DISMISSIONI:
ROMA (29 maggio) - Deciso a liberarsi di parte del patrimonio immobiliare (e delle spese che ne derivano), lo Stato offre al Comune di Roma la possibilità di farlo proprio. Il risultato un obbiettivo del federalismo fiscale è che il Campidoglio potrebbe acquisire, tra tanti scampoli, anche alcuni “gioielli” della città: una parte di Villa Savoia a Villa Ada, il museo di Villa Giulia, l’ex caserma “Principe di Piemonte” a Santa Croce in Gerusalemme, l’ex Forte Ardeatino a Grotta Perfetta e centinaia tra terreni e immobili da mettere a frutto. Due le condizioni. La prima è che lo voglia, la seconda che sia in grado di far rendere le nuove proprietà (formulando progetti credibili) togliendo all’Erario pesi che producono uscite ma non entrate.
La lista dei beni trasferibili è stata stilata giorni fa dall’Agenzia del Demanio. A dire il vero non è la prima volta che si parla della possibilità di “dismissioni” che poi, puntualmente, si perdono nel nulla. Ma le difficoltà nel bilancio dello Stato, alle prese con la crisi che investe tutta l’Europa, potrebbero rivelarsi un propellente nel far decollare il piano. L’offerta ovviamente non riguarda solo Roma, bensì tutti i Comuni italiani, perché il federalismo fiscale comporta automaticamente un federalismo demaniale, con il passaggio di beni agli enti locali affinché li gestiscano direttamente.
L’elenco, con centinaia di terreni e fabbricati, è prossimo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Lo Stato naturalmente non vuole dare via tutto. Ma solo gli immobili dai quali evidentemente non riesce a trarre alcun beneficio. I quali, tra manutenzione, ristrutturazioni e tasse, sono solo un costo vivo. Quella che viene offerta al Comune, però, è solamente una facoltà. Il Campidoglio quindi sarà libero di dire cosa gli interessa e cosa no, indicando, in caso affermativo, qual è il progetto per mettere a frutto il bene.
Il “Compendio di Villa Savoia” all’interno di Villa Ada è sicuramente uno dei gioielli della lista. Basti pensare cosa è stato fatto a Villa Borghese (museo, bar, ristorante) in un casino più o meno analogo. Lo sono certamente anche il Museo di Villa Giulia, anche se non si capisce come il Comune potrebbe farne crescere la rendita, l’ex caserma “Principe di Piemonte” in piazza Santa croce in Gerusalemme e l’ex Forte Ardeatino a Grotta Perfetta. Il posto, tanto per dirne una, pare perfetto per un vero ostello della gioventù, molto più accogliente e accattivante di quello oggi al Foro Italico.
Ma nella lista Agenzia del Demanio, Patrimonio disponibile 23A1 c’è di tutto. Il “Ghettarello via Casilina” in piazzale Labicano, la scuola di Meccanica Agraria alle Capannelle, immobili in via Teulada e piazzale Clodio, il campo sportivo “E. Darra” in via Castel San Giorgio a Maccarese, un’area in viale Aventino, terreni in una magnifica area di campagna (la ”Pedica di Malpasso”) in via Collalti sulla Pontina Vecchia.
«Bisognerà studiare le possibilità caso per caso dicono dal Comune e vedere se vi sono concrete possibilità di far rendere i beni mettendo i proventi al benefico della comunità. Per ora siamo in una fase assolutamente preliminare. Ma l’offerta dello Stato può rivelarsi interessante. Non dimentichiamo che si tratta di cose che oggi non rendono nulla e domani invece potrebbero essere trasformate in una risorsa».
di Luca LIppera
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