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martedì 24 marzo 2009

Franceschini apre la porta al piano casa (per farlo uscire)

Inserisci uno o più indirizzi separati da virgole. 23 Marzo 2009 Oggi i giornali sostengono che il leader del Pd, Dario Franceschini, sarebbe intenzionato a "non chiudere la porta" davanti alla proposta del governo Berlusconi del "piano casa". Detta così sarebbe di certo una buona notizia.

A ben vedere però questa apertura di porta riesce difficile rintracciarla nell'eloquio del leader. Dice infatti Franceschini: "si tratta di norme che rischiano di deturpare i centri storici e il patrimonio culturale". E poi ancora: "Bisogna mantenere i vincoli delle sovrintendenze, anche se in ogni caso l'aumento della cubatura non va affatto bene". Ma non è finita, in un'altra dichiarazione Franceschini ha chiarito: "Siamo pronti a discutere, ma non il piano casa, perchè se è quello annunciato da Berlusconi sarebbe un disastro".

Ora è vero che Franceschini ci ha abituati a dichiarazioni rodomontesche che mal si adattano alla sua simpatica aria da teletubby, ma anche a voler essere ottimisti le sue parole non suonano come il prologo ad un dialogo spassionato sulla questione casa.

Anzi, Franceschini sembra piuttosto interessato a coagulare intorno a sè i malumori dei governatori regionali che vedono nel provvedimento del governo una lesione alla loro autorità in materia edilizia oltre al residuo catastrofismo ambientalista che ancora alligna tra le linee del Pd.

Difficile tenere assieme questa miscela burocratico-interdittoria e nello stesso tempo "aprire la porta al piano casa". La porta sarà pure stata aperta, ma la casa di Franceschini sembra già troppo affollata di no perche ci sia spazio anche solo per qualche forse.

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