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venerdì 12 settembre 2008

RE/MAX Team RETREAT

Per le cose cruciali l'unità
Per le cose importanti la diversità
Per tutte le cose la generositainà

Sono lieto di comunicarvi che il 9 e 10 ottobre si svolgerà il REMAX TEAM RETREAT dedicato ai professionisti immobiliari.

PROGRAMMA:

Giovedì 9 ottobre

12:00 Arrivo
13:00 Spaghettata!

14:30 OPENING SESSION con benvenuto e due seminari tenuti da due ospiti dcezione:

Primo SEMINARIO: onisti immobiliari, nuovi strumenti mediatici e come impostare la nuova immaginegiornalista ed esperto della comunicazione attuale direttore de www.loccidentale.it)

Secondo SEMINARIO: studi e proposte per affrontare i fari aspetti di analisi economica e nuovi campi di azionerbello economista esperto gestione enti previdenziali pubblici e responabile di fondi immobiliari.

18:00 aperitivo

19:00 Corso: La VENDITA (analisi della vendita, con le evoluzioni sulla vendita oggi) e...
COME AUMENTARE IL PROPRIO GUADAGNO IL 40% IN PIU DELLO SCORSO ANNOi.

21:00 CENA IN SPIAGGIA

23:00 festa in spiaggia.

Venerdì 10 Ottobre

8:30 SESSIONE DI ATTIVITA FISICA

10:00 LA NEGOZIAZIONE COMPLESSA e PROBLEM SOLVING tenuto da Carlo Zanoli.

13:00 colazione di lavoro.

Sono a vostra completa disposizione per ulteriori informazioni o iscrizioni
Marco Ramberti

giovedì 11 settembre 2008

Vittoria in giudizio per il network immobiliare RE/MAX

(sulla legittimità della modulistica adottata dalla rete)
AGRATE BRIANZA, il 10 settembre 2008 – Con la sentenza 10350/08 il Tribunale di Milano ha ritenuto legittimi i capisaldi
della modulistica adottata dalle agenzie immobiliari RE/MAX ed accolto la bontà della stessa.
RE/MAX Italia nella causa intentata dall’associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino) ha ottenuto dal giudice parere
favorevole al tentativo di dichiarare l’illegittimità:
 della clausola di esclusiva;
 della clausola relativa alla penale in caso di recesso;
 della clausola di Irrevocabilità della proposta di acquisto dell’immobile
presenti negli incarichi di vendita immobiliari adottati da RE/MAX e conformi alla modulistica adottata da FIMAA Italia (la
federazione italiana degli agenti immobiliari) concordata con Unione consumatori e Camera di commercio.
In prima analisi l’associazione Codici lamentava il carattere abusivo dell’applicabilità all’incarico di vendita dell’esclusiva, che
consiste nel rivolgersi in esclusiva appunto, ad un unico mediatore immobiliare per la vendita del proprio immobile, in quanto,
secondo l’associazione, tale previsione costituiva una restrizione della libertà di sottoscrivere mandati di vendita con altri soggetti
terzi. Il giudice ha invece rigettato la richiesta dell’associazione ribadendo la piena legittimità dell’esclusiva, uno dei capisaldi delle
modalità con cui opera RE/MAX.
La seconda vittoria ottenuta in giudizio riguarda il riconoscimento della legittimità della clausola relativa alla penale in caso di
recesso - anche giustificato - del committente.
La terza vittoria sul fronte legale consiste nel pieno accoglimento del carattere irrevocabile conferito alla proposta di acquisto
immobiliare.
L’unico aspetto contestato dall’associazione Codici ed accolto dal Giudice, a cui peraltro RE/MAX Italia si associa apportando le
dovute modifiche alla modulistica vigente nei termini prescritti, consiste nella necessità di prevedere la possibilità per il venditore di
rifiutare l’accettazione di una proposta di acquisto conforme all’incarico, solo nel caso tale rifiuto sia giustificato da una mancanza di
controllo da parte del mediatore sulla solvibilità o bontà del possibile acquirente.
“Ci riteniamo totalmente soddisfatti per l’accoglimento dei punti cardine da parte del Giudice, su cui si fonda la nostra modulistica
– commenta Dario Castiglia, presidente di RE/MAX Italia, - a dimostrazione della professionalità, serietà e trasparenza con cui
operano da oltre dieci anni i mediatori immobiliari RE/MAX in Italia nella piena tutela dei diritti dei consumatori.”
“La sentenza del Tribunale di Milano – commenta l’Avv. Daniele Mammani, Legale del Gruppo nella causa contro Codici –
respinge la pretesa dell’Associazione Codici- Centro per i diritti del Cittadino di dichiarare illegittima la clausola di esclusiva
presente negli incarichi di mediazione adottati dal network immobiliare REMAX, così come la pretesa di dichiarare illegittima la
clausola penale che prevede il pagamento a carico del conferente l’incarico di una somma concordata direttamente tra le parti, per
il caso di recesso, anche se giustificato dall’incarico, nonché ancora respinge la richiesta dell’Associazione Codici di dichiarare
abusiva la clausola che dispone la irrevocabilità della proposta di acquisto, accogliendo unicamente la censura relativa alla
previsione di una penale a favore del mediatore laddove vi sia stato un rifiuto del venditore di accettare una proposta di acquisto
conforme all’incarico conferito, qualora detto rifiuto possa ritenersi giustificato dalla circostanza, esemplificata, di una insolvibilità
del proponente non accertata dal mediatore.”
Informazioni su RE/MAX Italia
RE/MAX Italia è la sede italiana dell’omonimo gruppo RE/MAX International Inc., con sede a Denver nel Colorado (USA). RE/MAX, leader
mondiale nel settore del Franchising Immobiliare, è presente in oltre 65 Paesi, con più di 6.700 agenzie ed oltre 120.000 affiliati. In Italia è presente
dal 1996 e ad oggi conta quasi 200 agenzie, con circa 1.400 professionisti affiliati. Ogni agenzia RE/MAX è autonoma e indipendente e ogni affiliato
opera in autonomia, libero di sviluppare, pianificare e condurre la propria attività personale nel settore. www.remax.it

LEGGE 133 DEL 6 AGOSTO 2008 PUBBLICATA NELLA G.U. N. 195 DEL 21.8.2008

(di conversione del DECRETO LEGGE 112 DEL 25 GIUGNO 2008)
************
La legge di conversione del D.L. 112/08 ha confermato sostanzialmente quanto disposto nel predetto decreto legge ed ha aggiunto altre importanti novità.
CERTIFICAZIONE IMPIANTI E CERTIFICAZIONE ENERGETICA
ABROGAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI CONSEGNA DELLA RELATIVA DOCUMENTAZIONE
L’art. 35 del Decreto Legge 112 del 25/6/2008, come convertito in legge, ha abrogato l’art. 13 del DM 37/08[1].
Sono state peraltro mantenute in vigore tutte le altre disposizioni del precedente Decreto Ministeriale 37/08 e prevista l’emanazione, entro il 31 dicembre 2008, di nuove norme atte a disciplinare il complesso delle disposizioni in materia di impianti, la definizione di un sistema di verifica degli stessi, nonché la disciplina sanzionatoria.
Con la soppressione di detta norma scompaiono pertanto, in tema di impianti:
a) in sede di atto notarile l’obbligo per il venditore di effettuare la relativa dichiarazione di garanzia all’interno dell’atto e l’allegazione della certificazione di conformità;
b) in caso di locazione l’obbligo per il locatore di consegnare la documentazione attestante la certificazione degli impianti.
La legge di conversione ha anche abrogato i commi 3 e 4 dell’art. 6[2] ed i commi 8 e 9 dell’art. 15[3] del Decreto Legislativo 9.8.2005 n. 192.
Sono stati pertanto eliminati gli obblighi di consegnare l’attestato di certificazione energetica anche nelle compravendite e nelle locazioni di edifici di nuova costruzione, nonché conseguentemente le correlate sanzioni che prevedevano la nullità del relativo contratto.

ANTIRICICLAGGIO
MODIFICA DELLA SOGLIA PER IL PAGAMENTO IN DENARO CONTANTI
ELIMINAZIONE DELL’OBBLIGO DI INDICARE IL CODICE FISCALE NELLE GIRATE DEGLI ASSEGNI E VAGLIA
L’art. 32 del decreto legge 112/2008, come convertito dalla legge 133/2008, ha riportato ad Euro 12.500,00 la soglia massima per il pagamento in denaro contanti, e per l’emissione e compilazione di assegni trasferibili (nonché per il saldo dei libretti al portatore), modificando quanto disciplinato ai commi 1, 5, 8, 12 e 13 dell’art. 49 del D.lgs. 231/2007 che avevano ridotto detta soglia ad Euro 5.000,00.
E’ stato inoltre eliminato l’obbligo di indicare, a pena di nullità, in ciascuna girata degli assegni (bancari, circolari, postali), e dei vaglia (postale o cambiario) il codice fiscale del girante.

TRASFERIMENTO DELLE PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÁ LIMITATA
Abolizione della competenza esclusiva del notaio
L’art. 36, comma 1-bis, del Decreto Legge n. 112 del 25/06/2008 convertito con modifiche dalla Legge n. 133 del 06/08/2008, ha modificato l’art. 2470 del c.c. stabilendo che «L’atto di trasferimento di cui al secondo comma dell’art. 2470 del codice civile (ndr: l’atto di trasferimento di quote di Srl) può essere sottoscritto con firma digitale, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti informatici, ed è depositato, entro trenta giorni, presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura di un intermediario abilitato ai sensi dell’art. 31, comma 2-quater, della legge 24/11/2000 n. 340 (ndr: dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali). In tale caso, l’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci ha luogo, su richiesta dell’alienante e dell’acquirente, dietro esibizione del titolo da cui risultino il trasferimento e l’avvenuto deposito, rilasciato dall’intermediario che vi ha provveduto ai sensi del presente comma. Resta salva la disciplina tributaria applicabile agli atti di cui al presente comma».
In buona sostanza per il trasferimento di quote di Srl (solo per le società a responsabilità limitata e non per altro tipo di società) si delinea una procedura alternativa rispetto a quella finora vigente che prevedeva l’esclusiva competenza del notaio.
E’ infatti oggi possibile rivolgersi alternativamente al notaio oppure ad un dottore commercialista per la firma dell’atto di trasferimento e per il relativo deposito presso il Registro Imprese. La novità introduce quindi per gli interessati la possibilità di scegliere fra autentica notarile tradizionale e certificazione digitale delle firme a cura del dottore commercialista. Secondo gli intenti della riforma la “liberalizzazione” della funzione di autentica delle firme dovrebbe comportare un abbassamento dei costi correlati al trasferimento delle quote di Srl.
Per chiarire le connesse questioni operative si è in attesa (ne è prevista l’emanazione nei prossimi giorni) di un provvedimento attuativo le cui linee guida sono allo studio congiunto del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, della Sogei (società che elabora ed implementa i software dell’Agenzia delle Entrate) e dell’Unioncamere.
Con i migliori saluti.
avv. Daniele Mammani dott. Eugenio Magno
[1] Art 13 D.M. 37/2008:
“I soggetti destinatari delle prescrizioni previste dal presente decreto conservano la documentazione amministrativa e tecnica, nonché il libretto di uso e manutenzione e, in caso di trasferimento dell’immobile, a qualsiasi titolo, la consegnano all’avente causa. L’atto di trasferimento riporta la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza e contiene in allegato, salvo espressi patti contrari, la dichiarazione di conformità ovvero la dichiarazione di rispondenza di cui all’art. 7, comma 6. Copia della stessa documentazione è consegnata anche al soggetto che utilizza, a qualsiasi titolo, l’immobile”
[2] Art 6 D.Lgs. 192/05:
Certificazione energetica degli edifici di nuova costruzione.
1. Entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, gli edifici di nuova costruzione e quelli di cui all'articolo 3, comma 2, lettera a), sono dotati, al termine della costruzione medesima ed a cura del costruttore, di un attestato di certificazione energetica, redatto secondo i criteri e le metodologie di cui all'articolo 4, comma 1.
2. La certificazione per gli appartamenti di un condominio può fondarsi, oltre sulla valutazione dell'appartamento interessato:
a) su una certificazione comune dell'intero edificio, per i condomini dotati di un impianto termico comune;
b) sulla valutazione di un altro appartamento rappresentativo dello stesso condominio e della stessa tipologia.
3. Nel caso di compravendita dell'intero immobile o della singola unità immobiliare, l'attestato di certificazione energetica è allegato all'atto di compravendita, in originale o copia autenticata.
4. Nel caso di locazione, l'attestato di certificazione energetica è messo a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia dichiarata dal proprietario conforme all'originale in suo possesso.
5. L'attestato relativo alla certificazione energetica, rilasciato ai sensi del comma 1, ha una validità temporale massima di dieci anni a partire dal suo rilascio, ed è aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell'edificio o dell'impianto.
6. L'attestato di certificazione energetica comprende i dati relativi all'efficienza energetica propri dell'edificio, i valori vigenti a norma di legge e valori di riferimento, che consentono ai cittadini di valutare e confrontare la prestazione energetica dell'edificio. L'attestato è corredato da suggerimenti in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento della predetta prestazione.
7. Negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico, la cui metratura utile totale supera i 1000 metri quadrati, l'attestato di certificazione energetica è affisso nello stesso edificio a cui si riferisce in luogo facilmente visibile per il pubblico.
8. Gli edifici di proprietà pubblica che sono oggetto dei programmi di cui all'articolo 13, comma 2, dei decreti adottati dal Ministero delle attività produttive il 20 luglio 2004, sono tenuti al rispetto dei commi 5 e 6 e all'affissione dell'attestato di certificazione energetica in luogo facilmente visibile al pubblico.
9. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro delle attività produttive, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la Conferenza unificata, avvalendosi delle metodologie di calcolo definite con i decreti di cui all'articolo 4, comma 1, e tenuto conto di quanto previsto nei commi precedenti, predispone Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, sentito il CNCU, prevedendo anche metodi semplificati che minimizzino gli oneri.

[3] Art 15 D.Lgs. 192/05
Sanzioni.
1. Il progettista che rilascia la relazione di cui all'articolo 8 compilata senza il rispetto delle modalità stabilite nel decreto di cui all'articolo 8, comma 1, o un attestato di certificazione energetica senza il rispetto dei criteri e delle metodologie di cui all'articolo 4, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa pari al 30 per cento della parcella calcolata secondo la vigente tariffa professionale.
2. Salvo che il fatto costituisca reato, il progettista che rilascia la relazione di cui all'articolo 8 o un attestato di certificazione energetica non veritieri, è punito con la sanzione amministrativa pari al 70 per cento della parcella calcolata secondo la vigente tariffa professionale; in questo caso l'autorità che applica la sanzione deve darne comunicazione all'ordine o al collegio professionale competente per i provvedimenti disciplinari conseguenti.
3. Il direttore dei lavori che omette di presentare al Comune l'asseverazione di conformità delle opere, di cui all'articolo 8, comma 2, contestualmente alla dichiarazione di fine lavori, è punito con la sanzione amministrativa pari al 50 per cento della parcella calcolata secondo vigente tariffa professionale; l'autorità che applica la sanzione deve darne comunicazione all'ordine o al collegio professionale competente per i provvedimenti disciplinari conseguenti.
4. Il direttore dei lavori che presenta al Comune la asseverazione di conformità delle opere di cui all'articolo 8, comma 2, nella quale attesta falsamente la conformità delle opere realizzate rispetto al progetto ed alla relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a 500 euro.
5. Il proprietario o il conduttore dell'unità immobiliare, l'amministratore del condominio, o l'eventuale terzo che se ne è assunta la responsabilità, che non ottempera a quanto stabilito dell'articolo 7, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro.
6. L'operatore incaricato del controllo e manutenzione, che non ottempera a quanto stabilito all'articolo 7, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1000 euro e non superiore a 6000 euro. L'autorità che applica la sanzione deve darne comunicazione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di appartenenza per i provvedimenti disciplinari conseguenti.
7. Il costruttore che non consegna al proprietario, contestualmente all'immobile, l'originale della certificazione energetica di cui all'articolo 6, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 5000 euro e non superiore a 30000 euro.
8. In caso di violazione dell'obbligo previsto dall'articolo 6, comma 3, il contratto è nullo. La nullità può essere fatta valere solo dal compratore.
9. In caso di violazione dell'obbligo previsto dall'articolo 6, comma 4, il contratto è nullo. La nullità può essere fatta valere solo dal conduttore

mercoledì 10 settembre 2008

Chiavi etiche per sfide da manager

Il ciclo economico internazionale attraversa una fase gravida di rischi, contraddistinta dalla speculazione di breve periodo; una fase miope, che vede le contraddizioni gravare su strati sempre più ampi e più poveri dell’umanità. Questo porta alla necessità di una profonda riflessione sul tema dell’approccio etico all’economia reale e finanziaria. Per questo, è senza dubbio utile coniugare questa premessa con la vita di un sistema aziendale complesso, pienamente inserito nel mercato, ma non per questo succube delle distorsioni che esso produce. Per un’azienda di servizi la leva strategica fondamentale sta nel coltivare e promuovere la generazione e la crescita della conoscenza, dei clienti, dei dipendenti (e, se ci si riesce, dell’intera collettività), in base al principio per cui «ottenere un successo significa aver prima ottenuto il successo degli altri». Ogni azienda, in primis quelle bancarie e finanziarie, giocherà la lotta per la leadership sulla relazione con i clienti (vero elemento differenziante) e sulla condivisione responsabile e consapevole dei fini con il proprio patrimonio umano. Nel nuovo rapporto che l’impresa stabilisce con il mercato il vero bene di scambio diviene la conoscenza, ovvero l’insieme di rapporti e di capitale immateriale che ogni organizzazione e ogni individuo accumula nel corso della propria esperienza. Quello che si sa conta molto di più di quello che si ha. Al contrario di capitale e lavoro (che sono utilizzabili in quantità «finite»), la conoscenza ha un grande vantaggio: se comunicata e condivisa, rappresenta una risorsa «infinitamente» rinnovabile e «scambiabile» sul mercato. In questo quadro, la ricerca dei talenti e la formazione continua sono elementi fondamentali nel processo strategico dell’azienda e nella sua valutazione economica: sono asset che generano valore e che devono misurarsi e confrontarsi con i risultati gestionali. Nella costruzione logica fin qui delineata manca ancora un tassello: la fiducia. Il livello di conoscenza e di approfondimento delle esigenze della clientela ha chiarito che la sfida della fiducia è soprattutto culturale. Solo attraverso la condivisione degli interessi possiamo sperare di costruire un percorso evolutivo di contaminazione cognitiva e culturale che permetta a noi e a tutti i nostri stakeholder di crescere insieme. Nell’attuale sistema competitivo, in ogni caso, appare di fondamentale importanza la capacita di «continuità nel tempo» del sistema azienda, la capacità, cioè, di generare valore nel proprio processo di trasformazione, lungo una virtuale rete che lega la collettività generale. In questo senso la generazione di valore nel processo di trasformazione è il punto chiave della competitività strategica di ogni organizzazione e, quindi, quanto più elevata è questa capacita e, soprattutto, quanto più è stabile nel medio-lungo periodo, tanto più un’organizzazione legittima la propria continuità nel tempo. Il senso pieno del valore non si trova allora nel risultato, magari «ottimo» ma fine a se stesso, di breve periodo, bensì nella sua continuità, in definitiva nella tenuta, nel tempo, del rapporto di fiducia che si è stati capaci di instaurare.

La Stampa 9 settembre 2008

GIUSEPPE MUSSARI presidente del Monte dei Paschi di Siena. Sintesi dell’articolo pubblicato su «Atlantide» - quadrimestrale della Fondazione per la Sussidiarietà diretto da Giorgio Vittadini - d’imminente uscita nelle librerie e nelle edicole.

martedì 9 settembre 2008

Casa, tre imposte nella service tax

Federalismo. Nuova ipotesi del Ddl: ai Comuni Irpef sugli immobili, Ici (non prima casa) e catastale - Resta l'imposta di registro

Eugenio Bruno ROMA. L'Ici sulla prima casa non verrà reintrodotta. Ai Comuni verrà destinato il gettito della nuova "service tax", secondo la terminologia tremontiana, o tassa per i servizi, come preferisce chiamarla Roberto Calderoli. Sono i due principi che potrebbero trovare ingresso nella nuova "bozza" con cui il ministro per la Semplificazione spera di spazzare le polemiche che hanno attraversato la maggioranza negli ultimi giorni. E che hanno provocato «l'irritazione» della Lega come è emerso nell'incontro di ieri presso la sede milanese di Via Bellerio alla presenza di Umberto Bossi. In vista della dead line di giovedì, quando Calderoli incontrerà una rappresentanza dei governatori e porterà il testo del Ddl in Consiglio dei ministri per un esame preliminare – almeno stando a quanto dichiarato dal suo collega dell'Interno, Roberto Maroni, che ha poi definito il federalismo «una vera e profonda riforma dello Stato» –, i contorni del provvedimento si fanno più definiti. A partire dalla futura tassa sulla casa. Che non sarà più l'unica forma di prelievo immobiliare, come annunciato in un primo momento, ma che resterà comunque la principale fonte di gettito per i municipi. A rientrarvi dovrebbero essere l'Ici sulla seconda casa o sulle altre tipologie di immobili per cui oggi viene versata – mentre la prima casa continuerà a essere esente come ha ricordato anche ieri il sindaco di Milano Letizia Moratti –, la quota di Irpef sui redditi fondiari e l'imposta ipotecaria e catastale. Che, tradotto in termini di gettito, significherebbe circa 18 miliardi di euro destinate a finanziare le funzioni fondamentali dei Comuni. Continuerebbe a vivere di vita propria, invece, quella di registro. In attesa magari di essere destinata alle Città metropolitane (che saranno nove visto che verrà eliminato il limite di 350mila abitanti fissato in origine e che escludeva Venezia e Bari). Per legare l'imposizione alle prestazioni erogate, come più volte ribadito da Calderoli, il nuovo tributo potrebbe prendere in considerazione non solo il valore dell'immobile ma anche il numero di soggetti che materialmente usufruiscono dei servizi pubblici. La "service tax", intanto, ha attirato anche l'attenzione del Pd. Espressa tramite i dubbi dell'ex vicepremier Francesco rutelli che al Tg1 ha chiesto «che tassa è» e «chi la paga». O le critiche del capogruppo al Senato, Anna Finocchiaro, che la definita «una tassa erga omnes, che verrà pagata da tutte le famiglie, non solo da quelle proprietarie di immobili». Giovedì se ne dovrebbe sapere di più anche sulla partita più grossa in chiave di federalismo fiscale: quale tributo sarà devoluto alle Regioni per coprire integralmente le spese per assistenza, istruzione e sanità. Dopo che il ministro Raffaele Fitto ha respinto la possibilità che passi dal centro alla periferia tutto o gran parte del gettito Irpef, si riparte dal punto di partenza: l'intera Irap più compartecipazione e addizionale Irpef (nella quota più corposa possibile) e compartecipazione all'Iva. In attesa di capire come e quando sostituire l'Irap. Regioni che, dal canto loro, dovranno farsi carico della parte più sostanziosa della riforma. Cioè cominciare a ragionare in termini di costi standard e non più di spesa storica. Una scelta che, come dimostrato da una simulazione elaborata dal Centro studi Sintesi e pubblicata sul Sole-24 Ore di ieri, dovrebbe significare tagliare le uscite in media del 15 per cento. Ma a cui i governatori, sia del Nord che del Sud, si dicono pronti. Ribadendo di aver trovato «una situazione di partenza drammatica» e confidando di aspettarsi «anni difficilissimi davanti», il presidente della Regione Calabria (dove la riduzione dovrebbe essere del 24,4%), Agazio Loiero, si dice certo che la sua amministrazione farà la propria parte. Ad esempio applicando alla lettera il «piano sanitario di lacrime e sangue» che è stato varato di recente. Ma pronto è anche il Veneto, dove il gap tra spesa storica e costi standard è del 9,1 per cento. «Sapremo dove tagliare», assicura il presidente Giancarlo Galan. Che ne approfitta per chiedere al ministro Calderoli di «fare le cose più semplici possibili» . E cioè «impostare la riforma sull'asse Stato-Regioni». Da un lato, eliminando le Province, perché «più si moltiplicano i soggetti più la vedo male»; dall'altro, tenendo dentro i territori a statuto speciale. Preoccupandosi, infine, di fare presto. «Che riforma è una riforma che dura 10 anni?», è la provocazione di Galan.L'INCHIESTAp Sedici miliardi di euro in meno, ossia un sesto delle spese per sanità assistenza e istruzione. Questo uno degli effetti più importanti, a regime, del federalismo fiscale targato Calderoli. Sul Sole-24 ore del Lunedì dell'8 settembre la simulazione in base ai costi standard che guideranno il finanziamento.

Martedí 09 Settembre 2008

Berlusconi: l'Ici non tornerà

Federalismo. Il premier: basta menzogne, la casa è un bene primario, non ci sarà nessun'altra imposizione

Roberto Turno ROMA Chi vaticina il ritorno dell'Ici sulla prima casa dice solo «menzogne». Parola di premier: «La casa è un bene primario per ogni famiglia italiana: abbiamo tolto l'Ici e non ci sarà nessun'altra imposizione. È il festival della menzogna». Sale la tensione sul federalismo fiscale e a cercare di spazzare via definitivamente nubi, polemiche e interpretazioni più o meno maliziose, è stato ieri Silvio Berlusconi. Un intervento arrivato in serata, quello del premier, nel corso di una giornata spesa da ministri e rappresentanti della maggioranza a fare quadrato e a respingere al mittente le accuse piovute questi giorni dopo la divulgazione della "seconda bozza" del Ddl messo a punto dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: col federalismo fiscale, giurano ancora Pdl e Lega Nord, non ci sarà mai e poi mai alcun ritorno a una "patrimoniale" sulla prima abitazione. Sono solo propaganda e maliziose interpretazioni dell'opposizione, è la parola d'ordine che fa circolare il centro-destra. La strada è solo quella dell'unificazione della tassazione degli immobili, e comunque di una riduzione del numero delle tasse. Lo stesso Calderoli in mattinata aveva ruvidamente ribattuto a chi, anche nella maggioranza, ha interpretato altrimenti i possibili effetti del testo ancora provvisorio divulgato giovedì: «Piuttosto che rimettere l'Ici e qualunque tassa in più – ha dichiarato l'autore delle prime bozze della riforma in cantiere – sono disposto a bruciarmi davanti al Quirinale». Non senza aggiungere – replicando a Italo Bocchino (An, vice capogruppo vicario del Pdl alla Camera) che aveva sottolineato la necessità politica di evitare che la riforma «sia solo una bandiera della Lega» – che «il federalismo è di tutti» e che semmai la Lega avrebbe preferito il "modello Lombardia", invece ormai accantonato: «L'unica cosa che io e la Lega non accettiamo – ha detto polemicamente Calderoli – è che su temi tanto delicati ci possa essere qualcuno che si è preso un mese e mezzo di ferie. Noi invece abbiamo lavorato duro tutta l'estate». Ici, punto e basta, insomma. Resta il fatto che c'è in gioco l'autonomia impositiva per i Comuni, e per farcela si batteranno altre strade. Una, in particolare, ha ribadito il ministro sulla falsariga di quanto già aveva fatto filtrare da Umberto Bossi nei giorni scorsi: la «service tax» per i servizi resi dagli enti locali, prevedibilmente in un combinato disposto con le tasse di scopo già previste nel testo fin qui elaborato per opere pubbliche, turismo, mobilità urbana. Ormai a ridosso delle fasi finali del confronto politico e di quello istituzionale con Regioni ed enti locali, cresce la fibrillazione per la messa a punto finale del Ddl delega di attuazione del federalismo fiscale che sarà collegato alla Finanziaria 2009 e che, nelle intenzioni del Governo, il Parlamento voterà definitivamente entro fine anno. I tempi per il varo in Consiglio dei ministri, sono ormai strettissimi. E a Palazzo Chigi in queste ore è stato fissato un preciso timing di avvicinamento, a partire dalla novità del vertice di Berlusconi e Tremonti, anzitutto, con Calderoli ma anche con altri ministri direttamente coinvolti in questi mesi, a partire da Raffaele Fitto, ma non solo. L'appuntamento è previsto tra martedì sera e mercoledì e da quell'incontro dovrebbe scaturire la proposta finale (o quasi) del Governo, con le attesissime valutazioni del ministero dell'Economia, che finora ha preferito ritagliarsi un ruolo solo apparentemente defilato. Dopo il vertice a Palazzo Chigi, giovedì ci sarà poi l'incontro di Calderoli con le Regioni e, in linea teorica, se tutte le tessere coincideranno, già il giorno dopo il Consiglio dei ministri potrebbe addirittura avviare l'esame preliminare della delega. Con l'obiettivo più ambizioso, dopo la Conferenza unificata di giovedì 18 con le Regioni e gli enti locali, di licenziare definitivamente il testo per il Parlamento con la Finanziaria per venerdì 19 settembre. Non mancano le incognite, è chiaro. Regioni e Comuni hanno ancora più di un dubbio, ma per il momento preferiscono tenersi alla larga dalle polemiche e lavorare sotto traccia. Per non dire della necessaria "bollinatura" del testo da parte di Tremonti. La stessa Confindustria ieri ha messo in guardia: «Chiediamo un impegno molto forte a non aumentare la spesa pubblica e la pressione fiscale – ha spiegato a Cernobbio il presidente Emma Marcegaglia –. Si dovrà scegliere con chiarezza quali tasse vanno a quali enti locali». Cruciale, spiega poi Confindustria, è che «tornino allo Stato» le competenze su alcune materie come le infrastrutture legate all'energia.

Domenica 07 Settembre 2008


La domotica sceglie la funzionalità


La domotica cambia volto e filosofia. E ha finalmente un approccio diverso dal passato, da quelle case intelligenti dove l'apparenza prevaleva sulla sostanza. In fondo non serve altro per una casa moderna dove il primo obiettivo deve essere il benessere e la sicurezza delle persone che la abitano, ottenuto con il migliore sfruttamento delle risorse e il minimo impiego di energia. Così fanno ora sorridere tutti quei tentativi visti negli anni di affascinare il grande pubblico con oggetti fini a se stessi, come il frigorifero che fa la spesa da solo, computer in ogni angolo della casa o altre idee riposte velocemente in un cassetto. Spesso molto costose oltre che inutili e complicate da realizzare e usare quotidianamente.


Questo nuovo approccio è stato evidente anche lo scorso inverno, per esempio, a InnovAction di Udine, dove un intero padiglione era dedicato alla Quality life house, cioè una casa dove la tecnologia c'è ma non è ostentata, dove il progresso è al servizio dell'uomo e non viceversa. Nella casa ideale presentata a Udine, una ricostruzione da circa 500 mq completa di sauna e giardino, la tecnologia è racchiusa in un pannello Lcd largo qualche centimetro e con pochi pulsanti, ma da cui si tiene sotto controllo tutto quanto è importante: la temperatura tramite un climatizzatore per tutte le stagioni, la sicurezza dalle effrazioni e dalle fughe di gas, il corretto funzionamento degli impianti.

Le aziende che hanno portato avanti il progetto di Udine nell'ambito di Domotica Fvg sono tutte italiane e soprattutto risiedono nello stesso distretto friulano, una bella soddisfazione rispetto ai grandi nomi dell'industria mondiale che ormai da decenni tentano invano di proporre standard di comunicazione per far dialogare tra loro apparecchi di marchi diversi.

In questo quadro patriottico c'era però l'eccezione di 3M, multinazionale che in effetti produce anche in Italia in due stabilimenti ma che non possiamo considerare italiana. Di questa azienda abbiamo apprezzato il buon senso applicato in alcune soluzioni all'apparenza banali che invece nascondono progetti e tecnologie sofisticati.

Proprio all'ingresso della casa intelligente pochi avranno notato il soffice tappeto grigio che introduceva ai diversi ambienti. Non era uno zerbino qualsiasi ma era un modello della serie Nomad, attentamente studiato per rimuovere dalle scarpe ogni traccia di terra, detriti e umidità. Ebbene ogni fibra di questo tappeto è realizzata con forme e materiali brevettati per non far entrare in case, ospedali, alberghi e uffici potenziali germi e batteri raccolti nelle strade. Per esempio in questi tappeti ci sono fibre che rimuovono lo sporco, altre che invece assorbono l'umidità, altre ancora che trattengono le impurità. Sulle pareti del bagno un'altra invenzione 3M, il rivestimento Di-Noc che si applica sulle pareti molto semplicemente: non proprio banale carta da parati perché anche in questo caso materiali e caratteristiche di resistenza sono ben diversi dalla carta o dal vinile delle comuni tappezzerie. Con in più il vantaggio della personalizzazione su colori e riproduzioni di materiali in una gamma infinita. E sui vetri delle porte o del box doccia, la pellicola Fasara, sempre di 3M, che trasforma un semplice vetro trasparente in un elemento di arredo e riservatezza, sostituendosi in molte varietà di disegni a una tenda o ai costosi vetri molati.

Illuminare un corridoio o una rampa di scale è un importante elemento di sicurezza, per questo scopo la proposta 3M è più tecnologica delle precedenti, il tubo luminoso Dedalo è composto da particolari fibre riflettenti denominate Olf (Optical lighting film) che trasportano per tutta la lunghezza desiderata la luce emessa da una sola piccola lampadina. Si tratta in pratica di una pellicola rivestita in parte di minuscoli microprismi a specchio che riflettono all'infinito la luce mentre una parte rimane trasparente per diffonderla dove serve. Si può usare egregiamente come corrimano perché non trasmette il calore ma solo la luce, inoltre il corpo del tubo può essere parzialmente oscurato in modo da creare un fascio luminoso che si dirige solo verso il pavimento o gli scalini.

Ancora più tecnologica la serie Volition che permette di creare un sistema di distribuzione domestico di segnali audio e video, telefoni oppure un cablaggio di rete molto flessibili. Tutto infatti fa capo a un connettore standard RJ45, quelli usati per le reti Ethernet, e una serie di accessori e adattatori, in modo che alla stessa presa si possa collegare senza problemi un computer o un televisore, lasciando alla logica del sistema il compito di selezionare il segnale utile al dispositivo.

Roberto Faggiano

Giovedí 04 Settembre 2008

Condo Trends: More Units In the Future

Condo Trends: More Units In the Future

Commercial Property News is promoting more condominium and apartment development in the face of growing single-family home foreclosures.


Why? The reason is the growing echo boomers population getting started in careers and who eventually want to buy a house. The new development should help fill the need for the 7 million strong demographic, according to the real estate publication.

Though many communities are struggling with sales of existing dwellings, it looks like multi-family completions this year will surpass 2007 levels by more than 56,000 units, totaling nationwide construction around 250,000 units. That level of construction would be the highest in three years, according to the publication.

In fact, the National Association of Home Builders has tracked an increasing amount of multi-family housing starts throughout the year. So far, 2008 starts are outpacing last year’s year to date by more than 12 percent.

Many urban renewal programs are aiming at new multi-family housing construction as a means of revitalizing downtown regions and creating affordable housing. One such example includes an initiative launched by Gov. Jon Corzine of New Jersey involving a 10-year plan to develop 100,000 affordable housing units throughout the Garden State.

Published: September 8, 2008

Start Acting "Recession" to Escape the Worst

Start Acting "Recession" to Escape the Worst

The "powers that be" seem intent on statistical manipulations to prove we are not in a recession. Smart consumers will ignore these financial semantics and tackle the "R"-word head on.


Rumblings of economic downturns extend beyond our borders and project into next year. Instead of hoping everything will be all right, why not be proactive and move into recession-mode without official word from the government? Shift your thinking from shop-til-you-drop boom times to spend-less-than-you earn recessionary financial habits and you'll come out ahead whatever the future holds.

According to Statistics Canada's National Balance Sheet for the second quarter of 2008, households carried C$1.25 of consumer credit and mortgage debt for every Loonie of personal disposable income. How do your finances measure up against this national average?

Take advantage of whatever lead time you may earn by putting your recession strategies in action now. For instance, The Canadian Real Estate Association (CREA) forecast that "national home sales are forecast to ease 11.5 per cent to 460,900 units in 2008, and to ease a further four per cent the following year." That was in May.

For July 2008, CREA announced that a new record had been set: the number of new MLS® residential listings in one month exceeded 80,000 units, an increase of 1.4 percent over the previous month. Listings reached new heights in Ontario and Quebec while Manitoba reported new listings at "their second-highest level since the beginning of the new millennium." With more choice, buyers become more selective and demand greater return on their investment dollar. In some markets, this translates as price reductions.

If you had planned to sell your home or cottage soon anyway, or if you might be forced to in an economic downturn, separate fact from fiction. Local real estate professionals know what buyers are looking for even if property owners do not always want to hear what they have to say. Find out exactly what the financial outcome would be if you sold in this market. Investigate what advantage you'd have making an all cash offer in a neighbourhood of your choice if reinvested in real estate. What seems like a loss on the sale end, while boom prices still echo in your ears, may still enable a real estate upgrade as other sellers must compromise, too.

If you decide to wait, be sure you know what you are waiting for and how realistic those fears or expectations are. When properties on your street or in your condominium complex were selling well over ask price, those sellers found out what their properties were worth at that point in time. If you place your home on the market now, it will only be worth what current buyers will pay for now, however much you have your heart set on turning back the real estate clock to hotter markets.

If you want to stay in your current home or keep your recreational property, you may benefit from reducing carrying costs and tapping into potential income from your real estate holdings.

  • Every fall, property owners are encouraged to cut heating costs by sealing leaks, adding insulation, and adopting other energy-smart approaches. The green movement has cranked up the call to action, but have you acted yet? If you did all this a few years ago, make the rounds again since the leaks just keep on coming. Check with your municipality or utility to inquire about grants or loans for furnace replacement or conversion to geothermal. Higher fuel costs and new technologies can create reasonable pay-back time frames.
  • The credit cards? Do leave home without them. Do spend less than you earn. If you do not have the cash, save til you do. Start now to steel yourself against excessive spending this December. Maybe it's time to make gifts instead of buying more land-fill.
  • Band together with neighbours for bulk buying benefits. There's also good money to be earned raking leaves and shovelling snow, and the neighbours who can't manage this themselves will love you. Do this manually and you've gone green and had a workout in the process.
  • Rent out your cottage, take in a boarder, or create a secondary suite and you'll earn income and tax deductions. Colleges, universities, and foreign-student services are always looking for rental accommodation. Try it for one term to see what works.
  • Counterbalance job loss or a layoff with a home-based business that provides income, cuts costs, and adds tax deductions. Instead of waiting until bad news arrives, why not start a small scale or seasonal venture which can build your holiday fund in the meantime? [bullet] Then, there's the mortgage and the line of credit. Start attacking these debts with the savings you've made elsewhere. Ever dollar of principal you repay will save you many times over in interest costs.

You don't need to think up brand-new ideas since this site and the internet are full of successful strategies for gaining and maintaining financial control.

Not sure where to start? What's your greatest discretionary expense? Do you really need all those cable services? Is shopping for convenience as convenient as it should be since it usually costs much more to get less? Discover less obvious financial leaks by keeping a written record of what your family spends (that's everyone that spends, keeps their own record) for a week to reveal money drains on many levels. Reward money savers, too.

Usually, it is not thinking that costs money. Ask "do I really need this" before you spend to reach solid financial ground.

Published: September 9, 2008

Real Estate Outlook: Recession Fears Put to Rest

Real Estate Outlook: Recession Fears Put to Rest

The latest national economic growth numbers should finally put to rest fears of a recession that could choke the real estate recovery now getting underway.


Second quarter Gross Domestic Product (or GDP) came in at an upwardly-revised 3.3 percent -- far above the 1.9 percent the federal government had previously estimated.

Key reasons for the robust economic performance: Exports, which have been riding the weak dollar to record levels, and lower imports because the prices of foreign-made goods have been priced higher.

Why should anyone interested in real estate care about GDP? Well, number one, when the economic growth rate accelerates, consumer confidence in the economy rises. That, in turn, pulls potential buyers off the sidelines and opens the door to higher housing sales.

And sure enough, the consumer confidence numbers for August, released last week by the Conference Board, are up by 5 points.

We're already seeing some impressive jumps in home sales in places that haven't seen positive news in two to three years -- central Florida and even some of the hardest-hit parts of California. According to a new report from the real estate tracking firm, DataQuick, sales in southern California jumped 16.7 percent in July over June, and were 14 percent above the pace of July the year before.

Another encouraging sign: Last week's mortgage rates dropped to 6.39 percent for 30-year fixed rate loans, according to the Mortgage Bankers Association of America. Fifteen year rates are still just under 6 percent. Applications for loans to buy homes jumped by 6 percent for conventional loans and an impressive 19.9 percent for FHA mortgages.

The federal government's latest quarterly survey on home prices reveals that the best price appreciation performances are now coming from areas that barely got noticed during the hottest years of the housing boom -- markets like Charleston, West Virginia ( up 6 percent for the year), Greenville, South Carolina (up 5.8 percent), Tulsa, Oklahoma (up by nearly 5 percent) and Scranton, Pennsylvania, where values were up by 4.7 percent..

All these markets -- and there are dozens more spread through Texas, the Midwest and the South -- never experienced the wild days of double digit appreciation.

They offer affordable housing prices and moderate - but steady and slow - price growth. They're not flashy -- never have been, probably never will be -- but that's why they're still producing positive appreciation numbers, while the boom to bust markets are not.

Published: September 9, 2008

The Three Levels of a Real Estate Agent's Career

by Denise Lones

As real estate agents, we all want to succeed. That's a given. But often we're so close to the daily grind of our work that we don't know where we are in our careers.


Over the years, I've seen too many agents trying to move up a level in their career without being ready for it. They hadn't internalized the lessons necessary for success. On the other hand, I've seen too many agents stuck at a level of their business for much too long -- not knowing that they were ready to move up.

I've identified three levels of a real estate agent's career.

Level One: Discovery

This is the exciting -- and frustrating -- part of your career where you're learning, discovering, figuring out who you are, and figuring out what you want.

You're also learning your capabilities -- what you do well and what you're absolutely terrible at. This can be a hard lesson because none of us wants to admit we're incapable of anything. But successful people learn to embrace their limitations. This is where you start to shine because you begin to focus on your strengths.

In this stage, there are months you impress yourself. Excitement empowers you. Then, there are also months you wonder when -- or if -- you'll see your next commission check. Frustration starts to weigh you down.

It can be tough. But once you get through it, it's never quite as dire again. As you move up levels, you look back on this time as your hard-won battle. The fear and self-doubt you felt become distant memories.

The Discovery Stage is also the time you learn some of your best and worst habits. I like to work with agents in this phase to stop bad habits from forming. It's easier than trying to change the habits of a more experienced agent who clings to old ways of doing things because "that's the way I've always done it."

You also learn here exactly how much money you need in your business -- as well as the necessity of spending money to make money. If you're too frugal in your marketing efforts, you don't get the results you should be getting. This causes many agents (wrongly) to say, "Marketing doesn't work. I tried that and I got no response."

The problem wasn't that marketing doesn't work. It's that the agent didn't spend the money to create a marketing campaign that was well-thought out, well designed, and executed the right way. This one marketing lesson, learned in the Discovery Stage, is the impetus to all three stages.

Level Two: The Climb

Okay, your feet are wet. You've been doing this for a while now and you're starting to feel really good about yourself. You may start to get a little cocky here and believe that it's going to be easier than Level One.

But Level Two is the most frustrating level of all. Because it feels like you should be getting more out of your business than you're putting in. You're burning the candle at both ends and you're working -- and working -- and working.

One of two things happens here. You either:

(a) start to burn out, or

(b) learn to automate

The frustration inherent in Level Two comes from the fact that you're busier. You're no longer struggling to find clients. No, you're struggling to manage the clients you already have.

This is where automation comes in. The skilled Level Two real estate agent begins to set up processes for everything. By 'process', I mean a rote series of actions you take for everything you do. If the phone rings and a client asks you how their listing is going, you go to your computer and click! you have an instant report for them. You created the template for this report months ago. All you do is fill in the details for the client and this task is taken care of in seconds -- not minutes.

This is just one example of automation. Everything you do should become automatic in Level Two. I have dozens of processes I teach in my seminars and courses -- many of which can free up hours from your day.

The Climb is also the time in your career when you take basic marketing and turn it up a notch with consistent follow-up and consistent lead generation. Failing to master these two tasks is why many agents stay stuck in the Climb and never move up to Level Three.

Level Three: Balance

This is the level we all strive for. We no longer worry about money. Leads arrive consistently. Transactions happen regularly. We are happy with our income.

As we enter this stage, we're usually working too much. This is where we begin to let go and delegate some of our work to others.

Perhaps you hire an assistant. Perhaps you allow a company like The Lones Group to handle all your marketing. Perhaps you hire an outside consultant (like me) to do a business analysis and find out where you need to cut and where you need to paste.

You know you're at this level when you're able to say no to clients who are too demanding without feeling like you're losing out on anything. You say no to appointments that encroach on personal time.

This is the level of your business where you truly take time for yourself. You start to love your business for the simple reason that you're NOT burnt out.

It doesn't matter what level you're in right now. Each one provides you with unique opportunities for growth. Level One allows you to prove to yourself that you can do it. Level Two challenges you to create the life you want. Level Three rewards you with wealth and the time to enjoy it.

Wherever you are in your business, don't be afraid to seek help. Whether it's a mentor or colleague or outside help like we provide at The Lones Group, you can move up to the next level faster by learning from others who have already been where you are. This could literally cut years off your growth curve.

Whatever level you are currently at, take heart. You're part of a dynamic growth industry and with the right determination, processes, and mentoring you will be living at Level Three sooner than you may think.

Published: September 9, 2008

Trevi, nuova commessa in Qatar per 40 milioni dollari

MILANO, 9 settembre (Reuters) - Il gruppo Trevi (TFI.MI: Quote, Profile, Research, Stock Buzz), attraverso la controllata Swissboring Qatar WLL, ha acquisito in Qatar da Barwa Real Estate una seconda commessa per la realizzazione delle fondazioni del Barwa Financial District per un controvalore di circa 40 milioni di dollari Usa.

Un comunicato ricorda che l'ordine si aggiunge a una prima commessa già iniziata nel primo semestre di circa 20 milioni, per un totale contrattuale che sale quindi a circa 60 milioni di dollari. La commessa avrà una durata di circa nove mesi.