4912

mercoledì 25 marzo 2009

Nessun decreto per il piano casa. Si accelera sulle abitazioni low-cost

di Pietro Moroni

Nessun dietrofront: il piano casa serve per rimettere in pista la locomotiva edilizia e si farà, ma non venerdì per decreto. Dopo il faccia a faccia tra Governo e Regioni, l’Esecutivo ha deciso di far ripartire il confronto nei prossimi giorni con l’obiettivo di trovare un’intesa entro martedì, poi sarà convocata una nuova conferenza Stato-Regioni.

Il piano casa potrebbe quindi incontrare la strada del disegno di legge (anziché del decreto). Alla base della decisione del premier Silvio Berlusconi ci sarebbero sia i dubbi del Quirinale sia la posizione ferma delle Regioni, da cui è comunque emersa una linea comune: si può lavorare per trovare una soluzione. A pesare, anche il pressing del ministro per le Riforme Umberto Bossi che oggi aveva ribadito l'importanza di trattare prima di varare un decreto. "Ieri sera l’ho detto a Berlusconi che molte Regioni, ad esempio la Lombardia, hanno già il loro piano casa. Meglio trattare con loro e trovare l’accordo, così si evitano scontri", aveva detto il leader della Lega nel pomeriggio parlando con i giornalisti alla Camera.

Far ripartire l’edilizia equivale a dare una spinta all’economia in un periodo di ciclo negativo ed è per questo che il Governo non può (e del resto non intende) fare marcia indietro. Il provvedimento sulla casa, ha ricordato Berlusconi, riguarda "quasi il 50% delle abitazioni, che sono monofamiliari o bifamiliari. Dalle ultime notizie che abbiamo sono il 25-28% delle monofamiliari e il 13-15% le bifamiliari. Quindi il provvedimento - ha aggiunto il premier - riguarderà quasi il 50% delle famiglie italiane e non le ville come ho letto stamattina".

Non solo: nel corso del vertice con le Regioni il Cavaliere avrebbe parlato anche della possibilità di realizzare delle “new town” attorno ai grandi centri abitati: nuovi quartieri residenziali in edilizia economica popolare destinati a far fronte al problema abitativo per giovani coppie e famiglie con redditi non elevati. Si tratterebbe del piano da 550 milioni di euro varato in accordo con le Regioni lo scorso 6 marzo. Il progetto sulle abitazioni low cost di edilizia pubblica, che offre un terreno d'intesa con le Regioni in vista del tavolo tecnico-politico deciso oggi, vedrebbe ora un'accelerazione da parte del governo, per approdare al più presto all'esame del Cipe. “Un grande piano per la costruzione di nuove abitazioni per le giovani coppie e le famiglie in difficoltà”, lo ha definito il premier. Le misure sull'edilizia privata, ha puntualizzato, “non sono il piano casa, ma riguardano un settore in particolare. E invece noi siamo consapevoli dell'esigenza di tante famiglie e di tanti giovani che si sposano e che non sono in grado di avere una casa. Come abbiamo promesso in campagna elettorale, d'accordo con le Regioni, noi abbiamo immaginato un progetto per la costruzione di abitazioni in tutti i capoluoghi di provincia”. Sul progetto, ha continuato Berlusconi, “verranno mobilitate le Regioni, i Comuni, il sistema bancario italiano e tutte le industrie delle costruzioni”.

E archiviato il dl, anche il Pd apre alla trattativa. Il segretario Dario Franceschini ha dichiarato la disponibilità del suo partito a discutere il nuovo piano casa. "Il Pd è pronto ad un confronto a patto che ci siano sufficienti garanzie a tutela del paesaggio, a condizione che siano norme che non facciano correre il rischio di una devastazione del paesaggio. Su questo saremo intransigenti", ha detto il segretario prima di lanciare la solita freccia avvelenata all’indirizzo del Premier: "È evidente – ha aggiunto - che non si può governare con gli slogan. È stato ritirato il decreto-cementificazione che avrebbe creato danni spaventosi, adesso si vuole fare un piano casa d’intesa con le Regioni, i Comuni, che rilanci l’edilizia e risolva la questione abitativa...".

Immancabile, l’attacco dell’Italia dei Valori. “Berlusconi ancora una volta ha preso in giro gli italiani - ha detto il capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori, Massimo Donadi - Il tanto sbandierato piano casa in realtà dà solo la possibilità ai ricchi di ampliare ville e villette in campagna. Un’altra dimostrazione che il governo fa spot e cerca di affrontare la crisi economica solo con la politica degli annunci". Peccato che nel giro di pochi giorni, insieme con la corsa al piano casa, l’Esecutivo abbia teso la mano alle Pmi, tagliato il nastro dell’alta velocità con il Frecciarossa, e stia procedendo all’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra.

www.loccidentale.it

Nessun commento: