4912

mercoledì 30 aprile 2008

ASSEGNI NON TRASFERIBILE

Assegni: ABI, dal 30 aprile cambia tutto
Assegni più sicuri, non trasferibili di “mano in mano”. In arrivo allo sportello la “rivoluzione” antiriciclaggio che coinvolge assegni, libretti al portatore e contante. Zadra “Assegni da modernizzare e non da demonizzare; con la nuove norme saranno ‘blindati’, più sicuri e più trasparenti a vantaggio delle categorie più esposte alle truffe”.
A partire dal 30 aprile 2008 per milioni di cittadini entrano in gioco nuove regole nell’uso di assegni bancari, postali, e circolari, libretti di risparmio e titoli al portatore, contanti. Cambiano tante cose:
l’importo massimo consentito per i pagamenti in contante, le modalità di compilazione degli assegni, nuovi limiti per i libretti di risparmio e i titoli al portatore. Conoscere nel dettaglio cosa cambia e come fare per adeguarsi è fondamentale per far sì che i pagamenti siano sempre più sicuri e per tutelare i cittadini che li usano da fenomeni criminosi.
“L’assegno è uno strumento di pagamento che non va demonizzato, ma va modernizzato e cioè reso più
sicuro e più trasparente in linea con quello che accade nel resto d’Europa”, ha dichiarato oggi durante un incontro con i giornalisti Giuseppe Zadra, Direttore generale dell’ABI. “Le novità in arrivo devono farci sentire tutti più sicuri e moderni. Capire cosa cambia è importante per sapere cosa fare ed è per questo che oggi presentiamo la guida sugli assegni, un piccolo opuscolo informativo che sarà presto disponibile per tutti i clienti presso gli sportelli” ha concluso Zadra.
Le novità più rilevanti
Attenzione e informazione sono gli ingredienti principali delle misure che scatteranno dal 30 aprile. Le banche rilasceranno solo carnet di assegni non trasferibili. Per chi vorrà continuare ad utilizzare assegni in forma libera, che non riportino la dicitura “non trasferibile”, sarà sufficiente fare una richiesta scritta alla propria banca e pagare un’imposta di bollo di 1,50 euro per ciascun assegno che poi la banca verserà allo Stato.

Che ne sarà dei vecchi libretti di assegno?

Chi ancora ne possiede potrà continuare ad usarli anche dopo il 30 aprile, purchè si rispettino le nuove norme. Andrà, quindi, obbligatoriamente indicata la clausola di non trasferibilità oppure andrà pagato il bollo e rispettato il limite di 4.999 euro. Bisognerà fare attenzione alle girate, perché se non saranno accompagnate dal codice fiscale di chi le effettua, saranno nulle e l’assegno non potrà essere riscosso.
Inoltre, gli assegni liberi potranno essere utilizzati soltanto per importi inferiori a 5.000 euro. E’
opportuno ricordare che, dal 30 aprile in poi, da questa soglia in su scatta l’obbligo della dicitura non trasferibile.
Anche per i libretti al portatore la soglia fissata dalle nuove disposizioni non deve superare i 5.000 euro. I libretti esistenti con saldi superiori dovranno essere estinti o dovranno essere condotti al nuovo limite, prelevando l’eccedenza. In tal caso la data per adeguarsi è fissata al 30 giugno 2009.
Le novità riguarderanno anche il trasferimento di contante, libretti di deposito e titoli al portatore. Si va dalla riduzione da 12.500 a 5.000 euro del limite massimo per effettuare trasferimenti in contante all’indicazione del divieto di spostare denaro contante o libretti di deposito bancari e postali tra soggetti diversi quando il valore dell’operazione è pari o superiore alla somma di 5.000 euro.
Le sanzioni
Un uso non corretto degli assegni, come la mancata indicazione della clausola “non trasferibile” per assegni con importi pari o superiori a 5.000 euro, può comportare sanzioni amministrative che possono arrivare dall’1% al 40% del totale dell’importo trasferito. Previste sanzioni anche per chi non regolarizza i propri libretti al portatore entro il termine indicato dalla legge del 30 giugno 2009. In questo caso si va incontro a sanzioni pecuniarie che variano dal 10 al 20 % del saldo del libretto. Qualora al 30 giugno 2009 il saldo del libretto sia superiore al tetto massimo di 5.000 euro si può incorrere in una sanzione che va dal 20 al 40% del saldo stesso.
La normativa antiriciclaggio entra così nella sua seconda fase di attuazione e lo fa chiedendo l’attenzione da parte di intermediari e clienti. Il settore bancario italiano risponde attivamente all’esigenza di mettere in atto una serie di comportamenti e nuove modalità per la prevenzione di fenomeni criminosi e dannosi innanzi tutto per i cittadini e poi per l’intero sistema.

Il Governo spinge sulla bioedilizia

Scegliere la bioedilizia è conveniente e, in certi casi, obbligatorio. Il Governo ha approvato una serie di misure per abbattere i consumi energetici legati al mondo immobiliare: interventi che, secondo il vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, permetteranno una riduzione delle emissioni che può raggiungere anche il 20%.
Due le direzioni seguite dal nuovo pacchetto: quella degli inventivi per operare sulle strutture già esistenti e quella degli obblighi normativi per le nuove costruzioni. Sotto il primo profilo, sarà possibile detrarre dall'Irpef il 55% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione. Diventerà quindi meno oneroso installare infissi, pavimenti o coperture, come anche pannelli solari per la produzione di acqua calda.
Il pacchetto energia estende la detrazione fiscale anche alle operazioni di adeguamento della rete di distribuzione e alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con strutture dotate di caldaia a condensazione.
Per quanto riguarda invece i nuovi edifici, dagli incentivi si passa a veri e propri imperativi, a partire dall'obbligo di utilizzare l'energia solare per riscaldare l'acqua. Sarà anche necessario ridurre il ricorso ai condizionatori, grazie all'introduzione di protezioni solari esterne.
Il pacchetto approvato dal Governo preme sull'acceleratore anche per quanto riguarda la certificazione energetica. L'obbligo di dichiarare i propri consumi è previsto per tutte le nuove costruzioni e, a partire dal primo luglio di quest'anno, anche per gli edifici di dimensioni superiori ai mille metri quadrati una volta immessi sul mercato.
Il nuovo pacchetto vuole così intervenire su un settore che incide in maniera determinate sui consumi energetici: il 31% dell'energia elettrica e il 44% di quella termica vengono utilizzati proprio in ambito residenziale, in uffici e aree commerciali. Un giro di vite ancor più necessario se si ricorda poi la forte dipendenza energetica italiana: più dell'80% del fabbisogno è importato dall'estero.

fabbricati rurali

Fabbricati ex rurali, sconti miratiInteressato (entro il 30 novembre) solo chi non era imprenditore agricolo al 3 ottobre 2006. L'accatastamento senza sanzioni non è per tutti gli immobili
L’accatastamento entro il prossimo 30 novembre, senza applicazione di sanzioni non riguarda tutti i fabbricati che hanno perduto i requisiti fiscali della ruralità, ma solo quelli a uso abitativo che non possiedono l’ulteriore requisito richiesto dal comma 37 dell’art. 2 del dl n. 262/2006. Si tratta di quelle abitazioni utilizzate dai proprietari dei terreni, ovvero dagli affittuari del terreno stesso, oppure dai soggetti che ad altro titolo conducono il terreno cui l’immobile è asservito, che, alla data del 3 ottobre 2006, non rivestivano la qualifica di imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese. Per tutti gli altri fabbricati che hanno perso i requisiti della ruralità, per motivi diversi da quelli riconducibili al predetto comma 37 dell'art. 2 del dl n. 262/2006, l'accatastamento comporterà, in ogni caso, l'applicazione della sanzione da 258 a 2.066 euro.Italia Oggi - 26 ottobre 2007 - M. Bonazzi - art. pag. 45.
Uno sconto di 77 euro per ogni prima casa. Tanto vale la nuova detrazione statale sulnuova detrazione statale sull'Ici previsto dal Ddl Finanziaria per il 2008
Uno sconto di 77 euro per ogni prima casa. Tanto vale la nuova detrazione statale sull'Ici previsto dal Ddl Finanziaria per il 2008 ora all'esame della Camera.La cifra emerge dall'analisi delle basi imponibili in ogni città, a cui si applica la detrazione dell'1,33 per mille. Il meccanismo fa crescere lo sconto insieme al valore catastale, per cui il beneficio maggiore tocca ai cittadini romani, che dalla misura spuntano in media 122 euro a testa. Seguono Padova (119 euro per abitazione) e Firenze (117 euro), mentre al capo opposto della classifica chi abita a Crotone si deve accontentare di 19 euro (ma ne paga solo 41 nel 2007). In Trentino Alto Adige, grazie alle generose detrazioni locali, l'Ici sulla prima casa finisce invece nel dimenticatoio. Ma la misura abbatte anche di 2,3 punti l'autonomia tributaria dei Comuni, e per il 2008 molti sindaci progettano rincari sul Fisco locale.di Gianni Trovati

Certificazione impianti domestici, i chiarimenti del Ministero

Il provvedimento in questione (Decreto n.37/2008), considerato da tutti gli operatori come l’ennesima iattura in grado di mettere definitivamente in ginocchio il mercato immobiliare, sembra essere caduto tra capo e collo a chi deve, obtorto collo, farlo applicare.
In realtà le cose non stanno esattamente così se è vero che esso è stato predisposto dalla commissione tecnica interministeriale con rappresentanti delle categorie economiche e professionali, fra i quali si può legittimamente presumere vi fossero anche notai, agenti immobiliari, ingegneri, rappresentanti dei cittadini e qualche benemerito elettricista e idraulico.
Ora, delle due l’una: o questi hanno per piaggeria avallato il testo ministeriale senza muovere un dito per contrastarne i provvedimenti adesso da tutti ritenuti inapplicabili, o vi hanno visto una facile fonte di guadagno a vario titolo, e dio solo sa quanto in questo momento ce ne sia davvero bisogno!
Ma perché di grazia, “cadere dal pero” proprio adesso che il provedimento, dopo aver ricevuto tutti i sacri crismi, è pienamente attuativo e legittimato ad esserlo, e far finta di non averne saputo nulla prima?
E perché lamentarsi soltanto adesso della soluzione pasticciata e frettolosa quando si sarebbe potuto intervenire prima a scongiurare la situazione paradossale che si è venuta a creare?
Per chi non avesse ben chiari i termini del problema ricordo che il succitato Decreto ministeriale stabilisce che tutti gli immobili oggetto di compravendita devono essere accompagnati da un certificato che attesti lo stato “a norma” degli impianti (gas, luce, acqua). Stabilisce anche altre cose, ma giusto per fermarci all’essenziale.
Sul momento si è temuta la paralisi di tutti gli atti di compravendita, stante il fatto che i notai non avrebbero potuto rogitare in mancanza della introvabile certificazione.
Non è stato così, o almeno non sembra, perché l’ingegno italico ha voluto che in difetto di certificazione le parti si accordassero fra loro sulla perfetta conoscenza dello stato di fatto degli impianti e il notaio procedesse in deroga.
Alcuni acquirenti, consci della responsabilità che si assumevano, liberando del tutto il venditore, hanno rinunciato, ma la gran parte è andata avanti, cosa vuoi che succeda in un paese in cui l’unica certezza è riposta nel fatidico “speriamo non accada proprio a me”.Da questo punto di vista il Ministero e la commissione che lo ha rappresentato è stato encomiabile: applicata la disposizione il numero dei sinistri sarà ridotto alla quota fisiologica che ogni assicuratore considera fisiologica. Ma per il resto il paese si sarebbe avviato a diventare “moderno”: tanti impianti, tante certificazioni.
Signor (ex) ministro Bersani, se lo scordi! L’Italia non può avviarsi a diventare un paese normale per il semplice motivo che se lo fosse, o anelasse a esserlo, il Decreto 37 sarebbe stato concepito in maniera ben diversa.
E, per esempio, tanto per cominciare non avrebbe creato allarme non soltanto fra compratori e acquirenti ma anche fra i semplici affittuari. Ai quali qualcuno ha fatto credere che in assenza di certificazione si sarebbe provveduto addirittura a disdire “l’allaccio” dell’utenza (luce, acqua, gas).
Tant’è vero che è dovuto intervenire il Ministero stesso con una circolare esplicativa (Circolare n. 34/E del 4.4.2008) per far presente che, troppa grazia santantonio, non era proprio quello il senso del provvedimento.
Questo è un paese in cui anche con le migliori intenzioni si finisce però sempre per angariare il cittadino, salvo poi a rassicurarlo “generosamente” che in fondo lo Stato non è imprevidente a tal punto da richiedere un certificato su impianti messi in opera agli inizi del Novecento (specie quando neppure al Catasto risulta l’esatta epoca di costruzione dello stabile, figuriamoci avere notizie degli impianti).
Non è normale. Non è neppure normale essere italiano.
«Ma - come cantava Gaber – per fortuna o purtroppo lo sono»
Del Decreto 37/2008 il nostro giornale si è occupato in varie occasioni.

CORSO SUCCEED

Cari Colleghi,
riparte il nuovo corso Succeed, 8 incontri il giovedi mattina dalle 10 alle 13

Un corso pratico interattivo sui diversi aspetti della nostra professione,
pensate di partecipare?
Perchè non chiedere un parere ai colleghi che stanno per prendere il diplomino Succeed ?

€ 35+IVA - costo del manuale Remax

Dal giorno 8 Maggio per 8 settimane.

Di seguito i principali argomenti che tratteremo:
UN PROGRAMMA INTERATTIVO IN 8 SETTIMANE
1. Pianificare il tuo lavoro in modo professionale
2. Efficaci tecniche di comunicazione telefonica
3. Lavorare con acquirenti qualificati per un successo assicurato
4. Lavorare con gli acquirenti - Tutte le fasi della vendita: far visionare, negoziare e concludere la vendita di un immobile
5. Come organizzare una Open House di successo
6. Acquisizione degli incarichi di vendita con un approccio professionale
7. Creare una presentazione efficace per l’acquisizione degli incarichi di vendita ottenendo il massimo risultato
8. Tecniche di Marketing

Numero massimo di partecipanti 10

Saluti!
Sista Carandini