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venerdì 6 marzo 2009

real estate news - marco ramberti

troppo conveniete per i consumatori. le banche cancellano i mutui a tasso fisso
finanza e mercati venerdì 6 mar 09

con l'euribor a livelli mai visti prima ed un irs a trent'anni (saggio di riferimento per i mutui a tasso fisso) prossimo alla soglia del 3%, i consumatori avrebbero in teoria solo l'imbarazzo della scelta su come comprare casa. peccato che chi vuole rinegoziare il mutuo oggi trovi più di un ostacolo sulla strada della "rottamazione" del vecchio prestito contratto. alcune banche hanno bloccato il passaggio dal variabile al fisso, altre ancora hanno addirittura ritirato dal mercato i loro prodotti a tasso fisso. per giovanni ferrari, avvocato di legal point, rete di legali per la difesa dei consumatori, l'atteggiamento delle banche disattende il patto governo-abi con cui gli istituti di crediito si impegnavano a offrire alla clientela "un quadro trasparente e preciso delle regole nell'ambito delle quali è centrale il principio secondo il quale la rinegoziazione dei mutui costituisce per la clientela interessata unno strumento aggiuntivo". l'abi respinge le accuse sostenendo che "la legge non può obbligare una banca a offrire un determinato prodotto". ora toccherà al ministero dell'economia vigilare

caro-affitti, a milano un’iniziativa per aiutare giovani e precari
il giornale, giovedì 5 mar 09

mini-alloggi a canoni agevolati per studenti, single e precari. per far fronte all’emergenza abitativa, l’assessore alla casa gianni verga ha proposto di riservare a questa nuova categoria 373 alloggi popolari con un'ampiezza compresa tra i 28 e i 40 m2, situati dal secondo piano in su di palazzi senza ascensore. si tratta di abitazioni troppo piccole per le famiglie e inadeguate per gli anziani, ma ottime per aiutare i giovani con difficoltà economiche. palazzo marino prevede di devolvere i proventi del fondo immobiliare alla costruzione di nuove abitazioni

nuova caduta dei prezzi delle case in gran bretagna
guardian.co.uk, giovedì 5 mar 09

dopo l’inattesa crescita del 2% registrata a gennaio, i prezzi delle case in gran bretagna scendono di nuovo: -2,3% a febbraio, secondo i dati diffusi da halifax, il principale istituto di credito del paese, che ha anche registrato l’andamento annuale dei prezzi: -17,6% da febbraio 2008 a febbraio 2009. sulla base di questi nuovi dati, l’istituto prevede che la crisi continuerà per tutto il 2009 e che l’anno si chiuderà con un’ulteriore perdita del 15% del valore delle quotazioni. la crescente disoccupazione, la difficoltà con cui le banche concedono prestiti e le continue pressioni sui redditi dei cittadini mettono in difficoltà soprattutto i “first-time buyer”, cioè coloro che devono acquistare casa per la prima volta

anche in italia i mutui agevolati per coppie gay
la repubblica, mercoledì 4 mar 09

in germania e nel nord dell’europea i mutui agevolati per coppie e single omosessuali sono già una realtà, e ora arrivano anche in italia. l’iniziativa è stata lanciata dalla tedesca bhw bausparkasse ag, banca specializzata in prestiti casa, che ha appena siglato un accordo con l’arcigay per offrire ai suoi 160 mila iscritti prestiti a condizioni vantaggiose. la convenzione è però riservata ai soli tesserati

piuttosto che comprare un attico a manhattan, preferisco perdere 1 milione di dollari
new york times, lunedì 2 mar 09

l’incertezza del mercato immobiliare newyorkese e le vendite fiacche hanno spinto alcuni danarosi compratori a rinunciare all’acquisto di abitazioni di super-lusso, anche a costo di perdere l’acconto confirmatorio versato. il motivo? l’eccessivo deprezzamento dell’abitazione rende l’investimento poco conveniente. ad esempio, un superattico a manhattan che era stato valutato, ad agosto 2008, 7,8 milioni di dollari, ne vale oggi 6,5. per questo motivo il suo compratore, un giocatore di basket, ha rinunciato all’affare preferendo perdere i 780mila dollari versati come caparra piuttosto che comprare un’abitazione eccessivamente svalutata

in veneto varano il piano salva risparmiatori
finanza e mercati, mercoledì 4 mar 09

la regione veneto ha siglato un accordo con veneto banca per aiutare chi si trova in difficoltà col pagamento del mutuo per la prima casa. le famiglie più bisognose saranno selezionate attraverso un bando e aiutate dalla regione con un contributo massimo di 20mila euro, mentre veneto banca si impegna a rinegoziare le condizioni di prestito applicate per trovarne di più vantaggiose. ove ciò non sia sufficiente, la banca è disposta ad allungare di dieci anni il piano di ammortamento. un aiuto è previsto anche per famiglie con minori a carico e giovani coppie che necessitano di un prestito per acquistare, costruire o ristrutturare la prima casa. la regione concederà ai più meritori un contributo massimo di 25mila euro, per mutui non superiori a 20 anni e ai 100mila euro di importo. da parte sua, veneto banca si impegna a non far pagare le spese di istruttoria e blocca il costo della perizia a 150 euro

ora dubai ci copia portofino
il giornale.it, mercoledì 4 mar 09

nonostante la crisi immobiliare imperversi ormai anche negli emirati arabi, lo sceicco di dubai non demorde e presenta un altro faraonico progetto: riprodurre, su un’isoletta artificiale, la località di portofino. le cifre parlano da sole: 1.300 milioni di euro di investimento, 35 mila abitanti previsti, 3 anni di tempo per la realizzazione. ma, promette manea bin hasher al maktoum, non si tratterà di una brutta copia: l’obiettivo è quello di portare a dubai “le atmosfere e le persone” che animano portofino, avviando con l’italia un intenso rapporto di scambi culturali e coinvolgendo molte aziende del luogo, dai ristoratori agli artigiani, che nei mesi invernali, quando in italia il turismo langue, potranno trasferirsi nell’ “altra” portofino e proseguire qui le loro attività

a vicenza crollano i prezzi delle case
ilgiornaledivicenza.it, giovedì 5 mar 09

crollano i prezzi delle case a vicenza. secondo tecnocasa e gabetti gli immobili in città e in provincia hanno perso il 20% in un anno. il punto più basso il mercato lo ha toccato a san bortolo (-32%). soffrono molto anche schio (-18,8%), arzignano, dueville e valdagno arretrate rispettivamente del 15,4%, 11,9% e 10,2%. bassano fa registrare perdite più contenute (-5,6%), mentre l'unico a "salvarsi" in provincia è il comune di thiene con quotazioni invariate rispetto a dodici mesi fa. a vicenza i valori per appartamenti già costruiti sono di circa 1.100 euro/m2. per quanto riguarda gli edifici nuovi o ristrutturati a nuovo, i prezzi più alti si trovano nel centro storico (fra i 2.700 e i 4.200 euro/m2), seguito dagli 1800-2400 euro/m2 delle zone centrali, e i 1500-1800 euro in periferia. per il 2009 - dicono gli esperti di tecnocasa e di gabetti - si prevedono ulteriori decrementi, ma più contenuti, fra il 2% e il 4%. le residenze esclusive, vale a dire la fascia alta e altissima di mercato (oltre il mezzo milione di euro), non dovrebbero risentire di particolari contrazioni

manie da ricchi: collezionare case in italia
new york times.com, martedì 3 mar 09

c’è chi colleziona francobolli, chi preferisce soprammobili e chi adora le miniature. ma toni hilton, facoltosa e stravagante signora americana, preferisce collezionare case nel nostro paese, per la precisione, nella zona del monferrato. dal 1997 ad oggi, lei e il marito hanno già acquistato 4 proprietà vicino a san secondo, a circa 55 km da torino, che affittano solo per brevi periodi durante l’anno

investimenti immobiliari all’estero, l’italiano si fa più prudente
affari e finanza, lunedì 2 mar 09

secondo lo studio condotto da scenari immobiliari, dopo anni di crescita costante sono calati gli investimenti degli italiani nel mattone estero (-20% a inizio anno rispetto allo stesso periodo del 2008). complice il crollo delle quotazioni immobiliari, attrae ancora il mercato statunitense, dove sono state concluse il 28% delle transazioni da inizio anno. il crollo della sterlina riposiziona il mercato britannico, dove gli acquisti sono aumentati del 2% a inizio 2009. una novità è rappresentata dall’immobiliare irlandese, che raccoglie il 5% delle transazioni affettuate. quanto alle tipologie abitative, gli italiani preferiscono acquistare nelle zone centrali delle grandi città (45%), in quelle di pregio (30%) oppure nelle aree semicentrali (25%). le soluzioni più ricercate hanno un’ampiezza di 45-60 m2 (45%). seguono le abitazioni dai 60 ai 120 m2 (38%), dai 120 ai 150 m2 (12%), mentre solo il 5% degli investitori opta per case più grandi di 150 m2. i compratori sono soprattutto imprenditori (38%) e professionisti (25%), ma non mancano dirigenti (18%) e commercianti (13%)

tassi giù, ma il mercato è fermo
corriere della sera, lunedì 2 mar 09

il taglio dei tassi da parte della bce - fino all'attuale 2% - non ha sortito al momento il rilancio del settore immobiliare. dopo anni di domanda sostenuta il mercato ha preso la china discendente passando da un -4,6% nel 2007, a un -15% ipotizzato per il 2008 e per l'anno in corsosono attesi ulteriori cali delle compravendite. in effetti il prezzo delle case non è sceso di molto - nell'ordine del 3-5% nelle grandi città - anche se la domanda riesce sempre più spesso a spuntare sconti anche nell'ordine del 12-17%. influisce sulla crisi delle transazioni la stretta del credito verso le famiglie. le banche oggi non finanziano più del 60-70% del valore della casa

quinta pagina del diario di las vegas - la fine e l'esperienza.

Oggi ho avuto due grandissime esperienze:

ho incontrato una persona qui a las vegas, conosciuta tramite un carissimo amico canadese, con cui ho instaurato una fortissima intesa direi quasi intima, che fa parte di quelle intese che per problemi di distanza non riescono ad approfondirsi, ma che sono speciali proprio per quello.

LEI, cosi la chiamero’ per un chiaro fattore di delicatezza, qualche mese fa ha perso sua figlia, neanche 18enne, non solo questa tragedia, ma il modo e’ ancora piu’ difficile da accettare.

LEI aveva una figlia affetta da una rara malattia che la rendeva insensibile al dolore. Questo handicap, che sembra essere quasi positivo, non le permetteva di interagire correttamente con il mondo. Mani ustionate per prendere una pentola di cui non sentiva il calore, tagliarsi una mano senza neanche rendersi conto, cadere rompersi un osso e non saperlo, anche un semplice mal di stomaco, che lei non percepiva diventava un problema importante perche’ mai curato.

A 13 anni LEI aveva una figlia sulla sedia a rotelle, perche’ la mancanza di percezione del dolore non le permetteva di camminare con la giusta postura. LEI mi spiegava come si e’ resa conto, vivendo la malattia della figlia, che il dolore serve a noi umani per capire meglio il mondo in cui viviamo, per capire i piaceri, per esplorare.

LEI era alla convention REMAX durante un periodo di netta recessione perche’ era convinta di dover capire il dolore che il mercato stava provando per evitare i pericoli. Il dolore, la crisi ti addestrano: “IS YOUR FEEDBACK OF REALITY” diceva LEI.

Non vi nascondo che mentre parlava ero freddo e comprensivo ma appena ho potuto mi sono ritirato nella mia stanza per apprezzare quanto ho e per relativizzare tutte le CAZZATE che noi chiamiamo problemi.

LEI ha detto:”I AM AMAZED” quando vedo persone non ridono alla vita, quando proiettano i loro problemi sugli altri, quando hanno un problema e si lamentano invece di reagire... cosi mia figlia avrebbe fatto se avesse sentito dolore.

Poi ho lasciato l’albergo per fare una giornata ludica, salto la serata FUN NIGHT, anche perche’ sabato sera, quando saro’ di nuovo a LAS VEGAS c’e’ una tavola rotonda a cui sono stato invitato per presenziare ad un MASTER MIND a cui sono stato invitato.

Nel frattempo vi do’ la buona notizia che l’undici Maggio avremo, un ospite internazionale che verra’ a fare una lezione sui team e sto lavorando per fargli fare una lecture all’universita’.

I consulenti REMAX TEAM che sono iscritti alla convention REMAX ITALIA saranno invitati a cena con l’ospite internazionale.

Il viaggio verso il Grand Canyon e’ stato un MANTRA, da las Vegas al Grand Canyon sono 400 km di deserto dove avro’ visto 100 case in tutto, dove la natura e’ presente e l’uomo e’ solo li per assecondarla.

L’arrivo, beh, e’ il caso di dire che non ve lo potete immaginare... tante foto, tante storie, ma essere a contatto con questa terra che racconta milioni anni... penso che sia uno dei posti da vedere nella vita.

Camminare... pensare... io ero una parte del mondo... ma quale parte... sono nel mondo che non sa’ neanche di me.

Poi la voglia di raccontarvelo e ... nulla non esce nulla se non le vibrazioni che solo il silenzio puo’ apprezzare.

Stasera cena al TOVAR il ristorante al bordo sud del grand canyon... e nanna.

E qui e’ la fine del diario da Las Vegas

quarta pagina del diario da las vegas - il grande giorno

Caro Diario... e non Dario come il presidente REMAX ITALIA...

Mi sono svegliato alle cinque di mattina per lavorare con l’italia.

Dopo tre ore di lavoro ecco il primo corso 8:30.

Piu’ cose assorbo e piu’ e difficile trasmetterle, sapete quando c’e’ quasi il bisgno di assorbirle. Nella mia testa c’e’ solo l’idea di quanto si puo’ fare adesso.

La REMAX sta sostenendo l’associazione per il USA per il tumore al seno, quelli sono i problemi (direbbe mia nonna) ma quale crisi di mercato.

Ci sono tante parole che girano vorticosamente e che servono a tutti noi per creare un obiettivo condiviso.

Questa mattina mentre mi vestivo, come ho detto su facebook, da gran fico, mi sono visto indossare un abito comprato circa tre anni fa, un bellissimo Prada (giusi la mia amica odia che chiamo gli abiti per nome invece che per la stoffa... fresco lana comunque... ma non so’ la tessitura). Mentre mi vestivo mi sentivo fortunato di essere cambiato in confronto a quando lo comprai, e’ cambiato il mio peso (purtroppo) e’ cambiato il mio taglio (piu’ o meno spettinato), e’ cambiato l’appartamento dove vivo, il team con cui opero, ho cambiato l’ufficio dove lavoro, e’ cambiato il mercato MA CON TUTTI QUESTI CAMBIAMENTI sono sempre io.

L’unica cosa che non cambia IN ME e’ il bisogno di condivisione. Quanto credo nello spirito di squadra!

Sempre di piu’ mi rendo conto come la comunicazione diventi un settore importante nella vita aziendale e personale, la vita e’ come ce la raccontiamo, quindi perche’ non fare attenzione.

Quindi gia’ due parole in fila, eleganza e comunicazione... oh... anche condivisione.

Ieri non ho passeggiato per las vegas, non mi da belle emozioni, e ho capito perche’.

Non ci sono abitanti in questa area, non solo e’ tutto finto e’ anche disabitato, o turisti o persone di servizio. La vita vera non esiste, sembra di stare al grande fratello.

Come vi ho accennato ieri il presidente, Dario Castiglia, ci ha offerto una cena, e’ stato molto cordiale, naturalmente non siamo usciti... ci sono almeno 15 ristoranti qui a MGM.

ABITANTI DOVE SIETE?

Ho ascoltato un intervista tra le tante che un mio amico sta facendo per un suo articolo e tutti gli intervistati si dividono in due. Un gruppo :” tutto ok!” e forse non leggono il giornale locale che dice che MGM, la piu’ grande struttura del NEVADA con piu’ impiegati nello stato sta fallendo... e il secondo gruppo che fa notare come Las Vegas sia sempre stata una citta’ fortunata: quando c’erano i soldi la gente veniva qua a spenderli, quando non c’erano venivano qua a vincerli.

Ora la gente non gioca e basta.... (preciso nel dire che questa non e’ farina del mio sacco ma come al solito cose rubate)

Il mio intervento.... beh e’ andato molto bene. Mi ha colpito come molti fossero un po’ increduli sulla questione dell VISION-PASSION, sullo SHARING, SU INNOVACTION. TUTTI facevano i conti con i soldi. Ecco perche’ hanno difficolta’, pensano come persone in difficolta’. Pensate che parlavo di energie, di senso sociale dell’azienda, e non capivano.

Da uno a dieci mi sono divertito 6. Ho raccolto molti contatti con cui creeremo qualcosa nel futuro.

Le premiazioni divertenti, ma non mi sono emozionato... e ho capito perche’. Questo non e’ un mio premio ma di tutta la REMAX TEAM, da solo mhh... normale, insieme... WOW.

La cena di Gala ... immaginate gli americani DRESS UP come sono buffi. Di mattina con la canotta e la sera lo smoking.

L’anno prossimo o condividendo o nulla.

Sapete cosa tutti aspettano, LA GRANDE IDEA.

Quello che io aspetto, un idea, so che sta per arrivare, non da me ma da NOI. Un idea... per fare la rivoluzione umana... per ispirarci.

Qui tutti si danno da fare, in questo periodo di FUNKY BUSINESS, caratterizzato da cambiamento continuo, concorrenza su tutto e dovunque, sempre piu’ domande con meno risposte, ci troviamo nella situaizione darwiniana dove le distanze tra i migliori e il resto si amplificano.

Ho saputo che entrambi gli uffici della remax team si vantano che le cose stanno andando alla grande, che senza di me... anche meglio!

Amo questo.

L’unica cosa che sbandiero e sbandierero’ tutto quest’anno e’ la recicprocita’.

Personalmente saro’ sostenitore di dare a chi da, che non e’ do ut des, ma dare a chi apprezza.

Questo elimina lo spreco di energie.

Adesso vorrei che voi vi immaginaste salire su una sedia e vi trovaste a tirare su una persona a peso morto. BEH NON CI RIUSCIRESTE CON UNA SOLA MANO, invece la persona che sta sotto, puo’ tirarvi giu’ soltanto cambiando un po’ l’equilibrio del suo corpo.

Spero che facilmente possiate leggerla a livello energetico. Quasi impossibile tirare su le persone, facilissimo essere tirato giu’.

A domani per la quinta pagina del diario e vi do un’anticipazione, domani non partecipero’ alla fun night e andro’ al grand canyon, se non riusciro’ a mandarvela subito la quinta pagina sara’ per un problema di rete, ma sappiate che la riceverete presto.

Marco

mercoledì 4 marzo 2009

seconda pagina del diario da las vegas

Questa mattina,

Mi sono svegliato riflettendo sul fatto che fino a poco tempo fa pensavo che la linea evolutiva fosse un cammino continuo dall’homo sapiens al superuomo.

Questo momento di cambiamento internazionale sembra quasi forzare un ritorno al passato. Perdere qualche anno... come se questa facilita’ virtuale di arricchirsi di allargarsi obbligasse il ritornare sui nostri passi... pensate che fico se lo potessimo fare sulla nostra pelle. Quando ci si stressa troppo di colpo la pelle ritorna come 5 anni prima.

Proprio per nono stressarmi ho cominciato la mattinata con un meraviglioso buffet e un riposino in piscina da me.

Poi all’una ho avuto la fortuna di fare un Mastermind con Dave liniger, eravamo 40 affiliati, tra consulenti, broker e regional directors, abbiamo affrontato i temi dello sviluppo, preso alcuni spunti da esperienze varie in giro per il mondo e abbiamo affrontato la questione della recessione.

Si e’ presentato in jeans e maglietta. Informale per una chiaccherata tra colleghi, ci ha raccontato alcune sue esperienze durante le precedenti recessioni.

“E’ la natura del business” ci ha detto. “Come il mare... l’emozione di fare business e’ come fare una regata, non sai se le cose vanno bene o male, ma se lo conosci, se ne senti le energie, diventi un bravo skipper, affidabile per te e per gli altri“

Ha rimarcato l’importanza di stare insieme, di condividere la ricchezza e creare QUALITA’ QUALITA’ E QUALITA’.

Naturalmente quando diventiamo i migliori, da soli non andiamo da nessuna parte, ha fatto l’esempio di un albero... e di una foresta.

Ma non in un orto botanico. In una foresta tropicale.

Infine dopo la QUALITA’, DOPO LA CONDIVISIONE, LA CONOSCENZA.

In questo periodo dove tutto e’ incerto, la ricerca della saggezza collettiva, dell’esperienza e della ricerca di cosa verra’ nel futuro e’ fondamentale.

“Non vi formate” e’ stata una delle sue ultime frasi “e preparatevi a pagarne il prezzo... preparatevi a pagarne il prezzo di chi ha conoscenza, perche’ il sapere e’ potere”

Con questo vi do’ la buona notte e arrivederci a domani per la terza pagina del diario da las vegas.


marco

terza pagina del diario da las vegas

Ho cominciato la giornata con un caffe’, un muffin e una bottiglietta d’acqua costata 3,75 dollari.

Ma perche’ sono venuto alla convention internazionale? Non potevo stare a Roma?

Purtroppo appena sono entrato della sala Grand Garden Arena le mie risposte hanno trovato una risposta.

Dave Liniger e’ entrato con un vestito elegante, non da alta cerimonia.

Lui, che potrebbe delegare tutto ha dato il benvenuto e ha preso in mano la situazione con tre ore di formazione e informazione pronta per noi.

Non c’e’ mai stata una crisi trasversale, non c’e’ mai stata una crisi internazionale, come non c’e’ mai stata una comunicazione cosi globale come si e’ sviluppata in questo ultimo decennio.

La convention REMAX 2009 a las vegas non e’ stato un tripudio di entusiasmo, di canzoni e di luci.

Il mercato e’ uno, questo e’ stato il messaggio, mentre tutti tagliano gli investimenti, mentre tutti abbassano la guardia, REMAX persevera, HARDER and SMARTER.

E’ piu’ facile essere depressi, tutti lo sono ora, e’ facile accodarsi.

REMAX nel 2008 e 2009 ha aperto anche in Brasile, India, Equador, Oman, Trinidad, Albania, Uruguay, Singapore.

Siamo in quasi ottanta Paesi.

Certo e’ che stiamo lavorando HARDER AND SMARTER forse guadagnando meno economicamente ma creando una struttura tale che ci permette di condividere un atteggiamento etico e sociale.

BASTA AI VAMPIRI DI ENERGIE!

E’ arrivato il momento di costruire fiducia, tra di noi e verso il mercato.

I nostri clienti hanno bisogno di aiuto, noi dobbiamo essere preparati per servirli nel migliore dei modi.

WE RIDE THE STORM, piu’ volte a detto DAVE. And we Must CHANGE.

Dave ci ha fatto notare come I bambini amino il cambiamento mentre gli adulti lo aborrano.

Qualcuno ama giocare, e qualcuno lavorare, qualcuno ama giocare un po’ e lavorare un po’.

Perche’ non lavorare Giocando.

IL GIOCO E’ UN VALORE.

NON ASPETTIAMO AGIAMO... CON UN’ATTITUDINE POSITIVA.

REMAX ci da la forza nel BRAND, nelle TECNOLOGIE, nella FORMAZIONE, ma se non usiamo questi strumenti, e se non li uniamo con l’enzima ATTITUDINALE, di chi e’ colpa.

La media del fatturato PRO-AGENTE in remax nel 2008 e 2009 e’ aumentato.

NOI SIAMO I CONDUTTORI DEL NOSTRO AUTOBUS.

In primavera il sito REMAX.COM diventera’ internazionale e tutti gli immobili italiani saranno messi in connessione.

Purtroppo non potra’ tradurre le cose DAVE LINIGER e non potra’ fare le foto lui stesso, come non potra’ prendere lui l’incarico o mandarlo in pubblicita’.

Lui lavora per noi, e noi che facciamo per noi stessi e per il nostro cliente?

Ho un energia che vorrei scalare una montagna.

Questo pomeriggio ho fatto vari altri corsi... il messaggio che potrei lanciarvi PER I CONSIGLI RACCOLTI da tutti i formatori e’ il seguente:

ASCOLTATE I COLLEGHI E I CLIENTI
ANALIZZATE IL MERCATO
CAPITE DOVE STATE ANDANDO
FRONTEGGIARE LA REALTA’ PER QUELLA CHE E’’
AGITE PER VINCERE
ORGANIZZATE IL VOSTRO TEMPO

La cosa che piu’ mi fa ridere, mentre vi scrivo, mi spoglio per prepararmi per la cena, mangio noccioline e rispondo alle mail, che tutti voi dicono:

uh le solite cose, oppure, alle convention ci sono solo i foemntati, o peggio, io le cose gia’ le faccio, oppure, sa solo lavoro meglio...

e in tutto questo mi rendo conto che chi la pensa cosi lavora aggrovigliato per tirare avanti, per sopravvivere, per non perdere... e grazie mondo che non faccio parte di quel gruppo di persone.

Purtroppo sono stato abituato a far succedere le cose, non a subirle e amerei essere circondato da gente del genere... che fico sarebbe.

Ci aggiorniamo a domani. Per la quarta lettera, dopo una serata spera col presidente e tutti i colleghi che sono venuti a Vegas.

Marco.

lunedì 2 marzo 2009

Pil giù dell'1% e Borse in negativo: inizio settimana col botto

di Pietro Moroni2 Marzo 2009

www.loccidentale.it

Nell'aggiornamento del Programma di stabilità il Governo attestava per quest'anno una diminuzione del pil dello 0,6% ma oggi l'Istat ha rivisto al ribasso le stime preliminari. E quello che si registra è il dato peggiore dal 1975: nel 2008 il prodotto interno lordo è calato dell'1% rispetto allo scorso anno. Peggio andò solo 34 anni fa, quando la diminuzione del prodotto interno lordo fu del 2,1%.
Peggiora anche il rapporto deficit/pil: nel 2008 si è attestato al 2,7% rispetto al target del governo del 2,6% (nel 2007 il deficit si era invece attestato all'1,5%). Resta invece stabile l'andamento dell'inflazione a febbraio. Le Borse, intanto, si avviano verso la chiusura di un altro lunedì nero. Piazza Affari ha aperto la prima seduta settimanale in fortissimo ribasso, in linea con le altre Borse europee e sulla scia della pesante chiusura di Wall Street venerdì e di Tokyo questa mattina.
Pil peggiore dal 1975. Il prodotto interno lordo nel 2008 è calato dell’1% rispetto all’anno precedente. L’Istat ha, così, rivisto la stima preliminare del -0,9%. L’ultima stima ufficiale del governo, quella contenuta nell’aggiornamento del Programma di stabilità, attestava una diminuzione del pil nel 2008 dello 0,6%. Il calo del Pil è il dato peggiore mai registrato dal 1975, quando la diminuzione del prodotto interno lordo era stata del 2,1%. L'Istituto di statistica aggiungendo che "ad un dato simile a quello del 2008 si era arrivati nel 1993 quando il pil era diminuito dello 0,9%". Non solo. Nel 2008 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato al 2,7%. Nelle ultime stime ufficiali del governo, quelle contenute nell’aggiornamento del Programma di stabilità, il rapporto deficit-Pil per il 2008 era al 2,6%. Nel 2007 il deficit si era invece attestato all’1,5%. Nel 2008 "il saldo primario, l’indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è risultato positivo e pari al 2,5% del Pil, inferiore al 3,5% del 2007".
I dati sugli altri Paesi Ue. I dati finora disponibili per gli altri Paesi - aggiunge l'istituto di statistica - indicano per il Pil un aumento dell'1,3% in Germania, dell'1,1% negli Stati Uniti, dello 0,7% nel Regno Unito e in Francia, e una diminuzione dello 0,7% in Giappone.
Piazza Affari in calo. L’idea che guida gli investitori anche oggi è che la crisi economica sia ancora in una fase acuta e non si intravedano segni di una possibile ripresa.Ci sono poi i dati preoccupanti sul prodotto interno lordo, che nel 2008 è calato dell’1% rispetto all’anno precedente mentre l'inflazione è stabile.
Nel dettaglio, a pesare sui listini (il Mibtel segna -2,7% e l’S&P Mib -3,1%, per la prima volta sceso sotto la soglia dei 15mila punti) sono le rinnovate preoccupazioni per la recessione economica e la crisi finanziaria, con il vertice di ieri dei 27 capi di Stato e di governo Ue che hanno bocciato la proposta di un maxipiano di interventi a favore dei Paesi dell’Est. Decisiva, ieri, è stata la posizione del cancelliere tedesco Angela Merkel, presto seguita da altri leader e perfino dai premier di Republica Ceca e Polonia: l’Europa, insomma, interverrà caso per caso nei Paesi a rishio default, riconoscendo significativamente differenze tra gli Stati dell’Europa centrale e dell’Est.
Inflazione stabile in Italia. Stamani c'era attesa anche per i nuovi dati dell'Istat sul costo della vita. Ebbene, le stime sono provvisorie (i dati definitivi saranno diffusi il 16 marzo) ma secondo l'Istitutto di Statistica a febbraio l'inflazione resta stabile. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,6% rispetto al febbraio del 2008, segnando la stessa crescita di gennaio (1,6%) e assestandosi così sui livelli di agosto 2007. Su base mensile, invece, c’è stato un incremento dello 0,2% (a gennaio c'è stato un -0,1%). Sull'aumento del costo della vita a febbraio, spiega l'istituto di statistica, ha inciso soprattutto la leggera accelerazione dei beni, che hanno segnato un +1,2% su base annua e un +0,3% sul mese precedente. I servizi invece rallentano, registrando un +2,2% tendenziale e un +0,2% congiunturale.
Inflazione in salita nei paesi euro. Resta stabile l'andamento dell'inflazione a febbraio. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,6% rispetto al febbraio del 2008, segnando la stessa crescita di gennaio (1,6%) e assestandosi così sui livelli di agosto 2007. Su base mensile, invece, c’è stato un incremento dello 0,2% (a gennaio c'è stato un -0,1%). Sull'aumento del costo della vita a febbraio, spiega l'Istat, ha inciso soprattutto la leggera accelerazione dei beni, che hanno segnato un +1,2% su base annua e un +0,3% sul mese precedente. I servizi invece rallentano, registrando un +2,2% tendenziale e un +0,2% congiunturale.
I settori. Gli aumenti congiunturali più significativi (rispetto cioè al mese precedente) si sono verificati per i capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+1,2%), "Comunicazioni" (+1,0%) e "Ricreazione, spettacolo e cultura" (+0,6%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli "Abbigliamento e calzature" e "Istruzione". Una variazione negativa si è verificata nel capitolo "Trasporti" (-0,1%). Anche su base tendenziale, gli incrementi più elevati si sono registrati nei capitoli "Bevande alcoliche e tabacchi" (+4,4%), seguiti da "Abitazione, acqua, elettricità e combustibili" (+3,8%) e "Prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+3,5%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli "Comunicazioni" (-1,9%) e "Trasporti" (-1,7%).
Le Piazze Europee e il colosso Hsbc. Quello che sembra delinearsi come un lunedì nero non riguarda solo Piazza Affari. A preoccupare, sulla scia del cattivo andamento dei listini asiatici e dei risultati negativi del colosso britannico Hsbc, sono tutte le Borse Europee. La prima banca europea per capitalizzazione ha infatti annunciato un aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), dopo il crollo degli utili del 70% nel 2008 a 5,72 miliardi di dollari, e il taglio di oltre seimila posti di lavoro negli Stati Uniti. Questo aumento di capitale sarà il più elevato mai realizzato in Gran Bretagna. Hsbc ha anche annunciato la chiusura delle attività americane di prestiti al consumo per i marchi Hfc e Beneficial e la chiusura della gran parte delle reti negli Usa e ciò porterà alla soppressione di 6.100 posti di lavoro. Il gruppo ha annunciato anche un calo del 28,9% del suo dividendo in dollari per il 2008 a 64 cents, vale a dire un calo del 15% in sterline.
A Londra l’indice Ftse cede lo 0,61% e poi cala ancora del 2,6%. A Milano il Mibtel arretra del 2,7%. A Francoforte il Dax cede dello 0,78% e scende del 2,3% e a Parigi il Cac 40 perde il 2,39%. Molto male anche la Borsa di Tokyo che ha chiuso in pesante calo, con l’indice Nikkei che ha perso il 3,81% soprattutto a causa dei dati sul calo dei salari in Giappone, per il terzo mese consecutivo, e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto.

Se l'inflazione decresce c'è poco da star sereni. E la Bce dovrebbe capirlo

di Fabrizio Goria25 Febbraio 2009

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L’inflazione decresce: molti gioiscono, ma non comprendono che potrebbe anche essere un male. Sono di pochi giorni fa i dati Istat relativi all’inflazione italiana calcolata per gennaio. In attesa delle cifre Eurostat, si osserva il calo congiunturale dello 0,1%, mentre su base annua il dato si attesta su un 1,6% che sorprende rispetto ai dati del luglio scorso.
Tornando con la mente indietro di sei mesi, quando l’inflazione a livello di eurozona si aggirava al 4%, facilmente si possono ricordare le paure del presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, impegnato in una lotta senza esclusione di colpi per contrastare i prezzi al consumo sempre più alti. Più volte si era affermato che l’inflazione in atto era prevalentemente causata da un accrescimento della domanda di materie prime, più precisamente petrolio, il cui costo aveva raggiunto (e superato) i 150 dollari al barile. Peccato che il prezzo del greggio abbia cominciato a calare, contro le aspettative di molti, fra cui Goldman Sachs, che ipotizzavano un prezzo di 400 dollari al barile entro fine 2008. Con esso è giunta anche la seconda fase della crisi finanziaria, ovvero la distruzione delle investment bank a stelle e strisce. E con essa è giunta la serie di deprezzamenti del costo del denaro da parte delle banche centrali, fino alla misura shock della Federal Reserve di metà dicembre: Fed Funds disponibile in un range fra lo 0 e lo 0,25%, a seconda delle richieste.
Sul fronte della BCE, il sistema sembra migliore, almeno sulla carta. Dopo i tagli ai tassi d’interesse dell’autunno, i banchieri di Francoforte hanno forse compreso che c’era qualcosa di distorto sui dati dell’inflazione. Ma il pericolo è dietro l’angolo, anche ricordando quanto detto da Nout Wellink, governatore della banca centrale olandese e membro del board della BCE. Nello scorso agosto, Wellink affermava che «Se si dovesse superare il 5%, l'inflazione sfuggirebbe al controllo delle banche centrali». Siamo fortunati che tal ipotesi non è stata suffragata dai fatti. Infatti, sono arrivati i venti di deflazione, come li ha definiti Francesco Daveri su Lavoce.info a settembre 2008. Ma non solo.
Insieme con la spinta al ribasso dei prezzi sono arrivati una recessione di notevole portata, un crollo degli ordinativi industriali ed un leit motiv che sembra non perdere mordente, ovvero la nazionalizzazione degli istituti di credito. Attualmente il tasso d’inflazione è stabilmente inferiore al 2%, mentre le prospettive di crescita del Fondo Monetario Internazionale per l’Area Euro sono pessime, intorno al -2%. Le previsioni degli analisti vanno nell’ottica di un taglio deciso nel corso della prossima riunione del board, prevista per metà marzo, ma questo potrebbe innescare un vortice pericoloso. Anche Trichet ha confermato la volontà di abbassare i tassi, quasi incurante delle spinte stataliste che stanno arrivando da molte parti d’Europa.
Se prendesse maggior piede l’idea di sostenere le imprese (o le attività patrimoniali) in difficoltà con soldi pubblici, si correrebbe il rischio di peggiorare la situazione. Con un forte esborso finanziario da parte dei singoli stati, impegnati ad entrare nei capitali delle società in crisi, una recessione sempre più dura ed un’inflazione in costante calo, si entrerebbe in una spirale simile a quella che ancora fa sentire i suoi effetti in Giappone, dovuta alla crisi dei primi anni Novanta. Sull’onda di deflazione, stagnazione e tassi d’interesse bassi il paese del Sol Levante è rimasto bloccato per quasi tre lustri. Senza dimenticare tutti le problematiche legate all’azzardo morale degli aiutati. Come dire, fate pure ciò che volete coi vostri bilanci, con le vostre attività, tanto c’è sempre qualcuno che verrà a tirarvi fuori dall’abisso.
Non ci resta che sperare, quindi, nella lungimiranza nelle scelte della BCE. Finora ha dimostrato di essere meno impulsiva della Fed: sulla politica monetaria e sulle decisioni in merito ai salvataggi di Stato. Come ha ricordato il presidente Nicolas Sarkozy, al G20 di Londra «Gli europei dovranno presentarsi uniti e determinati, perchè è il gioco la rifondazione del capitalismo». Molto dipenderà anche dalla BCE e dalla sua indipendenza di visione.

Sulla crisi ognuno dà i numeri ma nessuno li conosce davvero

Economia
crisi finanziaria

di Fabrizio Goria27 Febbraio 2009

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Passano i giorni e la crisi finanziaria peggiora sempre più. In America si combatte contro gli zombie, come sono state definite le banche a rischio default, mentre nel Regno Unito si fanno i conti con le trimestrali da brivido di Royal Bank of Scotland. Molti hanno cercato di quantificare l’esposizione che le banche, le società finanziarie e le imprese hanno nei confronti dei derivati, senza trovare una risposta certa.
L’ultimo in ordine di tempo è il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il quale, a margine dell’audizione post G8 a Palazzo Madama, ha espresso la sua opinione sui numeri della crisi. «In questo momento il volume nazionale dei derivati, secondo i dati del Congresso degli Stati Uniti, ma anche secondo i dati della Banca dei Regolamenti, è 12,5 volte il Pil del mondo» ha affermato Tremonti, facendo riferimento al valore degli asset che compongono la base del contratto che costituisce lo strumento derivato. Il riferimento ai capri espiatori della peggior fase economica dalla Grande Depressione è chiaro: credit default swaps, asset backed securities e collateralized debt obligations sono diventati tristemente noti a partire dal fallimento di New Century Financial, nell’maggio 2007.
L’intervento del ministro ha suscitato l’interesse di molti. In effetti, pochi hanno cercato di stimare l’entità della crisi. Uno di questi è l’economista turco (con un passato in Bocconi) Nouriel Roubini, docente alla New York University. Il fondatore dell’agenzia di consulenza RGE Monitor ha fornito una stima delle perdite complessive degli Stati Uniti dopo lo scoppio della bolla immobiliare, di cui era stato preveggente nel 2006 contro i pareri di molti accademici. Una valutazione di merito, nell’ordine di circa 3,6 trilioni di dollari, considerando l’esposizione finora emersa degli istituti di credito ed ipotizzando i restanti toxic asset sulla base della situazione patrimoniale ante agosto 2007.
Sul fronte istituzionale, Bank of America ha calcolato quanto le borse mondiali hanno perso in termini di capitalizzazione dal fallimento di Lehman Brothers. La cifra diramata il 10 febbraio è spaventosa: 7,7 trilioni di dollari, circa il 14,7% dei valori globali. Le settimane nere delle piazze azionarie hanno quindi bruciato poco più di un decimo del Pil mondiale. Anche l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha stimato le perdite complessive delle borse, rimarcando quello del gennaio appena trascorso, 5,2 trilioni. Questi sono certo numeri impressionanti, ma torniamo a quanto affermato da Tremonti.
Sfogliando il World Economic Outlook dell’IMF (o il World Factbook della CIA), emerge con facilità il dato del prodotto interno lordo (a parità di potere d’acquisto) del pianeta: poco più di 70 trilioni di dollari. Ora, se si moltiplica per 12,5 volte il Pil mondiale, dovremmo avere il nozionale del mercato dei derivati, ovvero 875 trilioni di dollari, centesimo più centesimo meno. Questo significa che, se nel 2012 non ci piomba addosso il famoso asteroide atzeco, ci penseranno i derivati a distruggerci. Il vero problema, però, sta in ciò che si dice e nella sua forma.
Affermare che l’economia mondiale poggia su un terreno minato può essere veritiero, lo abbiamo visto, ma bisogna star attenti con le cifre. Prima di tutto, si deve comprendere a quale gioco si sta giocando: nella valutazione del mercato derivatives cosa entra e cosa viene escluso? Sono stati calcolati anche i mercati OTC (Over-The-Counter)? In che modo è stato valutato il leverage?
Che senso ha, nell’ottica del Congresso, fornire dati senza legittimarne a pieno la provenienza e la composizione? Specie in un momento come questo, in cui le borse percepiscono (per lo più negativamente) ogni sussurro dei governanti. L’esempio delle parole illuminanti di Ben Bernanke sulla fine della congiuntura negativa è emblematico: il rimbalzo di Wall Street è giusto durato il tempo di leggere sui quotidiani delle perdite di RBS e del cambio al vertice di UBS.
Freneticamente si ricerca la fiducia perduta, ma per ritrovarla c’è bisogno di credibilità, che si ottiene solo con numeri esatti e misure corrette. E ad oggi, i mercati ricordano che non vi sono né gli uni né le altre.

Diario della crisi

La crisi finanziaria minaccia l'Ue
più di quanto si possa pensare

di Giuseppe Pennisi27 Febbraio 2009
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Quando, domenica primo marzo 2009, i Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea (Ue) si incontreranno a colazione nel piuttosto anonimo palazzone Justus Lipsius (un filologo ed umanista fiammingo del XVI secolo) per una seduta straordinaria del Consiglio Europeo, il loro obiettivo sarà quello di tentare di forgiare una posizione comune prima di presentarsi al resto del mondo alla riunione del G20 in programma il 2 aprile a Londra.
I “quattro grandi” dell’Ue (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia) hanno svolto il loro compitino preparatorio con una colazione di lavoro la domenica precedente a Londra: ne è uscito un invito forte a chiaro a favore di una nuova regolazione internazionale - di cui sarebbe elemento servente una riforma del Fondo monetario, Banca mondiale, Financial Stability Forum ed un’altra mezza dozzina di organizzazioni internazionali. La posizione dei “quattro” è, senza alcun dubbio, utile poiché traccia una prospettiva ed indica una direttiva per i 27 – prospettiva e direttiva molto più chiare e molto più lineari da quelle che si deducono dal “Messaggio sullo Stato dell’Unione” presentato all’inizio della settimana dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, al Congresso. Data la sua posizione nella comunità internazione, l’Ue ha senza dubbio un dovere, prima ancora che un titolo, a presentare i lineamenti di un percorso per uscire dalla crisi. Specialmente se, in materia, gli Usa obamiani sono contradditori, e guardano più ai loro problemi interni che al resto del mondo.
La colazione di lavoro dovrebbe servire ai Capi di Stato e di Governo per riflettere su un tema poco dibattuto: la crisi finanziaria sta minacciando l’Ue in quanto Unione oltre che i singoli Stati, alcuni settori (quello dei servizi finanziari in primo luogo, ma anche il manifatturiero), l’economia reale in senso lato e l’occupazione.
La crisi è una mina per le istituzioni dell’Unione. Proprio mentre i “grandi” a Berlino delineavano una strategia di regolazione “mondialistica” (e si mostravano contrari a nazionalizzazioni bancarie, ed a “bad banks” sia nazionali sia multilaterali) dai cassetti della Commissione Europea bozze di direttive che invece prevedevano proprio nazionalizzazioni bancarie e “bad banks”.
La Gran Bretagna, a Berlino, si è mostrata unita agli altri “grandi”; a Londra, a Washington ed a Bruxelles, invece, sfoggia (ed a volte ostenta) posizioni “atlantiche” in tema di nazionalizzazioni e “bad banks”. Quindi, in seno al Consiglio Europeo neanche i quattro “grandi” sono uniti; e c’è chi fa due parti in commedia. Inoltre, all’Ecofin nessuno ha ripreso in mano il dossier dal “rapporto Lanfalussy” del dicembre 2007, che contiene suggerimenti operativi concreti per rimettere ordine nel groviglio di regolazione e vigilanza in materia di servizi finanziari tra i 27 Stati Ue; un percorso verso un riordino (se non è fattibile effettuare almeno i primi passi del riordino) è indispensabile per mostrare che l’Ue è in grado di parlare con una sola voce (o almeno all’unisono) al G20 oppure in altre sedi dove si tenta di tamponare e, se possibile, curare la crisi. Ove ciò non bastasse, l’architettura tratteggiata dai quattro “grandi” e la riforma di Fondo monetario, Banca mondiale e via discorrendo non sfiora il nodo che da dieci anni blocca analoghi piani di riassetto: in tali sedi, l’Ue avrà un seggio a titolo di Unione? Oppure Francia, Germania e Gran Bretagna conserveranno, in perpetuità, i loro seggi permanenti (da cui spesso emergono posizioni differenti) e l’Unione sarà una sorta di “fantasma dell’opera”? E l’Italia dovrà accontentarsi di uno strapuntino a mezzadria con Polonia, Grecia, Cipro, Malta e via discorrendo?
In aggiunta, ci sono una varietà di problemi immediati che riguardano i Paesi neocomunitari, alcuni indebitatisi sino al collo con titoli spazzatura nell’euforia di correre dal piano al mercato. Alcuni (Ungheria) pensano di risolverli con un ingresso accelerato nell’unione monetaria: l’euro farebbe da corazza socializzando il debito con gli altri membri del club (ma questi ultimi sono d’accordo?). Altri (Lettonia) progettano di dichiarare fallimento (come l’Islanda) - una mossa che, bene o male, inficerebbe la credibilità dell’Unione tutta. Dato che la crisi (sia finanziaria sia economica) morde soprattutto in Europa centrale ed orientale, si sono caricate la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) con una marea di compiti nuovi (che non paiono fare parte di un programma organico e senza che Bei e Bers abbiano le risorse, soprattutto, in personale per svolgerli); Bei e Bers rischiano di finanziare operazioni avventati con danni collaterali al loro prestigio che minacciano di durare a lungo.
Un invito ai convitati: tra un “homard” ed una “crème patissère” riflettete su questi temi.

Diario da Las Vegas - convention REMAX 2009 - Marco Ramberti

Ciao a tutti,
ieri sera sono arrivato finalmente a Las Vegas dopo un lungo viaggio di 16 ore.
La prima tratta molto bene, prima classe, ancora piu’ bella quando non la paghi, come nel mio caso; e’ stata emozionante, tutto quello spazio, e soprattutto tutti quei gadget.
La seconda tratta, washington - las vegas, scomoda e rumorosa.

L’arrivo e’ stato un colpo d’occhio. Tante luci in mezzo al nulla.
Atterraggio perfetto e subito un taxy ci ha portato in albergo.

Giancarlo ed io abbiamo atteso qualche minuto e arrivati alla reception, scopriamo che la nostra prenotazione era per il giorno successivo.

Beh, ci ciamo detti, in un periodo di crisi, ci sara’ una stanza libera? Su 7000 stanze, tutte erano piene.
Dopo una serie di telefonate la signorina, con un’aria un po’ allibita, ci comunica che al Mandalay Bay c’era una stanza libera su quasi 5000.

Ok, avevamo una stanza, usciamo dall’albergo e vediamo che il MB era proprio di fronte, a WALKING DISTANCE pensavamo noi, a due passi.

Beh, dopo venti minuti di camminata, con le valige, ci siamo resi conto che qui le grandezze ingannano, e soprattutto non c’e’ un tessuto urbano che ti permetta di fare una passeggiata.

Amo le procedure e amo gli spazi puliti e coordinati ma la prima impressione di Las Vegas e’ stata di una citta’ che assomiglia a quelle dove si ambienta questo meraviglioso film d’animazione WALL-E.

MB: Camere confortevoli, per Giancarlo mattinata in spiaggia (finta) e per me traasloco dal MB a MGM, a seguire registrazione per la convention.

Scartando il programma trovo una mia foto a pagina 36 e mi sono trovato oratore ad un’altra sessione tra i Broker migliori al mondo.

Dopo i vari problemi per trovare la mia scheda di registrazione per mancato invio fax e mail introvabili, mi vado a fare una maschera al viso.

Qui cibo ovunque... l’incubo WALL-E mi perseguita.

Stasera andro’ al bellaggio per vederne le fontane, andro’ sulle montagne russe del NY NY.

Una cosa a cui non vorrei rinunciare e’ lo spettacolo del CIRQUE DU SOLEIL.

Divertimento? Si. Crisi? Pure.

La cosa che mi colpisce, che mi fa riflettere e’ che la crisi si respira anche qui.

Ascolto le energie, nella gente c’e’ una voglia di capire cosa ci sara’ dopo.

Dopo tutti gli accorciamenti sul tempo dovuti alla comuncazione www e sms dopo aver scoperto e usurato il virtuale, rientreremo in contatto con il tempo, con un tempo fisiologico.

Domani primo giorno di convention, il pomeriggio avro’ le prove del discorso.

A domani
Marco Ramberti
Las Vegas... WALL-E CITY.

notizie immobiliari - marco ramberti

casa: si allungano i tempi di vendita, ma i prezzi tengono
il secolo XIX, mercoledì 25 feb

secondo l'ufficio studi tecnocasa nelle grandi città italiane le tempistiche di vendita sono aumentate in media da 128 a 138 giorni con punte di 174 giorni a verona. in provincia, tempi lunghissimi a genova dove per vendere casa ci vogliono 6 mesi e mezzo contro una media nazionale di 5 mesi e mezzo circa. in questo contesto l'ufficio studi ubh rileva una discesa dei prezzi che appare tutt'altro che drammatica, con uno striminzito -2% negli ultimi 5 mesi, e già avverte segnali di una ripresa trainata dalla domanda di chi, approfittando della stagnazione del mercato, compra per investimento. tuttavia, sempre ubh segnala una certa difficoltà da parte degli utenti ad "accedere ad un finanziamento superiore al 50% dell'abitazione" per via della stretta creditizia operata dalle banche. per il 2009 l'outlook di ubh prevede ancora sofferenze per il segmento delle abitazioni di bassa qualità in zone semi centrali e nell'interland delle città capoluogo e un mercato che tiene - pur tra mille difficoltà - nelle aree centrali e di maggior pregio. per ubh il mercato si stabilizzerà su valori più contenuti nell'anno in corso senza tutavia grossi scossoni perche la domanda tiene e potrebbe segnare la ripresa del settore già a partire dalla prossima primavera

entro fine anno 5 milioni di case u.k. potrebbero valere meno del mutuo
bloomberg, giovedì giovedì 27 feb 09

a causa della crisi immobiliare, nel regno unito potrebbe accadere che più del 40% dei cittadini che hanno acceso un prestito per la casa a fine anno si trovino a pagare un mutuo più caro rispetto al valore della stessa, secondo gfk nop. in totale 5 milioni di proprietari saranno colpiti da questo fenomeno, definito in inglese “negative equity”. attualmente ci sono circa 3,8 milioni di persone che già hanno un mutuo di importo superiore al valore della loro abitazione, su un totale di 11,7 milioni di mutui accesi nel regno unito

è nuova ed ecologica la casa ideale dei milanesi
il giornale, mercoledì 25 feb 09

l'osservatorio housing evolution 2008 ha rilevato per assimpredil il livello di soddisfazione e le intenzioni d'acquisto dei cittadini milanesi. lo studio rileva un alto livello di soddisfazione degli utenti per la casa in cui vivono (8,2 punti in un indice da 0 a 10), ma è crollata l'intenzione di acquistare una nuova abitazione (-7% rispetto al 2007). la maggioranza delle persone ora si accontenta soltanto di ristrutturare quella vecchia (+1,1% rispetto al 2007), anche se in provincia si scende dall'8,8 al 6,4 per cento. infine, che tipo di immobile sogna chi ha deciso di comprare? in provincia la maggioranza degli utenti opterebbe per un appartamento in un condominio di nuova costruzione, mentre il 21,2% degli intervistati ha espresso interesse al miglioramento del rendimento energetico, dunque opterebbe volentieri per soluzioni di edilizia ecocompatibile

uffici: hong kong e tokio superano londra
il sole 24 ore, giovedì 25 feb

la crisi sta cambiando equilibri e gerarchie su scala mondiale: così accade che per la prima volta londra perda il primato degli uffici più cari del mondo. ora sul gradino più alto, in questo segmento di mercato, figura hong kong dove il prezzo medio di una locazione è arrivato a 1.743 euro contro i 1.403 euro di londra. ma la capitale britannica perde il confronto anche con tokio (1.649 euro) per via della paurosa flessione del mercato che ha visto crollare i valori degli immobili fino a un picco del 23%. lo ha rilevato uno studio cushman & wakefield condotto sulle locazioni del comparto business

le case della zona olimpica di pechino perdono valore
soufun.com, martedì 24 feb 09

i prezzi delle case nella zona olimpica di pechino sono calati del 3,1% questo mese, fino a 3.550 euro/m2, dopo aver duplicato il proprio valore tra gennaio e settembre 2008. la zona si trova a 16 chilometri dal centro della città e i proprietari che vi abitano assicurano che è stupendo vivere vicino al lago olimpico e in una zona ormai entrata nella storia, ma ritengono che le case sono troppo care per essere comunque periferiche

costruzioni bloccate dalla crisi in francia
le figaro.fr, giovedì 26 feb 09

secondo la federazione dei promotori-costruttori (fpc), la crisi che sta attraversando l’immobiliare francese è la più grave da trent’anni a questa parte. stando alle stime diffuse dal ministero dell’economia, nel 2008 le vendite di nuovi appartamenti sono crollate del 37,6% rispetto al 2007, mentre i nuovi progetti messi in cantiere sono diminuiti del 20%. un calo aggravatosi a gennaio 2009 con un ulteriore crollo del 29%. secondo jean-françois gabilla, presidente del fpc, la tendenza continuerà almeno fino al mese di giugno, mentre per una ripresa del mercato bisognerà aspettare il 2010. una crisi che colpisce anche i costruttori di case indipendenti, le cui vendite sono calate del 23% nel 2008 rispetto al 2007, stando alle cifre diffuse dall’unione delle case francesi. secondo gabilla, la conseguenza sarà un marcato abbassamento dei prezzi delle abitazioni, che al massimo potrebbero stabilizzarsi nel corso dell’anno

la stampa colombiana fa eco al dramma immobiliare dei compatrioti in spagna
el paìs colombia, martedì 24 feb 09

fa scalpore in colombia la notizia secondo la quale 10.000 cittadini colombiani residenti in spagna, sarebbero sul punto di trovarsi senza un tetto e con enormi debiti dopo “anni di sacrifici e privazioni”. la crisi in atto nel paese iberico ha trasformato la situazione di numerosi colombiani e immigrati in un “tenebroso incubo”, tanto che molti stanno già perdendo lavoro, e questo li porterà presto a perdere anche la casa. dal canto loro, le società finanziarie sono disposte a riprendersi le case, ma per un valore inferiore del 30% rispetto al loro prezzo di mercato per "salvare" i compratori insolventi nei confronti delle banche

case: il friuli venezia giulia è il paradiso per gli immigrati
il piccolo, martedì 24 feb 09

in friuli venezia giulia le case sono più accessibili per gli immigrati. non si tratta di una questione di prezzi: secondo il rapporto 2009 del cnel sulla situazione degli immigrati nel nostro paese, il friuli venezia giulia è la regione italiana in cui gli immigrati possono guadagnare di più: 13.035 euro all’anno, contro una media annua nazionale di 11.712 euro. di conseguenza, il prezzo dell’affitto o la rata del mutuo si fa più sostenibile rispetto alla situazione di altre regioni italiane: il cnel ha calcolato che l’affitto di una casa di 50 m2 in una zona periferica, che in media costa 3.101 euro all’anno, incide solo per il 23% sulla retribuzione media annua di un immigrato. gorizia la città migliore: qui gli affitti erodono solo il 19% del reddito

mattone usa, chi sale e chi scende
forbes.com, martedì 24 feb 09

l’indice dei prezzi s&p/case-shiller, che registra l’andamento dei prezzi delle case nelle 20 principali città statunitensi, mostra timidi segnali di stabilizzazione dei prezzi in alcuni mercati, tendenze ancora discendenti in altri. i mercati più forti sono quelli di denver, washington dc e boston, le città meno colpite dal crollo dei prezzi dell'ultimo anno. salgono los angeles, dove il valore delle case è aumentato del 71,5% dal 2000 ad oggi, e minneapolis (+4,6% a dicembre 2008 rispetto al mese precedente). stabili i prezzi a san diego dove le quotazioni, sempre in calo, sembrano aver frenato la loro corsa a ribasso degli ultimi mesi, attestandosi nell'ordine del 2%. tengono i prezzi su base mensile anche a detroit (-2,98%), cleveland (-2,07%) e charlotte (-2,55%). ribassi più consistenti a seattle (-3,63%) e las vegas dove, a dicembre 2008, il calo mensile registrato è stato del 4,8%, mentre su base annuale le case hanno addirittura perso un terzo del loro valore

usa: compravendite di case crollate a gennaio
businessweek.com, giovedì 25 feb 09

l'andamento delle vendite delle case negli usa è sceso a gennaio ai livelli minimi degli ultimi 12 anni, tanto che l'associazione nazionale degli agenti immobiliari statunitense ha dichiarato un ulteriore calo delle vendite nell'ultimo mese pari al 5,3% rispetto a dicembre. si tratta della peggiore performance dal luglio del 1997 e gli analisti stentano a vedere la luce in fondo al tunnel nonostante i prezzi siano crollati nel corso del 2008. per mike larson, analista del mercato immobiliare di weiss research "il reale problema degli americani è la paura di perdere il lavoro nei prossimi mesi o nel prossimo anno". per questo la domanda debole fa affondare il valore medio delle abitazioni, ora a quota 170.300 dollari, 14,8 punti percentuali in meno dello stesso periodo dell'anno scorso. si tratta del prezzo più basso toccato dal 2003 ad oggi

a roma e milano si compra senza fare follie
il sole 24 ore, mercoledì 25 feb 09

chi compra fugge dai quartieri più cari, altrimenti attende tempi migliori. è questa la fotografia del mercato immobiliare al tempo della recessione scattata dal portale di annunci kijiji.it. a roma come a milano i 2/3 dei rispondenti al sondaggio mostra di risentire della crisi che costringe molte persone a fare i conti con budget sempre più risicati. infatti sono in tanti coloro che accantonano l'idea di abitare quartieri del centro o comunque trendy delle rispettive città, per cercare casa in zone meno appealing ma più accessibili. greco, città studi o affori a milano prendono il posto di via tortona e via savona. nella capitale, quartieri come san giovanni o la casilina prendono il posto del costosissimo quartiere parioli