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martedì 10 marzo 2009

Gli appartamenti pignorati dalle banche dopo la crisi

ECONOMIA Gli appartamenti pignorati dalle banche dopo la crisi dei mutui
in vendita a prezzi stracciati: in 1.400 sperano di aggiudicarsi i lotti migliori
Tra rabbia e grandi affari
la Grande Mela va all'asta
dal nostro corrispondente MARIO CALABRESI

NEW YORK - Domenica sera anche Homer, il più famoso personaggio dei cartoni animati a stelle e strisce, ha perso la casa: pignorata dalla banca dopo che la rata del mutuo era diventata insostenibile, così tutta la famiglia Simpson è finita in un dormitorio per senzatetto. La realtà più dura della crisi è diventata una puntata della serie televisiva più longeva d'America - va in onda da vent'anni - proprio nel giorno in cui a New York sono state assegnate 375 proprietà pignorate, in un'asta spettacolare con quattro battitori a cui hanno partecipato migliaia di persone.

"La disgrazia di un uomo è la fortuna di un altro", recita un detto americano che sembra essere diventato la miglior fotografia di una crisi immobiliare che sembra non toccare mai il fondo. Ma da Manhattan al Wyoming, dalla California alla Florida per ogni famiglia che perde la casa ce n'è un'altra che vede la possibilità di coronare il sogno di una vita pagandolo metà prezzo. In tutto il Paese ogni giorno si tengono aste giudiziarie e tour tra le case pignorate organizzate dalle agenzie immobiliari, solo la Re/Max - una delle compagnie più grandi d'America - ne organizza in sessanta città in tutti cinquanta gli Stati.

L'evento più spettacolare però è stato quello di New York, dove 1.400 compratori hanno affollato la seconda asta organizzata dall'immobiliare californiana Real Estate Disposition, che vista l'enorme affluenza ha dovuto abbandonare la sala d'albergo affittata l'anno scorso e spostarsi al Javits Convention Center, il polo fieristico di Manhattan. In una giornata di delirio e grida sono state vendute tutte le 375 proprietà, la maggior parte delle quali sono state aggiudicate ad un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato. La prima casa battuta era una villa di sette stanze e cinque bagni di Roselle, una cittadina del New Jersey a mezz'ora di treno da New York, del valore di 565 mila dollari. La base d'asta era 129 mila dollari ed è stata comprata per 245 mila, meno della metà del suo valore.

Tra i fortunati un muratore trentenne, Carlo Solano, che non avrebbe mai pensato di potersi permettere una casa di proprietà, ma da ieri ne ha una con tre camere da letto e tre bagni: l'ha pagata 350 mila dollari quando solo due anni fa costava 740 mila.
"Non ci posso credere, sto ancora tremando", ripeteva dopo essersela aggiudicata. Alcuni lotti erano quasi regalati: una villa di 190 metri quadrati con sei stanze costruita nel 1861 in un paese a nord dello Stato di New York, Weedsport, è stata comprata per soli 12.500 dollari dalla moglie di un avvocato di Long Island arrivata all'asta in caccia di affari. Ha visto soltanto la foto della proprietà e del terreno che la circonda e ha poi ammesso candidamente di non sapere neppure dove fosse, ma quando ha sentito il prezzo e ha visto che precedente proprietario l'aveva pagata quasi centomila dollari ha alzato il braccio e se l'è conquistata senza pensarci troppo.

Il presidente della compagnia californiana, Robert Friedman, ha raccontato al New York Times che in 19 anni di attività non aveva mai visto una situazione così disastrosa, tanto che organizza anche più di un'asta al giorno in ogni angolo d'America.

Le case d'aste stanno facendo affari d'oro: prendono il 5% di commissione su ogni vendita e il loro giro d'affari è raddoppiato nell'ultimo anno, soprattutto in California, dove solo nella contea di Los Angeles a gennaio ci sono stati 13.581 pignoramenti. "A nessuno piace questa crisi - ha detto Todd Gladis, vicepresidente della compagnia - però crediamo che tutti voi in questa stanza avrete un ruolo nel far girare la situazione trasformando queste proprietà in case abitate". Il grande problema dei pignoramenti è infatti l'incredibile numero di abitazioni rimaste vuote - una su nove in tutti gli Stati Uniti - che stanno cadendo a pezzi per mancanza di manutenzione.

Fuori dalla fiera di New York un gruppo di una ventina di manifestanti protestava ripetendo lo slogan: "L'asta è una vergogna, la colpa è delle banche", con i cartelli che chiedevano perché Washington continui a salvare le banche ma non la gente.

La tragedia della famiglia Simpson però ha avuto il lieto fine: sono potuti tornare nella loro casa grazie al "religiosissimo" dirimpettaio Ned Flanders che prima se l'è aggiudicata all'asta e poi l'ha restituita ai "rumorosissimi" vicini in cambio di un affitto simbolico.

(10 marzo 2009)

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