Quartieri misti, che non vuol dire soltanto europei ed extracomunitari vicini di pianerottolo o almeno di portone, ma anche anziani accanto ai giovani, case di riposo insieme a residenze universitarie. Roberto Formigoni approfitta di una passeggiata nel quartiere Stadera per spiegare che cosa intenda per «abitare sociale» e come pensa che si possano risolvere i problemi dell’integrazione: «Ventimila nuovi alloggi in quartieri mix, costruiti in venti aree dismesse o in trasformazione, a prezzo calmierato e con mutui agevolati, realizzati grazie a un fondo immobiliare lombardo da un miliardo di euro».
Fatta la dovuta tara della campagna elettorale, i venti mini quartieri ecologici hanno progetti avanzati e copertura finanziaria. Cinquecento milioni di euro arrivano dalla Cassa depositi e prestiti, altri cinquecento milioni da risorse regionali, del mondo finanziario e delle fondazioni. Il varo del fondo immobiliare, spiega la Regione, è destinato a velocizzare la realizzazione di nuove case.
Allo Stadera, quartiere storicamente difficile, sono stati già ristrutturati diversi stabili dell’Aler, tra i quali una residenza per studenti dell’Erasmus, una casa per anziani, un asilo e un laboratorio. «Vogliamo far nascere altri quartieri mix prendendo spunto dallo Stadera. Il futuro delle nostre città deve poggiarsi su questo tipo di convivenza» la politica del governatore. Intorno a via Neera resta ancora da fare, come testimonia un abitante del quartiere che si lancia in preda allo sconforto tra le braccia di Formigoni: «Sono senza lavoro da due anni, ho fatto corsi di tutti i tipi, per il 118, per operatore socio sanitario, ho tre figli senza lavoro, ho chiesto la dote per la disoccupazione ma ancora non arriva, per lavorare andrei anche a pulire i bagni della stazione, non riesco nemmeno a pagare l’affitto. Presidente, non vogliamo gente che arrivi solo in campagna elettorale e poi scompare, noi abbiamo fiducia in lei e nelle istituzioni».
Con Formigoni l’assessore comunale all’Urbanistica, Carlo Masseroli, e il presidente dell’Aler, Loris Zaffra. Masseroli rassicura sui 20mila alloggi: «Si tratta di progetti credibili perché il seme è già stato messo. È importante che siano coinvolti in tanti, dall’Aler alla Curia alle associazioni di architetti». Ricorda i recenti provvedimenti di Palazzo Marino: «Il consiglio comunale ha votato un documento che impegna a destinare il 35 per cento dei futuri quartieri all’housing sociale». Buon punto di partenza, anche se legato all’esito del Pgt. Formigoni conclude: «Pensiamo a concorsi aperti a giovani architetti e ingegneri come a studi d’architettura con grandi nomi. Vogliamo case nuove, colorate e belle».
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