Economia
crisi finanziaria
di Fabrizio Goria27 Febbraio 2009
www.loccidentale.it
Passano i giorni e la crisi finanziaria peggiora sempre più. In America si combatte contro gli zombie, come sono state definite le banche a rischio default, mentre nel Regno Unito si fanno i conti con le trimestrali da brivido di Royal Bank of Scotland. Molti hanno cercato di quantificare l’esposizione che le banche, le società finanziarie e le imprese hanno nei confronti dei derivati, senza trovare una risposta certa.
L’ultimo in ordine di tempo è il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il quale, a margine dell’audizione post G8 a Palazzo Madama, ha espresso la sua opinione sui numeri della crisi. «In questo momento il volume nazionale dei derivati, secondo i dati del Congresso degli Stati Uniti, ma anche secondo i dati della Banca dei Regolamenti, è 12,5 volte il Pil del mondo» ha affermato Tremonti, facendo riferimento al valore degli asset che compongono la base del contratto che costituisce lo strumento derivato. Il riferimento ai capri espiatori della peggior fase economica dalla Grande Depressione è chiaro: credit default swaps, asset backed securities e collateralized debt obligations sono diventati tristemente noti a partire dal fallimento di New Century Financial, nell’maggio 2007.
L’intervento del ministro ha suscitato l’interesse di molti. In effetti, pochi hanno cercato di stimare l’entità della crisi. Uno di questi è l’economista turco (con un passato in Bocconi) Nouriel Roubini, docente alla New York University. Il fondatore dell’agenzia di consulenza RGE Monitor ha fornito una stima delle perdite complessive degli Stati Uniti dopo lo scoppio della bolla immobiliare, di cui era stato preveggente nel 2006 contro i pareri di molti accademici. Una valutazione di merito, nell’ordine di circa 3,6 trilioni di dollari, considerando l’esposizione finora emersa degli istituti di credito ed ipotizzando i restanti toxic asset sulla base della situazione patrimoniale ante agosto 2007.
Sul fronte istituzionale, Bank of America ha calcolato quanto le borse mondiali hanno perso in termini di capitalizzazione dal fallimento di Lehman Brothers. La cifra diramata il 10 febbraio è spaventosa: 7,7 trilioni di dollari, circa il 14,7% dei valori globali. Le settimane nere delle piazze azionarie hanno quindi bruciato poco più di un decimo del Pil mondiale. Anche l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha stimato le perdite complessive delle borse, rimarcando quello del gennaio appena trascorso, 5,2 trilioni. Questi sono certo numeri impressionanti, ma torniamo a quanto affermato da Tremonti.
Sfogliando il World Economic Outlook dell’IMF (o il World Factbook della CIA), emerge con facilità il dato del prodotto interno lordo (a parità di potere d’acquisto) del pianeta: poco più di 70 trilioni di dollari. Ora, se si moltiplica per 12,5 volte il Pil mondiale, dovremmo avere il nozionale del mercato dei derivati, ovvero 875 trilioni di dollari, centesimo più centesimo meno. Questo significa che, se nel 2012 non ci piomba addosso il famoso asteroide atzeco, ci penseranno i derivati a distruggerci. Il vero problema, però, sta in ciò che si dice e nella sua forma.
Affermare che l’economia mondiale poggia su un terreno minato può essere veritiero, lo abbiamo visto, ma bisogna star attenti con le cifre. Prima di tutto, si deve comprendere a quale gioco si sta giocando: nella valutazione del mercato derivatives cosa entra e cosa viene escluso? Sono stati calcolati anche i mercati OTC (Over-The-Counter)? In che modo è stato valutato il leverage?
Che senso ha, nell’ottica del Congresso, fornire dati senza legittimarne a pieno la provenienza e la composizione? Specie in un momento come questo, in cui le borse percepiscono (per lo più negativamente) ogni sussurro dei governanti. L’esempio delle parole illuminanti di Ben Bernanke sulla fine della congiuntura negativa è emblematico: il rimbalzo di Wall Street è giusto durato il tempo di leggere sui quotidiani delle perdite di RBS e del cambio al vertice di UBS.
Freneticamente si ricerca la fiducia perduta, ma per ritrovarla c’è bisogno di credibilità, che si ottiene solo con numeri esatti e misure corrette. E ad oggi, i mercati ricordano che non vi sono né gli uni né le altre.
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lunedì 2 marzo 2009
Diario della crisi
La crisi finanziaria minaccia l'Ue
più di quanto si possa pensare
di Giuseppe Pennisi27 Febbraio 2009
www.loccidentale.it
Quando, domenica primo marzo 2009, i Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea (Ue) si incontreranno a colazione nel piuttosto anonimo palazzone Justus Lipsius (un filologo ed umanista fiammingo del XVI secolo) per una seduta straordinaria del Consiglio Europeo, il loro obiettivo sarà quello di tentare di forgiare una posizione comune prima di presentarsi al resto del mondo alla riunione del G20 in programma il 2 aprile a Londra.
I “quattro grandi” dell’Ue (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia) hanno svolto il loro compitino preparatorio con una colazione di lavoro la domenica precedente a Londra: ne è uscito un invito forte a chiaro a favore di una nuova regolazione internazionale - di cui sarebbe elemento servente una riforma del Fondo monetario, Banca mondiale, Financial Stability Forum ed un’altra mezza dozzina di organizzazioni internazionali. La posizione dei “quattro” è, senza alcun dubbio, utile poiché traccia una prospettiva ed indica una direttiva per i 27 – prospettiva e direttiva molto più chiare e molto più lineari da quelle che si deducono dal “Messaggio sullo Stato dell’Unione” presentato all’inizio della settimana dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, al Congresso. Data la sua posizione nella comunità internazione, l’Ue ha senza dubbio un dovere, prima ancora che un titolo, a presentare i lineamenti di un percorso per uscire dalla crisi. Specialmente se, in materia, gli Usa obamiani sono contradditori, e guardano più ai loro problemi interni che al resto del mondo.
La colazione di lavoro dovrebbe servire ai Capi di Stato e di Governo per riflettere su un tema poco dibattuto: la crisi finanziaria sta minacciando l’Ue in quanto Unione oltre che i singoli Stati, alcuni settori (quello dei servizi finanziari in primo luogo, ma anche il manifatturiero), l’economia reale in senso lato e l’occupazione.
La crisi è una mina per le istituzioni dell’Unione. Proprio mentre i “grandi” a Berlino delineavano una strategia di regolazione “mondialistica” (e si mostravano contrari a nazionalizzazioni bancarie, ed a “bad banks” sia nazionali sia multilaterali) dai cassetti della Commissione Europea bozze di direttive che invece prevedevano proprio nazionalizzazioni bancarie e “bad banks”.
La Gran Bretagna, a Berlino, si è mostrata unita agli altri “grandi”; a Londra, a Washington ed a Bruxelles, invece, sfoggia (ed a volte ostenta) posizioni “atlantiche” in tema di nazionalizzazioni e “bad banks”. Quindi, in seno al Consiglio Europeo neanche i quattro “grandi” sono uniti; e c’è chi fa due parti in commedia. Inoltre, all’Ecofin nessuno ha ripreso in mano il dossier dal “rapporto Lanfalussy” del dicembre 2007, che contiene suggerimenti operativi concreti per rimettere ordine nel groviglio di regolazione e vigilanza in materia di servizi finanziari tra i 27 Stati Ue; un percorso verso un riordino (se non è fattibile effettuare almeno i primi passi del riordino) è indispensabile per mostrare che l’Ue è in grado di parlare con una sola voce (o almeno all’unisono) al G20 oppure in altre sedi dove si tenta di tamponare e, se possibile, curare la crisi. Ove ciò non bastasse, l’architettura tratteggiata dai quattro “grandi” e la riforma di Fondo monetario, Banca mondiale e via discorrendo non sfiora il nodo che da dieci anni blocca analoghi piani di riassetto: in tali sedi, l’Ue avrà un seggio a titolo di Unione? Oppure Francia, Germania e Gran Bretagna conserveranno, in perpetuità, i loro seggi permanenti (da cui spesso emergono posizioni differenti) e l’Unione sarà una sorta di “fantasma dell’opera”? E l’Italia dovrà accontentarsi di uno strapuntino a mezzadria con Polonia, Grecia, Cipro, Malta e via discorrendo?
In aggiunta, ci sono una varietà di problemi immediati che riguardano i Paesi neocomunitari, alcuni indebitatisi sino al collo con titoli spazzatura nell’euforia di correre dal piano al mercato. Alcuni (Ungheria) pensano di risolverli con un ingresso accelerato nell’unione monetaria: l’euro farebbe da corazza socializzando il debito con gli altri membri del club (ma questi ultimi sono d’accordo?). Altri (Lettonia) progettano di dichiarare fallimento (come l’Islanda) - una mossa che, bene o male, inficerebbe la credibilità dell’Unione tutta. Dato che la crisi (sia finanziaria sia economica) morde soprattutto in Europa centrale ed orientale, si sono caricate la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) con una marea di compiti nuovi (che non paiono fare parte di un programma organico e senza che Bei e Bers abbiano le risorse, soprattutto, in personale per svolgerli); Bei e Bers rischiano di finanziare operazioni avventati con danni collaterali al loro prestigio che minacciano di durare a lungo.
Un invito ai convitati: tra un “homard” ed una “crème patissère” riflettete su questi temi.
più di quanto si possa pensare
di Giuseppe Pennisi27 Febbraio 2009
www.loccidentale.it
Quando, domenica primo marzo 2009, i Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea (Ue) si incontreranno a colazione nel piuttosto anonimo palazzone Justus Lipsius (un filologo ed umanista fiammingo del XVI secolo) per una seduta straordinaria del Consiglio Europeo, il loro obiettivo sarà quello di tentare di forgiare una posizione comune prima di presentarsi al resto del mondo alla riunione del G20 in programma il 2 aprile a Londra.
I “quattro grandi” dell’Ue (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia) hanno svolto il loro compitino preparatorio con una colazione di lavoro la domenica precedente a Londra: ne è uscito un invito forte a chiaro a favore di una nuova regolazione internazionale - di cui sarebbe elemento servente una riforma del Fondo monetario, Banca mondiale, Financial Stability Forum ed un’altra mezza dozzina di organizzazioni internazionali. La posizione dei “quattro” è, senza alcun dubbio, utile poiché traccia una prospettiva ed indica una direttiva per i 27 – prospettiva e direttiva molto più chiare e molto più lineari da quelle che si deducono dal “Messaggio sullo Stato dell’Unione” presentato all’inizio della settimana dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, al Congresso. Data la sua posizione nella comunità internazione, l’Ue ha senza dubbio un dovere, prima ancora che un titolo, a presentare i lineamenti di un percorso per uscire dalla crisi. Specialmente se, in materia, gli Usa obamiani sono contradditori, e guardano più ai loro problemi interni che al resto del mondo.
La colazione di lavoro dovrebbe servire ai Capi di Stato e di Governo per riflettere su un tema poco dibattuto: la crisi finanziaria sta minacciando l’Ue in quanto Unione oltre che i singoli Stati, alcuni settori (quello dei servizi finanziari in primo luogo, ma anche il manifatturiero), l’economia reale in senso lato e l’occupazione.
La crisi è una mina per le istituzioni dell’Unione. Proprio mentre i “grandi” a Berlino delineavano una strategia di regolazione “mondialistica” (e si mostravano contrari a nazionalizzazioni bancarie, ed a “bad banks” sia nazionali sia multilaterali) dai cassetti della Commissione Europea bozze di direttive che invece prevedevano proprio nazionalizzazioni bancarie e “bad banks”.
La Gran Bretagna, a Berlino, si è mostrata unita agli altri “grandi”; a Londra, a Washington ed a Bruxelles, invece, sfoggia (ed a volte ostenta) posizioni “atlantiche” in tema di nazionalizzazioni e “bad banks”. Quindi, in seno al Consiglio Europeo neanche i quattro “grandi” sono uniti; e c’è chi fa due parti in commedia. Inoltre, all’Ecofin nessuno ha ripreso in mano il dossier dal “rapporto Lanfalussy” del dicembre 2007, che contiene suggerimenti operativi concreti per rimettere ordine nel groviglio di regolazione e vigilanza in materia di servizi finanziari tra i 27 Stati Ue; un percorso verso un riordino (se non è fattibile effettuare almeno i primi passi del riordino) è indispensabile per mostrare che l’Ue è in grado di parlare con una sola voce (o almeno all’unisono) al G20 oppure in altre sedi dove si tenta di tamponare e, se possibile, curare la crisi. Ove ciò non bastasse, l’architettura tratteggiata dai quattro “grandi” e la riforma di Fondo monetario, Banca mondiale e via discorrendo non sfiora il nodo che da dieci anni blocca analoghi piani di riassetto: in tali sedi, l’Ue avrà un seggio a titolo di Unione? Oppure Francia, Germania e Gran Bretagna conserveranno, in perpetuità, i loro seggi permanenti (da cui spesso emergono posizioni differenti) e l’Unione sarà una sorta di “fantasma dell’opera”? E l’Italia dovrà accontentarsi di uno strapuntino a mezzadria con Polonia, Grecia, Cipro, Malta e via discorrendo?
In aggiunta, ci sono una varietà di problemi immediati che riguardano i Paesi neocomunitari, alcuni indebitatisi sino al collo con titoli spazzatura nell’euforia di correre dal piano al mercato. Alcuni (Ungheria) pensano di risolverli con un ingresso accelerato nell’unione monetaria: l’euro farebbe da corazza socializzando il debito con gli altri membri del club (ma questi ultimi sono d’accordo?). Altri (Lettonia) progettano di dichiarare fallimento (come l’Islanda) - una mossa che, bene o male, inficerebbe la credibilità dell’Unione tutta. Dato che la crisi (sia finanziaria sia economica) morde soprattutto in Europa centrale ed orientale, si sono caricate la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) con una marea di compiti nuovi (che non paiono fare parte di un programma organico e senza che Bei e Bers abbiano le risorse, soprattutto, in personale per svolgerli); Bei e Bers rischiano di finanziare operazioni avventati con danni collaterali al loro prestigio che minacciano di durare a lungo.
Un invito ai convitati: tra un “homard” ed una “crème patissère” riflettete su questi temi.
Diario da Las Vegas - convention REMAX 2009 - Marco Ramberti
Ciao a tutti,
ieri sera sono arrivato finalmente a Las Vegas dopo un lungo viaggio di 16 ore.
La prima tratta molto bene, prima classe, ancora piu’ bella quando non la paghi, come nel mio caso; e’ stata emozionante, tutto quello spazio, e soprattutto tutti quei gadget.
La seconda tratta, washington - las vegas, scomoda e rumorosa.
L’arrivo e’ stato un colpo d’occhio. Tante luci in mezzo al nulla.
Atterraggio perfetto e subito un taxy ci ha portato in albergo.
Giancarlo ed io abbiamo atteso qualche minuto e arrivati alla reception, scopriamo che la nostra prenotazione era per il giorno successivo.
Beh, ci ciamo detti, in un periodo di crisi, ci sara’ una stanza libera? Su 7000 stanze, tutte erano piene.
Dopo una serie di telefonate la signorina, con un’aria un po’ allibita, ci comunica che al Mandalay Bay c’era una stanza libera su quasi 5000.
Ok, avevamo una stanza, usciamo dall’albergo e vediamo che il MB era proprio di fronte, a WALKING DISTANCE pensavamo noi, a due passi.
Beh, dopo venti minuti di camminata, con le valige, ci siamo resi conto che qui le grandezze ingannano, e soprattutto non c’e’ un tessuto urbano che ti permetta di fare una passeggiata.
Amo le procedure e amo gli spazi puliti e coordinati ma la prima impressione di Las Vegas e’ stata di una citta’ che assomiglia a quelle dove si ambienta questo meraviglioso film d’animazione WALL-E.
MB: Camere confortevoli, per Giancarlo mattinata in spiaggia (finta) e per me traasloco dal MB a MGM, a seguire registrazione per la convention.
Scartando il programma trovo una mia foto a pagina 36 e mi sono trovato oratore ad un’altra sessione tra i Broker migliori al mondo.
Dopo i vari problemi per trovare la mia scheda di registrazione per mancato invio fax e mail introvabili, mi vado a fare una maschera al viso.
Qui cibo ovunque... l’incubo WALL-E mi perseguita.
Stasera andro’ al bellaggio per vederne le fontane, andro’ sulle montagne russe del NY NY.
Una cosa a cui non vorrei rinunciare e’ lo spettacolo del CIRQUE DU SOLEIL.
Divertimento? Si. Crisi? Pure.
La cosa che mi colpisce, che mi fa riflettere e’ che la crisi si respira anche qui.
Ascolto le energie, nella gente c’e’ una voglia di capire cosa ci sara’ dopo.
Dopo tutti gli accorciamenti sul tempo dovuti alla comuncazione www e sms dopo aver scoperto e usurato il virtuale, rientreremo in contatto con il tempo, con un tempo fisiologico.
Domani primo giorno di convention, il pomeriggio avro’ le prove del discorso.
A domani
Marco Ramberti
Las Vegas... WALL-E CITY.
ieri sera sono arrivato finalmente a Las Vegas dopo un lungo viaggio di 16 ore.
La prima tratta molto bene, prima classe, ancora piu’ bella quando non la paghi, come nel mio caso; e’ stata emozionante, tutto quello spazio, e soprattutto tutti quei gadget.
La seconda tratta, washington - las vegas, scomoda e rumorosa.
L’arrivo e’ stato un colpo d’occhio. Tante luci in mezzo al nulla.
Atterraggio perfetto e subito un taxy ci ha portato in albergo.
Giancarlo ed io abbiamo atteso qualche minuto e arrivati alla reception, scopriamo che la nostra prenotazione era per il giorno successivo.
Beh, ci ciamo detti, in un periodo di crisi, ci sara’ una stanza libera? Su 7000 stanze, tutte erano piene.
Dopo una serie di telefonate la signorina, con un’aria un po’ allibita, ci comunica che al Mandalay Bay c’era una stanza libera su quasi 5000.
Ok, avevamo una stanza, usciamo dall’albergo e vediamo che il MB era proprio di fronte, a WALKING DISTANCE pensavamo noi, a due passi.
Beh, dopo venti minuti di camminata, con le valige, ci siamo resi conto che qui le grandezze ingannano, e soprattutto non c’e’ un tessuto urbano che ti permetta di fare una passeggiata.
Amo le procedure e amo gli spazi puliti e coordinati ma la prima impressione di Las Vegas e’ stata di una citta’ che assomiglia a quelle dove si ambienta questo meraviglioso film d’animazione WALL-E.
MB: Camere confortevoli, per Giancarlo mattinata in spiaggia (finta) e per me traasloco dal MB a MGM, a seguire registrazione per la convention.
Scartando il programma trovo una mia foto a pagina 36 e mi sono trovato oratore ad un’altra sessione tra i Broker migliori al mondo.
Dopo i vari problemi per trovare la mia scheda di registrazione per mancato invio fax e mail introvabili, mi vado a fare una maschera al viso.
Qui cibo ovunque... l’incubo WALL-E mi perseguita.
Stasera andro’ al bellaggio per vederne le fontane, andro’ sulle montagne russe del NY NY.
Una cosa a cui non vorrei rinunciare e’ lo spettacolo del CIRQUE DU SOLEIL.
Divertimento? Si. Crisi? Pure.
La cosa che mi colpisce, che mi fa riflettere e’ che la crisi si respira anche qui.
Ascolto le energie, nella gente c’e’ una voglia di capire cosa ci sara’ dopo.
Dopo tutti gli accorciamenti sul tempo dovuti alla comuncazione www e sms dopo aver scoperto e usurato il virtuale, rientreremo in contatto con il tempo, con un tempo fisiologico.
Domani primo giorno di convention, il pomeriggio avro’ le prove del discorso.
A domani
Marco Ramberti
Las Vegas... WALL-E CITY.
notizie immobiliari - marco ramberti
casa: si allungano i tempi di vendita, ma i prezzi tengono
il secolo XIX, mercoledì 25 feb
secondo l'ufficio studi tecnocasa nelle grandi città italiane le tempistiche di vendita sono aumentate in media da 128 a 138 giorni con punte di 174 giorni a verona. in provincia, tempi lunghissimi a genova dove per vendere casa ci vogliono 6 mesi e mezzo contro una media nazionale di 5 mesi e mezzo circa. in questo contesto l'ufficio studi ubh rileva una discesa dei prezzi che appare tutt'altro che drammatica, con uno striminzito -2% negli ultimi 5 mesi, e già avverte segnali di una ripresa trainata dalla domanda di chi, approfittando della stagnazione del mercato, compra per investimento. tuttavia, sempre ubh segnala una certa difficoltà da parte degli utenti ad "accedere ad un finanziamento superiore al 50% dell'abitazione" per via della stretta creditizia operata dalle banche. per il 2009 l'outlook di ubh prevede ancora sofferenze per il segmento delle abitazioni di bassa qualità in zone semi centrali e nell'interland delle città capoluogo e un mercato che tiene - pur tra mille difficoltà - nelle aree centrali e di maggior pregio. per ubh il mercato si stabilizzerà su valori più contenuti nell'anno in corso senza tutavia grossi scossoni perche la domanda tiene e potrebbe segnare la ripresa del settore già a partire dalla prossima primavera
entro fine anno 5 milioni di case u.k. potrebbero valere meno del mutuo
bloomberg, giovedì giovedì 27 feb 09
a causa della crisi immobiliare, nel regno unito potrebbe accadere che più del 40% dei cittadini che hanno acceso un prestito per la casa a fine anno si trovino a pagare un mutuo più caro rispetto al valore della stessa, secondo gfk nop. in totale 5 milioni di proprietari saranno colpiti da questo fenomeno, definito in inglese negative equity. attualmente ci sono circa 3,8 milioni di persone che già hanno un mutuo di importo superiore al valore della loro abitazione, su un totale di 11,7 milioni di mutui accesi nel regno unito
è nuova ed ecologica la casa ideale dei milanesi
il giornale, mercoledì 25 feb 09
l'osservatorio housing evolution 2008 ha rilevato per assimpredil il livello di soddisfazione e le intenzioni d'acquisto dei cittadini milanesi. lo studio rileva un alto livello di soddisfazione degli utenti per la casa in cui vivono (8,2 punti in un indice da 0 a 10), ma è crollata l'intenzione di acquistare una nuova abitazione (-7% rispetto al 2007). la maggioranza delle persone ora si accontenta soltanto di ristrutturare quella vecchia (+1,1% rispetto al 2007), anche se in provincia si scende dall'8,8 al 6,4 per cento. infine, che tipo di immobile sogna chi ha deciso di comprare? in provincia la maggioranza degli utenti opterebbe per un appartamento in un condominio di nuova costruzione, mentre il 21,2% degli intervistati ha espresso interesse al miglioramento del rendimento energetico, dunque opterebbe volentieri per soluzioni di edilizia ecocompatibile
uffici: hong kong e tokio superano londra
il sole 24 ore, giovedì 25 feb
la crisi sta cambiando equilibri e gerarchie su scala mondiale: così accade che per la prima volta londra perda il primato degli uffici più cari del mondo. ora sul gradino più alto, in questo segmento di mercato, figura hong kong dove il prezzo medio di una locazione è arrivato a 1.743 euro contro i 1.403 euro di londra. ma la capitale britannica perde il confronto anche con tokio (1.649 euro) per via della paurosa flessione del mercato che ha visto crollare i valori degli immobili fino a un picco del 23%. lo ha rilevato uno studio cushman & wakefield condotto sulle locazioni del comparto business
le case della zona olimpica di pechino perdono valore
soufun.com, martedì 24 feb 09
i prezzi delle case nella zona olimpica di pechino sono calati del 3,1% questo mese, fino a 3.550 euro/m2, dopo aver duplicato il proprio valore tra gennaio e settembre 2008. la zona si trova a 16 chilometri dal centro della città e i proprietari che vi abitano assicurano che è stupendo vivere vicino al lago olimpico e in una zona ormai entrata nella storia, ma ritengono che le case sono troppo care per essere comunque periferiche
costruzioni bloccate dalla crisi in francia
le figaro.fr, giovedì 26 feb 09
secondo la federazione dei promotori-costruttori (fpc), la crisi che sta attraversando limmobiliare francese è la più grave da trentanni a questa parte. stando alle stime diffuse dal ministero delleconomia, nel 2008 le vendite di nuovi appartamenti sono crollate del 37,6% rispetto al 2007, mentre i nuovi progetti messi in cantiere sono diminuiti del 20%. un calo aggravatosi a gennaio 2009 con un ulteriore crollo del 29%. secondo jean-françois gabilla, presidente del fpc, la tendenza continuerà almeno fino al mese di giugno, mentre per una ripresa del mercato bisognerà aspettare il 2010. una crisi che colpisce anche i costruttori di case indipendenti, le cui vendite sono calate del 23% nel 2008 rispetto al 2007, stando alle cifre diffuse dallunione delle case francesi. secondo gabilla, la conseguenza sarà un marcato abbassamento dei prezzi delle abitazioni, che al massimo potrebbero stabilizzarsi nel corso dellanno
la stampa colombiana fa eco al dramma immobiliare dei compatrioti in spagna
el paìs colombia, martedì 24 feb 09
fa scalpore in colombia la notizia secondo la quale 10.000 cittadini colombiani residenti in spagna, sarebbero sul punto di trovarsi senza un tetto e con enormi debiti dopo anni di sacrifici e privazioni. la crisi in atto nel paese iberico ha trasformato la situazione di numerosi colombiani e immigrati in un tenebroso incubo, tanto che molti stanno già perdendo lavoro, e questo li porterà presto a perdere anche la casa. dal canto loro, le società finanziarie sono disposte a riprendersi le case, ma per un valore inferiore del 30% rispetto al loro prezzo di mercato per "salvare" i compratori insolventi nei confronti delle banche
case: il friuli venezia giulia è il paradiso per gli immigrati
il piccolo, martedì 24 feb 09
in friuli venezia giulia le case sono più accessibili per gli immigrati. non si tratta di una questione di prezzi: secondo il rapporto 2009 del cnel sulla situazione degli immigrati nel nostro paese, il friuli venezia giulia è la regione italiana in cui gli immigrati possono guadagnare di più: 13.035 euro allanno, contro una media annua nazionale di 11.712 euro. di conseguenza, il prezzo dellaffitto o la rata del mutuo si fa più sostenibile rispetto alla situazione di altre regioni italiane: il cnel ha calcolato che laffitto di una casa di 50 m2 in una zona periferica, che in media costa 3.101 euro allanno, incide solo per il 23% sulla retribuzione media annua di un immigrato. gorizia la città migliore: qui gli affitti erodono solo il 19% del reddito
mattone usa, chi sale e chi scende
forbes.com, martedì 24 feb 09
lindice dei prezzi s&p/case-shiller, che registra landamento dei prezzi delle case nelle 20 principali città statunitensi, mostra timidi segnali di stabilizzazione dei prezzi in alcuni mercati, tendenze ancora discendenti in altri. i mercati più forti sono quelli di denver, washington dc e boston, le città meno colpite dal crollo dei prezzi dell'ultimo anno. salgono los angeles, dove il valore delle case è aumentato del 71,5% dal 2000 ad oggi, e minneapolis (+4,6% a dicembre 2008 rispetto al mese precedente). stabili i prezzi a san diego dove le quotazioni, sempre in calo, sembrano aver frenato la loro corsa a ribasso degli ultimi mesi, attestandosi nell'ordine del 2%. tengono i prezzi su base mensile anche a detroit (-2,98%), cleveland (-2,07%) e charlotte (-2,55%). ribassi più consistenti a seattle (-3,63%) e las vegas dove, a dicembre 2008, il calo mensile registrato è stato del 4,8%, mentre su base annuale le case hanno addirittura perso un terzo del loro valore
usa: compravendite di case crollate a gennaio
businessweek.com, giovedì 25 feb 09
l'andamento delle vendite delle case negli usa è sceso a gennaio ai livelli minimi degli ultimi 12 anni, tanto che l'associazione nazionale degli agenti immobiliari statunitense ha dichiarato un ulteriore calo delle vendite nell'ultimo mese pari al 5,3% rispetto a dicembre. si tratta della peggiore performance dal luglio del 1997 e gli analisti stentano a vedere la luce in fondo al tunnel nonostante i prezzi siano crollati nel corso del 2008. per mike larson, analista del mercato immobiliare di weiss research "il reale problema degli americani è la paura di perdere il lavoro nei prossimi mesi o nel prossimo anno". per questo la domanda debole fa affondare il valore medio delle abitazioni, ora a quota 170.300 dollari, 14,8 punti percentuali in meno dello stesso periodo dell'anno scorso. si tratta del prezzo più basso toccato dal 2003 ad oggi
a roma e milano si compra senza fare follie
il sole 24 ore, mercoledì 25 feb 09
chi compra fugge dai quartieri più cari, altrimenti attende tempi migliori. è questa la fotografia del mercato immobiliare al tempo della recessione scattata dal portale di annunci kijiji.it. a roma come a milano i 2/3 dei rispondenti al sondaggio mostra di risentire della crisi che costringe molte persone a fare i conti con budget sempre più risicati. infatti sono in tanti coloro che accantonano l'idea di abitare quartieri del centro o comunque trendy delle rispettive città, per cercare casa in zone meno appealing ma più accessibili. greco, città studi o affori a milano prendono il posto di via tortona e via savona. nella capitale, quartieri come san giovanni o la casilina prendono il posto del costosissimo quartiere parioli
il secolo XIX, mercoledì 25 feb
secondo l'ufficio studi tecnocasa nelle grandi città italiane le tempistiche di vendita sono aumentate in media da 128 a 138 giorni con punte di 174 giorni a verona. in provincia, tempi lunghissimi a genova dove per vendere casa ci vogliono 6 mesi e mezzo contro una media nazionale di 5 mesi e mezzo circa. in questo contesto l'ufficio studi ubh rileva una discesa dei prezzi che appare tutt'altro che drammatica, con uno striminzito -2% negli ultimi 5 mesi, e già avverte segnali di una ripresa trainata dalla domanda di chi, approfittando della stagnazione del mercato, compra per investimento. tuttavia, sempre ubh segnala una certa difficoltà da parte degli utenti ad "accedere ad un finanziamento superiore al 50% dell'abitazione" per via della stretta creditizia operata dalle banche. per il 2009 l'outlook di ubh prevede ancora sofferenze per il segmento delle abitazioni di bassa qualità in zone semi centrali e nell'interland delle città capoluogo e un mercato che tiene - pur tra mille difficoltà - nelle aree centrali e di maggior pregio. per ubh il mercato si stabilizzerà su valori più contenuti nell'anno in corso senza tutavia grossi scossoni perche la domanda tiene e potrebbe segnare la ripresa del settore già a partire dalla prossima primavera
entro fine anno 5 milioni di case u.k. potrebbero valere meno del mutuo
bloomberg, giovedì giovedì 27 feb 09
a causa della crisi immobiliare, nel regno unito potrebbe accadere che più del 40% dei cittadini che hanno acceso un prestito per la casa a fine anno si trovino a pagare un mutuo più caro rispetto al valore della stessa, secondo gfk nop. in totale 5 milioni di proprietari saranno colpiti da questo fenomeno, definito in inglese negative equity. attualmente ci sono circa 3,8 milioni di persone che già hanno un mutuo di importo superiore al valore della loro abitazione, su un totale di 11,7 milioni di mutui accesi nel regno unito
è nuova ed ecologica la casa ideale dei milanesi
il giornale, mercoledì 25 feb 09
l'osservatorio housing evolution 2008 ha rilevato per assimpredil il livello di soddisfazione e le intenzioni d'acquisto dei cittadini milanesi. lo studio rileva un alto livello di soddisfazione degli utenti per la casa in cui vivono (8,2 punti in un indice da 0 a 10), ma è crollata l'intenzione di acquistare una nuova abitazione (-7% rispetto al 2007). la maggioranza delle persone ora si accontenta soltanto di ristrutturare quella vecchia (+1,1% rispetto al 2007), anche se in provincia si scende dall'8,8 al 6,4 per cento. infine, che tipo di immobile sogna chi ha deciso di comprare? in provincia la maggioranza degli utenti opterebbe per un appartamento in un condominio di nuova costruzione, mentre il 21,2% degli intervistati ha espresso interesse al miglioramento del rendimento energetico, dunque opterebbe volentieri per soluzioni di edilizia ecocompatibile
uffici: hong kong e tokio superano londra
il sole 24 ore, giovedì 25 feb
la crisi sta cambiando equilibri e gerarchie su scala mondiale: così accade che per la prima volta londra perda il primato degli uffici più cari del mondo. ora sul gradino più alto, in questo segmento di mercato, figura hong kong dove il prezzo medio di una locazione è arrivato a 1.743 euro contro i 1.403 euro di londra. ma la capitale britannica perde il confronto anche con tokio (1.649 euro) per via della paurosa flessione del mercato che ha visto crollare i valori degli immobili fino a un picco del 23%. lo ha rilevato uno studio cushman & wakefield condotto sulle locazioni del comparto business
le case della zona olimpica di pechino perdono valore
soufun.com, martedì 24 feb 09
i prezzi delle case nella zona olimpica di pechino sono calati del 3,1% questo mese, fino a 3.550 euro/m2, dopo aver duplicato il proprio valore tra gennaio e settembre 2008. la zona si trova a 16 chilometri dal centro della città e i proprietari che vi abitano assicurano che è stupendo vivere vicino al lago olimpico e in una zona ormai entrata nella storia, ma ritengono che le case sono troppo care per essere comunque periferiche
costruzioni bloccate dalla crisi in francia
le figaro.fr, giovedì 26 feb 09
secondo la federazione dei promotori-costruttori (fpc), la crisi che sta attraversando limmobiliare francese è la più grave da trentanni a questa parte. stando alle stime diffuse dal ministero delleconomia, nel 2008 le vendite di nuovi appartamenti sono crollate del 37,6% rispetto al 2007, mentre i nuovi progetti messi in cantiere sono diminuiti del 20%. un calo aggravatosi a gennaio 2009 con un ulteriore crollo del 29%. secondo jean-françois gabilla, presidente del fpc, la tendenza continuerà almeno fino al mese di giugno, mentre per una ripresa del mercato bisognerà aspettare il 2010. una crisi che colpisce anche i costruttori di case indipendenti, le cui vendite sono calate del 23% nel 2008 rispetto al 2007, stando alle cifre diffuse dallunione delle case francesi. secondo gabilla, la conseguenza sarà un marcato abbassamento dei prezzi delle abitazioni, che al massimo potrebbero stabilizzarsi nel corso dellanno
la stampa colombiana fa eco al dramma immobiliare dei compatrioti in spagna
el paìs colombia, martedì 24 feb 09
fa scalpore in colombia la notizia secondo la quale 10.000 cittadini colombiani residenti in spagna, sarebbero sul punto di trovarsi senza un tetto e con enormi debiti dopo anni di sacrifici e privazioni. la crisi in atto nel paese iberico ha trasformato la situazione di numerosi colombiani e immigrati in un tenebroso incubo, tanto che molti stanno già perdendo lavoro, e questo li porterà presto a perdere anche la casa. dal canto loro, le società finanziarie sono disposte a riprendersi le case, ma per un valore inferiore del 30% rispetto al loro prezzo di mercato per "salvare" i compratori insolventi nei confronti delle banche
case: il friuli venezia giulia è il paradiso per gli immigrati
il piccolo, martedì 24 feb 09
in friuli venezia giulia le case sono più accessibili per gli immigrati. non si tratta di una questione di prezzi: secondo il rapporto 2009 del cnel sulla situazione degli immigrati nel nostro paese, il friuli venezia giulia è la regione italiana in cui gli immigrati possono guadagnare di più: 13.035 euro allanno, contro una media annua nazionale di 11.712 euro. di conseguenza, il prezzo dellaffitto o la rata del mutuo si fa più sostenibile rispetto alla situazione di altre regioni italiane: il cnel ha calcolato che laffitto di una casa di 50 m2 in una zona periferica, che in media costa 3.101 euro allanno, incide solo per il 23% sulla retribuzione media annua di un immigrato. gorizia la città migliore: qui gli affitti erodono solo il 19% del reddito
mattone usa, chi sale e chi scende
forbes.com, martedì 24 feb 09
lindice dei prezzi s&p/case-shiller, che registra landamento dei prezzi delle case nelle 20 principali città statunitensi, mostra timidi segnali di stabilizzazione dei prezzi in alcuni mercati, tendenze ancora discendenti in altri. i mercati più forti sono quelli di denver, washington dc e boston, le città meno colpite dal crollo dei prezzi dell'ultimo anno. salgono los angeles, dove il valore delle case è aumentato del 71,5% dal 2000 ad oggi, e minneapolis (+4,6% a dicembre 2008 rispetto al mese precedente). stabili i prezzi a san diego dove le quotazioni, sempre in calo, sembrano aver frenato la loro corsa a ribasso degli ultimi mesi, attestandosi nell'ordine del 2%. tengono i prezzi su base mensile anche a detroit (-2,98%), cleveland (-2,07%) e charlotte (-2,55%). ribassi più consistenti a seattle (-3,63%) e las vegas dove, a dicembre 2008, il calo mensile registrato è stato del 4,8%, mentre su base annuale le case hanno addirittura perso un terzo del loro valore
usa: compravendite di case crollate a gennaio
businessweek.com, giovedì 25 feb 09
l'andamento delle vendite delle case negli usa è sceso a gennaio ai livelli minimi degli ultimi 12 anni, tanto che l'associazione nazionale degli agenti immobiliari statunitense ha dichiarato un ulteriore calo delle vendite nell'ultimo mese pari al 5,3% rispetto a dicembre. si tratta della peggiore performance dal luglio del 1997 e gli analisti stentano a vedere la luce in fondo al tunnel nonostante i prezzi siano crollati nel corso del 2008. per mike larson, analista del mercato immobiliare di weiss research "il reale problema degli americani è la paura di perdere il lavoro nei prossimi mesi o nel prossimo anno". per questo la domanda debole fa affondare il valore medio delle abitazioni, ora a quota 170.300 dollari, 14,8 punti percentuali in meno dello stesso periodo dell'anno scorso. si tratta del prezzo più basso toccato dal 2003 ad oggi
a roma e milano si compra senza fare follie
il sole 24 ore, mercoledì 25 feb 09
chi compra fugge dai quartieri più cari, altrimenti attende tempi migliori. è questa la fotografia del mercato immobiliare al tempo della recessione scattata dal portale di annunci kijiji.it. a roma come a milano i 2/3 dei rispondenti al sondaggio mostra di risentire della crisi che costringe molte persone a fare i conti con budget sempre più risicati. infatti sono in tanti coloro che accantonano l'idea di abitare quartieri del centro o comunque trendy delle rispettive città, per cercare casa in zone meno appealing ma più accessibili. greco, città studi o affori a milano prendono il posto di via tortona e via savona. nella capitale, quartieri come san giovanni o la casilina prendono il posto del costosissimo quartiere parioli
martedì 24 febbraio 2009
commento al messaggio di Dave Liniger
Distressed properties, short sales e foreclosure sono fattispecie tipiche del mercato immobiliare americano e riguardano il modo in cui le banche mettono in vendita gli immobili dei proprietari insolventi...in italia la situazione è molto diversa, primo perchè il fenomeno dei proprietari insolventi è ancora molto limitato e poi è diverso il sistema della vendita da parte delle banche delle case ipotecate....
baci
Quello che succdede in america è molto doloroso perchè gli agenti sono costretti a vendere le foreclosure in pochissimi giorni, con le famiglie ancora dentro, che protestano, si incatenano, danneggiano la casa per vendetta e in qualche caso si danno fuoco...portare clienti in questo scenario immagini quanto sia frustante e anche pericoloso...
Giancarlo Loquenzi
baci
Quello che succdede in america è molto doloroso perchè gli agenti sono costretti a vendere le foreclosure in pochissimi giorni, con le famiglie ancora dentro, che protestano, si incatenano, danneggiano la casa per vendetta e in qualche caso si danno fuoco...portare clienti in questo scenario immagini quanto sia frustante e anche pericoloso...
Giancarlo Loquenzi
Dave liniger message.
The RE/MAX International Chairman and Co-Founder's insights on recruiting, retention, management and creating brokerage profitability in any market conditions
February 23, 2009
View Distressed Properties
as Opportunities for Sales
We're glad the U.S. government has announced specific plans to address the foreclosure problem that has caused devastating damage to the real estate industry and the economy at large. Putting aside some personal feelings about government intervention, we see cause for realistic optimism in the efforts to get the housing sector back to normal.
Regardless of how effective the measures prove to be, though, it's clear that a turnaround isn't going to happen overnight. At best, it will be May or June before we see any real impacts from last week's announcements. And even then, we expect the recovery to be slow and gradual, taking several years.
In the meantime, however, it's important for us as managers to help Sales Associates realize that distressed properties pose the biggest business opportunity for them right now. The idea of avoiding this segment and riding things out solely on traditional sales is no longer practical in most areas of the country.
This graph, combining projections from the National Association of Realtors and RealtyTrac, shows it well. Since the peak of 2005, annual home sales in the United States have decreased more than 30%. Of that smaller number of sales, we think as many as half in 2009 (even more than shown above) could involve distressed properties. Until unemployment slows and housing prices stabilize, properties in some form of distress are going to constitute a major portion of the real estate market.
Easy to be frustrated
These transactions, especially short sales, can be messy, frustrating and time-consuming. It's little wonder that many agents steer clear of them, even three years into the housing decline. Others try them and, after a difficult experience or two, throw their hands up and swear they'll never do it again. But if those same agents were better equipped for the process and closed a few sales successfully, their entire mindset might be different. Instead of seeing short sales as impossible, perhaps they'd charge forward and search for even more leads.
Learn it and work at it
We think it's vital for RE/MAX Affiliates to learn as much as possible about foreclosures, short sales and REOs, and then put that education to use by outworking and outperforming the competition in those areas.
Not only can agents find a way to thrive in this difficult period; they'll also improve the lives of individual families, help their communities and assist in the industry rebound that's so vital to us all.
One of the surprising statistics we've seen is that 7 in 10 homeowners who go into foreclosure lose their home without it ever being listed. Many of these people are simply too embarrassed or uninformed to reach out to an agent. Our Sales Associates, through a variation of the creative marketing and effective prospecting they employ during normal markets, can identify and connect with people facing foreclosure. It's up to us to train and motivate them to do so.
Become an expert
As you surely know from earlier e-mails and stories on Mainstreet, RE/MAX International strongly supports the Certified Distressed Property Expert (CDPE) course developed by Alex Charfen and his Distressed Property Institute. By assisting in the production of DVDs, we've made it possible for RE/MAX Associates to take the two-day class for significantly less than what it costs others. The lowest price is available until March 31.
The best time to take the course is March 1-2 in Las Vegas, right before the RE/MAX International Convention. But you can also either purchase a DVD through RE/MAX University or register for an RSN class that airs April 7-8. Watch this video to learn more about the CDPE course.
Several top Broker/Owners endorse the designation. Joe Clement in Colorado Springs has more than 100 CDPEs in his brokerage, and Paul Wells of Barrington, Ill., says it was "the best real estate class I've ever seen." Either of them would love to tell you more about it.
Another good option
A second program we recommend is the Foreclosures, Short Sales & REOs course developed by Nancy Freeman, Broker/Owner of RE/MAX Realty of Joliet in Joliet, Ill. You can purchase a set of three RSN-produced DVDs and other materials. After completing the course, you apply for the FSS&R certification through Express Learning Centers.
Great ideas from Florida
In addition to encouraging Sales Associates to get educated in these areas, you can help in other ways as well. For instance, Ray Glynn, Broker/Owner of RE/MAX Partners in the Fort Lauderdale area, treats short sales as an administrative process, having office personnel handle the paperwork so that Sales Associates can focus on more dollar-productive activities. By gathering financial information from the sellers, preparing all the forms ahead of time and submitting a complete package to the mortgage servicer when an offer comes in, Ray and his team mitigate the worst aspect of the short-sale process: the endless wait for responses. Ray says they've cut the wait times in half, usually getting an answer within 45 days.
Since beginning to offer the service to Associates about five months ago, the office has closed 13 short sales, with another 100 or so in the pipeline. Ray, who is also an attorney, trained the sales team on the process and established a system in which the agents communicate with sellers only about real estate issues, leaving financial interactions to the office staff. In many ways, he says, the process resembles a detailed loan application more than a real estate sale.
Ray says that before they even decide whether to keep the listing, his short-sale broker talks to the sellers about the necessary hardship letter, tax returns, bank statements and income verification documents. If the office takes the listing, everything is prepared long before an offer comes in. And if the sellers don't respond quickly or provide the information needed, Ray lets them go.
The office's short-sale team negotiates with the loss mitigator and any second or third mortgage holders, usually arriving at agreeable settlement terms. The result is a smooth transaction and a fairly normal rhythm for the Associate. And Ray's agents, no longer uncomfortable or apprehensive about the process, are motivated to hunt for additional short-sale leads.
Adding to your skill set
Throughout the network, many Broker/Owners and Sales Associates have skillfully created business and revenue through distressed-property channels. They've established loan-mitigation services, built BPO relationships with asset managers and aligned with attorneys or auction firms. These kinds of methods match the market we're in.
Unfortunately, though, others are struggling and holding on too tightly to the traditional home sale model. It's fine to enjoy and pursue those sales - after all, there will still be a few million of them this year - but it's prudent to also add distressed properties to your skill set. If any agents in your office remain reluctant, make sure they know what educational options are available to them. After all, the more we help each other succeed now, the stronger we'll be when the turnaround finally comes.
Share your ideas and strategies
If you've developed distressed-property strategies you'd like to share, just respond to this e-mail. We'll collect the best ideas in the network and follow up in future editions of Profit Lines.
Coming Up
Expense control continues to be the key issue for brokerages throughout the industry. In the next Profit Lines, we’ll look at strategies for adjusting office finances in order to maximize the effectiveness of every dollar spent. Some of the network's top Broker/Owners will share their ideas on cutting back in ways that keep the business - and its stakeholders - moving forward.
Final Thought
Broker/Owner Joe Clement, who is always on the lookout for good ideas and resources, recommends making HousingMatrix.com part of your daily routine. The site, billed as "Resources for Housing Professionals," is filled with relevant news and information. There's no cost to register for access, and the site contains a wealth of data that might help you and your Sales Associates.
Download past editions of Profit Lines via RE/MAX Mainstreet.
© 2009 RE/MAX International. Permission is granted to RE/MAX Affiliates to reproduce or forward this newsletter in its entirety, provided this notice is retained. All other rights reserved.
RE/MAX International, Inc. | 5075 S. Syracuse Street | Denver, CO 80237 | USA
February 23, 2009
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venerdì 20 febbraio 2009
notizie immobiliari - marco ramberti
banche: spread +40% in sei mesi
la repubblica, sabato 14 febbraio 09
durante questi ultimi mesi sia l'euribor che l'irs, gli indici con i quali si determinano i saggi d'interesse sui mutui (a tasso variabile e a tasso fisso), sono calati sensibilmente. ciononostante i tassi sui mutui casa non sono scesi con la stessa rapidità. questo per via degli spread (la parte di guadagno che le banche si assegnano) aumentati del 40% da giugno ad oggi. dal primo gennaio di quest'anno i consumatori possono scegliere di agganciare i loro mutui, oltre che all'euribor, al tasso bce (in genere più stabile). ma ai livelli bce si applicano maggiorazioni che vanno ben oltre l'1% e talvolta, come nel caso di alcuni istituti di credito, anche oltre il 2%. per l'utente non rimane molta scelta, o accetta un mutuo agganciato all'euribor, con spread più bassi, mettendo in preventivo il rischio legato ai saliscendi dell'indice, oppure sceglie la stabilità del tasso bce pagandola però cara. in un quadro divenuto piuttosto complesso, bankitalia ha lanciato la linea della chiarezza: dal primo marzo 2009 le banche dovranno fornire un'informativa sulle differenti tipologie di mutuo offerte perchè il mutuatario abbia ben chiare le differenze tra prodotti
segnali di crisi anche per il mattone di lusso
il corriere della sera, lunedì 16 feb 09
pare che anche limmobiliare di lusso inizi a risentire della crisi: i tempi di vendita si sono dilatati mentre il numero delle transazioni è diminuito. solo la domanda si mantiene costante. opinioni divergenti invece per quanto riguarda landamento dei prezzi: secondo lufficio studio gabetti, che ha concentrato lanalisi sugli appartamenti di lusso a roma e milano, la flessione dei prezzi cè e inizia a farsi sentire: -12% nel capoluogo lombardo, dove tiene solo il quadrilatero della moda, e -6% nella capitale. ma non è il caso di illudersi: nelle zone più in delle due città (quadrilatero a milano, piazza navona e piazza di spagna a roma) ci si aggira sempre sui 20mila euro m/2. meno pessimistica la previsione di ubh, secondo cui i prezzi avrebbero invece raggiunto un punto di equilibrio. secondo tecnoborsa, infine, il mercato dellimmobiliare di lusso si trova in una fase stagnante: i proprietari difficilmente hanno necessità di vendere, mentre i compratori aspettano che i prezzi calino
parla arabo il real estate a livello mondiale
il sole 24 ore, sabato 14 feb 09
secondo uno studio condotto da jones lange la salle, nel 2008 i maggiori investitori nel real estate internazionale sono stati i paesi del golfo: 5 miliardi di dollari investiti nel primo semestre dellanno, su un totale di 23 miliardi. i paesi dellarea gcc (gulf cooperation council: arabia saudita, emirati arabi uniti, qatar, baharain, kuwait e oman) sono attratti dallimmobiliare perché consente un tipo di investimento che non contrasta con i dettami della sharia. come spiega federica miglietta, docente alluniversità di bari, la legge islamica vieta di ottenere ricavi dagli interessi, ma non dai canoni daffitto. inoltre questo tipo di investimento contribuisce allo sviluppo urbano, in linea col principio che chiede ai fedeli di contribuire al benessere della comunità. gli esperti prevedono per i prossimi anni una crescita generale del real estate arabo, che permetterà agli investitori di questi paesi di muovere i loro capitali verso lestero. le mete preferite sono il mercato immobiliare britannico (52% degli investimenti nel primo semestre 2008) e quello statunitense (20%)
c'è aria di crisi anche nel comparto dei loft
trend-online.it, mercoledì 18 febbraio 09
il calo della domanda di immobili ora interessa anche il segmento dei loft. è quanto emerge dell'analisi dell'ufficio studi tecnocasa, secondo cui la contrazione del mercato immobiliare si starebbe espandendo anche a questa nicchia di mercato composta da professionisti, single e giovani coppie. i più penalizzati sono i loft categoria c3, cioè quelli destinati a laboratorio, quindi non destinabili ad uso abitativo. senza l'autorizzazione al cambio di destinazione d'uso da parte del comune questi immobili non sono infatti soggetti ai vantaggi quali le agevolazioni prima casa e la detrazione degli interessi passivi sui mutui. il calo della domanda interessa anche i tagli più piccoli, fino a un massimo di 150 m2
mercati locali: nell'aretino il mattone va giù
lanazione.it, mercoledì 18 febbraio 2009
cinquecento appartamenti in vendita, nessun compratore. accade ad arezzo dove l'offerta di immobili cresce, metre la domanda arretra anche per via della flessione nella concessione dei mutui alle famiglie da parte delle banche, calata del 35-40% rispetto allo scorso anno. l'allarme è del presidente fiaip, la federazione che riunisce gli agenti professionali, giuseppe attanasio per il quale tutti gli indicatori confermano lo stato di difficoltà del mercato. infatti il fatturato del mercato residenziale nel capoluogo toscano è stato valutato attorno a 300 milioni di euro, una cifra che già si era andata assottigliando dal 2007 e ha raggiunto la sua curva più bassa proprio in questi ultimi mesi. tiene soltanto il giro daffari che si realizza nelle aree periferiche e in provincia dove si ipotizza una contrazione meno pesante. ora gli operatori sperano che la riduzione dei prezzi induca finalmente all'acquisto quei privati che aspettano di possedere unabitazione di proprietà
tinsa: in spagna i prezzi degli appartamenti caleranno ancora del 20%
el paìs, martedì 17 feb 09
secondo tinsa, agenzia di tassazione immobiliare, in spagna nel 2009 i prezzi delle abitazioni subiranno un ulteriore calo del 20%, che si aggiungerà al calo del 10,1% delle quotazioni registrato negli ultimi 12 mesi. luis leirado, direttore generale della società, segnala che la velocità della caduta dei prezzi sta aumentando con il passare dei mesi e che il numero di abitazioni invendute raggiungerà nel 2009 la cifra di 1,5 milioni
con il bando urbact, nuova linfa per ledilizia verde
il sole 24 ore, sabato 14 feb 09
da gennaio è aperto il bando europeo urbact per i progetti ecosostenibili. i fondi saranno destinati al risanamento dei quartieri degradati con la partecipazione dei cittadini, al recupero ambientale e al risparmio energetico, il tutto allinsegna dello sviluppo tecnologico. anche se in misura minore rispetto ad altri paesi eruopei, in italia sono già stati avviati alcuni progetti ecosostenibili: la città di torino ha realizzato envipark, un parco scientifico di 30mila m2 nato dal recupero di svariati edifici dismessi. a venezia la bonifica delle ex aree industriali di marghera ha permesso la realizzazione di un nuovo parco, ampio circa 150 ettari, mentre nella capitale i 2/3 del territorio comunale sono destinati dal piano regolatore della città a parco e aree agricole
la crisi finanziaria? tutta colpa dellimmobiliare
la gazzetta del mezzogiorno, venerdì 13 feb 09
mutui subprime e bolla immobiliare sono le cause scatenanti della crisi finanziaria mondiale. è quanto emerge da unanalisi condotta dal dipartimento di scienze economiche e metodi matematici della facoltà di economia delluniversità di bari, che ha sottoposto un questionario a 722 economisti di 42 nazioni diverse. il test chiedeva ai partecipanti di valutare, per 13 possibili cause, il ruolo ricoperto da ciascuna nello scatenare la crisi. i dati parlano chiaro: gli economisti concordano sostanzialmente nellindicare mutui subprime e bolla immobiliare quali motivi principali del crack finanziario. dal settore immobiliare, la crisi ha poi investito lintero sistema economico a causa di uninadeguata regolamentazione finanziaria e di una scorretta valutazione del rischio da parte delle agenzie di rating, il che ha permesso alle banche di trasferire il rischio legato ai mutui subprime concessi ad altri soggetti
i siti per cercare casa sono i più visitati dagli italiani
i-dome.com, giovedì 19 febbraio 09
secondo i dati relativi allo scenario internet in italia di nielsen online, i siti per cercare casa sono i più visitati dagli italiani a gennaio. secondo la ricerca le persone che si sono connesse ad internet almeno una volta nel mese appena trascorso sono 21,8 milioni. il numero di navigatori resta stabile rispetto a dicembre, ma aumenta il tempo settimanale speso online, che passa da poco più di 26 ore a quasi 28. le categorie web più visitate, a parte la casa (+31% rispetto al mese scorso), sono i viaggi e la ricerca lavoro. trend in ascesa anche per i siti di gioco d'azzardo e scommesse
piano obama, stanziati 75 miliardi per arginare la crisi dei mutui
new york times.com, mercoledì 18 feb 09
negli stati uniti circa 9 milioni di cittadini sono a rischio pignoramento. a loro sono rivolti gli aiuti previsti nella homeowner stability iniziative (hsi), il piano da 75 miliardi di dollari comunicato dal presidente barack obama. il programma, che dovrebbe diventare operativo dal 4 marzo, stabilisce che le rate mensili di un mutuo non possono superare il 31% del reddito mensile del nucleo famigliare. in pratica gli istituti di credito sono tenuti a rinegoziare i termini del prestito. per incentivarli, il governo prevede anche dei premi come il pagamento anticipato di una somma pari a mille dollari per ogni finanziamento rinegoziato. per rafforzare il mercato dei prestiti e renderli maggiormente sostenibili, saranno coinvolte anche fannie mae e freddie mac, agenzie specializzate in prestiti a tasso agevolato, che riceveranno 100 o 200 miliardi ciascuna. infine, il piano chiede al congresso americano di dare ai giudici fallimentari il potere di cambiare i termini dei prestiti e di ridurre i pagamenti mensili
la repubblica, sabato 14 febbraio 09
durante questi ultimi mesi sia l'euribor che l'irs, gli indici con i quali si determinano i saggi d'interesse sui mutui (a tasso variabile e a tasso fisso), sono calati sensibilmente. ciononostante i tassi sui mutui casa non sono scesi con la stessa rapidità. questo per via degli spread (la parte di guadagno che le banche si assegnano) aumentati del 40% da giugno ad oggi. dal primo gennaio di quest'anno i consumatori possono scegliere di agganciare i loro mutui, oltre che all'euribor, al tasso bce (in genere più stabile). ma ai livelli bce si applicano maggiorazioni che vanno ben oltre l'1% e talvolta, come nel caso di alcuni istituti di credito, anche oltre il 2%. per l'utente non rimane molta scelta, o accetta un mutuo agganciato all'euribor, con spread più bassi, mettendo in preventivo il rischio legato ai saliscendi dell'indice, oppure sceglie la stabilità del tasso bce pagandola però cara. in un quadro divenuto piuttosto complesso, bankitalia ha lanciato la linea della chiarezza: dal primo marzo 2009 le banche dovranno fornire un'informativa sulle differenti tipologie di mutuo offerte perchè il mutuatario abbia ben chiare le differenze tra prodotti
segnali di crisi anche per il mattone di lusso
il corriere della sera, lunedì 16 feb 09
pare che anche limmobiliare di lusso inizi a risentire della crisi: i tempi di vendita si sono dilatati mentre il numero delle transazioni è diminuito. solo la domanda si mantiene costante. opinioni divergenti invece per quanto riguarda landamento dei prezzi: secondo lufficio studio gabetti, che ha concentrato lanalisi sugli appartamenti di lusso a roma e milano, la flessione dei prezzi cè e inizia a farsi sentire: -12% nel capoluogo lombardo, dove tiene solo il quadrilatero della moda, e -6% nella capitale. ma non è il caso di illudersi: nelle zone più in delle due città (quadrilatero a milano, piazza navona e piazza di spagna a roma) ci si aggira sempre sui 20mila euro m/2. meno pessimistica la previsione di ubh, secondo cui i prezzi avrebbero invece raggiunto un punto di equilibrio. secondo tecnoborsa, infine, il mercato dellimmobiliare di lusso si trova in una fase stagnante: i proprietari difficilmente hanno necessità di vendere, mentre i compratori aspettano che i prezzi calino
parla arabo il real estate a livello mondiale
il sole 24 ore, sabato 14 feb 09
secondo uno studio condotto da jones lange la salle, nel 2008 i maggiori investitori nel real estate internazionale sono stati i paesi del golfo: 5 miliardi di dollari investiti nel primo semestre dellanno, su un totale di 23 miliardi. i paesi dellarea gcc (gulf cooperation council: arabia saudita, emirati arabi uniti, qatar, baharain, kuwait e oman) sono attratti dallimmobiliare perché consente un tipo di investimento che non contrasta con i dettami della sharia. come spiega federica miglietta, docente alluniversità di bari, la legge islamica vieta di ottenere ricavi dagli interessi, ma non dai canoni daffitto. inoltre questo tipo di investimento contribuisce allo sviluppo urbano, in linea col principio che chiede ai fedeli di contribuire al benessere della comunità. gli esperti prevedono per i prossimi anni una crescita generale del real estate arabo, che permetterà agli investitori di questi paesi di muovere i loro capitali verso lestero. le mete preferite sono il mercato immobiliare britannico (52% degli investimenti nel primo semestre 2008) e quello statunitense (20%)
c'è aria di crisi anche nel comparto dei loft
trend-online.it, mercoledì 18 febbraio 09
il calo della domanda di immobili ora interessa anche il segmento dei loft. è quanto emerge dell'analisi dell'ufficio studi tecnocasa, secondo cui la contrazione del mercato immobiliare si starebbe espandendo anche a questa nicchia di mercato composta da professionisti, single e giovani coppie. i più penalizzati sono i loft categoria c3, cioè quelli destinati a laboratorio, quindi non destinabili ad uso abitativo. senza l'autorizzazione al cambio di destinazione d'uso da parte del comune questi immobili non sono infatti soggetti ai vantaggi quali le agevolazioni prima casa e la detrazione degli interessi passivi sui mutui. il calo della domanda interessa anche i tagli più piccoli, fino a un massimo di 150 m2
mercati locali: nell'aretino il mattone va giù
lanazione.it, mercoledì 18 febbraio 2009
cinquecento appartamenti in vendita, nessun compratore. accade ad arezzo dove l'offerta di immobili cresce, metre la domanda arretra anche per via della flessione nella concessione dei mutui alle famiglie da parte delle banche, calata del 35-40% rispetto allo scorso anno. l'allarme è del presidente fiaip, la federazione che riunisce gli agenti professionali, giuseppe attanasio per il quale tutti gli indicatori confermano lo stato di difficoltà del mercato. infatti il fatturato del mercato residenziale nel capoluogo toscano è stato valutato attorno a 300 milioni di euro, una cifra che già si era andata assottigliando dal 2007 e ha raggiunto la sua curva più bassa proprio in questi ultimi mesi. tiene soltanto il giro daffari che si realizza nelle aree periferiche e in provincia dove si ipotizza una contrazione meno pesante. ora gli operatori sperano che la riduzione dei prezzi induca finalmente all'acquisto quei privati che aspettano di possedere unabitazione di proprietà
tinsa: in spagna i prezzi degli appartamenti caleranno ancora del 20%
el paìs, martedì 17 feb 09
secondo tinsa, agenzia di tassazione immobiliare, in spagna nel 2009 i prezzi delle abitazioni subiranno un ulteriore calo del 20%, che si aggiungerà al calo del 10,1% delle quotazioni registrato negli ultimi 12 mesi. luis leirado, direttore generale della società, segnala che la velocità della caduta dei prezzi sta aumentando con il passare dei mesi e che il numero di abitazioni invendute raggiungerà nel 2009 la cifra di 1,5 milioni
con il bando urbact, nuova linfa per ledilizia verde
il sole 24 ore, sabato 14 feb 09
da gennaio è aperto il bando europeo urbact per i progetti ecosostenibili. i fondi saranno destinati al risanamento dei quartieri degradati con la partecipazione dei cittadini, al recupero ambientale e al risparmio energetico, il tutto allinsegna dello sviluppo tecnologico. anche se in misura minore rispetto ad altri paesi eruopei, in italia sono già stati avviati alcuni progetti ecosostenibili: la città di torino ha realizzato envipark, un parco scientifico di 30mila m2 nato dal recupero di svariati edifici dismessi. a venezia la bonifica delle ex aree industriali di marghera ha permesso la realizzazione di un nuovo parco, ampio circa 150 ettari, mentre nella capitale i 2/3 del territorio comunale sono destinati dal piano regolatore della città a parco e aree agricole
la crisi finanziaria? tutta colpa dellimmobiliare
la gazzetta del mezzogiorno, venerdì 13 feb 09
mutui subprime e bolla immobiliare sono le cause scatenanti della crisi finanziaria mondiale. è quanto emerge da unanalisi condotta dal dipartimento di scienze economiche e metodi matematici della facoltà di economia delluniversità di bari, che ha sottoposto un questionario a 722 economisti di 42 nazioni diverse. il test chiedeva ai partecipanti di valutare, per 13 possibili cause, il ruolo ricoperto da ciascuna nello scatenare la crisi. i dati parlano chiaro: gli economisti concordano sostanzialmente nellindicare mutui subprime e bolla immobiliare quali motivi principali del crack finanziario. dal settore immobiliare, la crisi ha poi investito lintero sistema economico a causa di uninadeguata regolamentazione finanziaria e di una scorretta valutazione del rischio da parte delle agenzie di rating, il che ha permesso alle banche di trasferire il rischio legato ai mutui subprime concessi ad altri soggetti
i siti per cercare casa sono i più visitati dagli italiani
i-dome.com, giovedì 19 febbraio 09
secondo i dati relativi allo scenario internet in italia di nielsen online, i siti per cercare casa sono i più visitati dagli italiani a gennaio. secondo la ricerca le persone che si sono connesse ad internet almeno una volta nel mese appena trascorso sono 21,8 milioni. il numero di navigatori resta stabile rispetto a dicembre, ma aumenta il tempo settimanale speso online, che passa da poco più di 26 ore a quasi 28. le categorie web più visitate, a parte la casa (+31% rispetto al mese scorso), sono i viaggi e la ricerca lavoro. trend in ascesa anche per i siti di gioco d'azzardo e scommesse
piano obama, stanziati 75 miliardi per arginare la crisi dei mutui
new york times.com, mercoledì 18 feb 09
negli stati uniti circa 9 milioni di cittadini sono a rischio pignoramento. a loro sono rivolti gli aiuti previsti nella homeowner stability iniziative (hsi), il piano da 75 miliardi di dollari comunicato dal presidente barack obama. il programma, che dovrebbe diventare operativo dal 4 marzo, stabilisce che le rate mensili di un mutuo non possono superare il 31% del reddito mensile del nucleo famigliare. in pratica gli istituti di credito sono tenuti a rinegoziare i termini del prestito. per incentivarli, il governo prevede anche dei premi come il pagamento anticipato di una somma pari a mille dollari per ogni finanziamento rinegoziato. per rafforzare il mercato dei prestiti e renderli maggiormente sostenibili, saranno coinvolte anche fannie mae e freddie mac, agenzie specializzate in prestiti a tasso agevolato, che riceveranno 100 o 200 miliardi ciascuna. infine, il piano chiede al congresso americano di dare ai giudici fallimentari il potere di cambiare i termini dei prestiti e di ridurre i pagamenti mensili
martedì 17 febbraio 2009
Una tigre m’insegue e una lucertola mi chiama. Che stress!
di Michael Held
15 Febbraio 2009
Con la parola “stress” descriviamo oggi tutta una serie di situazioni: la vita stressante di tutti i giorni, il lavoro stressante, sintomi e malattie causati da stress, i ritmi stressanti della vita professionale, le attività stressanti nel nostro tempo libero, il capo o la famiglia che ci stressano, il traffico-inquinamento-maleducazione-aggressione stressante. Tutta la quotidianità a 360 gradi ha o potrebbe avere una carica da stressare (l’agente dello stress). E come niente può esistere senza il suo polo opposto, si è creato un senso della vita nella ricerca dell’antistress, come dimostra tutta un’industria che basa i suoi valori su rilassamento, work-out, vacanze-massaggi, wellness-viaggi, sport estremi e altro per combattere lo stress e le sue conseguenze.
Considerata anche l’importanza attribuita allo stress come causa unica o come concausa nella formazione di varie patologie, è utile capire meglio le reazioni che avvengono dentro di noi, le loro cause e le loro logiche e provate conseguenze, per arrivare a una conclusione che rivela alla fine l’individuo come protagonista del proprio starbene.
Le ultime scoperte della moderna biochimica e innovativi esami di analisi (non solo del sangue, ma anche della saliva), permettono una comprensione più dettagliata su ciò che accade in tempo reale nel nostro organismo quando siamo stressati. Prima di spiegare queste reazioni “stress-specifiche”, dobbiamo riflettere sul significato vero che lo stress - cioè una serie di reazioni fisiche precise - può avere per noi e perché l’evoluzione permette ancora un meccanismo così “cattivo”, causa di quasi tutti i mali di cui oggi soffre la società. Non basta leggere questa sintomatologia come la “malattia del secolo”, dovuta al nostro stile di vita. Occorre una più acuta lettura del fenomeno per giungere a semplici e fattibili soluzioni che ci permettono non solo di comprendere ciò che lo stress significa all’interno di noi e dove progressivamente ci porterà, ma anche come eliminarlo e prevenirlo. Elimazione e prevenzione senza rincorrere l’ampia gamma di farmaci proposti come “anti-sintomatici”. Dobbiamo prima valutare correttamente ciò di cui il sintomo veramente ci “parla”.
La tigre nel bosco
Per spiegare meglio cosa intendiamo, immaginiamo una scena accaduta in un passato non troppo lontano a un nostro antenato: stava girando per il bosco (ancora pieno di una ricca e variegata vegetazione) in cerca di cibo quando, improvvisamente, si trova davanti a una tigre. Per il nostro antenato è un incontro spaventoso: provvisto ancora di un forte senso di istinto di sopravvivenza, l’antenato scaglia la sua lancia verso la tigre, poi cominciare a correre in cerca di riparo. Fermiamoci un attimo a questa scena
drammatica: cosa accade all’interno del nostro antenato?
Se facesse in questo momento una rapida visita medica, con una buona anamnesi fatto da un bravo medico, trovereste i seguenti sintomi:
tachicardia (perché ha bisogno di un maggior apporto di sangue e ossigeno), respiro accelerato (più ossigeno), contratture muscolari (per combattere e correre), nessuno stimolo di andare di corpo (stipsi, non si può evidentemente avere uno stimolo di evacuazione con una tigre che ti rincorre!), nessuno stimolo di dormire (insonnia), ansia (in questo caso non-patologica, perché ci rende concentrati sul problema “tigre”, più acuto e vitale che mai), sudorazione, pressione sanguigna che sale. Vediamo tutti i sintomi tipici dello stress. In questo contesto di “attacco” non solo sono comprensibili, ma sono addirittura necessari per la sopravvivenza. Ci rendono reattivi rispetto a una situazione imprevista. Semplificando, si potrebbe dire che il nostro organismo dà precedenza a tutto ciò che gli serve per reagire a una situazione di pericolo. Nell’economia generale del nostro organismo, questo va a debito di altre reazioni fisiologiche che non sono di rilevanza in queste situazioni “eccezionali”. Per esempio, la digestione, ma anche la funzione immunitaria o quella sessuale, ciò che spiega i problemi sessuali e immunologici per chi soffre di stress cronico.
La rete e la lucertola
Tutte queste reazioni sono regolate da una rete funzionale che comprende neurotrasmettitori e ormoni come cortisolo, adrenalina, noradrenalina, serotonina e dopamina, oltre che aminoacidi, vitamine, minerali e oligoelementi (sostanza come zinco e selenio).
Questi neurotrasmettitori sono tra l’altro stimolati da una parte antichissima del nostro cervello che si chiama “sistema limbico” che condividiamo in forma e funzione con i rettili, per esempio la lucertola. E com’è facile immaginare, la conversazione con il nostro “cervello-lucertola” è assai limitata, ragione per cui molto spesso la razionalità e tutti gli approcci della psicologia hanno un impatto molto limitato sulla cura dello stress o i suoi “parenti” che possono chiamarsi “ansia”, “attacchi di panico”, “sbalzi di umore” o anche “depressione” (per un abbassamento tra l’altro della serotonina dovuto a un relativo o assoluto eccesso di sostanze “eccitanti”, come l’ adrenalina o il cortisolo rispetto a sostanze “inibitori”).
Torniamo al nostro antenato alle prese con la tigre. Possiamo immaginare varie “soluzioni”: 1) arriva a casa e chiude la porta in tempo a sventare l’assalto; 2) la tigre lo raggiunge e l’antenato vince la battaglia (evento raro); 3) la tigre vince e mangia l’antenato. Anche se l’esito è diverso (e visto che state leggendo l’articolo, fate parte delle soluzione 1 o 2) tutti e tre portano a una conclusione: lo stressore (la tigre) ha un inizio e, cosa più importante e fondamentale, una fine! O vince l’antenato o vince la tigre! In tutti i casi, le reazioni descritte sopra hanno una causa precisa e appena finisce la causa, tutto ritorna al livello di base, al “range” di normalità. Il metabolismo si autoregola.
Sono reazioni e segni precisi che rispondono a uno stimolo, in questo caso esterno, e finiscono appena cessa lo stimolo. Questa è la grande differenza:
dei meccanismi antichissimi necessari alla sopravivenza del singolo e della specie, vengono innescati oggi per una moltitudine di stimoli e si trasformano progressivamente da reazioni e segni, in sintomi. E da sintomi diventano malattie!
Una lucertola in una società di tigri
Si potrebbe obiettare dove sono le tigri oggi? In effetti, le tigri si stanno estinguendo anche in India, ma le tigri nella nostra società sono “tigrotti” che hanno altri volti: si nascondono dietro i blocchi e le file del traffico, dietro ritmi di vita innaturali, dietro conflitti psicosociali all’interno delle famiglie e nei luoghi di lavoro, dietro la maleducazione e le aggressioni che penetrano anche attraverso i mezzi di comunicazione, dietro continue invasioni che ci “ricordano” cosa non abbiamo e cosa ci manca, dietro vari concreti o temuti “input” di pericoli e molto altro.
Ognuno di noi potrebbe allungare questo elenco che il nostro organismo “traduce” come attacchi e, come descritto sopra, la parte antica dentro il nostro cervello, la lucertola, non ha la capacità di differenziare e di distinguere perché è programmata sul più importante punto della vita in assoluto, cioè sulla nostra sopravvivenza! La lucertola sente solo l’attacco, senza letture intermedie, e reagisce come può: si o no, bianco e nero, acceso o spento, come un bit in un computer legge i vari segnali come attacchi alla propria integrità e risponde all’input per rendere il nostro organismo “reattivo” e pronto “all’attacco” con un preciso “output”
(tachicardia, pressione alta, respiro accelerato ecc.), anche se la nostra razionalità, la nostra mente molto più lenta, cerca di razionalizzare tutto (<> o <> ecc.)- e rischia così di intrappolarsi ancora di più perché aumenta il gap tra le reazioni psico-fisiche e le nostre interpretazioni “razionali” .
Come abbiamo descritto, la nostra lucertola conosce solo “l’attacco-o-non”, non sa fare una differenza tra le tigri e i “tigrotti” della nostra società.
Paradossalmente lo fa per salvarci: se fosse la nostra razionalità a decidere le reazioni necessarie quando ci troviamo improvvisamente in una situazione di pericolo in macchina (tipo “giro a destra, giro a sinistra, freno o non freno”), tutti noi saremo già finiti in ospedale o peggio.
L’estrema velocità della lucertola e proprio la sua “semplicità” di interpretazione ci proteggono e spesso addirittura ci salvano. Per questo dentro di noi c’è tale relitto “evoluzionistico”che mai cambierà.
Tutto ha previsto la natura, ma non i ritmi “non-umani”, gli eccessi di stimoli, la rapidità di cambiamenti di stile, oggetti, cultura “in and out”, l’importanza del momento “qui e ora” della società moderna. Tigre e lucertola, l’uomo e le sue reazioni fisiologiche, formavano un’unita operativa (sempre in direzione verso un’equilibrio dinamico della natura che ogni tanto comprendeva anche qualche vittima “antenato”).
In cerca dell’equilibrio perduto.
Come ritrovare l’equilibrio perduto? Cominciamo dal semplice: rispondiamo al malinteso che la tigre non c’è, con un altro malinteso: la tigre non c’è ma io corro (sfuggo, lotto, faccio ginnastica, corsa, pilates, yoga, tennis, ecc.). Vanno bene tutte le attività aerobiche (!) fisiche che provocano un aumento del battito cardiaco, sempre equilibrato rispetto alla propria preparazione atletica. E siccome sono coinvolte nella varie reazioni fisiologiche “da stress” delle vitamine, minerali, aminoacidi ecc., allora è fondamentale un’equilibrata e sana alimentazione e in alcuni casi, eventualmente dopo approfondimenti clinici, anche un supporto con integratori meglio se “su misura” e non con prodotti che potrebbero portare ad altri squilibri.
E cosa facciamo con le medicine? I sonniferi per l’insonnia, i lassativi per la stitichezza, i mio-rilassanti per le contratture, gli ansiolitici per l’ansia e gli attacchi di panico, i calmanti per gli affanni e i nodi alla gola, i calcio-antagonisti e i betabloccanti per la pressione e le tachicardie, gli antidepressivi e gli agonisti della serotonina per la depressione, i sonniferi per l’insonnia? Bella domanda! Secondo questa lettura del fenomeno quasi epidemico dello stress, bisogna cominciare proprio dalla vita individuale, rivedere i propri ritmi e le proprie esigenze, dedicarsi a se stessi e ai propri cari in un modo costruttivo, riacquistare un senso del limite, dell’essenziale, curare il fisico e l’apparato psico-mentale, (ri)costruirsi e trovare un equilibrio in un mondo che, a quanto sembra, l’ha perso. Siamo come l’aereo più pazzo del mondo.
Teniamoci cara l’antica lucertola, ci servirà quando cercheremo il pilota automatico per atterrare sani e salvi.
15 Febbraio 2009
Con la parola “stress” descriviamo oggi tutta una serie di situazioni: la vita stressante di tutti i giorni, il lavoro stressante, sintomi e malattie causati da stress, i ritmi stressanti della vita professionale, le attività stressanti nel nostro tempo libero, il capo o la famiglia che ci stressano, il traffico-inquinamento-maleducazione-aggressione stressante. Tutta la quotidianità a 360 gradi ha o potrebbe avere una carica da stressare (l’agente dello stress). E come niente può esistere senza il suo polo opposto, si è creato un senso della vita nella ricerca dell’antistress, come dimostra tutta un’industria che basa i suoi valori su rilassamento, work-out, vacanze-massaggi, wellness-viaggi, sport estremi e altro per combattere lo stress e le sue conseguenze.
Considerata anche l’importanza attribuita allo stress come causa unica o come concausa nella formazione di varie patologie, è utile capire meglio le reazioni che avvengono dentro di noi, le loro cause e le loro logiche e provate conseguenze, per arrivare a una conclusione che rivela alla fine l’individuo come protagonista del proprio starbene.
Le ultime scoperte della moderna biochimica e innovativi esami di analisi (non solo del sangue, ma anche della saliva), permettono una comprensione più dettagliata su ciò che accade in tempo reale nel nostro organismo quando siamo stressati. Prima di spiegare queste reazioni “stress-specifiche”, dobbiamo riflettere sul significato vero che lo stress - cioè una serie di reazioni fisiche precise - può avere per noi e perché l’evoluzione permette ancora un meccanismo così “cattivo”, causa di quasi tutti i mali di cui oggi soffre la società. Non basta leggere questa sintomatologia come la “malattia del secolo”, dovuta al nostro stile di vita. Occorre una più acuta lettura del fenomeno per giungere a semplici e fattibili soluzioni che ci permettono non solo di comprendere ciò che lo stress significa all’interno di noi e dove progressivamente ci porterà, ma anche come eliminarlo e prevenirlo. Elimazione e prevenzione senza rincorrere l’ampia gamma di farmaci proposti come “anti-sintomatici”. Dobbiamo prima valutare correttamente ciò di cui il sintomo veramente ci “parla”.
La tigre nel bosco
Per spiegare meglio cosa intendiamo, immaginiamo una scena accaduta in un passato non troppo lontano a un nostro antenato: stava girando per il bosco (ancora pieno di una ricca e variegata vegetazione) in cerca di cibo quando, improvvisamente, si trova davanti a una tigre. Per il nostro antenato è un incontro spaventoso: provvisto ancora di un forte senso di istinto di sopravvivenza, l’antenato scaglia la sua lancia verso la tigre, poi cominciare a correre in cerca di riparo. Fermiamoci un attimo a questa scena
drammatica: cosa accade all’interno del nostro antenato?
Se facesse in questo momento una rapida visita medica, con una buona anamnesi fatto da un bravo medico, trovereste i seguenti sintomi:
tachicardia (perché ha bisogno di un maggior apporto di sangue e ossigeno), respiro accelerato (più ossigeno), contratture muscolari (per combattere e correre), nessuno stimolo di andare di corpo (stipsi, non si può evidentemente avere uno stimolo di evacuazione con una tigre che ti rincorre!), nessuno stimolo di dormire (insonnia), ansia (in questo caso non-patologica, perché ci rende concentrati sul problema “tigre”, più acuto e vitale che mai), sudorazione, pressione sanguigna che sale. Vediamo tutti i sintomi tipici dello stress. In questo contesto di “attacco” non solo sono comprensibili, ma sono addirittura necessari per la sopravvivenza. Ci rendono reattivi rispetto a una situazione imprevista. Semplificando, si potrebbe dire che il nostro organismo dà precedenza a tutto ciò che gli serve per reagire a una situazione di pericolo. Nell’economia generale del nostro organismo, questo va a debito di altre reazioni fisiologiche che non sono di rilevanza in queste situazioni “eccezionali”. Per esempio, la digestione, ma anche la funzione immunitaria o quella sessuale, ciò che spiega i problemi sessuali e immunologici per chi soffre di stress cronico.
La rete e la lucertola
Tutte queste reazioni sono regolate da una rete funzionale che comprende neurotrasmettitori e ormoni come cortisolo, adrenalina, noradrenalina, serotonina e dopamina, oltre che aminoacidi, vitamine, minerali e oligoelementi (sostanza come zinco e selenio).
Questi neurotrasmettitori sono tra l’altro stimolati da una parte antichissima del nostro cervello che si chiama “sistema limbico” che condividiamo in forma e funzione con i rettili, per esempio la lucertola. E com’è facile immaginare, la conversazione con il nostro “cervello-lucertola” è assai limitata, ragione per cui molto spesso la razionalità e tutti gli approcci della psicologia hanno un impatto molto limitato sulla cura dello stress o i suoi “parenti” che possono chiamarsi “ansia”, “attacchi di panico”, “sbalzi di umore” o anche “depressione” (per un abbassamento tra l’altro della serotonina dovuto a un relativo o assoluto eccesso di sostanze “eccitanti”, come l’ adrenalina o il cortisolo rispetto a sostanze “inibitori”).
Torniamo al nostro antenato alle prese con la tigre. Possiamo immaginare varie “soluzioni”: 1) arriva a casa e chiude la porta in tempo a sventare l’assalto; 2) la tigre lo raggiunge e l’antenato vince la battaglia (evento raro); 3) la tigre vince e mangia l’antenato. Anche se l’esito è diverso (e visto che state leggendo l’articolo, fate parte delle soluzione 1 o 2) tutti e tre portano a una conclusione: lo stressore (la tigre) ha un inizio e, cosa più importante e fondamentale, una fine! O vince l’antenato o vince la tigre! In tutti i casi, le reazioni descritte sopra hanno una causa precisa e appena finisce la causa, tutto ritorna al livello di base, al “range” di normalità. Il metabolismo si autoregola.
Sono reazioni e segni precisi che rispondono a uno stimolo, in questo caso esterno, e finiscono appena cessa lo stimolo. Questa è la grande differenza:
dei meccanismi antichissimi necessari alla sopravivenza del singolo e della specie, vengono innescati oggi per una moltitudine di stimoli e si trasformano progressivamente da reazioni e segni, in sintomi. E da sintomi diventano malattie!
Una lucertola in una società di tigri
Si potrebbe obiettare dove sono le tigri oggi? In effetti, le tigri si stanno estinguendo anche in India, ma le tigri nella nostra società sono “tigrotti” che hanno altri volti: si nascondono dietro i blocchi e le file del traffico, dietro ritmi di vita innaturali, dietro conflitti psicosociali all’interno delle famiglie e nei luoghi di lavoro, dietro la maleducazione e le aggressioni che penetrano anche attraverso i mezzi di comunicazione, dietro continue invasioni che ci “ricordano” cosa non abbiamo e cosa ci manca, dietro vari concreti o temuti “input” di pericoli e molto altro.
Ognuno di noi potrebbe allungare questo elenco che il nostro organismo “traduce” come attacchi e, come descritto sopra, la parte antica dentro il nostro cervello, la lucertola, non ha la capacità di differenziare e di distinguere perché è programmata sul più importante punto della vita in assoluto, cioè sulla nostra sopravvivenza! La lucertola sente solo l’attacco, senza letture intermedie, e reagisce come può: si o no, bianco e nero, acceso o spento, come un bit in un computer legge i vari segnali come attacchi alla propria integrità e risponde all’input per rendere il nostro organismo “reattivo” e pronto “all’attacco” con un preciso “output”
(tachicardia, pressione alta, respiro accelerato ecc.), anche se la nostra razionalità, la nostra mente molto più lenta, cerca di razionalizzare tutto (<
Come abbiamo descritto, la nostra lucertola conosce solo “l’attacco-o-non”, non sa fare una differenza tra le tigri e i “tigrotti” della nostra società.
Paradossalmente lo fa per salvarci: se fosse la nostra razionalità a decidere le reazioni necessarie quando ci troviamo improvvisamente in una situazione di pericolo in macchina (tipo “giro a destra, giro a sinistra, freno o non freno”), tutti noi saremo già finiti in ospedale o peggio.
L’estrema velocità della lucertola e proprio la sua “semplicità” di interpretazione ci proteggono e spesso addirittura ci salvano. Per questo dentro di noi c’è tale relitto “evoluzionistico”che mai cambierà.
Tutto ha previsto la natura, ma non i ritmi “non-umani”, gli eccessi di stimoli, la rapidità di cambiamenti di stile, oggetti, cultura “in and out”, l’importanza del momento “qui e ora” della società moderna. Tigre e lucertola, l’uomo e le sue reazioni fisiologiche, formavano un’unita operativa (sempre in direzione verso un’equilibrio dinamico della natura che ogni tanto comprendeva anche qualche vittima “antenato”).
In cerca dell’equilibrio perduto.
Come ritrovare l’equilibrio perduto? Cominciamo dal semplice: rispondiamo al malinteso che la tigre non c’è, con un altro malinteso: la tigre non c’è ma io corro (sfuggo, lotto, faccio ginnastica, corsa, pilates, yoga, tennis, ecc.). Vanno bene tutte le attività aerobiche (!) fisiche che provocano un aumento del battito cardiaco, sempre equilibrato rispetto alla propria preparazione atletica. E siccome sono coinvolte nella varie reazioni fisiologiche “da stress” delle vitamine, minerali, aminoacidi ecc., allora è fondamentale un’equilibrata e sana alimentazione e in alcuni casi, eventualmente dopo approfondimenti clinici, anche un supporto con integratori meglio se “su misura” e non con prodotti che potrebbero portare ad altri squilibri.
E cosa facciamo con le medicine? I sonniferi per l’insonnia, i lassativi per la stitichezza, i mio-rilassanti per le contratture, gli ansiolitici per l’ansia e gli attacchi di panico, i calmanti per gli affanni e i nodi alla gola, i calcio-antagonisti e i betabloccanti per la pressione e le tachicardie, gli antidepressivi e gli agonisti della serotonina per la depressione, i sonniferi per l’insonnia? Bella domanda! Secondo questa lettura del fenomeno quasi epidemico dello stress, bisogna cominciare proprio dalla vita individuale, rivedere i propri ritmi e le proprie esigenze, dedicarsi a se stessi e ai propri cari in un modo costruttivo, riacquistare un senso del limite, dell’essenziale, curare il fisico e l’apparato psico-mentale, (ri)costruirsi e trovare un equilibrio in un mondo che, a quanto sembra, l’ha perso. Siamo come l’aereo più pazzo del mondo.
Teniamoci cara l’antica lucertola, ci servirà quando cercheremo il pilota automatico per atterrare sani e salvi.
venerdì 13 febbraio 2009
notizie immobiliari - marco ramberti
così le banche tengono su i mutui
libero, martedì 10 feb 09
l'euribor a tre mesi, il principale parametro di riferimento per il tasso dei mutui ipotecari, è stato fissato a 1,989%, sotto la soglia bce (2%), questa settimana. tuttavia il costo del danaro, ai minimi da cinque anni a questa parte, genera ancora pochi benefici per chi ha contratto un prestito per l'acquisto della casa. così, a scorrere le offerte commerciali più aggiornate, si scopre che nei contratti di mutui a tasso fisso vengono proposti e applicati interessi che spesso superano il 6%, mentre quelli a tasso variabile viaggiano sopra la soglia del 4% fissata dal governo. due le leve che gli istituti bancari sfruttano per evitare di abbassare le commissioni sui finanziamenti: gli spread, vale a dire il differenziale tra tasso interbancario e interesse finale chiesto ai correntisti, e misure specifiche - i cosiddetti depositi overnight - tese a tenere su gli scambi tra gli stessi intermediari finanziari. in questa situazione a pagare sono i risparmiatori
milano e torino, canoni congelati nellultimo semestre
idealista.it, lunedì 9 feb 09
come se il tempo si fosse fermato a un anno fa. tutto invariato per quanto riguarda landamento dei prezzi degli affitti a milano e a torino. incrementi trascurabili sia sotto la madonnina (+0,2% negli ultimi 12 mesi, crescita zero negli ultimi 6 mesi) che come sotto la mole (+0,3% nell'ultimo semestre), ben al di sotto del tasso dinflazione che nel 2008 si è attestato al 3,3% (fonte istat). il prezzo medio al metro quadro degli immobili da locare è stabile a 14,3 euro/m2 a milano, a 8,6 euro/m2 nel capoluogo piemontese. significa che per l'affitto di un bilocale i milanesi devono sobbarcarsi ad oggi una spesa media pari a 930 euro/mese, mentre i torinesi se la cavano con soli 583 euro/mese. i prezzi crescono solo in provincia: in brianza, le quotazioni sono aumentate del 4,7% negli ultimi sei mesi. attualmente per affittare una casa in questarea occorrono in media 9,6 euro/m2 contro i 9,1 euro/m2 del primo semestre dello scorso anno
affitti: tra padrone e inquilino, chi paga cosa?
il sole 24 ore, lunedì 9 feb 09
quella della ripartizione delle spese tra proprietario e inquilino (o conduttore) è questione complessa perchè varia da caso a caso, a seconda del tipo di contratto stipulato (canone convenzionato, canone liberio, locazioni di tipo turistico) e dalle clausole contrattuali. in linea generale, come dettato dagli articoli 1004-1005 del codice civile, al primo spettano le riparazioni straordinarie, al secondo toccano quelle ordinarie. per fare un esempio, il proprietario deve farsi carico delle spese per linstallazione, la manutenzione e ladeguamento alle norme vigenti degli impianti di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda, dellascensore e degli apparecchi anti-incendio. il conduttore deve pagare i consumi e la pulizia annuale dei filtri degli impianti di cui sopra, le piccole riparazioni, i collaudi e la bolletta elettrica dellascensore, la ricarica degli estintori, le ispezioni e i collaudi degli apparecchi anti-incendio. quanto ai compensi per leventuale portiere, questi competono di norma per il 90% allinquilino e per il 10% al proprietario dellimmobile
il mattone crolla in liguria
ilsecoloxix.com, mercoledì 11 feb 09
la spezia sarà la città ligure dove il calo dei valori immobiliari si sentirà di più nel corso del 2009 (-10,2%). lo rileva un'indagine fiaip liguria che prevede un anno di quotazioni in discesa in tutte le città: imperia (-8,20%), genova (-6,5%), savona (-5,80%). valori degli immobili in calo anche nelle province di genova (2,6%), savona (5,9%), imperia (2.90%) e la spezia (8,6%). le abitazioni più richieste nelle città sono quelle con superficie tra i 60 e i 120 m2, mentre nelle località di mare la domanda riguarda case più piccole, fino ai 60 m2
idee anti-crisi: così ti vendo lo chalet
il giornale, giovedì 12 feb 09
cosa fare se si è proprietari di uno chalet sui monti appalachi (maryland), si ha esigenza di venderlo ma non si trovano in nessun modo compratori interessati? semplice: si organizza una lotteria. lidea è venuta a una coppia statunitense che, vista la carenza di potenziali acquirenti, ha pensato bene di rivolgersi a unassociazione no-profit per realizzare una lotteria. 27mila i biglietti stampati; costo di ciascun biglietto: 50 dollari. e una pubblicità totalmente gratuita sul foglio parrocchiale della chiesa cui appartengono i due ingegnosi coniugi. poi sono arrivati i media locali, seguiti a ruota da quelli regionali e nazionali. la eco mediatica ha sortito i suoi risultati: tutti i biglietti sono stati venduti, la coppia ha incassato un milione e 350mila dollari (senza dover dare il 5% allagenzia immobiliare) per una log home che ne valeva 200mila, mentre il fortunato vincitore può ora vantare la proprietà di un bel villino in montagna, acquistato con soli 50 dollari
manovra anti-crisi, sconti del 20% per chi ristruttura e per chi non inquina
il tempo, sabato 7 feb 09
il messaggero, sabato 7 feb 09
la finanziaria 2009 e il decreto legge anti-crisi portano interessanti novità per il settore immobiliare: la prima allarga il beneficio fiscale già previsto per le ristrutturazioni edilizie e lefficienza energetica delle abitazioni; la seconda, in base al decreto legge appena approvato, offre a chi ristrutturando la propria abitazione decida di acquistare mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica (per una spesa massima di 10mila euro), una detrazione lorda dallirpef del 20%. prorogate fino al 2011 le agevolazioni fiscali del 36% per opere di ristrutturazione in edilizia e iva agevolata fino a un limite massimo di spesa di 48mila euro
le stravaganze di dubai
guardian.co.uk, lunedì 9 feb 09
il giornale, venerdì 13 feb 09
dubai è la città delle stravaganze architettoniche. dallo spettacolare dubai world - l'un arcipelago composto da 300 isolette che riproducono la mappa mondiale - al progetto mega-complesso three palms con hotel, ville, appartamenti, porti turistici, parchi a tema, centri sportivi e centri commerciali passando per il burj dubai, il grattacielo più alto del mondo, tutto è stato pensato per impressionare senza badare a spese. ma anche gli eccessi di questi anni sembrano giunti al capolinea visto che il real estate di dubai ha perso il 70% del proprio valore in poco tempo. il progetto lanciato cinque anni fa per trasformare dubai in una località turistica e in un hub finanziario ha attirato negli emirati arabi migliaia di occidentali pronti a speculare sul mercato immobiliare, investendo nelle nuove costruzioni e arrivando a vendere e comprare prima ancora che queste fossero concluse. ora però la crisi ha lasciato molta gente delusa: cè chi si trova ad essere proprietario di costruzioni incompiute o che valgono sempre meno, mentre molti progetti di costruzioni sono stati sospesi o addirittura cancellati
casa, ecco come risparmiare sulle imposte
il sole 24 ore, sabato 7 feb 09
imposte sugli immobili troppo alte? ecco come risparmiare: innanzitutto, la seconde case sono meno onerose se i coniugi prendono due residenze diverse. lo stesso vale se i genitori decidono di intestare la seconda casa al/ai figlio/i. per le famiglie con redditi alti ci sono i fondi immobiliari che consentono di generare liquidità senza che l'investitore debba acquisire direttamente un immobile. in questo caso se le quote del fondo sono divise tra più di dieci aderenti limposta patrimoniale (pari all1% del patrimonio) non si paga. benefici fiscali assicurati anche se il fondo è posseduto da società con sede in lussemburgo. i fondi patrimoniali non sono tassabili fino a quando non c'è distribuzione degli utili, salvo eccezioni che dipendono dalla composizione della compagine societaria. dal 1° gennaio 2007, infine, è in vigore un regime di tassazione vantaggioso per le compravendite di immobili a uso abitativo: se lacquisto è effettuato con opzione esplicita, cioè nellatto di compravendita viene indicato limporto effettivamente versato, la base imponibile ai fini delle imposte di registro e catastali diventa il valore catastale dellimmobile, non quello commerciale. il risparmio riguarda soprattutto limposta di registro: su una casa acquistata con opzione esplicita a 100mila euro, il valore catastale sarà di 50mila euro e limposta di registro pari al 3% del valore catastale, quindi 1.500 euro. se la stessa casa fosse acquistata senza opzione, limposta di registro si calcolerebbe sul prezzo commerciale dellimmobile e sarebbe quindi di 3mila euro (il 3% di 100mila euro)
l'indagine sunia-cgil mette in risalto l'emergenza affitti
repubblica.it, martedì 10 feb 09
l'indagine sunia-cgil mette in risalto l'emergenza affitti nelle principali città d'italia dove i canoni sono cresciuti del 130% negli ultimi 10 anni. a milano e roma, città nelle quali il 25% degli abitanti vive in affitto (contro una media nazionale del 20%), i canoni più salati. nelle zone centrali delle due città le quotazioni raggiungono 2.300 euro nelle zone centrali, 1.200 euro in periferia per un appartamento di 80 m2. i canoni superano i 2.000 euro/mese anche a firenze, mentre a bologna ne occorrono 1.800, meno di 1.200 a napoli, la più accessibile è torino (850 euro). in virtù della folle corsa dei canoni di questi anni, sunia e cgil fanno sapere che le domande di contributi per il pagamento del canone sono aumentate tra il 2000 e il 2006 del 75% a roma e del 200% a milano mentre i fondi statali attribuiti dallo stato sono diminuiti in 10 anni del 69,6%. l'affitto è diventato infatti ormai un vero "macigno" sui conti delle famiglie, assorbendo oltre il 50% del reddito per quei lavoratori che percepiscono dai 15.000 ai 20.000 euro l'anno (il 27,2% delle famiglie in affitto)
libero, martedì 10 feb 09
l'euribor a tre mesi, il principale parametro di riferimento per il tasso dei mutui ipotecari, è stato fissato a 1,989%, sotto la soglia bce (2%), questa settimana. tuttavia il costo del danaro, ai minimi da cinque anni a questa parte, genera ancora pochi benefici per chi ha contratto un prestito per l'acquisto della casa. così, a scorrere le offerte commerciali più aggiornate, si scopre che nei contratti di mutui a tasso fisso vengono proposti e applicati interessi che spesso superano il 6%, mentre quelli a tasso variabile viaggiano sopra la soglia del 4% fissata dal governo. due le leve che gli istituti bancari sfruttano per evitare di abbassare le commissioni sui finanziamenti: gli spread, vale a dire il differenziale tra tasso interbancario e interesse finale chiesto ai correntisti, e misure specifiche - i cosiddetti depositi overnight - tese a tenere su gli scambi tra gli stessi intermediari finanziari. in questa situazione a pagare sono i risparmiatori
milano e torino, canoni congelati nellultimo semestre
idealista.it, lunedì 9 feb 09
come se il tempo si fosse fermato a un anno fa. tutto invariato per quanto riguarda landamento dei prezzi degli affitti a milano e a torino. incrementi trascurabili sia sotto la madonnina (+0,2% negli ultimi 12 mesi, crescita zero negli ultimi 6 mesi) che come sotto la mole (+0,3% nell'ultimo semestre), ben al di sotto del tasso dinflazione che nel 2008 si è attestato al 3,3% (fonte istat). il prezzo medio al metro quadro degli immobili da locare è stabile a 14,3 euro/m2 a milano, a 8,6 euro/m2 nel capoluogo piemontese. significa che per l'affitto di un bilocale i milanesi devono sobbarcarsi ad oggi una spesa media pari a 930 euro/mese, mentre i torinesi se la cavano con soli 583 euro/mese. i prezzi crescono solo in provincia: in brianza, le quotazioni sono aumentate del 4,7% negli ultimi sei mesi. attualmente per affittare una casa in questarea occorrono in media 9,6 euro/m2 contro i 9,1 euro/m2 del primo semestre dello scorso anno
affitti: tra padrone e inquilino, chi paga cosa?
il sole 24 ore, lunedì 9 feb 09
quella della ripartizione delle spese tra proprietario e inquilino (o conduttore) è questione complessa perchè varia da caso a caso, a seconda del tipo di contratto stipulato (canone convenzionato, canone liberio, locazioni di tipo turistico) e dalle clausole contrattuali. in linea generale, come dettato dagli articoli 1004-1005 del codice civile, al primo spettano le riparazioni straordinarie, al secondo toccano quelle ordinarie. per fare un esempio, il proprietario deve farsi carico delle spese per linstallazione, la manutenzione e ladeguamento alle norme vigenti degli impianti di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda, dellascensore e degli apparecchi anti-incendio. il conduttore deve pagare i consumi e la pulizia annuale dei filtri degli impianti di cui sopra, le piccole riparazioni, i collaudi e la bolletta elettrica dellascensore, la ricarica degli estintori, le ispezioni e i collaudi degli apparecchi anti-incendio. quanto ai compensi per leventuale portiere, questi competono di norma per il 90% allinquilino e per il 10% al proprietario dellimmobile
il mattone crolla in liguria
ilsecoloxix.com, mercoledì 11 feb 09
la spezia sarà la città ligure dove il calo dei valori immobiliari si sentirà di più nel corso del 2009 (-10,2%). lo rileva un'indagine fiaip liguria che prevede un anno di quotazioni in discesa in tutte le città: imperia (-8,20%), genova (-6,5%), savona (-5,80%). valori degli immobili in calo anche nelle province di genova (2,6%), savona (5,9%), imperia (2.90%) e la spezia (8,6%). le abitazioni più richieste nelle città sono quelle con superficie tra i 60 e i 120 m2, mentre nelle località di mare la domanda riguarda case più piccole, fino ai 60 m2
idee anti-crisi: così ti vendo lo chalet
il giornale, giovedì 12 feb 09
cosa fare se si è proprietari di uno chalet sui monti appalachi (maryland), si ha esigenza di venderlo ma non si trovano in nessun modo compratori interessati? semplice: si organizza una lotteria. lidea è venuta a una coppia statunitense che, vista la carenza di potenziali acquirenti, ha pensato bene di rivolgersi a unassociazione no-profit per realizzare una lotteria. 27mila i biglietti stampati; costo di ciascun biglietto: 50 dollari. e una pubblicità totalmente gratuita sul foglio parrocchiale della chiesa cui appartengono i due ingegnosi coniugi. poi sono arrivati i media locali, seguiti a ruota da quelli regionali e nazionali. la eco mediatica ha sortito i suoi risultati: tutti i biglietti sono stati venduti, la coppia ha incassato un milione e 350mila dollari (senza dover dare il 5% allagenzia immobiliare) per una log home che ne valeva 200mila, mentre il fortunato vincitore può ora vantare la proprietà di un bel villino in montagna, acquistato con soli 50 dollari
manovra anti-crisi, sconti del 20% per chi ristruttura e per chi non inquina
il tempo, sabato 7 feb 09
il messaggero, sabato 7 feb 09
la finanziaria 2009 e il decreto legge anti-crisi portano interessanti novità per il settore immobiliare: la prima allarga il beneficio fiscale già previsto per le ristrutturazioni edilizie e lefficienza energetica delle abitazioni; la seconda, in base al decreto legge appena approvato, offre a chi ristrutturando la propria abitazione decida di acquistare mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica (per una spesa massima di 10mila euro), una detrazione lorda dallirpef del 20%. prorogate fino al 2011 le agevolazioni fiscali del 36% per opere di ristrutturazione in edilizia e iva agevolata fino a un limite massimo di spesa di 48mila euro
le stravaganze di dubai
guardian.co.uk, lunedì 9 feb 09
il giornale, venerdì 13 feb 09
dubai è la città delle stravaganze architettoniche. dallo spettacolare dubai world - l'un arcipelago composto da 300 isolette che riproducono la mappa mondiale - al progetto mega-complesso three palms con hotel, ville, appartamenti, porti turistici, parchi a tema, centri sportivi e centri commerciali passando per il burj dubai, il grattacielo più alto del mondo, tutto è stato pensato per impressionare senza badare a spese. ma anche gli eccessi di questi anni sembrano giunti al capolinea visto che il real estate di dubai ha perso il 70% del proprio valore in poco tempo. il progetto lanciato cinque anni fa per trasformare dubai in una località turistica e in un hub finanziario ha attirato negli emirati arabi migliaia di occidentali pronti a speculare sul mercato immobiliare, investendo nelle nuove costruzioni e arrivando a vendere e comprare prima ancora che queste fossero concluse. ora però la crisi ha lasciato molta gente delusa: cè chi si trova ad essere proprietario di costruzioni incompiute o che valgono sempre meno, mentre molti progetti di costruzioni sono stati sospesi o addirittura cancellati
casa, ecco come risparmiare sulle imposte
il sole 24 ore, sabato 7 feb 09
imposte sugli immobili troppo alte? ecco come risparmiare: innanzitutto, la seconde case sono meno onerose se i coniugi prendono due residenze diverse. lo stesso vale se i genitori decidono di intestare la seconda casa al/ai figlio/i. per le famiglie con redditi alti ci sono i fondi immobiliari che consentono di generare liquidità senza che l'investitore debba acquisire direttamente un immobile. in questo caso se le quote del fondo sono divise tra più di dieci aderenti limposta patrimoniale (pari all1% del patrimonio) non si paga. benefici fiscali assicurati anche se il fondo è posseduto da società con sede in lussemburgo. i fondi patrimoniali non sono tassabili fino a quando non c'è distribuzione degli utili, salvo eccezioni che dipendono dalla composizione della compagine societaria. dal 1° gennaio 2007, infine, è in vigore un regime di tassazione vantaggioso per le compravendite di immobili a uso abitativo: se lacquisto è effettuato con opzione esplicita, cioè nellatto di compravendita viene indicato limporto effettivamente versato, la base imponibile ai fini delle imposte di registro e catastali diventa il valore catastale dellimmobile, non quello commerciale. il risparmio riguarda soprattutto limposta di registro: su una casa acquistata con opzione esplicita a 100mila euro, il valore catastale sarà di 50mila euro e limposta di registro pari al 3% del valore catastale, quindi 1.500 euro. se la stessa casa fosse acquistata senza opzione, limposta di registro si calcolerebbe sul prezzo commerciale dellimmobile e sarebbe quindi di 3mila euro (il 3% di 100mila euro)
l'indagine sunia-cgil mette in risalto l'emergenza affitti
repubblica.it, martedì 10 feb 09
l'indagine sunia-cgil mette in risalto l'emergenza affitti nelle principali città d'italia dove i canoni sono cresciuti del 130% negli ultimi 10 anni. a milano e roma, città nelle quali il 25% degli abitanti vive in affitto (contro una media nazionale del 20%), i canoni più salati. nelle zone centrali delle due città le quotazioni raggiungono 2.300 euro nelle zone centrali, 1.200 euro in periferia per un appartamento di 80 m2. i canoni superano i 2.000 euro/mese anche a firenze, mentre a bologna ne occorrono 1.800, meno di 1.200 a napoli, la più accessibile è torino (850 euro). in virtù della folle corsa dei canoni di questi anni, sunia e cgil fanno sapere che le domande di contributi per il pagamento del canone sono aumentate tra il 2000 e il 2006 del 75% a roma e del 200% a milano mentre i fondi statali attribuiti dallo stato sono diminuiti in 10 anni del 69,6%. l'affitto è diventato infatti ormai un vero "macigno" sui conti delle famiglie, assorbendo oltre il 50% del reddito per quei lavoratori che percepiscono dai 15.000 ai 20.000 euro l'anno (il 27,2% delle famiglie in affitto)
venerdì 6 febbraio 2009
notizie immobiliari - marco ramberti
il mattone barcolla ma non crolla
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09
il mattone italiano barcolla ma non crolla. questo in sintesi il pensiero di guido lodigiani di gabetti, a corollario dei dati relativi all'ultimo semestre 2008 rilevati dall'ufficio studi gabetti. il perchè è dovuto all'offerta non elevatissima di case e non ci sarebbe, sempre secondo lodigiani, il pericolo di vedere il mercato inondato di immobili di mutuatari non più in grado di pagare il loro debito. il calo dei prezzi comunque c'è (-4% a roma, -5% a milano) e potrebbe proseguire nel 2009, soprattutto nelle aree periferiche delle grandi città, per via del calo delle erogazioni di finanziamenti scese sensibilmente nel terzo trimestre dell'anno scorso, un trend destinato a proseguire nell'anno in corso nonostante i tagli della banca centrale europea (bce), sui tassi d'interesse. sul mercato a regnare è l'incertezza dovuta al particolare momento economico che porta i potenziali acquirenti a chiedersi: perchè comprare oggi una casa che domani potrei pagare meno? e le banche: perchè dare oggi un mutuo con una garanzia ipotecaria che domani potrebbe valere meno? in questa situazione i prezzi nel 2009 continueranno a scendere, ma senza i crolli a due cifre registrati in altri paesi europei. le peggiori performance nelle periferie delle grandi città (-5% a milano), ma le zone centrali terranno o perderanno poco (fino a un massimo del -3%)
le case non si vendono più. nel lazio è boom di ristrutturazioni
la repubblica, martedì 3 feb 09
le ultime stime nomisma sul mercato immobiliare laziale registrano un calo delle compravendite nel 2008 nell'ordine del 17%. si va dal -12% di viterbo al 20% di roma. ciononostante i prezzi non hanno seguito il trend a ribasso delle transazioni per le resistenze dei proprietari a ridurre le loro pretese. intanto la banca d'italia ha confermato il ribasso dell'erogazione dei mutui diminuiti del 12,5% nei primi 9 mesi dell'anno scorso. il risultato di tutto questo è un mercato in stallo dove l'unica voce che cresce è quella relativa ai prestiti per ristrutturazione. di fronte all'impossibilità di cambiare casa, infatti, molti proprietari preferiscono ristrutturare la vecchia casa
anche i box pagano lo scotto della crisi
finanza & mercati, martedì 3 feb 09
il valore dei box e dei posti auto è sceso rispettivamente dello 0,9% e dello 0,8% nel primo semestre del 2008. è quanto emerge dall'analisi di tecnocasa condotta a livello nazionale. nulla di drammatico anche se in città come genova e napoli si è assistito a ribassi importanti, nell'ordine del 5%. tra i fattori che hanno determinato tale flessione, il rallentamento della domanda dei consumatori per ridurre l'investimento nell'abitazione e l'aumento dell'offerta di queste tipologie soprattutto nelle grandi città
cina, un rimborso sulle tasse per rilanciare il mercato immobiliare
wsj.com, giovedì 5 feb 09
chongqing è una città della cina sud occidentale che sta scatenando in questi giorni uninteressante dibattito immobiliare. per far fronte alla crisi, il governo locale ha proposto un piano che prevede il rimborso del 40% delle tasse sul reddito dei nuovi detentori di un mutuo, fino al 2012. i sostenitori del programma sottolineano come liniziativa potrebbe dare linfa nuova al mercato immobiliare, importante indicatore del potere dacquisto dei consumatori. non è altrettanto entusiasta il governo centrale: il rimborso delle tasse priverebbe le casse statali di una grossa fetta dei fondi previsti per risanare leconomia cinese globale. il timore principale è che altre grosse città possano seguire lesempio di chongqing, che se ha pensato di agire in questo modo è anche perché ha sofferto la crisi immobiliare in modo più sensibile. se infatti, nel 2008, i prezzi delle abitazioni sono calati mediamente nel paese dello 0,4%, a chongqing il crollo è stato del 4,9% su base annuale
gran bretagna, la banca centrale taglia ancora i tassi
times.co.uk, giovedì 5 feb 09
i dati ufficiali pubblicati lo scorso mese parlano chiaro: non solo la gran bretagna è in recessione, ma nellultimo quadrimestre del 2008 il prodotto interno lordo è precipitato di 1,5 punti percentuali. se poi a questo si aggiungono le infelici previsioni del fondo monetario internazionale, che parlano di unulteriore caduta delleconomia inglese del 2,8% nel 2009, si comprendono i motivi che hanno portato la banca dinghilterra alla decisione di tagliare i tassi d'interesse di un ulteriore 0,5%, portandoli a quota 1%. non appena gli istituti di credito si adegueranno, 3,6 milioni di cittadini britannici che hanno contratto un mutuo a tasso variabile ancorato al tasso applicato dalla banca dinghilterra, potranno godere nei prossimi mesi di un sensibile risparmio. per fare un esempio, chi ha contratto un prestito di 100mila sterline, beneficerà di un risparmio di 40 sterline mensili. e gli esperti avvertono: la banca dinghilterra potrebbe continuare la corsa al ribasso
bioedilizia: è partita la rivoluzione verde
affari e finanza, lunedì 2 feb 09
ormai non si tratta più di un capriccio per singole unità abitative: la rivoluzione verde si estende ai condomini, i grattacieli, interi territori. una nuova consapevolezza nutrita dalla crescente attenzione per l'ambiente. non è solo un discorso di etica, ma anche di risparmio energetico, fino al 20%, sul lungo periodo. e i progetti si sprecano: a chicago è grande lattesa per la clean tower, una torre che sfrutterà lenergia del vento per garantire lautosufficienza energetica. a dubai sorgerà invece la dynamic tower, grattacielo formato da 68 piani, ciascuno dei quali in grado di ruotare indipendentemente dagli altri. in questo caso, lenergia necessaria alle attività delledificio deriverà, oltre che dalle turbine eoliche e dai pannelli solari, anche dal movimento autonomo dei piani. anche nel nostro paese non mancano iniziative degne di nota: a milano, la riqualificazione del quartiere porta nuova prevede la creazione di una sorta di bosco verticale, con le piante che correranno lungo le pareti delledificio, ulteriormente arricchito da un nuovo parco circostante di 90mila m2
ance, 200mila posti in meno nel settore edile per il 2009
finanza & mercati, venerdì, 06 gen 09
nel 2009 si costruirà di meno. la crisi ridurra del 3% gli investimenti privati e del 4,7% quelli pubblici. per la ripresa bisognerà attendere il 2011 secondo le previsioni di assoimpredil-ance espresse a margine del "made expo", la fiera dell'architettura di milano. il quadro non è roseo soprattutto se rapportato alla realtà europea. in italia la contrazione sarà infatti del 5% rispetto ai cali dell'1,5% della francia e del 2% del regno unito. peggio farà soltanto la spagna, con una flessione del 15%. per rilanciare il comparto i costruttori auspicano uno snellimento delle prassi amministrative e maggiori investimenti nelle infrastrutture. secondo il presidente di assimpredil-ance claudio de albertis quello delle costruzioni è un settore che vedrà una perdita di posti di lavoro stimata in 200.000 unità alla fine del 2009
ulteriore caduta dei prezzi per le case di lusso londinesi
times.co.uk, lunedì 2 feb 09
a gennaio, i prezzi delle case più esclusive di londra hanno sofferto la seconda peggior caduta di tutti i tempi, come risultato della crisi finanziaria globale. il prezzo medio di una casa valutata più di un milione di sterline ha perso 3,7 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo knight frank. negli ultimi 12 mesi i prezzi sono crollati del 21%, la caduta maggiore della storia, secondo la consulente
la casa? investimento sicuro
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09
la casa è un investimento che si rivaluta nel tempo. lo rivela uno studio condotto da corriere economia sui dati dell'ufficio studi ubh relativi ai valori immobiliari dal 1984 ad oggi. in 25 anni i valori immobiliari si sono triplicati passando attraverso fasi di crescita (1992, quando i valori degli immobili salirono più del 15% in un anno) e di decrescita (-16,2% nel 1993). tuttavia per un investimento profittevole nel mattone bisogna comprare al momento giusto. chi ha comprato nel 1996, ad esempio, ha messo a segno una rivalutazione del 56,5% sull'inflazione (4 punti e mezzo l'anno), al contrario, chi ha comprato ai massimi del 1992 deve registrare una perdita del 6,1. ma si tratta dell'unico dato negativo emerso da un'analisi in cui a prevalere è il segno più e gli immobili si rivalutano con un passo più veloce del tasso d'inflazione
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09
il mattone italiano barcolla ma non crolla. questo in sintesi il pensiero di guido lodigiani di gabetti, a corollario dei dati relativi all'ultimo semestre 2008 rilevati dall'ufficio studi gabetti. il perchè è dovuto all'offerta non elevatissima di case e non ci sarebbe, sempre secondo lodigiani, il pericolo di vedere il mercato inondato di immobili di mutuatari non più in grado di pagare il loro debito. il calo dei prezzi comunque c'è (-4% a roma, -5% a milano) e potrebbe proseguire nel 2009, soprattutto nelle aree periferiche delle grandi città, per via del calo delle erogazioni di finanziamenti scese sensibilmente nel terzo trimestre dell'anno scorso, un trend destinato a proseguire nell'anno in corso nonostante i tagli della banca centrale europea (bce), sui tassi d'interesse. sul mercato a regnare è l'incertezza dovuta al particolare momento economico che porta i potenziali acquirenti a chiedersi: perchè comprare oggi una casa che domani potrei pagare meno? e le banche: perchè dare oggi un mutuo con una garanzia ipotecaria che domani potrebbe valere meno? in questa situazione i prezzi nel 2009 continueranno a scendere, ma senza i crolli a due cifre registrati in altri paesi europei. le peggiori performance nelle periferie delle grandi città (-5% a milano), ma le zone centrali terranno o perderanno poco (fino a un massimo del -3%)
le case non si vendono più. nel lazio è boom di ristrutturazioni
la repubblica, martedì 3 feb 09
le ultime stime nomisma sul mercato immobiliare laziale registrano un calo delle compravendite nel 2008 nell'ordine del 17%. si va dal -12% di viterbo al 20% di roma. ciononostante i prezzi non hanno seguito il trend a ribasso delle transazioni per le resistenze dei proprietari a ridurre le loro pretese. intanto la banca d'italia ha confermato il ribasso dell'erogazione dei mutui diminuiti del 12,5% nei primi 9 mesi dell'anno scorso. il risultato di tutto questo è un mercato in stallo dove l'unica voce che cresce è quella relativa ai prestiti per ristrutturazione. di fronte all'impossibilità di cambiare casa, infatti, molti proprietari preferiscono ristrutturare la vecchia casa
anche i box pagano lo scotto della crisi
finanza & mercati, martedì 3 feb 09
il valore dei box e dei posti auto è sceso rispettivamente dello 0,9% e dello 0,8% nel primo semestre del 2008. è quanto emerge dall'analisi di tecnocasa condotta a livello nazionale. nulla di drammatico anche se in città come genova e napoli si è assistito a ribassi importanti, nell'ordine del 5%. tra i fattori che hanno determinato tale flessione, il rallentamento della domanda dei consumatori per ridurre l'investimento nell'abitazione e l'aumento dell'offerta di queste tipologie soprattutto nelle grandi città
cina, un rimborso sulle tasse per rilanciare il mercato immobiliare
wsj.com, giovedì 5 feb 09
chongqing è una città della cina sud occidentale che sta scatenando in questi giorni uninteressante dibattito immobiliare. per far fronte alla crisi, il governo locale ha proposto un piano che prevede il rimborso del 40% delle tasse sul reddito dei nuovi detentori di un mutuo, fino al 2012. i sostenitori del programma sottolineano come liniziativa potrebbe dare linfa nuova al mercato immobiliare, importante indicatore del potere dacquisto dei consumatori. non è altrettanto entusiasta il governo centrale: il rimborso delle tasse priverebbe le casse statali di una grossa fetta dei fondi previsti per risanare leconomia cinese globale. il timore principale è che altre grosse città possano seguire lesempio di chongqing, che se ha pensato di agire in questo modo è anche perché ha sofferto la crisi immobiliare in modo più sensibile. se infatti, nel 2008, i prezzi delle abitazioni sono calati mediamente nel paese dello 0,4%, a chongqing il crollo è stato del 4,9% su base annuale
gran bretagna, la banca centrale taglia ancora i tassi
times.co.uk, giovedì 5 feb 09
i dati ufficiali pubblicati lo scorso mese parlano chiaro: non solo la gran bretagna è in recessione, ma nellultimo quadrimestre del 2008 il prodotto interno lordo è precipitato di 1,5 punti percentuali. se poi a questo si aggiungono le infelici previsioni del fondo monetario internazionale, che parlano di unulteriore caduta delleconomia inglese del 2,8% nel 2009, si comprendono i motivi che hanno portato la banca dinghilterra alla decisione di tagliare i tassi d'interesse di un ulteriore 0,5%, portandoli a quota 1%. non appena gli istituti di credito si adegueranno, 3,6 milioni di cittadini britannici che hanno contratto un mutuo a tasso variabile ancorato al tasso applicato dalla banca dinghilterra, potranno godere nei prossimi mesi di un sensibile risparmio. per fare un esempio, chi ha contratto un prestito di 100mila sterline, beneficerà di un risparmio di 40 sterline mensili. e gli esperti avvertono: la banca dinghilterra potrebbe continuare la corsa al ribasso
bioedilizia: è partita la rivoluzione verde
affari e finanza, lunedì 2 feb 09
ormai non si tratta più di un capriccio per singole unità abitative: la rivoluzione verde si estende ai condomini, i grattacieli, interi territori. una nuova consapevolezza nutrita dalla crescente attenzione per l'ambiente. non è solo un discorso di etica, ma anche di risparmio energetico, fino al 20%, sul lungo periodo. e i progetti si sprecano: a chicago è grande lattesa per la clean tower, una torre che sfrutterà lenergia del vento per garantire lautosufficienza energetica. a dubai sorgerà invece la dynamic tower, grattacielo formato da 68 piani, ciascuno dei quali in grado di ruotare indipendentemente dagli altri. in questo caso, lenergia necessaria alle attività delledificio deriverà, oltre che dalle turbine eoliche e dai pannelli solari, anche dal movimento autonomo dei piani. anche nel nostro paese non mancano iniziative degne di nota: a milano, la riqualificazione del quartiere porta nuova prevede la creazione di una sorta di bosco verticale, con le piante che correranno lungo le pareti delledificio, ulteriormente arricchito da un nuovo parco circostante di 90mila m2
ance, 200mila posti in meno nel settore edile per il 2009
finanza & mercati, venerdì, 06 gen 09
nel 2009 si costruirà di meno. la crisi ridurra del 3% gli investimenti privati e del 4,7% quelli pubblici. per la ripresa bisognerà attendere il 2011 secondo le previsioni di assoimpredil-ance espresse a margine del "made expo", la fiera dell'architettura di milano. il quadro non è roseo soprattutto se rapportato alla realtà europea. in italia la contrazione sarà infatti del 5% rispetto ai cali dell'1,5% della francia e del 2% del regno unito. peggio farà soltanto la spagna, con una flessione del 15%. per rilanciare il comparto i costruttori auspicano uno snellimento delle prassi amministrative e maggiori investimenti nelle infrastrutture. secondo il presidente di assimpredil-ance claudio de albertis quello delle costruzioni è un settore che vedrà una perdita di posti di lavoro stimata in 200.000 unità alla fine del 2009
ulteriore caduta dei prezzi per le case di lusso londinesi
times.co.uk, lunedì 2 feb 09
a gennaio, i prezzi delle case più esclusive di londra hanno sofferto la seconda peggior caduta di tutti i tempi, come risultato della crisi finanziaria globale. il prezzo medio di una casa valutata più di un milione di sterline ha perso 3,7 punti percentuali rispetto al mese precedente, secondo knight frank. negli ultimi 12 mesi i prezzi sono crollati del 21%, la caduta maggiore della storia, secondo la consulente
la casa? investimento sicuro
il corriere della sera, lunedì 2 feb 09
la casa è un investimento che si rivaluta nel tempo. lo rivela uno studio condotto da corriere economia sui dati dell'ufficio studi ubh relativi ai valori immobiliari dal 1984 ad oggi. in 25 anni i valori immobiliari si sono triplicati passando attraverso fasi di crescita (1992, quando i valori degli immobili salirono più del 15% in un anno) e di decrescita (-16,2% nel 1993). tuttavia per un investimento profittevole nel mattone bisogna comprare al momento giusto. chi ha comprato nel 1996, ad esempio, ha messo a segno una rivalutazione del 56,5% sull'inflazione (4 punti e mezzo l'anno), al contrario, chi ha comprato ai massimi del 1992 deve registrare una perdita del 6,1. ma si tratta dell'unico dato negativo emerso da un'analisi in cui a prevalere è il segno più e gli immobili si rivalutano con un passo più veloce del tasso d'inflazione
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