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venerdì 23 gennaio 2009

notizie immobiliare - marco ramberti

bollettino di notizie immobiliari

venerdì 23 gennaio 2009, anno tre, numero 57 14.895 sottoscrizioni


mutui sotto il 4%, ma le banche non si adeguano
repubblica.it, giovedì 22 gen 09

il decreto legge anti-crisi fissa al 4% il tetto massimo da applicare ai mutui a tasso variabile. tuttavia molti utenti si ritrovano ancora a dover pagare rate a un tasso superiore, anche se al livello attuale dei saggi questa soglia non dovrebbe essere mai oltrepassata. come è possibile? mancano decreti attuativi, inoltre la circolare diffusa dal ministero del tesoro, che concede alle banche tempo fino a fine febbraio per adeguarsi alla disposizione di legge, "autorizza" gli istituti di credito a prendere tempo. nel frattempo se contrazione delle rate c'è stata, questa è dovuta alla caduta vertiginosa dell’euribor e non all’intervento degli istituti di credito tanto che mauro novelli, segretario generale dell'adusbef mette in guardia i consumatori invitandoli a prestare attenzione allo spread, il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo. se questo è troppo alto vale la pena di rinegoziarlo. per novelli "è meglio che passare a un altro mutuo"

il 2009 è l'anno giusto per comprare
finanza e mercati, venerdì 23 gen 09

i venditori si mettano il cuore in pace: la corsa al ribasso dei prezzi delle abitazioni e la flessione delle compravendite proseguirà per tutto il 2009. queste le previsioni dell’ultimo report diffuso da hamptons international, colosso britannico dell’intermediazione immobiliare, che nello specifico prevede per il nostro paese un ulteriore ribasso delle compravendite di 30 punti percentuali, ribasso che va ad aggiungersi al crollo del 15% sofferto nel secondo semestre del 2008 e che porterà a un calo dei prezzi pari al 30%. in controtendenza solo milano, roma e il sud dell’italia, dove i prezzi degli immobili dovrebbero tenere. pessime le previsioni per il mercato immobiliare britannico che, dopo aver visto i prezzi delle case crollare del 25% nel secondo semestre dell'anno scorso, potrebbe dover affrontare un ulteriore deprezzamento delle abitazioni (-25%) nel 2009. appena più contenuti i cali pronosticati per india (-15/20%), oman (-15/20%), dove è previsto anche un calo dei canoni d’affitto, e dubai (-20%). per il marocco, invece, si parla di una diminuzione prevista per i prezzi degli immobili del 5-10%, che interesserà soprattutto zone turistiche come marrakech e tangeri

case: prezzi in caduta libera tranne a milano
il sole 24 ore, sabato 17 gen 09

l'analisi comparativa del sole 24 ore circa l'andamento dei prezzi degli immobili nelle principali città italiane tra il 2006 e il 2008 ha rilevato valori in discesa con picchi del -18%. firenze e torino le città che hanno risentito di più della crisi con quotazioni che sono andate giù in maniera decisa in alcuni quartieri (tra il -10% e -18% rispetto a due anni fa). meno generalizzati i cali nelle altre città, dove la retromarcia dei prezzi ha interessato soltanto alcune zone. a roma, per esempio, l'andamento negativo ha toccato la zona di piazza epiro (-16%), porta portese (-13%), aurelia-boccea (-9%) e appio latino (-6%) mentre altre aree registrano rincari. a bologna e genova prezzi in discesa tra il 5%-14% rispetto a due anni fa. crollate le quotazioni a napoli nei quartieri vomero-arenella (-15%) e montesanto (-8%). a palermo hanno preso la china discendente i quartieri del centro storico (-15%), pallavicino e montepellegrino-fiera (-12%), libertà (-8%). in questo contesto milano è l'unica città dove i prezzi sono stabili con aumenti contenuti in corso vittorio emanuele, solferino, porta romana, san siro, tito livio, sarpi-canonica e rubens-gambara

venti di crisi sul mattone polacco
il sole 24 ore, sabato 17 gen 09

la crisi mondiale investe anche il mattone polacco. quella che fino a pochi mesi fa era considerata la tigre dell'est europa per il suo rapido sviluppo soprattutto nel mercato immobiliare (record delle compravendite nell'ordine del 50% nel 2007), segna il passo. tra i problemi che bloccano la crescita, le difficoltà ad ottenere un mutuo. le previsioni per il 2009 calcolano un 45% di invenduto (a settembre 2008 era pari al 19%) con una consistente caduta dei prezzi. a varsavia le quotazioni medie per le nuove abitazioni erano pari a 8.900 sloty (circa 2.350 euro/m2) nel terzo trimestre 2008, con prezzi che andavano livellandosi verso l'alto per via della riqualificazioni di ex quartieri operai divenuti improvvisamente trendy

banche/abi: meno prestiti ma anche mutui meno salati
virgilio.alice.it, venerdì 22 gen 09

a novembre 2008, i finanziamenti bancari alle famiglie per l'acquisto di abitazioni, hanno registrato una contrazione annua del 2,2% contro un aumento del 10,2% di novembre 2007. una frenata dovuta alla netta flessione registrata nell'ultimo anno nel mercato immobiliare (-14% di compravendite secondo l'agenzia del territorio). il bollettino dell'associazione bancaria italiana (abi) di gennaio mette poi in rilievo come a dicembre il tasso sui mutui concessi alle famiglie, che stanno manifestando una preferenza per il fisso, sia tornato ai livelli di gennaio 2007, al 5,08%, quasi mezzo punto in meno rispetto a novembre (5,54%). un andamento "in linea con le indicazioni della Bce e con l'andamento delle condizioni del mercato interbancario" che, dopo le tensioni, sembra avviarsi verso una fase di normalizzazione

affitti in francia: corsa al rialzo o tendenza al ribasso?
le figaro.fr, giovedì 15 gen 09

notizie contrastanti quelle che provengono da oltralpe a proposito del mercato degli affitti francese. secondo la rete immobiliare century 21, l’aumento dei canoni di locazione a livello nazionale ha subito un deciso rallentamento, passando dal 5,1% di crescita media del 2005 al 2,1% di inizio 2008, per poi crollare di 2,4 punti percentuali a fine anno. il gruppo, inoltre, prevede che i canoni d’affitto possano continuare a scendere fino al 2012. all’opposto, fnaim ha previsto per il 2008 una crescita media degli affitti di 2,6 punti percentuali su base annua, confermando così una tendenza all’aumento che persiste ormai da dieci anni. ancora diversa l’opinione di michel mouillart, stimato professore di economia secondo il quale i canoni d’affitto continuano a crescere, ma comunque a ritmi inferiori rispetto agli anni passati e mantenendosi al di sotto del tasso d’inflazione. intanto, secondo gli ultimi dati diffusi dall’insee (l’istituto nazionale di statistica e di studi economici), l’irl (il tasso utilizzato per fissare l’aumento dei canoni d’affitto) è cresciuto del 2,83% nel quarto trimestre del 2008; ciò significa che i proprietari, al momento della rivalutazione annuale del bene, possono chiedere un aumento del prezzo dell’affitto pari al 2,83%, ma solo se tale possibilità è prevista nel contratto di locazione

tendenze nel mercato del lusso: la casa delle belle arti
milano e finanza, sabato 17 gen 09

l’ultima tendenza nel segmento delle abitazioni di pregio-lusso riguarda gli immobili tutelati dalle belle arti. secondo l’ultimo studio condotto da gabetti, il 47,5% degli acquirenti del settore ricerca soprattutto edifici dotati di elementi artistici (la facciata storica, gli interni d’epoca, gli affreschi, i mosaici e i pavimenti originali), situati nel centro storico delle città d’arte come roma, firenze, venezia, milano. si tratta di una tipologia abitativa votata all’esclusività, richiesta soprattutto da professionisti, imprenditori italiani e stranieri. secondo l’ufficio studi gabetti anche il mercato del lusso, pur avendo risentito meno della crisi rispetto ad altri settori, ha fatto registrare per il secondo semestre del 2008 una diminuzione sia del numero delle transazioni sia dei prezzi. nel capoluogo lombardo si registra la contrazione più sensibile (-12%); tengono solo le vie del quadrilatero della moda, dove per un immobile di lusso si può arrivare a spendere fino a 25mila euro al m2, 23mila se da ristrutturare. appena più contenuti i prezzi in altre zone molto ricercate come magenta (fino a 11mila euro al m2 per un appartamento di super-lusso, che possono scendere a 8mila se da ristrutturare), brera (9.500 euro/m2 ristrutturato; 8mila da ristrutturare) e porta venezia (dove non si scende mai al di sotto di 7.500 euro /m2). quanto ai canoni d’affitto annuali, si passa da un massimo di 360 euro/m2 richiesti nel quadrilatero della moda, a un minimo di 200 euro/m2 in zona magenta. la contrazione delle quotazioni è stata invece più contenuta nella capitale (-6%), dove per un’abitazione di lusso nelle zone esclusive di piazza di spagna e piazza navona si può arrivare a spendere 25mila euro/m2, 23mila o 20mila se da ristrutturare. i canoni d’affitto annuali più elevati si registrano invece in via tre orologi (360 euro/m2) mentre in piazza navona e piazza di spagna difficilmente superano i 300 euro/m2

italia, aumentano gli investimenti nel mattone nel IV trimestre 2008
finanza e mercati, venerdì 16 gen 09

secondo l’ultimo studio condotto da cb richard elllis, società internazionale di consulenza , nel nostro paese gli investimenti nel mattone sono cresciuti del 182% nell’ultimo trimestre del 2008 rispetto al trimestre precedente, raggiungendo quota 2,61 miliardi di euro. il merito sarebbe da imputare ai fondi lanciati dalle due principali banche italiane, unicredit e sanpaolo, per un totale di 1,65 miliardi di euro, più della metà dell’investimento complessivo. trimestre positivo anche per l’immobiliare francese, dove gli investimenti sono aumentati del 13% per toccare quota 2,8 miliardi, e per il mercato tedesco, forte dei 3,8 miliardi di euro investiti con una crescita media del 2%. si tratta però delle uniche note positive in un mercato europeo che ha visto i propri investimenti nell’immobiliare soffrire una perdita del 29% e fermarsi a 19,5 miliardi di euro. fanalino di coda sono l'area scandinava (-77% a 2 miliardi), la spagna (-43% a 814 millioni) e il regno unito (-7% a 4,9 miliardi)

in italia cresce il rischio insolvenza
il mattino, domenica 18 gen 09

l’allarme è lanciato dall’ultimo rapporto censis, relativo al primo semestre del 2008: il 12,5% delle famiglie italiane che hanno contratto un mutuo sono a rischio insolvenza. secondo il rapporto, tra queste famiglie solo il 3% si troverebbe in vero pericolo, non avendo rispettato le scadenze delle rate; il 9,7% dichiara invece grandi difficoltà nel pagamento, pur riuscendo ancora per il momento a rispettare i termini, mentre il 30% lamenta solo “qualche difficoltà”. appena più positiva la situazione sul fronte del credito al consumo, dove solo il 5,6% delle famiglie che hanno contratto finanziamenti si trovano in difficoltà, mentre il 70% ammette di non avere particolari problemi nel rispettare le scadenze rateali

quanto varrebbe la casa bianca se fosse in vendita?
zillow.com, lunedì 19 gen 09

barack obama, primo presidente afroamericano degli stati uniti, già risiede nella casa più famosa del mondo: la casa bianca. gli esperti di zillow.com, uno dei principali portali immobiliari degli stati uniti, hanno provato a stimarne il valore di mercato. la casa bianca, costruita in otto anni, tra il 1792 e il 1800 costò 232.372 dollari. il suo attuale valore di mercato - secondo gli esperti - sarebbe di 308.058.000 dollari (circa 232.661.000 euro)

torna di moda il mutuo a tasso variabile
il messaggero, venerdì 16 gen 09

in soli 3 mesi l'euribor si è più che dimezzato toccando quota 2,51% (a ottobre era al 5,39%). in soldoni una riduzione della rata mensile pari a 175-180 euro con un risparmio annuo per le famiglie pari a 2mila euro. ai tassi attuali il "bonus" può addirittura salire quanto più lunga è la durata del mutuo e dell'importo finanziato. per esempio, lo sconto può toccare i 330 euro/mese per chi ha un prestito a 30 anni di 200mila euro. dunque il mutuo a tasso variabile potrebbe tornare di moda anche per via delle tante soluzioni paracadute introdotte dai governi per far fronte ai continui rialzi del costo del danaro operati dalla banca centrale europea. dal primo gennaio è entrata in vigore la disposizione contenuta nel decreto anti-crisi che introduce un tetto del 4% alle rate del mutuo a tasso variabile al di sopra del quale interviene lo stato accollandosi la differenza degli interessi; dal 2007 c'è la portabilità del mutuo (introdotta da bersani-governo prodi) che permette di trasferire il mutuo ad un'altra banca a condizioni migliori; infine, da gennaio sono disponibili mutui ai tassi bce, con il vantaggio di una maggiore stabilità rispetto a quelli indicizzati euribor, ma anche degli spread più salati compresi tra l'1,5% e il 2%

Crisi

Il termine "crisi" - dal greco krisis (separazione, scelta, giudizio, decisione, usato nel contesto medico, teol. e giur.) - fu utilizzato in it. a partire dall'inizio del XIV, in franc. dal XVII e in ted. dal XVIII sec., per caratterizzare dapprima situazioni militari, poi anche politiche, che esigevano una decisione, risp. interventi concreti da parte degli attori coinvolti. Da allora, diagnosticare una crisi serve anche a giustificare un intervento; allo stesso modo, gruppi d'interesse, attraverso i loro discorsi, possono creare crisi reali o fittizie al fine di realizzare i propri obiettivi. Nell'epoca delle rivoluzioni il concetto esprimeva, nella filosofia della storia, "una nuova esperienza del tempo", e costituiva "il fattore e l'indice di un cambiamento di epoca" irripetibile, che modificava la storia in maniera "fondamentale" (Reinhart Koselleck). Nello stesso tempo, il termine veniva sempre più utilizzato, anche in altri campi scientifici e nel linguaggio corrente, per indicare situazioni problematiche di ogni genere, irrisolvibili con le tradizionali tecniche di soluzione dei problemi e che esigevano strategie specifiche di gestione. Tali situazioni possono essere uniche, ripetersi o raggiungere lo stadio di crisi croniche. A seconda del punto di vista dell'osservatore, esse possono essere giudicate come positive o negative. Le teorie delle crisi, sviluppate dalla sociologia e poi recepite dalla storia, cercano di spiegare le cause, lo sviluppo e le possibilità di porre termine alle crisi sociali e politiche. Le crisi sono concepite come perturbazioni delle relazioni all'interno di un sistema (o ambiente), capaci di mettere in pericolo la sopravvivenza dello stesso sistema o di una parte importante delle sue strutture. Questa impostazione fa sì che nelle discussioni sociologiche vengano messi in primo piano i problemi che riguardano l'adattamento del sistema al mondo contemporaneo, della stabilità e del cambiamento, della complessità crescente e del modo in cui è affrontata, e ci si concentri sui conflitti sociali che ne scaturiscono.
Nel XIX sec. la nozione di crisi venne utilizzata anche in contesti economici, in sostituzione di espressioni più vecchie quali ricaduta o ristagno. Per Crisi economica in senso stretto si intende la svolta brusca nel ciclo della Congiuntura , che passa dall'espansione alla recessione in un quadro di fallimenti, forti cadute dei corsi borsistici e sensibile diminuzione dei prezzi. Tuttavia, nel linguaggio corrente e storico, la crisi non indica unicamente il breve lasso di tempo della svolta congiunturale, ma anche il seguente periodo di depressione. Durante l'epoca preindustriale le Crisi demografiche ed economiche erano sovente causate da catastrofi naturali, epidemie (anche epizoozie), cattivi raccolti, guerre ecc. (Crisi del tardo Medioevo ), alcune volte da speculazioni, più frequenti con l'avvento dell'industrializzazione (ferrovie, miniere ecc.). A causa dei rapidi cambiamenti delle tecniche e delle condizioni di produzione, interi settori persero la loro competitività ripetutamente e in brevissimo tempo; nel mondo politico ed economico tali fenomeni sono definiti crisi strutturali. In seguito alla crescente interdipendenza delle economie nazionali e del costituirsi di un mercato mondiale, le crisi economiche in uno Stato si ripercuotono spesso direttamente anche su altri Stati o sul mondo intero, come è spesso avvenuto dalla metà del XIX sec. Verso la fine del XX sec. la dipendenza intern. è ulteriormente aumentata.
Le crisi politiche e sociali sono variamente collegate a quelle economiche. Carestie persistenti provocarono la messa in discussione dei poteri legittimi e lo scoppio di rivolte già molto prima dell'età moderna. In senso inverso, grandi crisi sociali o politiche sfociano in crisi economiche, perché, quando il futuro appare incerto, di regola gli investimenti diminuiscono trasformando così le crisi politiche in crisi economiche.
Fino agli anni 1970-80 la storiografia sviz. non prestò molta attenzione allo studio delle crisi, perché considerava l'ininterrotta continuità territoriale e politica del Paese come la sua caratteristica per eccellenza. La storiografia coltivò la tesi riduttiva secondo cui il "caso particolare" (Sonderfall) della Svizzera si basava su sottili e ponderate strategie di superamento dei conflitti grazie alle quali era stato garantito il mantenimento dell'"unione nelle diversità". In questa visione della storia, le crisi, come punti di svolta dello sviluppo storico e fasi di rottura nella vita sociale, trovarono poco spazio.
Questi fenomeni, trascurati per molti anni dai grandi rappresentanti della storiografia nazionale, attirarono comunque l'attenzione di singoli studiosi, che, almeno agli inizi, occupavano una posizione piuttosto marginale. Siccome l'attualità di una crisi stimola lo studio delle crisi del passato, la moltiplicazione di studi dedicati a questo argomento è esso stesso indice di periodi difficili; le date di pubblicazione delle opere cui si fa qui riferimento permettono di costruire un "calendario delle crisi" sviz.: vi figurano, come epoche di cambiamento sociale accelerato o innovatrici, il decennio 1890-1900, i primi anni 1920-30 e 1930-40 e gli anni 1970-80.
Jacob Buckhardt distingue nel processo storico tra "influssi e intrecci progressivi e costanti delle grandi potenze mondiali" e "processi accelerati" o "crisi storiche", durante le quali si realizzano in poche settimane evoluzioni che solitamente avrebbero bisogno di sec.; egli dunque differenzia lo stato di crisi da quello normale, che comunque non deve necessariamente essere privo di conflitti. La fenomenologia della crisi di Burckhardt si basa sull'analisi della Rivoluzione franc. del 1789. Centrale è per lui il carattere contagioso della crisi, che investe cerchie sempre più ampie, si trasmette in tutte le relazioni sociali e infine mette in discussione anche il potere politico. Tipico di questo processo non è solo il pessimismo, che Burckhardt ricollega alla restaurazione, alla fine della Rivoluzione franc., di un nuovo ancien régime, ma anche il potenziale creativo che si osserva quando le "barriere sono state abbattute o sono in procinto di esserlo". Va tuttavia notato che Burckhardt non ha esposto in modo preciso il concetto di crisi e nemmeno lo ha applicato empiricamente alla Svizzera.
Durante il periodo fra le due guerre mondiali la discussione sulle crisi fu rilanciata da esponenti molto marcatamente di sinistra o di destra. All'immagine di una storia armoniosa improntata alla continuità proposta dagli storici vicini al radicalismo, il politico socialista Robert Grimm oppose una concezione orientata sulle teorie di Karl Marx, secondo cui il motore del processo storico era la lotta di classe e il suo inasprimento, che culminava nelle crisi rivoluzionarie. La lotta dei Conf. per la libertà, la nascita delle corporazioni, la Riforma e la guerra dei contadini, l'Elvetica e la fondazione dello Stato fed. sarebbero il risultato delle lotte di classe motivate da interessi economici, durante le quali avverrebbe, sotto forma di crisi, la transizione da una forma di società a quella successiva. In questo contesto, Grimm interpretò coerentemente lo sciopero generale del 1918 e la stabilizzazione conservatrice che fece seguito alla sua repressione come crisi della democrazia liberale in fase di transizione verso un regime autoritario.
Anche l'interpretazione della storia della Svizzera proposta dall'intellettuale di destra Gonzague de Reynold si inserì nel contesto della "crisi del liberalismo". Egli contestò la concezione lineare del progresso sostenuta dalla storiografia liberale e rifiutò categoricamente le idee del 1789: il "democratismo" importato dall'estero, responsabile dei sovvertimenti del 1789 e del 1848, avrebbe reso estranea la Svizzera a se stessa e aperto un abisso fra il "Paese legale" e il "Paese vivente". La Svizzera, "resa malata" dalla cesura con la tradizione della Conf. prerivoluzionaria, avrebbe avuto bisogno di un uomo che, basandosi sulla fam. cristiana e sulle strutture dello stato corporativo, l'avrebbe condotta fuori dalla crisi. De Reynold definì la crisi come quel "decisivo lasso di tempo in cui matura una svolta della quale nessuno sa se sarà salutare o nefasta"; con questa definizione, orientata al concetto medico di crisi (ossia la fase decisiva di una malattia), de Reynold restò fedele al suo modello organico della società. Non mancò però di sottolineare che la storia è un processo aperto e si distanziò dal credo liberale del progressivo perfezionamento dei rapporti all'interno della nazione.
Diversamente dall'attacco di Grimm, che passò quasi inosservato, l'analisi di de Reynold provocò violenti proteste da parte dei liberali e della sinistra. La maggior parte degli storici si concentrò - soprattutto negli anni della difesa spirituale del Paese - sull'esposizione di un cammino rettilineo della Svizzera; sentendosi chiamati a definire un'identità nazionale, non ritenevano di potersi occupare sistematicamente di crisi.
Fu solo nel 1968 che a questa visione storica così piatta venne opposta un'altra prospettiva che riprese il concetto di "malaise elvetica" espresso alcuni anni prima nel campo borghese e, sotto l'influsso della Scuola di Francoforte, lo interpretò in chiave neomarxista. La crisi della "società tardoborghese" fu analizzata sullo sfondo di una concezione della storia che si distanziava esplicitamente dalla semplice elencazione e narrazione di fatti storici, e intendeva per contro spiegare e chiarire non solo il passato ma anche il presente. Secondo questa concezione, la crisi non era un prodotto del caso ma una conseguenza del tardo capitalismo: era il risultato delle contraddizioni fra le forze produttive dinamiche e le condizioni di produzione statiche, soggette a bruschi adattamenti nel corso del processo storico.
L'approccio creativo con il marxismo avviò, a partire dagli anni 1970-80, un'apertura della storia nei confronti della sociologia, che si tradusse in un interesse crescente per i fenomeni di crisi. Negli anni 1980-90 Hansjörg Siegenthaler sviluppò un modello del Mutamento sociale che pone sistematicamente in relazione crescita economica e crisi sociali: la crescita economica provoca inevitabilmente rotture nella società perché causa disparità nell'evoluzione dei prezzi, un aumento della mobilità sociale e tensioni nel sistema delle norme e degli status. Gli attori individuali e collettivi perdono di conseguenza la fiducia nei modelli di riferimento esistenti, il che frena le attività orientate verso il futuro e in particolare gli investimenti. Contemporaneamente si apre il "mercato delle idee" e le diverse interpretazioni della realtà inaspriscono i conflitti sociali. Dopo un periodo ricco di conflitti e caratterizzato da processi di integrazione ed esclusione riescono a sopravvivere solo quegli attori in grado di creare un nuovo insieme stabile di idee e istituzioni. Il modello distingue dunque due "stati di aggregazione" delle società moderne: da un lato la fase normale, strutturalmente determinata, in cui l'orientamento stabile favorisce la crescita economica e i conflitti sociali vengono risolti nel quadro delle istituzioni previste a tale scopo; dall'altro la fase di crisi, più breve, durante la quale vanno faticosamente create le nuove strutture.
È possibile fondare il modello su basi microsociologiche se si premette che l'azione sociale dipende dalle interpretazioni del mondo, di cui gli attori collettivi sono i mediatori. Partendo dalla considerazione che gli attori sociali devono sottoporre il mondo a un'interpretazione intersoggettiva, Kurt Imhof e Gaetano Romano hanno ampliato il modello di Siegenthaler, nel quadro della teoria della comunicazione, attribuendo ai discorsi pubblici la genesi e la riproduzione delle visioni del mondo. Nei diversi luoghi in cui si esprime l'"opinione pubblica" vengono prodotti modelli interpretativi e orientativi, costruite identità proprie e altrui, e viene stabilita una capacità di definizione politica. Questo processo necessita tuttavia di tempo, perché i processi di modernizzazione menz. svalutano i modelli interpretativi esistenti, creano spazi per movimenti concorrenti e nuovi media, che a loro volta modificano l'opinione pubblica. Si può dunque descrivere il cambiamento sociale come una sorta di crisi che provoca una mutazione strutturale dell'opinione pubblica.
Questo approccio, che considera la storia moderna della Svizzera come una successione di processi di crisi e di stabilizzazione, è stato applicato a più riprese, in particolare nelle recenti ricerche sullo Stato fed. Temi quali la questione europea, le tensioni fra le regioni linguistiche e le discussioni sulla Svizzera durante la seconda guerra mondiale (anni 1990-2000) hanno costantemente rafforzato l'interesse degli storici per il fenomeno delle crisi.

lunedì 12 gennaio 2009

Notizie immobiliari - Marco Ramberti

bollettino di notizie immobiliari

venerdì 9 gennaio 2009, anno tre, numero 55 14.234 sottoscrizioni


il 2009 premierà il mattone di qualità
il sole 24 ore, sabato 3 gen 2009

l'andamento a ribasso delle compravendite immobiliari inizia ad avere effetto sui prezzi. l'ultima rilevazione di scenari immobiliari di dicembre 2008 nelle principali città italiane mostra un incremento nominale dell'1,4%, con una variazione trimestrale a ribasso (-2%). i dati di scenari immobiliari mostrano quotazioni in crescita nelle zone semicentrali di 10 grandi città con valori che però in nessun caso superano il tasso d'inflazione medio rilevato dall'istat nell'anno appena trascorso, pari al 3,3%. tuttavia se si va più nel dettaglio delle zone cittadine, si possono già scorgere ribassi consistenti a partire dalle zone periferiche delle città (anche oltre il 10%). per il 2009 gli esperti prevedono cali nell'ordine del 6%. una situazione sulla quale influiranno la stetta creditizia, l'incertezza dovuta alla crisi e la rigidità dei venditori poco propensi ad abbassare le loro pretese. non mancano però motivi di ottimismo, come il calo dei tassi euribor e il ritrovato interesse per il mattone da parte degli investitori in uscita dai mercati azionari. un quadro di difficile lettura nel quale però risulta difficile preconizzare disastri come quelli in atto in stati uniti e gran bretagna

milano: è solo l'inizio di un ciclo negativo?
la repubblica, domenica 4 gen 2009
libero, sabato 3 gen 2008

transazioni in calo del 20%, tempi di vendita più lunghi (da 2-3 mesi a 6 mesi) e prezzi che hanno imboccato la china discendente con una flessione media del 6% rispetto al 2007. è il quadro del mercato immobiliare milanese presentato da assoedilizia. previsioni peraltro confermate dall'ufficio studi di tecnocasa che ha rilevato quotazioni in calo sotto la madonnina nei primi 6 mesi del 2008. si va dal calo del 4% della zona bovisa-sempione al -1,7% della zona della stazione centrale, passando per il -3,1% del centro, il -2,6% di città studi e il -1,9% dei quartieri vercelli-lorenteggio. si salvano - sepre secondo i dati tecnocasa - i soli quartieri lodi-corsica e navigli-famagosta. le previsioni per il 2009 parlano di una ulteriore flessione dei prezzi e delle transazioni. le quotazioni degli immobili potrebbero andar giù del 6-10% salvo che per gli immobili di qualità. per alberto lughini è soltanto l'inizio di un ciclo negativo e ricorda che "le crisi precedenti sono durate cinque anni. se il mercato ripartisse prima del 2011 - continua il presidente di reddy's group - sarebbe un miracolo"

euribor a quota 2,592%. ora è sui valori del 2006
la stampa, venerdì 9 gen 2009

l'euribor a tre mesi, quello con il quale vengono indicizzati i mutui per l'acquisto degli immobili, è sceso ancora toccando quota 2,592% (ai minimi dal 5 marzo 2006). per i risparmiatori che hanno contratto un mutuo a tasso variabile si prospetta ancora una boccata di ossigeno. in ridimensionamento anche la scadenza a una settimana - al 2,242% dal 2,275% - e quella a sei mesi - al 2,811% dal 2,845%

il credit crunch affonda giù investimenti retail in europa
finanza & mercati, venerdì 9 gen 09

gli investimenti nel mattone sono andati a picco nel 2008 secondo jones lang lasalle. le ultime stime della società operante nel settore della consulenza immobiliare parlano di un calo del volume degli investimenti nell'ordine del 55% a 110 mld di euro (con una flessione del 30% nell'ultimo trimestre 2008). lo sboom del mercato è destinato a protrarsi per almeno tutta la metà del 2009. peserà sul comparto la stretta creditizia operata dalle banche e l'atteggiamento più cauto da parte degli investitori. i paesi più colpiti dalla caduta dei volumi d'investimenti sono stati regno unito, germania e francia, dove gli affari si sono ridotti del 60%. ad oggi il rallentamento dell'attività si manifesta maggiormente nell'europa occidentale, mentre in europa centro-orientale, caratterizzata da mercati meno maturi, si è registrato un incremento degli investimenti immobiliari tra il 4 e l'8% rispetto al 2007. sempre secondo il dipartimento di ricerca jones lang lasalle si sarebbe ridotta anche la quota degli investimenti cross border, scendendo dal 63 al 60%. è la prima volta che accade dopo otto anni di continua crescita

il mattone uk prova a risalire
libero mercato, mercoledì 7 gen 09

storico calo dei prezzi delle abitazioni inglesi: secondo le ultime stime di nationwide, i prezzi delle case in gran bretagna sono crollati del 15,9% in un anno, il 2,5% in meno solo il mese scorso. la crisi non ha risparmiato neanche il mercato immobiliare londinese che ha sofferto un calo su base annuale del 15%. colpite anche le zone più “in” della city come chelsea, kensington, holland park e notting hill, dove ora è possibile trovare un appartamento di 60 m2 a “sole” 500-600mila sterline, con uno “sconto” del 30% rispetto al dicembre 2007. al fine di far ripartire il mercato immobiliare il governo ha anche azzerato l'ici per immobili dal valore inferiore alle 175mila sterline. più difficile si fa la questione sul fronte mutui, dato che le banche inglesi, sempre più riluttanti a concederli, esigono come garanzia un deposito pari al 25% del prezzo d’acquisto della casa

caro mutui, in arrivo il decreto anti-crisi
il sole 24 ore, domenica 8 gen 09
l’unità, mercoledì 6 gen 09

il decreto anti-crisi sbarcherà presto in parlamento per la discussione generale. al fine di fronteggiare la crisi immobiliare e il caro-mutui, le nuove regole prevedono innanzitutto la possibilità di congelare il tasso variabile a un tetto massimo del 4%: ciò significa che il mutuatario sarà tenuto a corrispondere alla banca il tasso contrattuale (solitamente, euribor+spreed) solo se questo non supera la soglia del 4%; in caso contrario, l’eccedenza verrà pagata dallo stato, che attingerà da un fondo speciale di 250 milioni di euro. di conseguenza, qualora la banca ricevesse dal mutuatario pagamenti eccedenti il 4%, dovrà restituirli con gli interessi. l’aiuto statale verrà concesso a persone fisiche per mutui a tasso variabile stipulati entro il 31 ottobre 2008 per l'acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa. l’aiuto è concesso anche per mutui rinegoziati. un ulteriore vantaggio previsto dal decreto è la possibilità per chi contrarrà un mutuo dal primo marzo 2009 di stipulare prestiti indicizzati con il tasso bce, cioè quello praticato dalla banca centrale europea. il mutuatario, inoltre, può continuare a godere di alcune disposizioni del decreto bersani con la possibilità di chiedere alla propria banca la “rinegoziazione” delle condizioni del prestito

il cohousing sbarca a genova
il secolo XIX, venerdì 9 gen 09

nasce su facebook il “cohousing project genova” con l’intenzione di far conoscere la tendenza del cohousing e tutti i suoi vantaggi ai cittadini genovesi. per la promotrice dell'iniziativa, l'ex giornalista juliette, si tratterebbe soltanto di far "correre voce" perchè le persone interessate a questo nuovo stile di vita incentrato sulla mutualità, potrebbero essere tantissime. a milano è già sorto un gruppo per la progettazione partecipata di 60 appartamenti il cui canone d’affitto sarà di 10 euro a m2, con condivisione di biblioteca, zona giorno con cucina e asilo nido. sempre nel capoluogo meneghino è previsto, per il 2011, l’avvio del progetto urban farm che prevede la costruzione di una mega-serra capace di coprire da sola il 50% del fabbisogno di verdura fresca degli abitanti di lambrate. in provincia di biella, infine, al via il progetto aquarius. rivolto a un'utenza di over 50, tale progetto prevede un nuovo modello di residenzialità che favorisce la condivisione di svariati servizi come una lavanderia, uno spazio living, un'area salute e salottino medico

mistero a manhattan: crollano le compravendite, ma i prezzi continuano a salire
business week, mercoledì 7 gen 09

la vendita di case a manhattan è crollata del 40-50% nell'ultimo quarto dell'anno rispetto al trimestre precedente, più del doppio rispetto al 17% solitamente stimato per motivi di calendario. questi i dati forniti dal bollettino del corcoran group, secondo il quale il numero di abitazioni vendute in questa zona esclusiva di new york calano per il quinto trimestre consecutivo. non scendono però i prezzi che, anzi, fanno registrare un aumento: il costo del piede quadrato (che corrisponde a 0,092 metri quadrati) è cresciuto infatti del 5%, raggiungendo quota 1.211 dollari (quindi 13.163 dollari/m2 per circa 9.750 euro/m2)

cresce l’interesse per le case nei mercati in declino
myfinance.co.uk, giovedì 8 gen 09

il portale immobiliare rightmove.co.uk ha annunciato che lo scorso 5 gennaio, primo lunedì lavorativo del 2009, sono state inviate ben 44mila e-mail di richiesta di informazioni per immobili presenti sul sito, il 121% in più rispetto alle mail inviate lo stesso giorno del 2008. miles shipside, direttore commerciale del portale, segnala che la caduta dei prezzi del mercato britannico sta risvegliando l’interesse di chi è in cerca di occasioni. generalmente, a mostrarsi interessati sono individui che dispongono di liquidità, senza grosse necessità di credito o persone libere da ipoteche. si tratta di individui che da mesi attendono una caduta dei prezzi per entrare nel mercato immobiliare

corre forte il web del mattone
ilsole24ore, sabato 3 gen 09

secondo un'indagine condotta dall'ufficio studi dell'associazione nazionale agenti immobiliari (anama) nel primo trimestre 2008, il 37% dei potenziali acquirenti di case passa oggi dal web. lo hanno affermato le 980 agenzie immobiliari interpellate da anama per lo studio in questione, lo ribadiscono i dati nielsen online secondo i quali il numero di quanti cercano casa su internet sarebbe aumentato di circa un milione di utenti tra settembre 2007 (1.860.000 utenti) e settembre 2008 (2.784.234 utenti), mantenendosi comunque costantemente al di sopra della soglia dei 2 milioni di utenti/mese nell'arco dell'anno. tra i vantaggi immediatamente riscontrabili dagli utenti, senz'altro l'estrema velocità di consultazione degli annunci online e la chiarezza delle inserzioni soprattutto se corredate da foto, visite virtuali e video. dunque chi cerca, vende o affitta casa dovrà fare tappa sul web . per far fronte a un anno che si prospetta difficile per chi offre casa internet può risultare il migliore antidoto anti-crisi

martedì 6 gennaio 2009

CRISI ECONOMICA? - Marco Ramberti

Perchè gli italiani spendono a Londra quello che risparmiano a casa Italia

Giancarlo Loquenzi

Inserisci uno o più indirizzi separati da virgole. di Giancarlo Loquenzi5 Gennaio 2009 A conti delle feste fatti e finiti, molti hanno osservato come gli italiani avessero lasciato cadere nel vuoto l’invito di Berlusconi a spendere soldi e ottimismo come viatico contro la crisi. Le percentuali sono ancora grossolane e discordanti, ma sembra che manchi all’appello delle spese natalizie qualcosa come il 20 per cento in meno rispetto all’anno scorso, circa un miliardo di euro che sarebbe rimasto congelato dalla paura e dall’incertezza per il futuro.

Forse le cose stanno davvero così e non ho certo dati economici o fonti riservate per sostenere il contrario, ma un qualche dubbio mi resta anche se solo basato su un’impressione. Ho passato infatti una settimana a Londra e la mia impressione è che fosse piena di italiani che spendevano a piene mani. Nelle vie del centro l’Italiano era la seconda lingua (dopo l’inglese) che si sentisse risuonare, e spesso anche la prima. Negli autobus, in metropolitana, nei musei, nei ristoranti, erano gli italiani la specie dominante. Ma soprattutto la loro invasione era mirata ai negozi. Nel reparto cachemire di Harrods, tra le super-griffe di Harvey Nichols, nelle boutique di Bond street e dintorni, così come nei più popolari Gap o Banana Republic, battaglioni di connazionali festanti facevano fondere le loro carte di credito e fluire fiumi di euro nelle casse della perfida Albione. Il nuovo megastore delle Church’s su Regent Street era un accampamento stabile di italiani che si provavano scarpe seduti per terra, negli angoli, in bilico su un piede solo, mentre prendevano ordinazioni da amici al telefono gridando misure e colori in cento dialetti diversi sotto gli occhi attoniti di commessi diafani e silenziosi. Alla fine uscivano trionfanti con scarpe pagate 300 sterline al paio invece dei 4-500 euro che servono a via Condotti o a via Montenapoleone. La scena era simile da Burberry, dove l’assalto ai trench in saldo veniva regolato da imperturbabili bobbies.

Davanti al nuovo negozio di Abercrombie & Fitch, da poco sbarcato a Londra per portare anche nella vecchia Europa il suo stile da college della Ivy League, c’era una fila di tre isolati di ragazzine italiane intirizzite e di padri e madri increduli. Le ragazzine erano tutte dotate di fotocamere di digitali per immortalare la leggendaria bellezza dei commessi, e i genitori di portafogli pronti ad essere svaligiati. Dal lato opposto del palazzo le vedevi uscire raggianti con le loro nuove t-shirt da 40 sterline l’una e la foto del commesso preferito.

Passando davanti alla sede di Chelsea di una delle principali agenzia immobiliari di Londra sembrava fosse in corso una festa di inaugurazione, invece era solo il normale affollamento di quei giorni. Un cartello bene in vista sulla vetrina diceva: “consulenti di lingua italiana”.

Insomma sarebbe interessante se qualcuno si desse la pena di calcolare le spese natalizie degli italiani mettendo nel conto anche quello che hanno lasciato nelle strade di Londra, Parigi o New York. Forse si ritroverebbe una buona parte di quel 20 per cento in meno, del miliardo di euro scomparso e che con troppa fretta s’era messo sotto la voce “paura”.

Semplicemente moltissimi italiani hanno scelto di spendere altrove i loro soldi e magari con più soddisfazione. Non basta infatti solo il richiamo della sterlina debole a spiegare la migrazione tricolore nel Regno Unito. Certo conta, così come conta il fatto che oggi arrivare a Londra in aereo costa spesso meno di Roma-Milano in treno. Ci sono però anche degli elementi strutturali nel confronto tra Italia e Inghilterra che mostrano come la scelta degli italiani, in questo caso e al di là del colore, sia stata anche una scelta razionale.

Citiamone qualcuno. I saldi sono cominciati dall’inizio di dicembre, e sono veri saldi. Ogni giorno i negozi e i grandi magazzini abbassano i prezzi un po’ di più, fino ad arrivare nella fase conclusiva anche a sconti del 80-90 per cento. I negozi sono sempre aperti, anche nei giorni di massima festività, e spesso fino alle 22. Il personale non sbuffa e non discute questioni sindacali con il collega con voi davanti, ma sorride ed è incredibilmente gentile. I marciapiedi del centro londinese erano pieni fino all’inverosimile nell’ora di punta dello shopping, ma le strade erano sgombre e vi sfrecciavano solo autobus e taxi. Mentre sotto correva la metropolitana, anche quella con orari prolungati e convogli speciali. Vedere un’auto privata in circolazione era raro, per non parlare di vederla parcheggiata in doppia fila o davanti alla fermata del bus. Bar, caffetterie, ristoranti di lusso o localini etnici, grandi catene della ristorazione internazionale o piccoli bistrò erano sempre a portata di mano, sempre aperti e accoglienti.

Se avete provato a fare la stessa esperienza nel centro di Roma (o di Milano) nei giorni tra Natale e l’Epifania, avrete colto da soli le differenze.

Gli italiani hanno semplicemente scelto un sistema dove spendere soldi viene premiato davvero, sia in termini di qualità che di efficienza. Hanno capito che il valore di quello che spendono può variare e hanno scoperto che lontano da casa spesso vale di più.

Si è letto spesso sui giornali negli ultimi mesi, e con un vago senso di soddisfazione, che in questa crisi “gli inglesi stanno peggio di noi”. Le banche sono più esposte, la sterlina è crollata, il rapporto deficit-pil è al 7 per cento, l’impoverimento dei cittadini si fa sentire con severità. Ma se è possibile farsi guidare da un’impressione anche nei complessi contesti economici, era evidente in quei giorni che Londra fosse una città vibrante nello sforzo della ripresa, viva, in movimento, pronta a mettersi in gioco e dare il meglio di sé a chiunque volesse comprarlo. Lo slancio e la flessibilità che Londra suggerisce dell’intero sistema inglese fanno pensare che quel paese avverta più forti i morsi della crisi, ma che anche è capace di uscirne molto, molto più rapidamente, rispetto alle pigrizie e ai condizionamenti del resto d’Europa.

mercoledì 31 dicembre 2008

BUON 2009 - Marco Ramberti

TEST

1. Che cosa fate quanto sietealle prese con un problema in azienda?

a. lo ignoro e spero che si risolva da solo;
b. mi lamento con amici e familiari e scarico le colpe e le mie frustrazionei su qualche collega;
c. cerco di girarlo a qualcun altro;
d. faccio brainstorming con la persona di competenza finche’ non trovo una soluzione creativa.

2. Quanto spendete in formazione?

a. Niente;
b. Meno di cento euro all’anno;
c. Da 100 a 499 euro all’anno;
d. Oltre i 500 euro all’anno.

3. Quale di qeuste affermazioni descrive meglio il vostro livello di energia?

a. Riesco a malapena ad arrivare alla fine della giornata;
b. Lavoro sodo per qualche ora, poi perdo slancio e traccheggio per il resto della giornata;
c. Riesco a lavorare sodo per otto ore filate;
d. Sono pieno di energia, e quando faccio una cosa che mi piace non mi stanco mai.

4. state attraversando un periodo aureo e tutto sembra andare a gonfie vele. Che cosa fate?

a. prendo un po’ di ferie e me ne vado in vacanza;
b. mantengo lo status quo;
c. comincio a prendere in considerazione qualche altro lavoro o un ruolo diverso;
d. mi concentro sul mio lavoro o sul mio ruolo, per fare ancora meglio.


Se avete risposto per tutte le domande la lettera "d" siete pronti per cominciare l’anno 2009 con la REMAX TEAM!

L’unica nostra costante e’ il cambiamento!

INSIEME, voi consulenti e noi dello staff, abbiamo lavorato nello stesso mercato, affrontando ogni problema come un’opportunita’.

ECCO SVELATI I SEGRETI!

WEIJI: termine cinese composto da due ideogrammi indicanti rispettivamente periocolo e opportunita’.

L’ITALIA DEL CINQUECENTO saccheggiata dagli eserciti stranieri, raggiunse i vertici della cultura e dell’arte con il Rinascimento.

IL PRESENTE va letto in chiave storica!

E’ SCIENTIFICO! Siamo psicologicamente impreparati ad affrontare le incognite e le crisi del nostro tempo. Il rimedio? Imparare ad usare la ragione, mescolati a passione e perseveranza.

SE QUALCOSA SI INCEPPA?

L’avvento moderno delle tecnologie e delle scienze, ha consentito il progresso organizzativo, sociale e politico, che ha reso possibile l’economia di mercato e l’espanzione della liberta’ umana. Il problema e’ che individualmetne conserviamo un naturale disagio psicologico nei riguardi dell’economia di mercato.

La spersonalizzazione delle dinamiche decisionali che sono implicate nel funzionamento delle societa’ complesse e dei mercati globali viene accettata fino a quando le risorse che giungono al sistema garantiscono che tutti possano guadagnare. MA SE QUALCOSA SI INCEPPA, se accade o si diffonde il sospetto, se si annusa l’instabilita’, la fiducia viene istintivamente revocata, SENZA MINIMAMENTE CALCOLARE CHE AGENDO IN QUESTO MODO IMPULSIVO IL DANNO PEGGIORA.

L’ECONOMIA ANCESTRALE DEI CACCIATORI-RACCOGLITORI doveva affrontare altri tipi di crisi, del tutto circoscritte e proprie di un’economia a somma zero.

CI SPAVENTIAMO PER LA MANCANZA DI RISPOSTE DISPONIBILI SUBITO.

UNA RISORSA? La cultura intesa come esperienza individuale e collettiva realmente vissuta, storicamente accumulata ed empiricamente validata. Ma il nostro cervello non e’ abituato ad usare in modo obiettivo i dati dell’esperienza

LA SOLUZIONE?

Non cadiamo vittime delle trappole emotive. Solo la filosofia della mentalita’ collettiva volta alla condivisione delle esperienze, all’analisi degli errori, al controllo rigoroso delle soluzioni (nostro unico obiettivo) per i continui imprevisti, puo’ fornire gli strumenti culturali, sociali e aziendali per governare le crisi (o.. come direi io: i cambiamenti) in un ecosistema umano sempre piu’ instabile e confuso dove l’unica vera ricchezza che non tutti hanno compreso e letto nel giusto modo e’ la DIVERSITA’.

Se gli altri dicono che il mercato in crisi... lasciateglielo credere e...

... BENVENUTI NELL’ANNO DELLE OPPORTUNITA’.

Ah... naturalmente se volete potete far girare questa lettera... ogni idea che noi abbiamo e’ gia’ vecchia... WHAT’S NEXT?


Marco Ramberti

In frenata il mercato delle case

nel 2009 giù prezzi e acquisti
di LUCA IEZZI la repubblica

In frenata il mercato delle case nel 2009 giù prezzi e acquisti

ROMA - Continuerà anche nel 2009 il periodo terribile del mercato immobiliare italiano. Secondo le stime di uno dei principali operatori del settore, Gabetti, il prezzo medio degli immobili è destinato a cedere circa il 6%, perché "fino ad ora ha perso poco", spiega Guido Lodigiani, direttore dell'ufficio studi. Finora la crisi si era materializzata soprattutto in una riduzione delle compravendite. Il crollo delle vendite sembra potersi arrestare, anche se il 2009 si chiuderà comunque in negativo con un - 3% dei passaggi di proprietà: "il mercato delle compravendite, si stabilizzerà dopo le forti contrazioni subite negli scorsi anni, soprattutto nelle grandi città" affermano i tecnici della società.

Oltre a queste stime, Gabetti anticipa alcuni dei fenomeni che animeranno il mercato il prossimo anno: sconti per le grandi metrature, problemi di abbondanza di nuove case nei centri più piccoli e l'incremento del numero delle case in affitto. Lo studio presenta anche una divisione in base alle dimensioni della città che mostra come i centri medi e piccoli soffriranno di più il calo delle vendite e la città medie avranno invece un calo minore del prezzo.

Analizzando la due maggiori città italiane, si vede che la situazione è simile ma con indicatori invertiti: Milano terrà meglio sul versante prezzi, flessione del 5% contro il -6% delle transazioni, mentre a Roma si dovrebbe avvertire meno il calo delle vendite con un -2% rispetto alla media nazionale del -3%.

Si conferma dunque per il prossimo anno un mercato più favorevole a chi acquista casa rispetto a chi la vende, aiutano anche i tassi dei mutui: ieri l'Euribor ha segnato un nuovo record negativo. Il tasso a tre mesi, riferimento che le banche utilizzano per gran parte dei mutui a tasso variabile, è arrivato al 2,928% il livello più basso dal 29 maggio 2006. Crolla ai minimi dal 2004 anche l'altro tasso interbancario, il Libor, ora all'1,44% per i prestiti a tre mesi.

Si tratta però di un sollievo dopo anni di continui rincari. Federconsumatori ha calcolato che dal 2001 ad oggi i costi relativi all'abitazione sono lievitati del 35% (da 730,55 del 2001 a 989,40 del 2008) per chi ha comprato casa. L'aumento delle rate dei mutui a tasso variabile è stato mediamente di 200 euro al mese e ha coinvolto oltre 3 milioni di famiglie. Consistenti rincari, poi, hanno interessato soprattutto le bollette energetiche: + 54% per il riscaldamento e + 40% per il gas. Si aggiungono i costi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, +189%.

Ancora peggio è andata a chi è in affitto: +79%, passando da un costo mensile di 610 euro nel 2001 a 1.090 Euro del 2008. Decollate anche le spese di condominio, aumentate del 74%, e quelle per il riscaldamento, luce e gas (aumentate rispettivamente del 54%, 64% e 40%). In totale per i locatari i costi mensili nel 2008 sono stati pari a 368,40 euro, ben il 54% in più rispetto al 2001 si fermavano a 238,65 euro al mese.
(31 dicembre 2008)

lunedì 29 dicembre 2008

In onore di un grande uomo, che sia fonte di ispirazione.


Addio a Carlo Caracciolo
padre di Espresso e Repubblica


Il settimanale, il quotidiano: sempre in prima fila nell'innovazione
Dalla guerra per la Mondadori alla passione per i giornali locali

Carlo Caracciolo
Di lui Giorgio Bocca diceva: "E' una delle poche persone che abbia conservato il gusto del rischio". E fino all'ultimo ha avuto un pensiero e un'idea per Repubblica e Liberation. Il nostro giornale, il mondo dell'editoria piangono Carlo Caracciolo, fondatore dell'Espresso e poi di Repubblica, editore puro e appassionato, che si è spento in serata a Roma.

Caracciolo era nato il 23 ottobre del '25 ed era presidente onorario del Gruppo Espresso, dove ha lavorato per cinquant'anni della sua vita. E' stato giovane partigiano in Val d'Ossola, si è laureato in legge a Roma, si è specializzato ad Harvard. Si è definito un "editore fortunato". Fin da quando fondò nel '51 la Etas Kompass. Poi animatore e promotore nel '55 di un settimanale che fece la storia del giornalismo come l'Espresso, soprattutto da quando Adriano Olivetti gli girò il pacchetto di maggioranza.

"Quando, a fine anni Cinquanta, Olivetti decise di ritirarsi e mi offrì le sue quote, rimasi sconcertato" ha raccontato Caracciolo. "Ero senza una lira. Gestendo la pubblicità avevo un qualche accesso ai conti, che non erano straordinari. D'accordo con Arrigo Benedetti, il direttore ed Eugenio Scalfari, direttore amministrativo e editorialista di economia, decidemmo per prima cosa di raddoppiare il prezzo, da cinquanta a cento lire..."

Caracciolo non ha mai smesso di rischiare e di divertirsi. Ma anche a considerare questo mestiere un dovere civile, magari scommettendo su pubblicazioni di nicchia, apparentemente senza mercato, ma di sicuro successo. Come ad esempio Le Scienze. A metà degli anni '70 decise, insieme ad Eugenio Scalfari, di puntare su un quotidiano. L'Espresso era appena uscito da una navigazione incerta: dopo aver chiuso per molti anni in pareggio, stava incominciando a guadagnare. Caracciolo poteva puntare a rendite più sicure - la pubblicità, i periodici, i settimanali di target facile, commerciale - lui invece decise di fare un quotidiano: scritto come un settimanale. Un secondo giornale che diventò molto presto il primo per centinaia di migliaia di cittadini.

Così Caracciolo descrisse la nascita di Repubblica. "Da soli, dicevo a Eugenio, non potremo mai farcela. Lui premeva, invogliato dal difficile momento del Corriere, dove Angelo Rizzoli era entrato con l'appoggio esplicito di Cefis, sottraendo a quella istituzione la sua storica olimpicità. Facevamo fra noi un gran parlare del "giardinetto". Alludevamo a un certo numero di industriali che avremmo coinvolto nell'impresa, sotto forma di sottoscrizione di abbonamenti. Oltre a qualche grana, la cosa ci procurò l'incontro, positivo, con Carlo De Benedetti, che per quella via si accostò al nostro Gruppo. Fu Scalfari a pensare a Mondadori. Ci fu poi, nel tardo inverno del '75, una riunione decisiva nella villa di Giorgio Mondadori, a Sommacampagna. Con Mondadori e Formenton, era arrivato Sergio Polillo, uomo di vertice della casa editrice. Minuto, cauto, interloquiva poco. A un tratto, sempre un po' sovrappensiero, emise un giudizio del tipo: "Si può fare". Diedi un calcio a Eugenio: la Sfinge si era pronunziata. Eravamo in porto".

Che cosa sia stato un editore puro come lui, lo descrive proprio Giorgio Bocca nel suo "Vita da giornalista". "Carlo Caracciolo, editore di Repubblica, del Tirreno e dell'Espresso - scrive Bocca - è conosciuto dal grande pubblico come il Principe, il cognato di Gianni Agnelli, un grande charmeur che si occupa di giornali e di libri quasi per hobby. Una volta sono andato con lui a fare un giro in Toscana, l'ho visto passare la giornata a discutere con i distributori: quante copie ha preso il Tirreno a Grosseto, quante ne ha perse a Follonica. Poi combinava con un rappresentante di macchine tipografiche un viaggio a una Fiera di Las Vegas, per vedere l'ultimo modello di una rotativa".

Grazie a personaggi come Caracciolo, il Gruppo è rimasto sempre in prima fila nell'innovazione. Il formato dell'Espresso e di Repubblica, il colore, i supplementi, gli allegati, le guide prestigiose come quella dei ristoranti e dei vini. Per ventuno anni, dal '76 al '97, Caracciolo è stato presidente e amministratore delegato di Repubblica. E Bocca ricorda giustamente l'altra sua grande passione: l'informazione locale. Non solo il Tirreno ma i tutti gli altri giornali che via via hanno fatto crescere il Gruppo Finegil: dal Piccolo di Trieste alla Città di Salerno. Era spesso Caracciolo ad accogliere in una città che fosse Padova o Livorno, il presidente della Repubblica o il premier in visita al giornale locale. Non molto tempo fa ha accompagnato i direttori dei giornali del Gruppo a Palazzo Chigi.

E i giornalisti di Repubblica non possono dimenticare il suo comportamento durante la cosiddetta guerra della Mondadori, ai tempi in cui Silvio Berlusconi diventò presidente della casa editrice. All'inizio degli anni '90, Caracciolo si battè per l'autonomia - e in qualche modo la sopravvivenza - di Repubblica, fino alla famosa mediazione che portò alla divisione. Libri da una parte, con un Silvio Berlusconi che non era ancora entrato in politica. Giornali dall'altra con Caracciolo e De Benedetti, diventato azionista di maggioranza.

Nel libro a cura di Nello Ajello pubblicato da Laterza, Caracciolo racconta senza metafore il suo scontro con il Cavaliere. "Cominciarono a circolare voci che Berlusconi avesse acquistato le azioni della famiglia Formenton (e quindi il controllo di Mondadori ndr). La cosa non mi colse di sorpresa, era il dicembre dell''89. A un certo punto decisi di rivolgermi al diretto interessato. Ero a Milano e mi diressi a piedi proprio in via Rovani a casa di Silvio Berlusconi. Nei giorni precedenti ero stato invitato a cena proprio per quella sera. Venni introdotto in una stanza a pianterreno, piena di dipinti che a prima vista non mi parvero brillare per autenticità. Dopo qualche minuto apparvero Berlusconi e Fedele Confalonieri. Esauriti in breve i convenevoli, il Cavaliere mi disse: "Carlo, ti devo dare una notizia importante. Proprio oggi pomeriggio abbiamo concluso l'accordo. Abbiamo rilevato la quota dei Formenton". Mi infuriai, fino a mezzora prima i Formenton mi avevano detto il contrario. Investii Berlusconi, dicendogli tutto ciò che mi dettava il cuore. "Tu sei un mascalzone" gli dissi".

Fu l'inizio della guerra della Mondadori. Berlusconi da una parte, De Benedetti, Scalfari e Caracciolo dall'altra. In mezzo, un passaggio in tribunale, con un lodo arbitrale e un misterioso pronunciamento della Corte d'Appello di Roma, i cui retroscena vennero fuori solo anni dopo. Nel frattempo, grazie a Giuseppe Ciarrapico, era stata raggiunta un'intesa sulla divisione.

Poche, pochissime volte Caracciolo è entrato in redazione. Una delle ultime, per la festa dei trent'anni di Repubblica. Una presenza discreta, accanto a Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro. Ma una costante attenzione alla vita del nostro giornale, una curiosità per i retroscena legati a un'intervista, un'idea editoriale da sviluppare, una piazza da studiare.

La sua vita è stata paragonata a un grande romanzo borghese. Fu amico fraterno di Gianni Agnelli: sua sorella Marella sposò l'Avvocato nel '53. "Gianni aveva una vitalità straripante, quasi pericolosa".

Ma Carlo Caracciolo non era da meno. E proprio da quella voglia di rischiare, quella curiosità è nata l'ultima avventura. A quasi 82 anni ha acquistato una consistente quota del quotidiano francese "Liberation", il 33% di un giornale storico della gauche, in crisi profonda di finanze e di idee. Facendo spola fra Roma e Parigi, ha rianimato il quotidiano, ha rilanciato il sito web ("perché il futuro passa dalla multimedialità"). E soprattutto, fino all'ultimo, si è divertito.

sabato 20 dicembre 2008

n;otizie immobiliare - marco ramberti

l’oroscopo 2009: sarà un anno in chiaroscuro per il mattone
corriere economia, lunedì 15 dic 08

l’amore degli italiani per il mattone è cosa nota (5 stelle), ma ci sono meno soldi (due stelle), così lo stato di salute del mercato immobiliare ne risente (3 stelle). è l’oroscopo 2009 stilato dagli esperti di tre network di agenzie di intermediazione e due istituti di ricerca. uno scenario in chiaro-scuro la prima volta dopo 10 anni. per inteso, secondo gli esperti il settore continuerà a soffrire, ma niente crolli in stile usa. da scenari immobiliari le previsioni più ottimistiche: transazioni in lieve ripresa (+1,8%) e prezzi praticamente fermi (+0,5%). di segno negativo le previsioni di gabetti, tecnocasa e dell’ufficio studi ubh, che parlano di cali delle transazioni (nell’ordine del 3-4%) e dei prezzi (giù del 5-6%). più pessimistiche le stime di nomisma, che prevede un calo del 5% dei prezzi e calo delle transazioni nell’ordine dell’8-10%. esperti concordi su un punto: il mercato sarà sempre più divaricato. da una parte il settore delle case di qualità, a pannaggio di chi potrà permettersi l’acquisto in contanti o ricorrendo a un mutuo solo per una frazione del valore dell’immobile. dall’altra parte la fascia medio-bassa, quella delle case che costano meno di 200-250mila euro, i cui acquirenti devono necessariamente accendere un mutuo. in questo caso, si pensa che il trend del 2009 sarà strettamente connesso all’andamento del mercato del lavoro

la bce taglia. euribor al 3,24%
il messaggero, martedì 16 dic 08

negli ultimi 3 mesi i tassi bce sono passati dal 4,25% al 2,5%. chi si aspetta un impatto positivo sul mutuo dovrà attendere l'anno nuovo, quando arriveranno in pagamento le rate calcolate sulla base dei tassi vigenti. un calo - afferma gienfranco torriero dell'abi - nell'ordine di un punto o più. l'euribor a tre mesi, quello al quale è agganciato la gran parte dei muti per la casa, è sceso al 3,24%, quello a un mese ha toccato quota 2,954. le aspettative degli operatori per il 2009 sono di ulteriori riduzioni, al di sotto del 3% anche per le scadenze a 6 mesi

la crisi immobiliare stimola l’imprenditorialità del management
milano finanza, sabato 13 dic 08

passeggiando per i prestigiosi quartieri di chelsea e south kensington ci si accorge di come la crisi del mattone abbia attaccato duramente il mercato del real estate londinese: numerosi cartelli “sale” a fronte di una domanda quasi assente, nonostante il sensibile ribasso dei prezzi che si attesta a -10% rispetto all’anno precedente (fonte ice). la crisi c’è e colpisce anche il mercato degli intermediari. il modello di rete diretta inizia a mostrare i propri limiti, allora molti gruppi immobiliari hanno abbandonato tale modello per passare a quello del franchising considerato più flessibile e redditizio. in questo senso si può dire che la crisi del mercato immobiliare stia stimolando un maggior dinamismo nel campo dell’imprenditorialità del management

crollano gli investimenti immobiliari in europa
trend-online.com, mercoledì 17 dic 2008

nel 2008 sono crollati gli investimenti investimenti immobiliari in europa. a rilevarlo è una ricerca jones lang lasalle che rileva un calo delle transazioni nel settore commerciale pari al 55% rispetto al 2007, per un ammontare che varia dai 105 ai 110 miliardi di dollari. l’attività d’investimento aveva già subito una battuta d’arresto nella prima metà del 2008, ma si è ulteriormente ridotta dal collasso di lehman brothers avvenuto a settembre. la stima negli ultimi tre mesi del 2008 ammonta infatti a 16 miliardi di euro, con una flessione del 30% rispetto al trimestre precedente. "nel 2008 abbiamo assistito ad un calo degli investimenti da parte di tutti gli investitori", ha detto tony horrel di jones lang lasalle, precisando "che il livello dell'attività d'investimento rimarrà basso anche nella prima parte del 2009". l'impatto del crollo degli investimenti è ricaduto su tutta l'europa, ma i paesi più colpiti sono regno unito, germania e francia, dove si è registrata una caduta del 60%

un intero quartiere senz’acqua a los angeles
los angeles time, mercoledì 16 dic 08

manca l’acqua, scarichi del wc che non si ricaricano, docce alle 4 del mattino per evitare di farla in concomitanza con i propri vicini. un promotore che non vende case, lascia a metà la costruzione di un intero quartiere. succede a los angeles. westview estates, quello che doveva essere un quartiere si lusso si presenta di fatto come un conglomerato di case isolate. di 425 abitazioni previste ne sono state realizzate solo 35, vendute 23. ora si cercano i responsabili di quanto accaduto: com’è possibile che case pagate anche 450mila dollari non abbiano l’acqua?

america: quei tour da incubo tra gli immobili pignorati
io donna, sabato 13 dic 08

a fine 2008, negli stati uniti, un milione di proprietari perderanno casa per insolvenza. circa la metà di queste case torneranno alle banche che le rimetteranno sul mercato a prezzi talvolta più che dimezzati: per una casa che un anno fa valeva 200mila dollari, ora ne possono bastare 75mila. tuttavia, per stimolare le vendite, un immobiliarista californiano, nick dias, ha ideato il “foreclosure report tour”, un giro in autobus che mostra ai potenziali acquirenti quali sono le case rimaste libere o che lo saranno a breve

di quanto dovrebbero ancora calare i prezzi delle case negli stati uniti?
usa today, martedì 16 dic 2008

se i prezzi tornassero rienrtassero nei loro parametri storici ancora rimarrebbe molta strada da fare per ritornare alla normalità, secondo il quotidiano usa today. tradizionalmente i prezzi delle case sono stati l'equivalente di tre volte il reddito medio delle famiglie. nel 2005 lo hanno superato di 4,5 volte. gli economisti stimano il prezzo degli immobili in base a quanto costerebbe affittarli. secondo tale criterio, risulta che i prezzi delle case dovrebbe calare tra il 18 e il 24%. se così fosse potrebbero passare anni per ritornare ai massimi toccati nel 2006

la casa rimane il bene-rifugio. e i prezzi non calano
la gazzetta del mezzogiorno, domenica 14 dic 08

l’agenzia del territorio lo conferma: calano le compravendite di immobili residenziali, ma non i prezzi. secondo lo studio condotto dall’osservatorio del mercato immobiliare per conto dell’agenzia stessa, il primo semestre del 2008 registra un decremento delle compravendite del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trend confermato nel terzo trimestre con un -13%. salgono invece i prezzi: +4,3% di incremento su base annua (+1,4% rispetto al semestre precedente), anche se - sottolinea gabriella alemanno, direttrice dell’agenzia - bisogna considerare che il tasso di crescita è comunque inferiore al tasso d’inflazione del periodo (2%). il rischio concreto è che a fine anno si registri un -20% di compravendite, il che significherebbe circa 24 miliardi di euro di perdita del valore del mercato immobiliare

le case negli stati uniti potrebbero perdere 2 miliardi di dollari del loro valore
zillow.com, martedì 16 dic 2008

le case degli americani potrebbero deprezzarsi fino a 2 miliardi di dollari (1,46 miliardi di euro) quest'anno, vale a dire che 11,7 milioni di abitazioni potrebbero toccare una quota inferiore del loro valore ipotecario, secondo il portale zillow.com. fino a settembre il valore delle case è caduto fino a 1,9 miliardi di dollari (1,38 miliardi di euro) e si attende che la caduta sia maggiore nell'ultimo trimestre dell'anno. queste cifre superano le perdite registrate in tutto il 2007 ammontanti a 1,24 miliardi di dollari. alla fine del terzo trimestre dell'anno, il 14,3% delle famiglie avevano un debito nei confronti della loro banca più alto del valore della loro casa, fattore riconosciuto come negative equity

vendite immobiliari: sempre più persone ricorrono ad internet
ilsole24ore.com, mercoledì 16 dic 08

l’agenzia immobiliare si conferma il canale preferito per vendere casa, ma è boom degli annunci e dei contatti su internet. la rete si conferma la migliore alleata per chi cerca/offre casa stando ai dati emersi dall’indagine 2008 di tecnoborsa su intermediazione e valutazione immobiliare. secondo nielsen e google italia, il numero di visite online è del aumento 250% negli ultimi due anni, superando quota 2,2 milioni di persone, e per il prossimo biennio si prevede un ulteriore raddoppio. comunque il canale principe dell’intermediazione resta l’agenzia immobiliare, infatti il 62,5% delle famiglie italiane interpellate per lo studio hanno dichiarato di essersi rivolte a un’agenzia per vendere casa nel biennio 2006-2007

martedì 16 dicembre 2008

casa: è giunto il momento di comprare - marco ramberti

il sole 24 ore, sabato 6 dic 2008

parola d'ordine: sconti. le difficoltà attraversate dal mercato fanno scattare i saldi anche sugli immobili. dal 12% di cagliari al 20% di sconto mediamente applicato a bari, passando per il 13% di milano e il 14% di roma fioccano le occasioni per chi ha liquidità a disposizione, ma anche per i privati che sono in cerca di case da abitare. i primi, speculando su chi ha esigenza di vendere, arrivano a offrire anche un 30% in meno rispetto al prezzo richiesto riuscendo talvolta a concludere trattative a prezzi stracciati. una buona organizzazione può aiutare invece i privati ad acquistare la casa dei sogni ad un buon prezzo. il segreto? creare una short list degli immobili di interesse, intavolare più trattative con i proprietari e sfruttare l'attuale situazione del mercato per comprar casa a condizioni molto vantaggiose

le compravendite sono in contrazione nel 2008

finanza & mercati, venerdì 12 nov 2008
la stampa, lunedì 8 dic 2008

prosegue il trend negativo per le compravendite degli immobili, nel terzo trimestre di quest'anno confermato il calo con un - 13% tendenziale. è questa la fotografia del mercato scattata dall'osservatorio del mercato immobiliare (omi). a soffrire più di tutti è il settore residenziale, secondo l'osservatorio, con una riduzione del 14% nel primo semestre 2008 confermata nel terzo trimestre dell'anno in corso. in discesa infine le compravendite per abitazioni effettuate mediante mutuo, calate del 9,5% nel 2007 rispetto al 2006. ciononostante i prezzi tengono (+4,3% su base annua) perchè sono ancora tanti i risparmiatori che considerano la casa come un bene rifugio, ha affermato gabriella alemanno, direttore dell'agenzia del territorio

scende ancora il tasso euribor. sollievo per 3 milioni di italiani

il messaggero, martedì 9 dic 2008

l'euribor a tre mesi, quello con il quale vengono indicizzati i mutui per l'acquisto degli immobili, è sceso di sette punti base, ben sotto la soglia del 4%, al 3,49% (ai minimi dal 2006). anche l'euribor a una settimana è sceso al 2,61% a 2,70%. gli ulteriori tagli dacisi dalla banca centrale europea (bce) a dicembre dovrebbero determinare, secondo gli esperti, un calo delle rate sui mutui di circa 45 euro/mese, pari a 540 euro annui per prestiti da 100mila euro. un sospiro di sollievo per 3 milioni di italiani titolari di un mutuo variabile

ici: quando separarsi conviene

corriere della sera, sabato 6 dic 08

la separazione fa risparmiare. è quanto afferma il sindaco di castione della presolana (bergamo) denunciando un fenomeno in crescita nel centro-nord. secondo vittorio vanzan il 5% delle separazioni che avvengono in un anno sarebbe progettata con l unico scopo di risparmiare sulle spese familiari. la separazione consensuale, infatti, permetterebbe di evitare l ici sulla seconda casa che diventa prima abitazione per uno dei due coniugi. non solo: sugli alimenti che il coniuge dal reddito più elevato deve corrispondere all altro con un reddito minimo, le tasse sono solo del 9% invece dei normali 40%. il vantaggio economico riguarda anche bollette, tasse scolastiche, medicine, posti macchina, il tutto agevolato da assegni familiari

non c è crisi nel mercato del lusso

la stampa, lunedì 8 dic 08

pare che la crisi del mercato immobiliare non abbia colpito il settore delle abitazioni di lusso che continuano a registrare forti richieste. per fare qualche esempio, la casa d infanzia del calciatore inglese david beckam è ora in vendita sul sito gumtree.com per 850mila sterline, mentre l attore americano tom cruise si direbbe disposto a sborsare 40 milioni di euro per l acquisto del castello di bracciano (roma) dove si sposò due anni fa. a new york è stato messo in vendita il superattico del time warner centre per la cifra esorbitante di 65 milioni di dollari, mentre a londra è stato inaugurato il mega shopping mall westfield london, 34 acri per 256 negozi e più di 50 ristoranti, venduto alla cifra di 2,1 miliardi di euro. secondo l ultimo aggiornamento dello shopping development report di cushman&wakefield, spagna e italia sarebbero i mercati europei più attivi nel settore corporate e retail

le trattative negli stati uniti calano meno del previsto

the new york times, martedì 9 dic 08

l indice che segnala il volume delle trattative delle case in vendita è sceso solo dello 0,7% negli stati uniti a ottobre rispetto allo scorso settembre. la cifra è inferiore al 3% previsto dagli esperti, secondo quanto annunciato dall associazione nazionale degli agenti immobiliari (nar). l indice è considerato un anticipatore dei possibili sviluppi delle vendite di abitazioni ed è sceso solo dell 1% su base annuale. la caduta del prezzo degli immobili, intorno al 15% rispetto ai picchi del 2006 secondo l indice di s&p/ case-shiller, ha attratto alcuni acquirenti e ciò ha attenuato la caduta delle prevendite

i cinesi cercano il sogno americano approfittando della caduta dei prezzi delle case

financial times, sabato 6 dic 08

i cacciatori di occasioni cinesi sono pronti a sbarcare in alcune città nordamericane come los angeles e san francisco, dove i prezzi delle abitazioni hanno subito una forte caduta. soufun, il maggiore portale immobiliare cinese, sta addirittura organizzando dei viaggi per potenziali investitori immobiliari in california e nevada, tra gli stati più colpiti dalla crisi dal settore delle costruzioni. l'iniziativa ha riscosso un notevole successo tant'è vero che circa 300 persone hanno già mostrato interesse a partecipare allo "shopping tour" in terra americana. soufun ha precisato che la prima visita sarà effettuata con un gruppo selezionato di persone

il mercato della casa ha tenuto nel 2008

la stampa, lunedì 8 dic 2008

il rapporto nomisma sul mercato immobiliare ha evidenziato i prezzi a ribasso degli immobili delle 13 principali città italiane. quotazioni in calo dell'1% del residenziale, mentre restano in espansione uffici (+0,3%) e negozi (+0,4%). secondo luca dondi, analista dell'istituto di ricerca, sia i prezzi medi degli immobili che le compravendite mostrano una buona tenuta del settore anche perchè le famiglie italiane vedono nella casa la risposta al loro desiderio di "sicurezza"

spagna: le vendite di case usate crollano del 70%

la razòn (spagna), martedì 9 dic 08

il mercato immobiliare spagnolo soffre la crisi: negli ultimi tre anni la compravendita di case usate ha registrato un brusco crollo (-70% delle transazioni), molto più di quanto previsto dal ministero della casa. negli ultimi 5 anni si registrava una media di circa 47mila transazioni al mese contro le 19mila attuali secondo la rete di esperti immobiliari (rei). una situazione che sta avendo numerose ricadute negative sull intera economia, con l aumento vertiginoso della disoccupazione e il crollo del prodotto interno lordo. tutto ciò ha trascinato il paese in recessione tecnica, con tre trimestri consecutivi di crescita negativa

nuove costruzioni in calo, ma i prezzi tengono

milano finanza, sabato 6 dic 2008

dopo il boom, nuove costruzioni in calo per colpa della crisi. meno 2,5% secondo l'agenzia del territorio già quest'anno, addirittura -2,8% secondo nomisma. per il 2009-2010 scenario ancora negativo con una flessione degli investimenti dell'1,5% (pari a 157.022 milioni di euro). il più colpito è il comparto dell'edilizia residenziale che registrerà un calo del 3%. peseranno la crisi del credito, la debolezza dei prezzi e il crescente stock di immobili invenduti a fronte di una domanda in forte calo. in un quadro non certo confortante c'è l'aspetto positivo determinato dagli scarsi investimenti nel settore delle costruzioni dell'ultimo decennio, con la conseguente tenuta dei prezzi. il nuovo, in particolare quello di qualità, continua ad attrarre la domanda così le quotazioni delle case hanno tenuto e la forbice tra nuovo e usato si è andata via via allargando. se lo scorso anno a milano la differenza di prezzo tra una casa nuova e una di seconda mano era del 28,6%, quest'anno è pari al 33,3%. un trend rispettato da tutte le città analizzate dall'ufficio studi ubh (bari, bologna, napoli, roma, torino), anche se il divario è meno evidente rispetto a quello fatto registrare nel capoluogo meneghino

venerdì 5 dicembre 2008

notizie immobiliari - marco ramberti

è iniziata la parabola discendente dei prezzi?

il sole 24 ore, sabato 29 nov 08

nomisma ha presentato il 3° rapporto sul mercato immobiliare che segna il primo calo dei prezzi in italia dopo una crescita durata 10 anni. nelle prime 13 città italiane i prezzi hanno fatto segnare un andamento negativo (-1%). un ridimensionamento iniziato alla fine del 2007 e continuato quest'anno. a bologna il calo più sensibile (-4,5%) nel periodo marzo-ottobre 2008, seguono venezia-mestre (-2,8), firenze (-2,7%). frenano anche milano (-2,2%), napoli e torino (-1,5%), venezia città (-1.3%) e bari (0,2%). prima del ciclo di espansione del 1998, la congiuntura negativa del periodo 1994-97 aveva portato una riduzione dei prezzi nominali delle case del 10,4% (i prezzi reali erano calati del 23,5%). guardando al futuro, nel primo semestre del 2009 i prezzi dovrebbero calare fino al 5% con punte dell'8% nelle aree urbane



la domanda di case in vendita cresce sul web

idealista.it, martedì 2 dic 08

a dispetto della crisi ritorna tra gli utenti la voglia di acquistare casa. lo rileva l ultima indagine dell ufficio studi di idealista.it che ha analizzato l andamento della domanda e dell offerta sul portale a roma, milano e torino nel periodo luglio-novembre. a partire da questo autunno, in tutte queste città si è registrata una forte ripresa delle ricerche di case in vendita. solo la scorsa estate la maggioranza degli utenti del portale propendeva per la soluzione in affitto. a dispetto della crisi il sogno della casa di proprietà torna in cima ai pensieri degli italiani, ma spesso la domanda non incontra le pretese dell'offerta

a roma l 80% dell'offerta di case in vendita è costituita da appartamenti con una superficie media di circa 92 m2, a milano 86 m2, a torino 84 m2. le richieste degli utenti vanno verso appartamenti da 74 m² in su. ad eccezione di torino, dove il costo medio per un appartamento di 84 m² - lo standard dell offerta cittadina - corrisponde alle reali possibilità degli utenti, i prezzi dell offerta nelle altre due città considerate si situano ben al di sopra delle loro disponibilità. a roma ad esempio, il prezzo medio per un appartamento di 92 m2 ammonterebbe a 440mila euro (4.802 euro/m2) a fronte di un massimo di spesa prevista dagli utenti di 370mila euro. anche per quanto riguarda il mercato degli affitti forchetta ampia tra offerta e domanda a roma e milano. nel primo caso il prezzo medio richiesto per 79 m2 è di circa 1.320 euro/mese, quasi 340 euro in più delle indicazioni di budget degli utenti di idealista.it (980 euro). a milano, il canone medio mensile per un immobile di dimensioni standard (73 m2) è fissato a circa 1.080 euro, circa 170 euro in più di quanto i milanesi sarebbero disposti a spendere per un affitto



si fa sentire la caduta dei prezzi in spagna

the economist, giovedì 4 dic 08

gli spagnoli non sono abituati al collasso dei prezzi delle case. fino a poco tempo fa il prezzo sembrava potesse evolvere in una sola direzione, così adesso molti fanno fatica ad abituarsi all'idea che i prezzi possano scendere, come del resto sta già succedendo. i privati stentano a credere che le loro case valgano di meno, ma i professionisti del settore sanno che è così e stanno proponendo immobili con "sconti" fino al 60% e in alcuni casi sono addirittura arrivati a propporre il 2X1. tuttavia ancora vi sono reticenze o posizioni come quella di guillermo chicote, presidente della associazione promotori costruttori spagnoli (apce), che sostiene di preferire di consegnare la sua casa alle banche piuttosto che ribassare il prezzo del 30%. una posizione che fa presagire che il peggio debba ancora venire. i debitori intanto fanno il possibile per pagare quote, ma le banche temono che il vero problema siano proprio i costruttori e le società di promozione immobiliare



casa: 9 giovani su 10 vorrebbero comprarla

italia oggi, mercoledì 3 dic 08

genworth financial, società finanziaria quotata in borsa, ha reso noti i risultati di uno studio commissionato a tns infratest sul rapporto tra i giovani italiani e la casa. la ricerca, che ha preso in considerazione un campione rappresentativo delle famiglie italiane, analizzando in particolare i comportamenti finanziari (risparmi e investimenti) e le intenzioni d'acquisto subordinate alla sottoscrizione del mutuo di giovani di età compresa tra i 25 e i 38 anni. dallo studio emerge che il clima di incertezza e la crisi economica non frenano il desiderio di casa dei giovani italiani. nove su dieci si dichiarano interessati a acquistarla nel prossimo futuro. si dicono "pronti al mutuo" il 19% dei giovani economicamente indipendenti che vivono in famiglia. gli "spaventati" dalle rate e dall'instabilità economica costituiscono il 36% del segmento, ma vorrebbero acquistare una casa al più presto. anche i "mammoni"- il 21% dei giovani che dichiarano di preferir vivere con i propri genitori - e "le cicale" (il 24% del campione) considerano la casa una valida alternativa all'investimento finanziario, ma il mutuo spaventa



rbs non pignorerà le case per insolvenze fino a sei mesi

timesonline.co.uk, lunedì 1 dic 08

royal bank o scotland (rbs) si è impegnata a non mettere in atto procedure esecutive o pignoramenti sui mutuatari che ritardano il pagamento delle reate del loro mutuo fino a sei mesi. l'ente, che detiene il 7% del mercato ipotecario del paese, ha annunciato questa decisione dopo che il governo ha acquisito il 58% del suo capitale. rbs ha anche deciso di bloccare le azioni di confisca fino a che i prestatari non abbiano effettuato l'accertamento dei loro debiti e ai impegna a mantenere misure fino a alla fine del 2009



emergenza abitativa e giovani. ecco i piani comunali

il sole 24 ore, sabato 1 nov 08

bisogna essere under 35 e "fortunati" per accedere alle garanzie che il comune di torino offre a chi ha un lavoro precario e acquista casa. perchè le misure comunali andranno a sostegno di non più di 100 persone sorteggiate tra quelle che ne faranno richiesta. per queste persone il comune garantirà il salvataggio dell'immobile nel caso in cui non riescano a onorare le rate del finanziamento. sarà il comune a ricomprare la casa e a permettere al giovane di andare in affitto calmierato. anche a milano misure per le giovani coppie con lavoro atipico: mutui agevolati di durata tra i 20 e i 30 anni, per un importo massimo da 200mila euro e interruzione del pagamento delle rate per periodi di 6 mesi senza penali o costi aggiuntivi di rinegoziazione, che possono tranquillizare chi perde il lavoro. aumenterà il numero di alloggi in locazione a prezzi calmierati per giovani tra i 18 e i 30 anni a bologna, mentre a firenze ci saranno agevolazioni per l'affitto con contributi alle famiglie fino a un massimo di 3.100euro



prezzi delle case nel regno unito ai minimi degli questi ultimi 3 anni

bloomberg, lunedì 1 dic 08

i prezzi delle case nel regno unito sono scese in novembre ai livelli minimi degli ultimi tre anni. concretamente, il prezzo medio di una casa è crollato in inghilterra e galles dell'8,1% negli ultimi 12 mesi, fino a 161.400 sterline (194.118 euro). rispetto al mese precedente si osserva una flessione dell'1,1% rispetto a un calo dell'1,3% fatto registrare a ottobre. continua ad essere problematica la situazione del credito, le banche inglesi starebbero infatti concedendo mutui ai ritmi più bassi degli ultimi nove anni



piano casa 2009 regione per regione

il sole 24 ore, sabato 1 nov 08

piano casa 2009 delle regioni rivolto a giovani coppie e a nuclei familiari in difficoltà economiche. due i filoni di intervento: investimenti per l'ampliamento dell'offerta abitativa destinata all'housung sociale (emilia romagna, toscana, liguria); contributi per la locazione, per l'acquisto o la ristrutturazione casa. alcune misure del secondo tipo sono volte a garantire gli istituti di credito che concedono il mutuo a persone il cui posto di lavoro è instabile e a giovani coppie di precari (marche). in lombardia stanziati 40 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficoltà con contributi a fondo perduto di 6mila euro. misure di emergenza per chi è "sotto sfratto in veneto (contributi fino a un massimo di 10mila euro per mettersi al pari con i pagamenti). le condizioni per accedere all'assegnazione dei contributi sono il reddito, valutato attraverso l'indicatore della situazione economica equivalente (isee), e la "stanzialità" della persona o della famiglia (dai 2 a 5 anni di residenza a seconda della regione)



gli stati uniti lanciano un piano per ridurre i tassi ipotecari e stimolare il mercato immobiliare

the wall street journal, mercoledì 3 dic 08

il segretario del tesoro statunitense, carl poulson sta preparando un pacchetto di misure tese a risolvere la gravissima crisi finanziaria che attanaglia il paese. paulson starebbe studiando un piano che consiste nel ridurre i tassi d'interesse per i nuovi mutui, con la finalità di stimolare il mercato immobiliare, il cui collasso è alla base della crisi. il piano si avvarrebbe anche dell'apporto dei due giganti dei mutui fannie mae e freddie mac - salvate dal governo - e fisserà un tetto massimo per gli interessi del 4,5%, un punto sotto l'attuale quota dei tassi per mutui a 30 anni a tasso fisso. il governo statunitense vuole infine ritardare i pignoramenti delle case per non aggravare la situazione, tanto che gli analisti auspicano che tale misura possa essere definitiva perchè il mercato immobiliare ritorni a mettersi in moto



investire o non investire nel mattone?

la repubblica, lunedì 1 dic 08

investire nel mattone adesso o attendere il riassestamento del mercato immobiliare residenziale? le quotazioni immobiliari in altalena suggeriscono prudenza ma la strada dell'investimento resta ancora percorribile. l'importante è puntare su zone dove c'è una buona domanda di immobili in locazione (vicino alle università, zone ben servite o vicine ad aziende o strutture ospedaliere che attirano lavoratori fuori sede). le tipologie immobili più appetibili sono tagli piccoli (monolocali e bilocali), ma anche grossi tagli frazionabili in mini-appartamenti. per mario breglia di scenari immobiliari il mercato in fase di rallentamento (si parla di prezzi giù fino a un 10% nel 2009) apre a nuove opportunità per gli investitori a patto che dispongano di notevole liquidità. in questi casi, secondo breglia, si possono spuntare sconti fino a un 20% rispetto al prezzo di mercato. e chi ha poco capitale a disposizione? deve fare attenzione all'investimento sui box. un segmento che ha vissuto anni di speculazione con prezzi saliti rapidamente. con la stessa velocità ora ci si attende un calo altrettanto veloce delle quotazioni che potrebbero fare evaporare parte dell'investimento