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venerdì 30 gennaio 2009

notizie immobiliari - marco ramberti

rate giù, perchè il mercato non riparte?
il corriere della sera, lunedì 26 gen 09

anche se il costo del danaro, ai minimi da quattro anni a questa parte, e la tendenza del mercato a calmierare i prezzi autorizzerebbero all'euforia, i suggerimenti degli esperti sono improntati alla cautela. se è vero infatti che il finanziamento di un mutuo a tasso fisso è sceso di mezzo punto rispetto alla media del 2008 (al 5,5%) e i variabili sono tornati al di sotto della soglia del 4%, bisogna fare comunque i conti con la ciclicità di un'economia sempre più fluttuante. un mutuo variabile, ai tassi attuali è sottoscrivibile solo se si è in grado di sostenere aumenti almeno del 30% della spesa mensile. comunque il vero problema sembra oggi la disponibilità del credito più del costo dello stesso. le banche erogano finanziamenti con il contagocce a privati e imprenditori scottati o direttamente colpiti dalla crisi. questi due fattori determinano insieme la stasi del mercato immobiliare

la crisi rilancia il mercato degli affitti
la stampa, lunedì 26 gen 09
il sole 24 ore, giovedì 29 gen 09

tempi troppo lunghi d'attesa per la vendita degli immobili e poca voglia da parte dei proprietari di abbassare le pretese stanno spingendo sempre più persone ad affittare casa anche in virtù di una redditività stabilmente al 4,9%. la disponibilità di immobili in affitto cresce per la prima volta dopo anni, una situazione inedita per un mercato tradizionalmente asfittico (per le troppe tasse e difficoltà a trovare inquilini di fiducia). la domanda cresce a fronte di canoni di locazione sostanzialmente stabili. opta per l'affitto chi non è soddifatto delle proposte di acquisto, nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni economiche o sociali svantaggiate, immigrati, studenti e i numerosi fuori sede impiegati in pubblici servizi non in grado di far fronte alla spesa per la casa

ma i prezzi non calano a milano
il sole 24 ore, sabato 17 gen 09

nel 2008 le vendite di immobili a milano sono calate del 13%, ma per la borsa immobiliare della camera di commercio di milano i prezzi non sono calati, anzi, hanno fatto addirittura registrare un lieve incremento (+0,4%) nel segmento del "nuovo". un quadro per niente in linea con la preoccupazione creata dalla crisi economica e con l'allungamento dei tempi di vendita delle case che oramai è di circa 7-9 mesi. il bilancio degli ultimi sei mesi parla di numerose zone in cui si sono registrati incrementi di prezzo: conca del navilglio e porta genova (+5%; 5.300 euro/m2), via della spiga e montenapoleone (+2,1%; 11.900 euro/m2), fiera sempione (+1,1%; 4.700 euro/m2), via washington (+1,1%; 4.650 euro/m2) e in maniera meno sensibile i quartieri come brera, istra maciachini e san babila. prezzi pressochè invariati in piazza missori, sant'ambrogio, repubblica-porta nuova, buenos aires, piazzale lagosta, paolo sarpi e viale abruzzi. prezzi giù soltanto nelle aree periferiche della città con il calo più sensibile registrato a lambrate (-3,2%; 3.050 euro/m2)

francia, soffre il settore delle nuove costruzioni
lefigaro.fr, mercoledì 28 gen 09

stando agli ultimi dati pubblicati dal ministero dell’ecologia francese, nel 2008 il numero di nuove costruzioni è diminuito del 15,7% rispetto al 2007, passando da 437.086 unità a 368.609, raggiungendo così un livello paragonabile a quello osservato a fine 2004. nell’ultimo trimestre del 2008, il numero di nuove costruzioni messe in cantiere ha subito una caduta del 16% rispetto allo stesso periodo del 2007, con differenze significative a seconda delle regioni: normandia (-38,8%), borgogna (-32,7%), loira (-28,1%) e costa azzurra (-19,5%) le zone che hanno sofferto maggiormente. va un po’ meglio per la zona champagne-ardenne (-4,3%) e l’ile de france (-4,7%). nel complesso, il ribasso è stato più marcato per gli appartamenti (-17,2%) che per le case indipendenti (-14,3%). sono stati accordati meno permessi di nuove costruzioni nel 2008 rispetto all'anno precedente (-16,7%). di fronte alla crisi, non resta che “svendere”: l’agenzia kaufman and broad ha pubblicato sul sito vente-privée.com offerte di vendita per 122 abitazioni che potranno essere acquistate con circa il 10% di sconto, ma solo per una settimana

retail, è mantova la città lombarda con gli affitti più cari
il sole 24 ore lombardia, mercoledì 28 gen 09

in lombardia l’affitto tiene per uffici e negozi. a testimoniarlo sono i dati dell’ultimo rapporto nomisma “il mercato della locazione in lombardia”, che ha condotto lo studio su un campione di otto province lombarde confrontando i canoni di locazione del secondo semestre 2008 con quelli registrati nel primo semestre. emerge una sostanziale staticità dei prezzi, che dovrebbe perdurare anche nel primo semestre del 2009. in lombardia la domanda di uffici in affitto non accenna a calare, tengono infatti i canoni di locazione, per una media regionale ponderata tra centro e periferia di 695 euro. como è la città più economica (si va dai 373 euro per un vano ai 597 per 4 vani), contrapposta alla più cara milano (dai 664 euro per un vano ai 1.364 per 4 vani). stesso discorso sul fronte delle attività commerciali, dove domanda e contratti stipulati si mantengono sulla stessa media registrata nel primo semestre 2008. i canoni d’affitto hanno registrato una lieve contrazione del 0,6% nel secondo semestre dell’anno scorso. ancora una volta, è como la città meno cara (si va dai 443 euro per un negozio con una vetrina, agli 829 euro richiesti per un locale con 4 vetrine), mentre la più cara è mantova con i suoi 2.857 euro richiesti per un affitto mensile di un negozio di 4 vetrine. va meno bene per il mercato dei capannoni, per il quale nomisma prevede un’ulteriore lieve contrazione di domanda e prezzi nell'anno in corso dopo quella già registrata nel secondo semestre del 2008

la crisi va in provincia
lanazione.ilsole24ore.com, sabato 24 gen 09
laprovinciadivarese.it, domenica 25 gen 09

il mercato immobiliare in provincia segna il passo. se a lucca, secondo un'inchiesta condotta dal quotidiano la nazione, i contratti di compravendita stipulati lo scorso anno sono ben 5.000 in meno rispetto al 2007, a varese i dati dell’agenzia del territorio fotografano un -14% nelle transazioni da gennaio a settembre. il risultato, nel caso di lucca, è la calmierazione dei prezzi (da 3.000 a 2.000 euro/m2 in periferia), mentre a varese si avverte un calo complessivo dei prezzi nell'ordine dell’8-10%. per uscire dal momento difficile tuttavia a la ricetta c'è, secondo claudio piccoli, che intravede nella professionalità degli addetti ai lavori e nella qualità delle soluzioni abitative le carte vincenti per la ripresa del mercato

brusca caduta del real estate in gran bretagna: -16,6% a gennaio 2009
times.co.uk, giovedì 29 gen 09

inizio d’anno negativo per il mercato del mattone d’oltremanica. secondo i dati diffusi da nationwide, la principale società di costruzioni britannica, gennaio 2009 si apre in negativo con un ulteriore diminuzione delle quotazioni di 1,3% rispetto al mese passato, portando i prezzi delle case a -16,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. nationwide tiene a sottolineare anche l’aspetto positivo: la diminuzione dell’1,3% registrata a gennaio è comunque inferiore al -2,5% di dicembre rispetto a novembre 2008. però - riconosce martin gahbauer, senior economy della società - anche se il trend trimestrale sembra essere in leggera ripresa è ancora troppo presto per poter sperare in una risalita decisa nel breve termine. anche la vendita di case ha registrato un deciso calo: record negativo a novembre 2008, con soli 27.000 concessioni di mutui e una irrisoria ripresa in dicembre. mentre infatti le domande d’acquisto tendono a risalire, gli istituti di credito rimangono restii a concedere mutui. secondo gahbauer, tre fattori spiegano questa situazione di stallo: la paura di impegnarsi in un contesto di recessione, le condizioni di prestito troppo restrittive e i prezzi delle case ancora troppo elevati rispetto agli stipendi. la soluzione? o si attende la fine della crisi, oppure bisogna sperare in interventi governativi che migliorino la disponibilità di credito da parte delle famiglie britanniche

patrimonio immobiliare italiano: i conti non tornano al fisco
l’unità, venerdì 30 gen 09

è di qualche tempo fa la notizia della prima mappatura del patrimonio immobiliare italiano realizzata dall’agenzia del territorio. un lavoro difficile, quello di incrociare i dati del catasto con quelli dell’agenzia delle entrate. e così saltano fuori le prime contraddizioni, dovute soprattutto ai buchi delle banche dati delle due agenzie e a evoluzioni storiche e legislative che non sempre hanno agito in ugual modo su entrambe. così si arriva alla situazione attuale: secondo il database del catasto, sul territorio italiano sarebbero presenti 55 milioni di unità immobiliari, a fronte di 39 milioni di intestatari. stando invece agli archivi dell’agenzia delle entrate, i contribuenti sono 35 milioni. sarebbero quindi 4 i milioni di intestatari che sfuggirebbero al fisco. si tratta di cifre consistenti, se si considera che il settore immobiliare in italia vale da solo circa 3.500 miliardi di euro (dato relativo al patrimonio residenziale del 2005). nel 2007, il mattone ha riempito le casse del fisco di 36,6 miliardi di euro; di questi, il 31,26% (vale a dire circa 10 miliardi) sono garantiti dall’ici, il 20% da iva e irpef (con 7 miliardi di rendite ciascuna) e il 14% dall’imposta di registro (5 miliardi circa di entrate). a chiudere c'è l’imposta ipotecaria e catastale, con circa 3 miliardi e mezzo

le ultime sfide del mattone ecologico
il sole 24 ore, martedì 27 gen 09

importanti le anticipazioni emerse dal bau di monaco, il più importante salone europeo per le tecnologie edilizie. legno e materiali che favoriscono la ventilazione e la traspirazione delle case ecologiche rappresentano le principali tendenze nel mercato delle costruzioni ecocompatibili. non solo: collettori solari al posto degli scaldabagni elettrici, murature isolanti per proteggere gli interni dal clima caldo e secco dei mesi estivi, tecnologie intelligenti ed elettrodomestici "verdi" per ridurre gli sprechi di energia. soprattutto il messaggio che “bio” non è sinonimo di lusso in quanto il costo iniziale è ricompensato dai risparmi in termini di consumi energetici nel lungo periodo

prestiti immobiliari in caduta libera
denaro.it, mercoledì 28 gen 09

mutui in calo del 5,59% nel mezzogiorno per un erogato complessivo di 5.445 milioni di euro (nell'intera penisola la flessione è pari al 6,9 per cento). è quanto emerge dall'analisi sull'andamento dei mutui nel sud italia effettuata da unicredit consumer financing sulla base dei dati forniti dalla banca d'italia. secondo la ricerca "osservatorio mutui casa alle famiglie", si riduce il peso della campania il cui importo finanziato è ridotto del 4,85% sul totale nazionale rispetto al 5,23 per cento precedente (del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2007). a risentire di più della diminuzione dei mutui, la provincia di caserta (-22,5%) e di salerno (-18,5%). il calo delle erogazioni di mutui alle famiglie è il principale fattore legato al rallentamento del mercato immobiliare le cui compravendite sono calate del 14% nel 2008

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