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venerdì 5 settembre 2008

La fuga dall'Ici invita alla residenza fittizia

Dario Aquaro Federico Simonelli Separazione fittizia, cambio di residenza per uno dei coniugi e l'Ici si azzera anche per la casa al mare, o in montagna. È questa una delle possibilità che i proprietari di seconde residenze in località di villeggiatura sembra abbiano cominciato a sfruttare da quando il decreto legge 93/08 è entrato in vigore, abolendo l'imposta comunale sulla prima abitazione. La segnalazione è partita dal comune di Santa Margherita Ligure, dove l'ufficio anagrafe ha spiegato che il fenomeno, negli ultimi mesi, ha registrato un'espansione massiccia. I protagonisti del raggiro, secondo quanto spiegato ad Apcom da Patrizia Lupino, responsabile dell'anagrafe nel comune del Levante ligure, sarebbero ad esempio donne - più frequentemente - o uomini milanesi e torinesi, che trasferiscono la residenza, ma lasciano i figli iscritti a scuola nella città d'origine. I vantaggi in questo caso sarebbero evidenti: oltre all'eliminazione dell'imposta, anche il parcheggio per i residenti, le bollette del gas e della luce meno care, e via dicendo. Un fenomeno che interessa diverse località turistiche, di pregio e no. E non è forse un caso che a Sabaudia, ad esempio, le pratiche relative alle richieste di trasferimento di residenza siano aumentate del 50% negli ultimi mesi. Ma lo stesso può dirsi di altri Comuni rivieraschi del Lazio, che raccolgono il bacino di grandi città come Roma e Napoli. In montagna, a Cortina d'Ampezzo, non si registrano per ora mutamenti apprezzabili, ma si attendono i prossimi mesi per valutare l'impatto che la nuova legge produrrà sulle domande di residenza in arrivo al Comune. Naturalmente, non è detto che tutte le richieste siano figlie dell'escamotage della separazione ad hoc denunciato dal Comune di Santa Margherita Ligure. E d'altra parte quello delle residenze fittizie è un fenomeno registrato anche negli anni passati, per beneficiare delle detrazioni e delle aliquote più basse per l'abitazione principale. Da Alassio, una delle località di villeggiatura più rinomate del Ponente ligure, fanno sapere che le richieste di residenza sono sempre state molte e molto veloci i tempi di concessione. Solo che adesso sembra che certi "comportamenti" siano incoraggiati dalla nuova legge. È questo l'avviso di Fabio Sturani, sindaco di Ancona e vicepresidente nazionale dell'Anci con delega alla finanza locale: «L'abolizione dell'Ici per la prima casa sicuramente incentiva questo sistema di residenze fittizie, che è sempre esistito ma che ora rischia di incrementare a dismisura». Sturani non nasconde la preoccupazione «per ciò che avranno da perdere i Comuni, ma anche per le maggiori spese di cui dovrà farsi carico lo Stato per sopperire alla conseguente mancanza di fondi». A questo proposito l'Associazione dei Comuni italiani chiede che siano innanzitutto potenziati i controlli e che vada in porto il progetto di federalismo fiscale, così da incidere sulla capacità di far contribuire tutti ed evitare "aggiramenti". Intanto, il progetto di federalismo fiscale fa i conti con l'abolizione della tassa comunale sugli immobili. Ancora ieri dalle file del Carroccio si è levata la voce di chi - Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato - ha dichiarato «che la soluzione migliore era tenere l'Ici e consentire di scaricarla dalle tasse». «Bisognava pensarci un po' prima - commenta Sturani - l'Anci ha sempre espresso le proprie preoccupazioni verso il provvedimento. Tra l'altro, il fondo per sopperire al taglio è ancora sottostimato».

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