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sabato 6 settembre 2008

Il mercato immobiliare Italiano secondo Nomisma

Domenica, 20 Luglio 2008

Mentre si parla di tracollo del mercato Immobiliare, sia in termine di transazioni sia in termine di prezzi, in particolare negli Stati Uniti e in Europa soprattutto in Spagna, per l’Italia Nomisma prevede una sostanziale “tenuta”dei prezzi a fronte di una riduzione delle transazioni. In particolare il numero di compravendite di case calerà dalle 845.000 nel 2006 e 806.000 nel 2007 a 726.000 nel 2008.
Nel rapporto di metà anno di Nomisma, emerge soprattutto che le quotazioni non si ridurranno come in Spagna per eccesso di offerta di nuove costruzioni, in quanto nel ciclo immobiliare 1998-2007 il boom delle nuove costruzioni in Italia è stato meno evidente che altrove. Il prezzo degli immobili è inoltre cresciuto in Italia meno rispetto gli altri paesi Europei nel periodo dal 1997 al 2008, cioè del 104%, rispetto al 220% in Irlanda, al 202% nel Regno Unito e al 195% in Spagna. Negli Stati Uniti inoltre c’è in questi mesi un’offerta immobiliare molto grande legata agli immobili messi in vendita dalle banche, i cosiddetti “foreclosures”.
Riassumendo in poche parole, circa un anno fa le banche americane si sono rese conto (o finalmente hanno smesso di ignorare) che molte persone alle quali era stato erogato un mutuo senza richiedere particolari garanzie (i cosiddetti “mutui subprime”) non potevano pagare questo mutuo e sono corse drasticamente ai ripari: hanno alzato all’improvviso e fortemente i tassi dei mutui e smesso di erogarne di nuovi alle precedenti condizioni. Questo ha provocato da una parte la mancanza di liquidità per comprare nuove case (che quindi rimanevano invendute), e dall’altra parte la messa all’asta delle case i cui proprietari non potevano più pagare i mutui. Questo eccesso di offerta è un fenomeno legato agli Stati Uniti che non si è verificato in Italia anche a causa della mancanza o del basso ricorso a strumenti finanziari “sofisticati” come il consolidamento del debito, anch’essi legati al valore degli immobili.
La parte più interessante del rapporto Nomisma prevede quindi per il 2008 una crescita zero dei prezzi, e quindi una riduzione del valore degli immobili pari al tasso di inflazione. Nell’ultimo semestre il prezzo delle case nelle grandi aree urbane è aumentato rispetto alla fine del 2007 del 2,1%, del 3,0% quello degli uffici e del 3,7% quello dei negozi. I prezzi medi annui delle case sono aumentati del 4,2% per le case, il 2,3% per i box e i garage, il 6,2% per i negozi e il 5,8% per gli uffici. A Milano, Bologna, Firenze e Venezia si sono registrati cali dei prezzi delle case nell’ultimo anno, tra il 0,5% e l’1%. Gli sconti richiesti sui prezzi delle case passano dal 10% al 12,2%

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