L'ultimo omaggio di un Comune rosso alle coop rosse è stato concesso a cavallo dell'autostrada del Sole, sotto l'avveniristico viadotto ad arco progettato da Santiago Calatrava che scavalca l'arteria a Reggio Emilia. Lì si trova un'area strategica per lo sviluppo della città, liberata dallo spostamento del casello, sulla cui destinazione si discute da anni. L'unica certezza è che ospiterà la nuova stazione medio padana dell'alta velocità ferroviaria; sul resto la questione è aperta. Il Comune di Reggio, guidato dal sindaco pd Graziano Delrio, la ottenne gratuitamente da Autostrade spa in cambio di una serie di altre opere. Dopo un anno l'ha messa in vendita.
Chi ha comprato quei 45mila metri quadrati? Manco a dirlo: una società immobiliare posseduta quasi completamente da Coop Nordest, una delle sorelle della grande distribuzione cooperativa con 150mila soci in provincia di Reggio Emilia. Il presidente del collegio sindacale di questa Immobiliare Nordest, il commercialista Luca Vecchi, è capogruppo del partito democratico in consiglio comunale. Conflitto d'interessi? Il Comune prevedeva di ricavarne 7.500.000 euro, valore iscritto nel bilancio di previsione 2009. Invece ne incassa 6.630.000.
Le modalità di acquisto dell'area sono contestate dalle forze politiche di opposizione, Pdl e Lega Nord. «Le coop si sono aggiudicate i terreni senza concorrenza - dice Giacomo Giovannini, capogruppo del Carroccio -. Il bando ha avuto scarsissima pubblicità e la commissione d'asta ha concluso i lavori molto rapidamente, in semi-clandestinità. L'avviso è stato pubblicato su un solo giornale nazionale la cui tiratura è di 6.000 copie; in esso non comparivano né il valore a base d'asta né la dimensione del lotto».
I manager di Immobiliare Nord Est sono stati gli unici a fiutare l'affare, rintracciare il bando e presentare un'offerta, l'unica. «Consegnata a mano e nemmeno protocollata. Il Comune ha tenuto nascosta l'assegnazione per mesi», insiste Giovannini. E come è stato fissato il valore di partenza? «Nella perizia interna è scritto che si sarebbe tenuto conto delle compravendite in zona, ma che sarebbe stato difficile trovare raffronti adeguati». Insomma, il Comune si teneva le mani libere. Infatti il valore fissato a base d'asta è piuttosto basso, 127 euro al metro quadrato, sul quale le coop hanno applicato un rilancio minimo. Pochi mesi prima, l'8 ottobre 2008, un'altra immobiliare legata a Immobiliare Nordest, la società Il Ponte, aveva comprato due terreni attigui all'area ex-casello per più di 200 euro al metro quadrato.
In definitiva, le coop si sono aggiudicate un'area strategica a un prezzo scontatissimo rispetto a quello di mercato (il 40 per cento in meno), addirittura inferiore di circa un milione di euro rispetto all'incasso previsto dal Comune. Le coop hanno così conquistato un potere enorme nella zona più importante per il futuro di Reggio, che l'arrivo dell'alta velocità trasformerà in una gallina dalle uova d'oro. Lì vicino possiedono già vaste proprietà: 185mila metri quadrati di Coopsette su cui Coop Nordest vorrebbe trasferire l'ipermercato Ariosto (ampliandolo fino a 40mila metri quadrati di superficie di vendita) più l'altro lotto riconducibile a Ccpl (gruppo industriale cooperativo di Reggio).
Contrario a questa operazione c'è un fronte composito e trasversale, che va dai piccoli commercianti fino agli imprenditori reggiani Maramotti (Max Mara), disponibili a ridurre di un terzo i diritti edificatori in una loro area confinante pur di evitare la cementificazione commerciale. Protesta perfino Antonella Spaggiari, ex sindaco di sinistra: «Mai vista a Reggio una concentrazione di potere sull'edilizia e sull'urbanistica in così poche mani», ha detto la «zarina».
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