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venerdì 24 ottobre 2008

NOTIZIE IMMOBILIARI

venerdì 24 ottobre 2008

crisi del ceto medio. giù le compravendite
l'unità, domenica 19 ott 08la repubblica, domenica 19 ott 08


finanziamenti onerosi e razionamento del credito producono effetti negativi per le compravendite immobiliari. uno studio nomisma stima 90mila scambi in meno soltanto quest'anno nel comparto residenziale e un calo medio dei prezzi che si attesterà tra il 3 e il 5%. secondo antonella carone, amministratrice di una società di gestione di patrimoni immobiliari, gli unici settori ancora non toccati dalla crisi sono quello del lusso, il "piccolo di qualità" e case di livello "medio basso". aumentano le difficoltà del ceto medio - "il motore dell'economia" - e aumentano le sofferenze degli italiani esposti nei confronti delle banche per 7 miliardi di euro. sofferenze confermate dall'osservatorio mutuionline che parla di corsa alle sostituzioni per ottenere condizioni di prestito più ventaggiose: dal 2,2% al 32% nell'ultimo trimestre


con l'affitto ci pago il mutuo, anzi no. mezzo mutuo
il corriere della sera, lunedì 20 ott 08


tempi duri per chi compra casa. oggi l'equazione pago una rata di mutuo (variabile) equivalente a un affitto per tot anni e divento proprietario, non funziona più. in grandi città come milano e roma un mutuo a 20 anni con rata uguale al canone di locazione copre appena il 40-50% del prezzo (allungando il prestito a 30 anni il rapporto diventa un po' meno sfavorevole). il calcolo torna ancora meno vantaggioso se si prende in considerazione un trilocale (90 m2), che in genere presenta canoni di locazione proporzionalmente più bassi. in questo caso un mutuo ventennale finanzierebbe in media il 40% dell'immobile, il 50% se il prestito fosse trentennale. a torino, dove gli affitti sono più bassi della media, lo scompenso risulta ancora più vistoso. una rata uguale all'affitto coprirebbe, infatti, appena il 27% del costo della casa. per guido lodigiani dell'ufficio studi gaabetti, che ha fornito i dati elaborati nello studio, tale situazione si spiega con la crescita eccessiva dei prezzi delle case rispetto ai canoni di locazione, cresciuti più o meno in linea con l'andamento degli stipendi. per questo - ha proseguito foglianio "sta crescendo il numero di famiglie che cercano case in affitto"


le politiche per la casa di obama e mccain
el mundo, giovedì 23 ott 08


il tema immobiliare sta diventando terreno di scontro della campagna elettorale statunitense e i suoi protagonisti si sfidano proponendo la loro visione dopo i crolli degli ultimi mesi. john mccain dice che se vince le elezioni ordinerà di acquistare mutui a rischio di insolvenza per un valore di 300 milioni di dollari e abbasserà il valore di tali immobili per portare il prezzo al valore attuale, di modo da evitare che i proprietari paghino un mutuo superiore al valore della casa. da parte sua, barak obama propone una moratoria di 90 giorni per bloccare le esecuzioni immobiliari a vantaggio di quelle famiglie che stanno tentando di pagare il mutuo e prevede aiuti per i debitori. in più obama intende prendere misure perchè in futuro non si ripeta più una crisi come quella attuale


uffici: transazioni in calo del 12,3% nei primi sei mesi dell'anno
agi.it, martedì 21 ott 08


nel primo semestre del 2008 il mercato italiano degli uffici ha fatto registrare una diminuzione delle compravendite e locazioni: le transazioni complessive sono state in totale 780.953 rispetto alle 890.687 del primo semestre del 2007 (-12,3% tasso tendenziale annuo). è quanto sottolinea il centro studi nomisma nel terzo workshop sul mercato immobiliare degli uffici: mercato che rappresenta il 2,4% delle transazioni effettuate sul totale del mercato immobiliare italiano, in cui prevale il settore residenziale, e che vede un giro d'affari superiore a 123 miliardi di euro. il mercato degli investimenti - spiega nomisma - ha subito una flessione del 36% rispetto allo stesso periodo del 2007. in soldoni, 770 milioni di euro di investimenti in meno per via della stretta creditizia e della ridotta operatività dei fondi stranieri con una concentrazione dei volumi delle transazioni. solo il segmento degli uffici di qualità ha continuato ad essere attraente nei confronti degli investitori domestici e internazionali. sempre da una stima di nomisma, risulterebbe non occuparo il 7% degli immobili di milano e il 6,7% a roma, cifra che però comprende anche molti spazi inadeguati rispetto alle richieste


il 2009 sarà negativo per le nuove costruzioni u.s.a. il recupero arriverà nel 2010
cnn, mercoledì 22 ott 08


le vendite di nuove costruzioni negli stati uniti caleranno del 12% il prossimo anno, a fronte di una caduta di proporzioni record per questa tipologia di immobili, secondo mortgage bankers association (mba). "ci aspettiamo che gli investimenti residenziali si ridurranno ulteriormente nella prima metà del 2009, a causa dell'eccesso di offerta di case e della debolezza della domanda, come conseguenza della recessione", ha segnalato jay brinkmann, capo economista dell'mba. le case in costruzione scenderanno fino a 525.000 unità nel secondo trimestre 2009, significa una caduta record pari al 70% risperro ai massimi raggiunti nel terzo trimestre 2005, secondo le previsioni mba. dal 2010 il panorama economico cambierà e le vendite di immobili saliranno intorno al 25%, sempre secondo birkmann


l'europa verso l'edilizia verde
ilsole24ore.com, lunedì 20 ott 08


mentre assoedilizia chiede al governo una moratoria per le certificazioni energetiche degli edifici perché "i costi di certificazione energetica e di adeguamento degli edifici sono e saranno altissimi", l'europa viaggia viaggia spedita verso l'edilizia sostenibile. saranno 160 milioni i "green building" con attestato di "sostenibilità ambientale". la stima è riportata in uno studio di nomisma, realizzato per le società immobiliari seci e galotti. la diffusione di edifici ad elevata efficienza energetica nel prossimo decennio potrebbe determinare un cospicuo risparmio dei consumi, quantificato da assoimmobiliare nell'ordine del 18%


le esecuzioni ipotecarie aumentano del 71% negli stati uniti nel terzo trimestre
bloomberg, giovedì 23 ott 08


il calo del prezzo delle case e le condizioni sempre più restrittive per accedere a un prestito rendono più difficile ai proprietari vendere o rifinanziare il proprio immobile. per tale motivo negli stati uniti i pignoramenti sono aumentati del 71% nel terzo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, secondo realtytrac. nel terzo trimestre i proprietari di 765.558 case americane incappati nel mancato pagamento del mutuo hanno ricevuto notifica per la messa all'asta o il pignoramento della loro abitazione. i pignoramenti sono saliti del 3% rispetto al secondo trimestre dell'anno, però sono scese di un 13% rispetto ad agosto, quando tutti i processi subiscono un rallentamento


investimenti del retail in picchiata: -54% nei primi 9 mesi
milanofinanza.it, lunedì 20 ott 08


sono calati del 54% gli investimenti immobiliari nel settore retail in italia nei primi 9 mesi dell'anno. lo evidenzia l'ultimo rapporto di jones lang lasalle che evidenzia il peso della crisi dei consumi e il calo dei fatturati dei retailer. "con circa tre miliardi di euro di prodotti disponibili su tutto il territorio - sottolinea davide dalmiglio, responsabile del dipartimento retail capital markets di jll italia - i prezzi hanno raggiunto livelli simili a quelli di 5 anni fa, e tuttavia il processo d'aggiustamento non è ancora adeguato per continuare ad attrarre quei capitali internazionali"


prezzi in discesa nella capitale
il corriere della sera, domenica 19 ott 08


effetto crisi nella capitale, giù i prezzi delle case. il rapporto della borsa immobiliare rappresenata una situazione in cui i prezzi sono ancora molto alti, ma in calo tra il 4 e l'8% con punte a meno 20% rispetto allo scorso anno. i tempi di vendita sono saliti dai 2-3 mesi del 2003 ai 5-6 dell'anno in corso. anche le locazioni vanno giù per effetto del diminuito potere d'acquisto dei salari che ha indotto chi voleva affittare ad abbassare le pretese anche del 25%. le zone più colpite dal calo prezzi? i quartieri prenestino, tuscolano, tiburtino, casilino e i comuni dell'hinterland. nel centro e nelle aree vicine al cuore della città i prezzi sono stabili o addirittura in crescita nelle vie e nelle piazze più esclusive


crollo delle compravendite in u.k.: -53% a settembre
timesonline.co.uk, martedì 21 ott 08


il numero di case "passate di mano" nel regno unito è sceso del 53% rispetto a un anno fa. solo 59mila case residenziali con valore maggiore a 40mila sterline sono state vendute a settembre, mentre nello stesso mese del 2007 ne erano state vendute 126.000, secondo la società britannica. un dato al di sotto persino al numero delle compravendite di agosto (60.000) e lontanissimo dal record mensile di 154mila case vendute a dicembre 2006. in parallelo il prezzo delle case del regno unito ha sofferto in ottobre la sua maggiore caduta da sei mesi a questa parte

martedì 21 ottobre 2008

Case: prezzi al ribasso nelle previsioni del Fondo Monetario

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, in molti Paesi del mondo industrializzato, i prezzi delle case continueranno la 'correzione al ribasso' già peraltro avviata nell'ultimo anno: in media, nel giro dei prossimi 2-4 anni, i prezzi potrebbero scendere di circa il 25%. L'analisi sulla situazione del mercato immobiliare globale è contenuta nel World Economic Outlook (Weo), reso noto lo scorso 8 ottobre.
Tra i Paesi interessati dal ribasso dei prezzi, il FMI cita anche l'Italia, che insieme a Francia, Olanda e Spagna ha registrato un aumento nei prezzi delle case, non giustificato da fattori fondamentali di crescita economica del Paese e del reddito dei suoi abitanti, tra il 10% ed il 20%. Questa stessa percentuale è la misura della correzione che - a detta del Fondo - dovrebbe avvenire nei prossimi anni.
Passando invece agli Stati Uniti, l'Fmi mette in evidenza che la calo dei prezzi, già iniziato nel 2006, subirà una più bassa, pari a circa il 7%.
I Paesi in cui l'impennata nei costi delle case è stata "più ingiustificata" - sempre a detta del Fmi - sono Australia, Regno Unito, Irlanda: per queste nazioni la correzione potrebbe avvenire addirittura nella misura del 30%.

Crollano le vendite di case: in sei mesi giù del 14%Ma i prezzi continuano a salire: +1,4%

ROMA (30 settembre) - Ancora in discesa il mercato della compravendita degli immobili: il rallentamento è stato, nel primo semestre dell'anno, più forte al Nord (-15,4%), minore a Sud (-10,7%), mentre il Centro segna -14,8%. Un fenomeno rilevato dall'Osservatorio è l'estendersi della frenata delle transazioni ai comuni minori, dove il mercato immobiliare era stato più vivace. Infatti, il calo delle compravendite nei capoluoghi e in provincia si equivale (-14%). Si rileva una forte contrazione a Nord e nel Centro per i comuni non capoluogo (-15,5%), a Sud meno (-10,4%); per i capoluoghi, a Nord -15,5% e a Sud -11,4%. L'incidenza delle compravendite nei capoluoghi rispetto al totale provinciale è scesa dal 31,3% medio del 2003 al 28,9% del 2008. Il mercato residenziale continua a crescere a Reggio Emilia, Vicenza, Pavia e Savona, Viterbo, Siena e Terni, Reggio Calabria, Pescara, Lecce, Potenza, Enna e Agrigento; cali oltre il 30% in provincia di Lodi, Vicenza, Ascoli Piceno, Oristano. Tra i comuni non capoluogo diminuzioni diffuse; frenano oltre il 30% le province di La Spezia, Lodi, Ferrara ed Enna. Nelle grandi città, il calo è del 15,4% medio: Torino -23%, Napoli -19%, Bologna -16,7%, Milano -12,8%, Roma -13,2%, Firenze -12% e Palermo -9,4%; nelle relative province -13,9% medio. Per quanto riguarda le quotazioni, su base annua, salgono del 4,3% contro il 5,6% del semestre precedente. La dimensione della crescita si è ridotta della metà (+2,9% nel secondo semestre 2007 rispetto al primo). Rispetto ai primi sei mesi 2004 l'aumento è stato del 29,1%. Per i capoluoghi (2.286 euro) la crescita dei prezzi è stata dell'1,2%, per i non capoluoghi (1.307) dell'1,5%; su base annua i capoluoghi segnano +3,8% e i comuni piccoli +4,7%. Nelle grandi città, i prezzi passano dai 3.781 euro a metro quadro del centro ai 2.040 della periferia. A Nord la crescita è stata del 2,3% su anno nei capoluoghi e del 3,2% in provincia; al Centro, del 5,2% nei capoluoghi e del +5,8% nei comuni minori; a Sud nelle città del 4,8% e in provincia del 6,5%. Capannoni e industrie. Il settore immobiliare produttivo (capannoni e industrie), con 7.771 compravendite nel primo semestre 2008, ha mostrato di essere il più vivace: il calo registrato è stato solo del 3,5% rispetto agli altri settori non residenziali. Sono dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del Territorio. Il settore terziario degli uffici segna una contrazione delle transazioni del 12,5%. Infine, il settore commerciale (negozi, laboratori, centri commerciali) subisce una perdita media dell'8,6%, più elevata a Sud (-10%) e inferiore al Centro (-6,3%).

I VOSTRI COMMENTI (20 di 103)

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DISCUSSIONE CHIUSAper comunicazioni: redazioneweb@ilmessaggero.it
privati ed immobiliari= poca differenza
Il mercato è paralizzato ma ancora si ostinano a non far calare i prezzi. Questo è vergognoso. Cercano di tirare la corda ma rimangono con un pugno di mosche in mano, ma qualche precisazione è d'obbligo trovandomi in questa situazione visto che sto cercando casa:- è vero. il proprietario è colui che nel 99% delle volte fa il prezzo. Ed il proprietario non capisce nulla di mercato. Vuole prenderci più soldi possibili (ed è un usuraio speculativo visto quanto ha pagato in lire la casa che oggi rivende a prezzi folli)Questo è molto facile da verificare: compratevi porta-portese. Vi accorgerete che i prezzi più assurdi oltre a stare dalla parte delle immobiliari più disoneste che ci sono (e perfavore fatemi fare i nomi: tecnocasa e gabetti) sono proprio quelli dei privati che vivono in un mondo loro lontano dalla realtà. Inoltre il privato che vende a privato è molto meno propenso alla trattabilità, invece il mediatore vi assicuro che spesso tratta anche per 60.000 - 80.000 Euro (avete letto bene). E' ovvio che non esiste l'"affare" come è ovvio che se i prezzi sono trattabili è perchè partono da una base troppo alta, ma per 5-6 anni si è continuato a comprare a prezzi folli. E si sa... se il mercato tira, perchè abbassare i prezzi?In questo momento il mercato non si è abbasato. Si è arenato. Parlando con diversi agenti immobiliari(di agenzie ne sto girando veramente tante) sembra che il vero abbassamento dei prezzi avverrà intorno a febbraio - marzo 2009 (chissà perchè. forse credono che a natale uno si regali una casetta???!!).Ultimamente mi sono trovato privati che non abbassavano il loro prezzo di un euro e di agenzie che dopo una telefonata erano scese di 50.000. Il problema è che allo stato attuale sono tutti nel pallone e non sanno che pesci pigliare. Le valutazioni sono fatte ad cazzum (vi assicuro riferito dagli stessi agenti immobiliari) perchè loro sono comunque i primi a brancolare nel buio.

il messaggero