosiddette ninjna (no income, no job, no assets) ad affrontare il fallimento ma anche settori ampi di classe media alle prese con i più vasti effetti della crisi. “Il motivo – osserva Castiglia – risiede nel fatto che una volta scoppiata la bolla immobiliare ne hanno risentito tutti: i valori degli immobili sono crollati in tutto il paese senza eccezioni. E così chi, per ragioni varie, oggi fa fatica a pagare la rata del muto e vorrebbe rinegoziarlo, si trova con il proprio immobile che spesso vale meno del mutuo residuo”.
“Oltre a questo bisogna considerare – aggiunge Castiglia – che la famiglia americana è mediamente più indebitata di quella europea e italiana e non solo sul fronte immobiliare, ma anche su quello del credito al consumo: basti pensare all’utilizzo delle carte di credito con rimborso rateale. Così in momenti di crisi questa fragilità esplode e porta a fondo le famiglie”.
Le cose cambiano se si guarda alla situazione italiana: “Intanto la bolla immobiliare da noi è stata molto meno devastante perché minore è stata l’impennata dei prezzi. – dice Castiglia, numeri alla mano – Dal 1997 al 2008, cioè negli ultimi 10 anni i prezzi degli immobili italiani hanno avuto un aumento medio del 100 per cento contro il 300 per cento degli Usa e il 180 della Spagna. Ad una crescita minore è corrisposta una decrescita più attentuata: i prezzi italiani nell’ultimo anno sono calati di un 10-15 per cento”. Niente a che vedere con il 50 e oltre del mercato americano.
Non solo, secondo Castiglia, mentre negli Usa ci vorranno almeno 5 o 6 anni per vedere un mercato immobiliare tornato alla normalità, in Italia il peggio potrebbe essere già passato: “Nel consuntivo del 2008 fatto a settembre si registrava un calo un calo di transazioni del 14 per cento e si può pensare ad una chiusura del 2008 con un calo del 20 per cento. Ora però – prosegue Castiglia – i bassi tassi di interesse e un accesso al credito ancora piuttosto sotto controllo potrebbero rilanciare la domanda”. Sono in particolare gli immobili di pregio se non di lusso a movimentare il mercato italiano: “Chi non ha bisogno di mutui perché ha liquidità o può vendere un’altra casa e permutare, in questa fase può fare ottimi affari”.
Un’altra conseguenza della crisi del mercato è l’impennata dei compratori/venditori che si rivolgono a una agenzia immobiliare: “In sei o sette mesi sono aumentati del 60 per cento – dice Castiglia – il motivo è che le trattative si sono allungate e sono sempre più complesse, novità legislative vengono introdotte di continuo, la gente è piena di dubbi e di esitazioni: l’assistenza di un esperto viene sentita come sempre più utile. Un po’ come negli Usa dove la figura dell’agente immobiliare è molto più accettata che non in Italia. Ora le cose stanno un po’ cambiando, fino a ieri la nostra categoria era sullo stesso piano dei venditori di macchine usate o anche peggio. Adesso si tratta di essere tutti all’altezza delle nuove aspettative”.

martedì 14 aprile 2009

Sei domande per il cambiamento - Marco Ramberti

1. QUALE E’ IL PROBLEMA? … PERCHE’ DOVREI CAMBIARE? Definire il problema in termini chiari e concreti. Quale è il comportamento da cambiare , renderlo il più possibile visibile e tangibile, quale sono le cause che lo hanno generato? Raccogliere tutte le informazioni e dati utili alla definizione del problema da cambiare.

2. COSA ABBIAMO FATTO GIA’ PER RISOLVERLO? PER CAMBIARLO?: esaminare le soluzioni già tentate e che non hanno funzionato, analizzare il perché non hanno funzionato.

3. COSA VOGLIAMO OTTENERE DAL CAMBIAMENTO IN TEMPI BREVI E LUNGHI? Definire ciò che si vuole ottenere dal cambiamento, cosa deve fare per te il cambiamento? Analizzare con il modello SMARTE come se fosse un obiettivo da raggiungere.

4. COME PENSO DI OTTENERLO? Creare un piano di azione settimanale per ottenere il cambiamento e metterlo in pratica, pianificare cosa fare e come farlo.

A questo si aggiunge la fase della verifica dei risultati ottenuti.

5. COSA HO OTTENUTO? È la fase della verifica dei risultati ottenuti dal piano di azione che vengono confrontati con gli obiettivi iniziali.MISURA I RISULTATI... Si è fatto quanto pianificato?, i risultati sono quelli che mi aspettavo? La fase della verifica deve essere monitorata con step intermedi in modo da poter intervenire tempestivamente.


6. QUALE E’ LA CORREZIONE DA FARE? È la fase in cui si decidono le correzioni da porre in essere, in base all’esito della verifica precedente; se la fase di verifica è positiva il cambiamento va consolidato, ripetuto per ancorarlo meglio e renderlo una nuova abitudine potenziante, invece se l’esito è negativo si ritorna alla fase uno del ciclo e chiedersi nuovamente QUALE E’ IL PROBLEMA? … COME POSSO CAMBIARLO? .

L’efficacia del modello si basa sul presupposto che le persone “adottano spesso le soluzioni più comode e non quelle più efficaci” per risolvere un problema oppure per ottenere un cambiamento.
Spesso, inoltre si arriva ad accentuare il problema, poiché le persone o i gruppi continuano ad adottare le stesse modalità di pensiero e azione per uscire dal problema o per cambiare qualcosa di se o nel contesto in cui vivono o lavorano.

Questo atteggiamento è un processo oramai noto nelle persone perché certamente più comodo e rassicurante, i cambiamenti spaventano!

la resistenza al cambiamento è uno dei paradossi più grandi dell’essere umano, ogni giorno noi tutti cambiamo, siamo per forza diversi ma mentalmente lo rifiutiamo poiché questo comporta per noi uno sforzo a cui non vogliamo sottoporci.

Gli esseri umani sono geneticamente sviluppati per ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo.
È parte integrante dei nostri bisogni primari... una volta ottenuta una cosa desiderata tendiamo a consolidarla tendiamo a compiere quella stessa azione che l'ha generata, poiché abbiamo acquisito la certezza che il risultato sarà a noi noto.

è la forza delle abitudini..

.. attenzione le abitudini aiutano... ma spesso limitano!